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Pd-ER Coraggiosa: la Regione dica come ripartire i fondi 2023 alle Ausl

Ottavia Soncini (Pd)

La Regione spieghi “in quale misura verrà determinato il finanziamento delle Aziende USL dell’Emilia-Romagna per il 2023, con specifica indicazione dei criteri applicati, delle ragioni e delle valutazioni sottese al diverso livello di finanziamento riconosciuto alle Aziende USL, nonché alle Aziende Ospedaliere del territorio regionale”.

E’ la richiesta avanzata in un’interrogazione dalla consigliera Ottavia Soncini (Partito democratico) e sottoscritta anche dai consiglieri Roberta Mori, Andrea Costa e Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa).

Soncini afferma che vuole conoscere le risorse assegnate alle Ausl regionale “alla luce dell’accordo sul riparto tra le Regioni per il 2023 del Fondo Sanitario Nazionale”. La Conferenza delle Regioni lo scorso 2 agosto ha approvato la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2023, che è di oltre 120 miliardi, evidenziando, tuttavia, una sottostima del Fondo dovuta anche ai maggiori costi dell’energia, da recuperare nel corso dell’anno” e i criteri prevedono che “il 98,5% delle risorse sia ripartito in base alla popolazione, mentre uno 0,75% in base al tasso di mortalità degli under 75 e un altro 0,75% in base a indicatori socio-economici come povertà e scolarizzazione”. Inoltre, afferma Soncini, per il 2023 l’aumento dei tre miliardi del Fabbisogno nazionale (Fsn) “non sembra dunque essere affatto sufficiente per coprire i costi di tutte le misure previste dalla Manovra” mentre sono previsti 4 miliardi nel 2025 e 4,2 per il 2026: “Di conseguenza, il FSN sale a 134 miliardi per il 2024, 135,3 miliardi per il 2025 e 135,5 miliardi per il 2026”. Inoltre, “il rinnovo contrattuale del personale dipendente è una misura necessaria, ma non sufficiente, per risolvere la grave carenza di personale sanitario, in particolare di infermieri e varie specialità mediche” e solo dal 2025 ci saranno risorse adeguate.

In regione, continua, “il modello di finanziamento delle Aziende sanitarie si basa da anni sul finanziamento dei livelli essenziali di assistenza, sull’applicazione del sistema tariffario, sul finanziamento delle funzioni e su finanziamenti integrativi a garanzia dell’equilibrio economico-finanziario”. Lo scopo è quello di “offrire ad ogni assistito di ogni ambito territoriale la stessa opportunità di accesso all’assistenza, dando alla popolazione di assistiti un peso proporzionale al rischio di aver bisogno di prestazioni” e che la formula per distribuire i fondi “tiene conto dell’età e quindi dell’invecchiamento come misura principale di rischio”.

La consigliera pd ricorda anche la recente approvazione del progetto di legge alle Camere “finalizzato ad alzare al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del Servizio sanitario nazionale” per rispondere ai nuovi bisogni di cura dei cittadini e per “evitare il collasso finanziario della sanità italiana”. Soncini sottolinea anche come la Regione “ha compiuto uno sforzo straordinario per garantire,
pur in un quadro di estrema complessità, aggravata dall’aumento dei costi energetici, la sostenibilità complessiva al Servizio sanitario regionale per l’anno 2022, al netto dei diversi esiti contabili derivanti dalla specificità del bilancio di ogni Azienda”.

(Gianfranco Salvatori)


Sanità e welfare

10 Novembre 2023



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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