Le storie dei dissidenti nelle carceri fasciste rivivono nella Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 32 a Bologna.
Il 17 settembre alle ore 17 la Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e l’assessore alla Cultura Mauro Felicori presentano “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste”, volume di Giovanni Taurasi che ricostruisce la vita di un centinaio delle vittime del regime. La presentazione avviene all’interno di di ABC (Autori, Biblioteche, Conversazioni), la rassegna culturale curata dalla Biblioteca dell’Assemblea legislativa in collaborazione con la giunta regionale.
In poco meno di vent’anni, dal 1926 al 1943, 15mila, di cui 5mila condannati, furono trascinati davanti ai Tribunali fascisti per le loro idee. Fra loro nomi noti come quello del futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini e quelli di tanti cittadini comuni, tutti rei di avere idee contrarie a quelle del regime fascista.
Dopo la Liberazione molti degli ex detenuti politici saranno chiamati a scrivere la Costituzione della nuova Italia repubblicana e a essere protagonisti della vita politica nazionale. Un nesso che non fu un caso visto che proprio nella solitudine delle carceri fasciste prese forma quell’idea base di democrazia che poi, attraverso le ferite della guerra e il riscatto della lotta di Liberazione, portò alla Repubblica e a quella Costituzione firmata, quasi per un contrappasso della storia, da un ex detenuto politico: Umberto Terracini, che aveva subito una delle condanne più pesanti da parte del Tribunale Speciale fascista.
“Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste”, suddiviso in venti capitoli ognuno dei quali dedicato a un anno del Ventennio fascista, racconta le storie di un centinaio dei detenuti antifascisti. La penna di Taurasi fa riemergere storie ignote che intrecciano aspetti politici e sentimentali, come la lunga storia d’amore ‘separata’ dal carcere tra Sandro Pertini e Matilde Ferrari; il triangolo sentimentale che intrecciò le vite di Tina Pizzardo, Altiero Spinelli e Cesare Pavese; la tragica storia della coppia di comunisti Anita Pusterla e Natale Premoli, perseguitati prima da Mussolini e poi da Stalin; le disgraziate vicende di un’altra coppia separata dal fascismo, Paolo Betti e Lea Giaccaglia, e quella tormentata di Iside Viana, morta in galera di stenti e sola, o dei due fratelli Mellone, deceduti entrambi in carcere, e di tutti coloro che soffrirono per quella drammatica esperienza.
Dal volume, edito dalla casa editrice Mimesis in collaborazione con ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), è stato tratto anche un podcast intitolato “Le nostre prigioni” che si può ascoltare sulle principali piattaforme (Spreaker, Spotify e Apple).
(Luca Molinari)
16 Settembre 2024