Napoli. Mario Eutizia, il badante killer, ha fornito dettagli che hanno permesso di identificare due delle sue quattro vittime dichiarate.
Le vittime sono Luigi Di Marzo, di 89 anni, morto a Casoria lo scorso dicembre, e Gerardo Chintemi, di 96 anni, deceduto a Vibonati, in provincia di Salerno, Salerno) nel marzo di quest’anno.
I carabinieri hanno contattato i parenti delle vittime, confermando che Eutizia aveva lavorato come badante per entrambi. A Vibonati, era anche stato denunciato per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la sua morte.
Entrambi gli anziani soffrivano di cancro e demenza senile e assumevano sedativi come Talofen e Trittico. Eutizia, anch’egli malato di cancro, conosceva bene gli effetti letali di questi farmaci se somministrati in dosi massicce e continue.
Eutizia ha quadruplicato la dose dei farmaci, creando un mix letale, con l’intento dichiarato di “porre fine alle loro sofferenze”. In entrambi i casi, la morte era stata considerata naturale data l’età e le condizioni di salute delle vittime.
Assistito dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, Eutizia ha ammesso di aver lavorato come badante negli ultimi dieci anni senza qualifiche professionali. I primi due omicidi sarebbero avvenuti a Latina circa dieci anni fa, mentre gli ultimi due sono quelli per cui ha fornito dettagli verificati.
Eutizia ha spiegato di aver agito per “compassione e pietà”, chiedendo poi al PM di essere aiutato a non uccidere più, temendo che in circostanze simili potrebbe ripetere le sue azioni, non sopportando tale sofferenza.
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