Prorogare i termini “nell’avvio delle opere in quei Comuni in cui siano stati riscontrati ritardi dovuti a difficoltà tecniche non imputabili ai cittadini” nella ricostruzione post terremoto 2012.
Lo ha chiesto al question time il consigliere Stefano Bargi (Lega) in un’interrogazione in cui ricorda come molti cittadini “della zona del sisma hanno riscontrato numerosi ritardi nello stato avanzamento lavori, per motivi non sempre imputabili ai cittadini bensì alle difficoltà tecniche nell’espletamento delle pratiche da parte dei privati o dei Comuni stessi”. Nell’ottobre 2023 il commissario Stefano Bonaccini aveva, con un’ordinanza, aveva introdotto “misure per accelerare la fase finale di rendicontazione a saldo e liquidazione del contributo ricostruzione del sisma 2012, oltre a disposizioni per il riconoscimento di ulteriori proroghe straordinarie per il completamento degli interventi definite sulla base del più recente Stato Avanzamento Lavori (SAL) già dichiarato”. Il prolungamento variava da 7 a 26 mesi, in base allo stato di avanzamento dei lavori dichiarato entro ottobre 2023. Il termine ultimo per le proroghe è il 30 aprile 2024.
In provincia di Modena, ci sono diversi Comuni interessati, ha ricordato Bargi, con tante pratiche da dover evadere. A San Felice sul Panaro, al febbraio 2023, “lo stato di avanzamento dei lavori era a zero e c’erano 41 pratiche in attesa di iniziare i lavori. “Nel mandato precedente la struttura commissariale era più disponibile a dialogare con i consiglieri. Io non sono riuscito, ora, ad avere risposte. C’è la volontà politica di dare una proroga?”.
Il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi, ha risposto che lui stesso “si occupa di ammissibilità dei quesiti e di non aver mai rigettato una interrogazione rispetto alle pratiche della ricostruzione. Se è avvenuto, segnalatemelo. Anche se i numeri sono ridotti, ma significativi per i cittadini, Comuni e imprese, resta ferma l’intenzione del commissario di far procedere ogni iniziativa per spendere tutte le risorse assegnate, anche in caso di ritardi. Tra difficoltà, poi, c’è anche il caro prezzi che ha condizionato il mercato della ricostruzione. Riconosceremo i maggiori oneri a chi va incontro alla ricostruzione, anche con strumenti nazionali. Segnalo che esiste il superbonus 110%, prorogato per i crateri, in caso esista un accordo con le banche per il credito di imposta. Abbiamo affrontato il tema con il commissario e alcune banche, arrivando a un’intesa che potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni: la data ultima sarebbe il 31 dicembre 2025. Ieri il Consiglio dei ministri ha modificato le procedure per il 110%, ma possiamo dire che non dovrebbero limitare questa attività (accordo con le banche). Attendiamo la pubblicazione del decreto”.
Nella replica, Bargi ha affermato “che la risposta non era scontata. Sono soddisfatto”.
(Gianfranco Salvatori)