Chiarire quanti siano i Comuni che hanno attivato il percorso per il ‘patentino cane speciale’ sulla scorta di quanto fatto dal Comune di Parma.
Il quesito è posto da Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) la quale fa riferimento all’esperienza del Comune di Parma che, dal luglio 2022, “ha reso operativo il corso di formazione per il conseguimento obbligatorio del ‘patentino cane speciale”, previsto nel vigente Regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali, rivolto ai proprietari e conduttori di cani appartenenti ad alcune specifiche razze”.
Sottolineando quanto dichiarato dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini in risposta a un’interrogazione della stessa Gibertoni, il fenomeno delle aggressioni da parte di cani “è degno di attenzione e certamente dovuto anche alla mancanza di consapevolezza e formazione da parte dei detentori di quel tipo di animali”, la consigliera rimarca la necessità di una corretta gestione degli animali di affezione per evitare un il fenomeno delle aggressioni/morsicature stimato “nell’ordine di alcune decine di migliaia di casi all’anno”.
Rifacendosi ad uno studio reso noto dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani, la capogruppo rimarca come aggressioni e morsicature siano in diretta correlazione con paura, ansia, stress e sofferenza dell’animale d’affezione a causa di “proprietari e detentori di cani che non sempre interagiscono in modo corretto con i propri animali, soprattutto per mancanza di conoscenze adeguate riguardo alle esigenze fisiologiche, comportamentali e comunicative della specie e queste carenze cognitive possono tradursi in difficoltà di relazione interspecifica e talvolta determinare lo sviluppo di manifestazioni comportamentali indesiderate da parte degli animali”.
Per ovviare quindi questo problema, Gibertoni spiega come “il patentino per cani è un attestato che viene rilasciato al termine di un percorso formativo per diventare proprietari responsabili, infatti, a volte i cani hanno comportamenti indesiderati, sia nei confronti degli uomini che dei loro simili, e spesso questo avviene perché i proprietari non conoscono in maniera approfondita le caratteristiche dei loro animali d’affezione”.
Alla luce della situazione esposta, Giulia Gibertoni chiede anche “quanti siano i Comuni emiliano-romagnoli che prevedano corsi basati su principi scientifici e rivolti a tutti i proprietari di cani d’affezione e, anche in questo caso, se non si ritengano tali esperienze, meritevoli di maggiore diffusione a partire da quelli capoluogo di provincia e da quelli di maggiore popolazione al fine di migliorare il benessere animale e la qualità dell’esperienza di tutti i proprietari di cani”.
Ulteriori quesiti, poi, per capire se “sia stata svolta una ricognizione complessiva di tutto quello che è stato messo in campo, in questo settore, dalle varie Aziende USL del territorio regionale e se sia possibile un intervento legislativo, a livello regionale, sul modello di quanto fatto dalla Regione Piemonte”.
Auspicio finale, infine, per la modifica delle normative nazionali: Gibertoni chiede infatti una specifica azione “di concerto con tutte le altre regioni per una rivisitazione normativa della materia”.
(Luca Boccaletti)
4 Marzo 2024