Cresce il numero di posti disponibili per i corsi di laurea nelle professioni sanitarie in Italia. Per il prossimo anno accademico, i bandi prevedono circa 35.900 posti per futuri infermieri, ostetriche, fisioterapisti e, per la prima volta, anche osteopati. Si registra così un aumento del 3,9% rispetto ai 34.450 posti dell’anno precedente.
Con l’esame di ammissione fissato per il 5 settembre nei 41 atenei statali, il mese di agosto rappresenta la scadenza per la presentazione delle domande. Il termine è già passato per 22 università, tra cui La Sapienza di Roma. Le prossime scadenze riguardano, tra l’altro, l’Università di Milano Bicocca, Brescia, Padova, Genova, Napoli Federico II, Firenze e Bari, con date comprese tra il 27 e il 31 agosto.
Angelo Mastrillo, docente di Organizzazione delle Professioni Sanitarie presso l’Università di Bologna, sottolinea come anche le università private, come la Cattolica, abbiano aumentato i posti disponibili, con 845 posti su 12 corsi distribuiti in diverse regioni. L’attrattività di questi corsi è alta, specialmente per alcune professioni.
Nel 2023, il rapporto tra domande e posti è stato particolarmente elevato per fisioterapisti (6,8), logopedisti (4,7), ostetriche (4,3) e dietisti (3,7). Meno competitivo il settore degli infermieri, dove sono stati offerti 20.000 posti, con un rapporto di 1,1 domande per posto. Il futuro occupazionale per chi sceglie queste professioni è molto promettente. Secondo i dati di AlmaLaurea, il tasso di occupazione per i laureati nelle professioni sanitarie è del 77%, quasi il doppio della media nazionale per altre aree disciplinari.
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