More stories

  • in

    La commissione Bilancio: si potrà usare l’esercizio provvisorio

    Governo locale e legalità

    18 Settembre 2024

    Parere favorevole ai due progetti di legge che riguardano Assemblea legislativa e giunta

    La giunta e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna potranno usufruire dell’esercizio provvisorio per il 2025. Le due proposte di legge hanno avuto parere favorevole dalla commissione Bilancio. Ora la parola definitiva spetta all’Assemblea legislativa.
    L’esercizio provvisorio è quella modalità di gestione a cui si fa ricorso quando non si è sicuri di approvare il Bilancio di previsione entro il 31 dicembre dell’anno in corso, ipotesi che potrebbe verificarsi visto che le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa sono previste per il 17 e 18 novembre. Dal punto di vista tecnico l’esercizio provvisorio è quello strumento che consente all’ente Regione di rimanere pienamente operativo fondando la propria operatività sugli stanziamenti di spesa previsti con il bilancio di previsione 2024-2026. L’esercizio provvisorio prevede una durata massima di quattro mesi.
    (Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    18 Settembre 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    La commissione Bilancio approva l’assestamento 2024

    Le spese per mutui autorizzati e non contratti calano di 24,6 milioni di euro. E’ quanto registra l’assestamento 2024, la manovra della giunta approvata nel corso della commissione Bilancio. Avendo la Regione già approvato la prima variazione di bilancio con questo progetto di legge viale Aldo Moro non fa altro che recepire le risultanze del rendiconto 2023 ed applicarle sul bilancio di previsione 2024 non prevedendo, in assestamento, nuove spese. Il documento è stato presentato dall’assessore Paolo Calvano e dal relatore Luca Sabattini (Pd).
    (Luca Molinari) LEGGI TUTTO

  • in

    Mastacchi (Rete Civica): “Rifare l’asfalto della strada provinciale 61”

    Infrastrutture e trasporti

    18 Settembre 2024

    Ricordati i numerosi atti in cui è stata segnalata “più volte la necessità di garantire ai cittadini del nostro appennino un percorso sicuro, anche a seguito dei movimenti franosi dopo l’alluvione del 2023”

    Asfaltare e mettere in sicurezza la strada provincia 61 che, in provincia di Bologna, collega San Benedetto Val di Sambro e Rioveggio.
    A sollecitare la giunta è il capogruppo di Rete Civica Marco Mastacchi, che segnala come il tratto stradale che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro “da tempo non riceve una manutenzione sufficiente, né è stata nemmeno riasfaltata e si trova attualmente in una condizione pessima anche a causa dell’erosione degli eventi atmosferici che in questo ultimi periodi sono particolarmente violenti”.
    Sottolineando “i rattoppi, le buche, i restringimenti e gli avvallamenti pericolosi soprattutto per i motociclisti”, il consigliere ricorda le numerose segnalazioni “per garantire ai cittadini del nostro appennino un percorso sicuro, anche a seguito dei movimenti franosi che dopo l’alluvione del 2023 hanno portato a chiudere la strada provinciale 79 Monzuno-Pian di Balestra” e per questo sollecita la posa di nuovo asfalto con la specifica dei tempi per il completamento dell’opera.
    (Luca Boccaletti)

    Infrastrutture e trasporti

    18 Settembre 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Zamboni (Europa Verde): istituire la figura del garante regionale per i diritti degli animali

    “Istituire la figura del garante regionale per i diritti degli animali che, analogamente al garante dell’infanzia, delle persone private della libertà personale e del difensore civico, tuteli i diritti degli animali che vivono in Emilia-Romagna”.
    Questa la finalità del progetto di legge presentato da Silvia Zamboni (Europa Verde) che si rivolge “ad animali da compagnia con problemi di abbandono e randagismo, animali da intrattenimento (utilizzati nei circhi, zoo e parchi a tema), animali usati per testare farmaci e cosmetici vittime di terribili sofferenze e animali selvatici i cui habitat ed esistenza sono sempre più minacciati dalle attività umane”.
    Illustrando meglio la proposta legislativa composta da 11 articoli, la capogruppo sottolinea come “il dominio dell’uomo si basa sulla dominante cultura specista secondo la quale gli esseri umani, posti al centro dell’universo, sono superiori per status e valore agli altri animali e, pertanto, devono godere di maggiori diritti. Una concezione che vede le altre forme di vita occupare posizioni subalterne, con pesanti conseguenze in termini di perdita di biodiversità biologica faunistica”.
    Zamboni, mira a ribaltare la concezione prevalente nella maggior parte degli ordinamenti giuridici del passato “con gli animali ricondotti alla categoria giuridica delle ‘res’, ovvero di beni materiali ai quali non è ascrivibile la titolarità di alcun diritto. Grazie a una progressiva evoluzione della sensibilità e della percezione sociale del rapporto uomo-animali, però, diversi stati europei hanno recentemente avviato un percorso diretto all’inclusione della tutela degli animali fra i valori fondamentali delle proprie carte costituzionali e nei loro ordinamenti”.
    Partendo da questo cambiamento di prospettiva, Zamboni dà atto all’Emilia-Romagna di essersi dotata di numerose disposizioni normative in materia di benessere degli animali a cui si affianca l’attività dei servizi veterinari e dei dipartimenti di sanità pubblica delle varie Usl per quanto riguarda la tutela delle condizioni di allevamento e benessere degli animali allevati “che costituiscono una importante fetta del mondo animale, con gli allevamenti industriali che rappresentano una delle principali criticità relativamente al benessere animale e all’impatto sull’ambiente”.
    Volendo quindi dare seguito all’iter legislativo intrapreso dalla regione e ricordando l’istituzione nel corso degli anni di figure di garanzia “a tutela dei soggetti impossibilitati o limitati nella capacità di difendere i propri diritti quali gli adolescenti, persone private della libertà personale e del difensore civico”, Silvia Zamboni propone l’istituzione del garante per i diritti degli animali e ricorda l’esempio della regioni Piemonte, Campania e Sicilia e delle numerose esperienze comunali tra cui Como, Milano, Verona e Roma.
    (Luca Boccaletti)

    Parità, diritti e partecipazione

    16 Settembre 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    Biblioteca: storie di dissidenti nelle carceri fasciste

    Le storie dei dissidenti nelle carceri fasciste rivivono nella Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 32 a Bologna.
    Il 17 settembre alle ore 17 la Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e l’assessore alla Cultura Mauro Felicori presentano “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste”, volume di Giovanni Taurasi che ricostruisce la vita di un centinaio delle vittime del regime. La presentazione avviene all’interno di di ABC (Autori, Biblioteche, Conversazioni), la rassegna culturale curata dalla Biblioteca dell’Assemblea legislativa in collaborazione con la giunta regionale.
    In poco meno di vent’anni, dal 1926 al 1943, 15mila, di cui 5mila condannati, furono trascinati davanti ai Tribunali fascisti per le loro idee. Fra loro nomi noti come quello del futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini e quelli di tanti cittadini comuni, tutti rei di avere idee contrarie a quelle del regime fascista.
    Dopo la Liberazione molti degli ex detenuti politici saranno chiamati a scrivere la Costituzione della nuova Italia repubblicana e a essere protagonisti della vita politica nazionale. Un nesso che non fu un caso visto che proprio nella solitudine delle carceri fasciste prese forma quell’idea base di democrazia che poi, attraverso le ferite della guerra e il riscatto della lotta di Liberazione, portò alla Repubblica e a quella Costituzione firmata, quasi per un contrappasso della storia, da un ex detenuto politico: Umberto Terracini, che aveva subito una delle condanne più pesanti da parte del Tribunale Speciale fascista.
    “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste”, suddiviso in venti capitoli ognuno dei quali dedicato a un anno del Ventennio fascista, racconta le storie di un centinaio dei detenuti antifascisti. La penna di Taurasi fa riemergere storie ignote che intrecciano aspetti politici e sentimentali, come la lunga storia d’amore ‘separata’ dal carcere tra Sandro Pertini e Matilde Ferrari; il triangolo sentimentale che intrecciò le vite di Tina Pizzardo, Altiero Spinelli e Cesare Pavese; la tragica storia della coppia di comunisti Anita Pusterla e Natale Premoli, perseguitati prima da Mussolini e poi da Stalin; le disgraziate vicende di un’altra coppia separata dal fascismo, Paolo Betti e Lea Giaccaglia, e quella tormentata di Iside Viana, morta in galera di stenti e sola, o dei due fratelli Mellone, deceduti entrambi in carcere, e di tutti coloro che soffrirono per quella drammatica esperienza.
    Dal volume, edito dalla casa editrice Mimesis in collaborazione con ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), è stato tratto anche un podcast intitolato “Le nostre prigioni” che si può ascoltare sulle principali piattaforme (Spreaker, Spotify e Apple).
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    16 Settembre 2024 LEGGI TUTTO