Chiarire se l’attuale livello del servizio sanitario pediatrico sia sufficiente o se si intenda istituire un DEA (Dipartimento di emergenza e accettazione) di secondo livello pediatrico, anche in considerazione degli accordi presi in sede di Conferenza Stato-Regioni.
E’ quanto chiede Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, con un’interrogazione rivolta alla Giunta.
“In Emilia-Romagna attualmente non esiste come in altre regioni un DEA di II livello pediatrico”, specifica Evangelisti, che ricorda anche come gli accordi assunti in sede di Conferenza Stato-Regioni prevedano che questo tipo di DEA “siano volti ad assicurare l’accesso di pazienti con patologie che richiedono una particolare concentrazione di competenze”.
Entra nel dettaglio la capogruppo evidenziando che tali strutture, inoltre, “devono avere valenza regionale o interregionale, un bacino di utenza di almeno 2 o 3 milioni di abitanti e sede in ospedali pediatrici o in strutture ospedaliere e universitarie che siano dotate di tutti i servizi che possono garantire la più ampia risposta integrata alle patologie critiche pediatriche”.
Evangelisti, nel suo atto ispettivo, riferisce anche dell’attuale assetto organizzativo dell’IRCSS-Policlinico Sant’Orsola di Bologna, il quale risulta individuato come centro hub della Regione avendo numerose funzioni fra cui la rianimazione pediatrica, lo screening neonatale per malattie metaboliche ed ereditarie, l’assistenza perinatale e pediatrica per la terapia intensiva e del primo anno di vita, oltre ad attività di alta specialità come la nefro-urologia e la oncoematologia pediatrica.
Tuttavia, fa notare la capogruppo (ed è proprio su tali aspetti che interroga la Giunta) “i pronto soccorso pediatrici presenti non sono generalmente integrati ai dipartimenti di emergenza” e “alcune delle specializzazioni pediatriche funzionali all’urgenza pediatrica, individuate come centri hub dalla Regione, non dispongono di guardia attiva o pronta disponibilità. In caso di urgenze al di fuori del normale turno di lavoro ordinario, come di notte e nei festivi, non sono disponibili i professionisti per alcune delle specializzazioni pediatriche funzionali all’urgenza pediatrica, e capita spesso che questi siano chiamati per emergenze al di fuori dell’attività di servizio fornendo di fatto un servizio volontario e non istituzionalizzato all’azienda”.
Da qui l’atto ispettivo con il quale si sollecita dunque l’intervento della Giunta regionale.
(Brigida Miranda)
16 Agosto 2024