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    Reggia di Caserta, visite guidate speciali agli appartamenti reali

    Alla Reggia di Caserta, i visitatori possono immergersi nel sogno di re Carlo di Borbone, realizzato grazie al genio architettonico di Luigi Vanvitelli. Ogni giorno, alle 9:30 e alle 12:00, sono previste visite educative di gruppo agli Appartamenti Reali, offrendo un’esperienza unica per rivivere l’atmosfera regale di uno dei palazzi più prestigiosi d’Europa.PUBBLICITA

    Le visite, della durata di circa un’ora e mezza, sono condotte dagli operatori dei servizi educativi di Opera Laboratori e sono disponibili al costo di 10 euro a persona, oltre al biglietto d’ingresso. Ogni gruppo può includere un massimo di 20 partecipanti, garantendo un’esperienza personalizzata e approfondita. Per i visitatori internazionali, visite in lingua inglese sono disponibili ogni sabato alle 11:30. Le visite speciali si attivano con un minimo di 4 partecipanti.

    Per prenotazioni, è possibile contattare Caserta@operalaboratori.com o verificare la disponibilità direttamente in loco. Gli orari di visita della Reggia vanno dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:15. La visita agli Appartamenti Reali non include l’accesso al Parco Reale e al Giardino Inglese, che possono essere esplorati autonomamente o con l’aiuto di un’audioguida. Questo consente ai visitatori di apprezzare l’intero complesso in completa libertà.

    Fino al 13 ottobre, con lo stesso biglietto del Palazzo Reale, è possibile accedere alla mostra “Visioni” nei nuovi spazi della Gran Galleria. Le opere “Attraversamenti” di Luciano D’Inverno e “Genius et Loci – La drammaturgia dello sguardo” di Luciano Romano offrono un approfondimento sul genio creativo di Luigi Vanvitelli. La mostra è visitabile dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:30, e rimane chiusa nei giorni di gratuità. L’accesso è riservato ai possessori dei biglietti Parco+Appartamenti, Appartamenti, e agli abbonati ReggiaCard 2024.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Melito riapre la Villa Comunale “Rosario Mauriello” dopo anni di chiusura

    Melito. Grandi novità per i cittadini di Melito: dopo anni di chiusura e di degrado, la Villa Comunale “Rosario Mauriello” riapre i suoi cancelli lunedì 24 giugno.PUBBLICITA

    Il polmone verde di via Lavinaio è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione che ha interessato il verde e ha visto la realizzazione di uno spazio dedicato alla guardiania.

    La Villa riaprirà inizialmente con gli orari stabiliti dagli uffici comunali. Nelle prossime settimane, come annunciato dall’Amministrazione comunale, gli orari verranno ampliati per consentire ai cittadini di godere di questo spazio verde per un tempo maggiore.

    Un luogo di incontro e di svago per la comunità

    La riapertura della Villa Comunale rappresenta un evento di grande importanza per la comunità di Melito. Si tratta di un luogo storico e simbolico, un punto di riferimento per il tempo libero e la socializzazione dei cittadini.
    La sua riqualificazione e riapertura consentiranno di restituire alla città un importante spazio verde e di aggregazione.

    Soddisfazione della Commissione prefettizia

    La Commissione prefettizia straordinaria del Comune di Melito, composta dalla dott.ssa Daniela Rossi e dal dott. Fiorentino Boniello e presieduta dal Dott. Francesco Antonio Cappetta, ha espresso grande soddisfazione per la riapertura della Villa Comunale. Un’operazione fortemente voluta dalla Commissione che rappresenta un segno di rinascita e di valorizzazione del territorio.
    Un bene comune da custodire e valorizzare
    La riapertura della Villa Comunale “Rosario Mauriello” è un traguardo importante, ma rappresenta solo il primo passo. Ora è necessario che la comunità si impegni a custodire e valorizzare questo bene comune, affinché rimanga un luogo di incontro, di svago e di socializzazione per le generazioni future.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Il ministro stanzia 166 milioni per sistemare 21 carceri italiane: ci sono anche Poggioreale e Santa Maria

    “Il comitato paritetico composto da Mit e Ministero della Giustizia ha approvato l’impegno economico di 166 milioni di euro per 21 interventi di edilizia penitenziaria”, ha annunciato il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.PUBBLICITA

    “Il Governo Meloni sblocca interventi fermi da anni, come la costruzione del nuovo carcere di Forlì, San Vito al Tagliamento e l’ampliamento di Brescia Verziano,” ha precisato. “Si tratta di interventi essenziali per aumentare la capacità ricettiva del sistema penitenziario italiano.

    Il sovraffollamento carcerario si affronta con l’edilizia penitenziaria e non con i soliti provvedimenti svuota carceri che erodono la certezza della pena, aumentano l’insicurezza sociale e non affrontano strutturalmente il tema del sovraffollamento. Investire in sicurezza era un impegno assunto con gli italiani che oggi onoriamo.”

    L’elenco delle opere finanziate è lungo:

    Milano San Vittore – padiglioni II e IV: 6 milioniMilano Bollate: 8.056.750 euroBrescia-Verziano: 38.800.000 euroForlì: 27.804.617 euroIPM Triveneto ex casa circondariale di Rovigo: 35.000 euroSan Vito al Tagliamento: 41.020.084 euroIPM Quartucciu: 1.573.363 euroCarcere di Bari – ristrutturazione: 4.000.000 euroIPM Lecce: 1.500.000 euroPotenza – 2° stralcio (padiglioni: penale e osservazione): 260.000 euroPoggioreale: 13.949.052 euroCarcere di Enna: 1.500.000 euroReggio Calabria Arghillà: 11.249.169 euroPisa – Adeguamento: 450.000 euroPrato – Adeguamento: 951.152 euroPrato – Adeguamento: 500.000 euroFirenze Sollicciano – Realizzazione nuovo edificio: 497.757 euroPorto Azzurro – Adeguamento: 955.060 euroGorgona – Realizzazione impianti: 1.200.000 euroVolterra – Realizzazione sala polivalente: 1.328.518 euroSpoleto (PG) – Casa di Reclusione: 959.477 euro
    A questi stanziamenti si aggiungono ulteriori 84 milioni di euro per la costruzione di 8 padiglioni detentivi (Civitavecchia, Rovigo, Perugia, Vigevano, Reggio Calabria, Ferrara, Santa Maria Capua Vetere, Viterbo) provenienti dal PNRR.

    A seguito di questi interventi, si stima una disponibilità di 7.000 nuovi posti detentivi.

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    Protesta tassisti Napoli: “Spese alte e tariffe ferme da 20 anni, così non possiamo campare”

    Napoli. “Sono in tanti e lavorano poco”, lamentano i tassisti napoletani, che denunciano condizioni di lavoro difficili e redditi bassi, nonostante il boom di turisti in città.PUBBLICITA

    In media, percorrono solo cinque-sei corse al giorno in un turno di otto ore, dovendo fare ampi giri per trovare clienti. A questo si aggiunge la concorrenza delle piattaforme per il trasporto privato e i costi di gestione alle stelle.

    Numeri alla mano: secondo i dati sulle dichiarazioni dei redditi, i tassisti napoletani guadagnano in media poco meno di 10.200 euro all’anno. “Il sazio non crede al digiuno”, sbotta Marco, tassista da 25 anni.

    “Spese ingenti per carburante, assicurazione (che per noi costa il 40% in più che ai privati), collaudi, test psicologici… e le tariffe ferme a 20 anni fa!”.

    Tra le richieste principali: l’aumento delle tariffe e un freno all’abusivismo. “Con i turisti si guadagna di più, ma il guadagno è comunque basso e l’usura dell’auto è alta”, spiega Gennaro, tassista 45enne.
    “E poi c’è il problema delle piattaforme di trasporto privato: incassano di più di noi, anche se le loro tariffe sembrano più basse. E i turisti non lo sanno!”.

    Un esempio: una corsa da Capodichino a Caserta con una piattaforma costa 112 euro, mentre un taxi ne chiede meno di 100. “Ma loro possono prelevare i clienti all’uscita dell’aeroporto, cosa che a noi non è permessa”, denuncia Gennaro.

    “Serve un intervento da parte delle istituzioni per tutelare i tassisti e garantire un servizio equo ai cittadini e ai turisti”.
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    Processo Eurochocolate Avellino: rinvio al 4 ottobre

    Il Tribunale del Riesame di Napoli ha rinviato al prossimo 4 ottobre la discussione sul processo Eurohocolate.PUBBLICITA

    Dopo il  ricorso presentato dalla Procura di Avellino avverso l’ordinanza del Gip che aveva escluso l’ipotesi di turbata libertà degli incanti a carico dell’ex sindaco Gianluca Festa in relazione all’organizzazione della rassegna del cioccolato svoltasi ad Avellino lo scorso febbraio.

    Nella stessa udienza, i giudici del Riesame valuteranno anche la richiesta della Procura di Avellino di contestare all’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia il reato di rivelazione del segreto d’ufficio in merito ai concorsi per vigile urbano banditi dal Comune di Avellino.

    Rimane invece ancora da fissare la data dell’udienza davanti alla Sesta sezione penale della Corte di Cassazione, dove verrà discusso il ricorso presentato dalla difesa dell’ex sindaco contro l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha posto agli arresti domiciliari dal 18 aprile scorso.

    Le accuse a Festa
    L’ex sindaco Gianluca Festa è accusato di peculato, corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita” relativa all’organizzazione di Eurochocolate 2024. Secondo l’accusa, Festa avrebbe favorito alcune aziende in cambio di tangenti e avrebbe commesso irregolarità nell’affidamento degli appalti per la manifestazione.

    La posizione di Festa

    L’ex sindaco Festa ha sempre respinto le accuse a suo carico, definendole “infondate e prive di riscontro”. La sua difesa ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame e alla Corte di Cassazione contro l’ordinanza di custodia cautelare, chiedendo la revoca della misura restrittiva.
    Il rinvio del processo
    Il rinvio del processo al 4 ottobre rappresenta un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex sindaco Festa e l’organizzazione di Eurochocolate 2024. La prossima udienza sarà cruciale per definire le sorti dell’inchiesta e per stabilire se sussistano o meno le accuse a carico degli imputati.
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    Tragedia a Valle di Maddaloni: persona investita e uccisa da un treno

    Una persona è stata tragicamente investita e uccisa da un treno a Valle di Maddaloni, in provincia di Caserta. L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, causando uno stop improvviso alla circolazione ferroviaria nella zona.PUBBLICITA

    Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria per effettuare i rilievi del caso.

    Punti Chiave ArticoloAl momento, una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella di un gesto estremo. Le indagini sono ancora in corso per chiarire le dinamiche esatte della tragedia.
    Disagi alla circolazione ferroviaria Ferrovie dello Stato ha già avviato le procedure necessarie per aggiornare le corse dei treni e limitare i disagi alla circolazione ferroviaria.
    Tuttavia, la circolazione è temporaneamente sospesa tra Maddaloni e Caserta sulla linea ferroviaria Caserta-Foggia. Gli utenti sono invitati a informarsi sugli aggiornamenti in tempo reale per meglio gestire i propri spostamenti. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, “I Contini non ci hanno mai fatto bene…”, così nacque il gruppo della Cittadella

    “Questi Contini a noi, non ci hanno mai fatto del bene ofrat, ci hanno sempre sbattuto le porte ni faccia, abbiamo solo fatti i reati per loro, cisiamobruciati …”.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloE’ il 9 novembre del 20121 quanto Pietro Lucarelli parla con il fratello Gioele non sapendo di essere intercettato. Sono loro due ad aver deciso la scissione dalla “casa madre” dei Contini e dal gruppo della Stadera federato appunto alla famiglia dell’Alleanza di Secondigliano.
    I due fratelli creano il gruppo della Cittadella per controllare in maniera particolare il traffico di droga a Casoria e comuni vicini. Non hanno grandi ambizioni ma erano pronti ad andare allo scontro armato come dimostra il sequestro di un arsenale composto da 4 pistole, 2 fucili a canne mozzate, numerosi proiettili e una bomba rudimentale.
    Il gruppo aveva come base operativa il cosiddetto “piazzale” che utilizzava  come luogo d’incontro per le riunioni tra i sodali e dove si pianificavano le attività illecite.
    Si tratta di un piazzale che si trova a Casoria in via Gigante angolo via Lufrano dove gli agenti della squadra mobile con il consenso della Dda di Napoli hanno piazzato per mesi delle telecamere. Un lasso di tempo che ha consentito, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali agli investigatori di memorizzare perfettamente timbri vocali, accenti e intercalari dei singoli soggetti monitorati.

    E l’inchiesta sul gruppo scissionista della Cittadella nasce dal ferimento alle gambe a colpi di pistola di Gioele Lucarelli avvenuto li 20 setembre 2021. L’uomo all’epoca frequentava la zona cosiddetta di abbasc o priatorio al Borgo Sant’Antonio Abate
    Dalle indagini era merso che il ferimento di Lucarelli fosse avvenuto in risposta ad un precedente agguato, del 2 settembre. Il ferito, sempre alle gambe fu Gennaro De Stefano, alias fel e’ carn”, facente parte del gruppo della Stadera. A quel punto si ebbe la certezza che il gruppo della Stadera si era scisso in due fazioni, una prevalentemente egemone nella zona cosiddetta del Priatorio che faceva riferimento a Luigi Folchetti; l’altra fazione, in un primo momento capeggiata da Carlo Finizio, sino al suo arresto avvenuto in data 23 novembre.2021 e, successivamente, da Gioele Lucarelli, operante nel territorio di Casoria e della Cittadella. Quest’ultimo insieme con Carlo Finizio (fino al suo arresto),Pietro Lucarelli, Mario Rosari De Martino, arrestato nel corso delle indagini, insieme ad altri complici, avrebbero dato vita ad un autonomo gruppo criminale, mirando ala zona di Casoria della cosiddetta Cittadella, dove gestivano lo spaccio di sostanze stupefacenti al dettaglio ed all’ingrosso. In particolare, dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di un gruppo criminale particolarmente agguerrito, intraneo alla organizzazione criminale denominata Clan Contini che ha acquisito una autonomia ed indipendenza dal cosiddetto “gruppo della Stadera” capeggiato da Luigi Folchetti e dal quale ha ricevuto ufficiale riconoscimento per al gestione delle attività illecite nel territorio della Cittadella, compreso tra il Comune di Napoli e quelio di Casoria. Il gruppo criminale che avrebbe quale leader Gioele Lucarelli, presenterebbe el caratterisitiche proprie di un’associazione a delinquere di stampo camorristico: I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, lesioni personali aggravate, estorsione, singoli episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. E a tale proposito il gip Carla Sarno nell’ordinanza cautelare descrive così i ruoli dei personaggi oggetto dell’inchiesta. IL GRUPPO DELLA CITTADELLA LUCARELLI Gioele, promotore e fondatore del neo costituito Gruppo della Cittadella con ruolo di reggente, per aver concordato e condiviso con i vertici del clan CONTINI, e quale diretto referente dei capi, le linee strategiche del sodalizio con riferimento alle più importanti attività e vicende criminali a esso riconducibili; gestendo i gruppi territoriali di riferimento; organizzando e dirigendo il traffico di sostanze stupefacenti e la rete di spacciatori operanti nelle piazze di spaccio di pertinenza dell’organizzazione; occupandosi di gestire la “cassa comune” del clan (e tenere la relativa contabilità); interessandosi di pagare gli stipendi degli affiliati e el connesse spese di giustizia e di tenere a disposizione le somme destinate dall’organizzazione all’acquisto di sostanze stupefacenti, nonché programmare, organizzare e realizzare gli investimenti dele ilecite provviste finanziarie del sodalizio in particolare nell’acquisto di armi per consolidare il potere di controllo dell’organizzazioneLUCARELLI Pietro, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento della sciss ione di cui è promotore  efondatore del neo costituito Gruppo della Cittadella con ruolo di organizzatore; FINIZIO Carlo, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento della scissione di cui è promotore e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella;DE MARTINO Mario Rosario, detto ‘o Chiatt, promotore e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella, con ruolo di reggente;LUCARELLI Antonio, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella, nato dalla scissione dall’originario unitario Gruppo della Stadera;OTTAIANO Gennaro, detto zio, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella,FINIZIO Pasquale, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella;DE MARTINO Francesco, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella, in particolare gestendo i rapporti criminali anche durante lo stato di detenzione, instaurando nuove relazioni per l’ampliamento del potere criminale della organizzazione sul territorioSANTORO Salvatore, detTo pastello, con li ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella;SPINIELLO Marcella, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella;ALBANO Vittorio, con il ruolo di partecipe, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento del suo ingresso nel neo costituito Gruppo della Cittadella;GRANATA Giovanni con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella;–LUCARELLI Pietro, intraneo al Gruppo della Stadera fino al momento della scissione di cui è promotore  e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella con ruolo di organizzatore; MANFREDI Giulio con il ruolo di concorrente esterno a far data dall’arresto di De Martino Mario Rosario fornendo ospitalità allo stesso, facendo da tramite tra quest’ultimo ristretto ai domiciliari preso l’abitazione del primo in Avelino e il Gruppo dela Cittadella, consentendo a quest’ultimo di consolidare il potere di controllo sul territorio, anche mediante l’ampliamento delle zone in cui perpetrare le attività illecite come lo spaccio di droga sulla piazza di Avellino. IL GRUPPO DELLA STADERA ROMANO GIUSEPPE, detto basetta sudata, con li ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera, per aver concordato e condiviso con i vertici del clan CONTINI, e quale diretto referente dei capi, el linee strategiche del sodalizio con riferimento alle più importanti attività e vicende criminali a esso riconducibili; gestendo i gruppi territoriali di riferimento; organizzando e dirigendo il traffico di sostanze stupefacenti e al rete di spacciatori operanti nelle piazze di spaccio di pertinenza dell’organizzazione; occupandosi di gestire al “cassa comune” del clan (e tenere al relativa contabilità); gestendo, ni particolare, el ralazioni con il gruppo dela Cittadella, siglando la tregua, in vista del mantenimeno dela pace sociale sul territorio, presidiando ol stesso con armi, anche partecipando ad azioni di epurazione interna al fine di consolidare il potere di controllo sul territorio; unitamente a:GARGIULO GIUSEPPE, detto O Serpente, con il ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera;CIMMINIELLO LEONARDO, detto O Biondo oppure  O figlio do’ americano, con il ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera anche partecipando ad azioni di epurazione interna al fine di consolidare li potere di controllo sul territorio;DE STEFANO GENNARO, detto Fel e Carn con li ruolo di partecipe intraneo al Gruppo della Stadera; (nella foto da sinistra in alto Gioele Lucarelli, Pietro Lucarelli, Antonio Lucarelli, De Martino Mario Rosario e Pasquale Finizio; in basso sempre da sinistra Carlo Finizio, Marcella Spiniello, De Martino Francesco, Granata Giovanni e Ottaiano Gennaro) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Incendio ai Camaldoli: le fiamme riprendono sul versante di Pianura

    Napoli. Il rogo sulla collina dei Camaldoli, che sembrava domato, è ripartito questa mattina sul versate di Pianura, costringendo i vigili del fuoco a tornare in azione.PUBBLICITA

    Le fiamme, attive in prossimità di zone abitate, hanno richiesto l’evacuazione precauzionale di alcune famiglie.

    L’incendio, che ha già causato ingenti danni due giorni fa, ha riacceso la rabbia dei cittadini e dei rappresentanti locali.

    Il deputato di Alleanza Verdi, Francesco Emilio Borrelli, denuncia i ritardi nell’intervento dei mezzi aerei: “Troppe ore tra l’avvistamento del primo focolaio e l’arrivo dei canadair, permettendo al rogo di ingigantirsi. Le conseguenze potevano essere ben più tragiche”.

    Borrelli annuncia che, una volta domato il fuoco, si chiederà di monitorare la situazione ambientale e valutare i danni.
    Nella notte, il centro di coordinamento soccorsi, presieduto dal prefetto di Napoli Michele di Bari, ha coordinato le operazioni di spegnimento. Le squadre dei vigili del fuoco, supportate da forze dell’ordine, polizia municipale e Regione Campania, hanno contrastato l’avanzamento delle fiamme.
    Un elicottero antincendio ha effettuato lanci di acqua e la disalimentazione della linea di alta tensione è in corso per consentire l’intervento di ulteriori mezzi aerei.

    L’incendio dei Camaldoli evidenzia ancora una volta la necessità di una maggiore prevenzione. Come sottolinea Borrelli, “non possiamo più attendere che tragedie simili accadano per poi correre ai ripari. Serve un piano serio di gestione del territorio e delle risorse boschive, con interventi di manutenzione e pulizia delle aree a rischio”.
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    Bacoli, in auto con 1 kg di hashish: arrestati due giovani pusher

    Nella serata di ieri, la sezione radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Pozzuoli ha effettuato un’operazione di successo contro il traffico di droga, portando all’arresto di due giovani pusher. Emanuele Riccio, 25 anni, e Roberto Liguori, 23 anni, entrambi residenti a Villaricca e già noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati a via Miliscola mentre erano a bordo di un’auto.PUBBLICITA

    Durante la perquisizione del veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto quasi un chilo di hashish suddiviso in nove panetti. Oltre allo stupefacente, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e vari materiali per il confezionamento della droga. Il sequestro di un quantitativo così significativo di droga rappresenta un duro colpo per il mercato locale degli stupefacenti e sottolinea l’impegno continuo delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di sostanze illecite.

    I due arrestati sono stati condotti in carcere e sono attualmente in attesa di giudizio. L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di attività di contrasto al crimine organizzato e al traffico di droga nella regione, dimostrando ancora una volta l’efficacia delle operazioni di controllo del territorio svolte dai carabinieri.

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    Castello di Cisterna: carabinieri arrestano pusher in possesso di cocaina e crack

    Continua senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Castello di Cisterna nella lotta alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti. In un’operazione fatta nei giorni scorsi, i militari hanno infatti arrestato Aldo Pezzella, 45enne di San Giovanni a Teduccio, già noto alle forze dell’ordine.PUBBLICITA

    L’uomo è stato fermato in via De Curtis, dove, a seguito di una perquisizione, è stato trovato in possesso di 14 dosi di cocaina e 73 dosi di crack. Inoltre, i carabinieri hanno sequestrato la somma di 280 euro in contanti, suddivisa in banconote di piccolo taglio, ritenuta provento dell’attività illecita. Pezzella è stato condotto in carcere e attualmente è in attesa di giudizio.

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    Napoli tutti in fila per Geolier già all’alba

    Napoli. Tutti in fila per Geolier. Dalle prime luci del giorno di oggi davanti allo stadio Maradona di Napoli già erano assiepati centinaia di fan in attesa del primo concerto di stasera.PUBBLICITA

    Tre date tutte sold out per il rapper napoletano sempre più fenomeno musicale. Molti giovani provenienti da altre città d’Italia hanno addirittura dormito all’esterno del Maradona.

    Particolare attenzione della protezione civile che raccomanda a tutti di non esporsi per tanto tempo al sole visto che oggi a Napoli l’anticiclone Minosse si manifesterà alla sua massima potenza con temperature percepite che supereranno i 40 gradi.

    Ma tornando al concerto c’è grande attesa da parte dei fan ma anche da parte dello stesso Geolier alla prima assoluta nello suo stadio preferito e davanti al suo pubblico.

    Ci saranno molte sorprese e molti ospiti, in tutte e tre le serate, i cui nomi per il momento sono tenuti top secret.
     Maria Chiara Del Gaudio
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