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    Camorra ad Acerra: 11 arresti per traffico di droga

    Camorra: 11 arresti per traffico di droga ad Acerra, sgominati 4 clan. Terza ondata di arresti dall’estate scorsa, per un totale di 40 persone finite in manettePUBBLICITA

    I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, su delega della Procura Distrettuale di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 persone accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

    L’operazione, che rappresenta la terza ondata di arresti dall’estate scorsa, porta a 40 il numero complessivo dei fermati. Le indagini, svolte tra giugno 2022 e aprile 2023, hanno permesso di individuare due gruppi criminali distinti attivi ad Acerra.

    I clan si rifornivano di droga da altri gruppi della provincia di Napoli per poi rivenderla al dettaglio su “piazze di spaccio” o con consegne a domicilio.
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    Pomigliano d’Arco: somministra alcolici a minori, denunciato esercente

    Sabato scorso, giornata di punta per la vita notturna di Pomigliano d’Arco, gli agenti della polizia locale hanno effettuato un controllo straordinario nelle zone della movida.PUBBLICITA

    Sotto la direzione del tenente colonnello Emiliano Nacar, una task force composta da dieci agenti ha pattugliato le aree maggiormente frequentate dai giovani.

    Le operazioni, mirate a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, hanno portato alla denuncia di un esercente commerciale per aver somministrato alcolici a due ragazze di età inferiore ai 14 anni.

    Questo grave episodio sottolinea l’importanza dei controlli per prevenire il consumo di alcol tra i minori e garantire la tutela della loro salute.
    Durante i controlli a Pomigliano, gli agenti hanno rimosso numerosi veicoli parcheggiati in divieto di sosta che ostruivano l’accesso alle abitazioni dei residenti.

    Sono state elevate numerose contravvenzioni per violazioni del codice della strada. Particolare attenzione è stata rivolta anche ai motociclisti senza casco, con sanzioni per un totale di 2000 euro per mancanza di copertura assicurativa e patente di guida.

    Le attività di bar e ristorazione prive dell’autorizzazione per l’uso del suolo pubblico sono state sanzionate per un totale di 1600 euro. Il tenente colonnello Emiliano Nacar ha dichiarato che questi controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane, per assicurare un ambiente sicuro e ordinato per tutti i cittadini.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Castellammare salvati gli operai Fincantieri sospesi sulla gru a 60 metri

    Castellammare. Sono stati recuperati dopo circa tre ore i due operai di Fincantieri Castellammare  rimasti sospesi a circa 60 metri di altezza.PUBBLICITA

    Sono stati in bilico tra il cestello che li ospitava ed una gru. Le operazioni di recupero sono state effettuate dai vigili del fuoco che hanno utilizzato un’altra gru.

    Punti Chiave Articolo
    Dopo il recupero, accolto con gli applausi dei tanti colleghi e dei familiari che erano di sotto con il fiato sospeso, i due operai, che non hanno riportato ferite, sono stati accompagnati al vicino ospedale san Leonardo per una visita di controllo. Per loro tanto spavento.
     Aperte due inchieste sull’incidente Sull’episodio sono state aperte due inchieste: una interna della stessa Fincantieri e una della Procura di Torre Annunziata che ha delegato i carabinieri ad effettuare tutti gli accertamenti. Si vuole capire se si sia trattato di una manovra azzardata, il troppo vento o un malfunzionamento del meccanismo che controlla le gru che si trovano nel piazzale di Fincantieri di Castellammare.

    Ciro Serrapica
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, sequestrata a Scampia auto trasformata in officina ambulante per rapine con armi e abbigliamento

    Napoli. Armi micidiali e oggetti rubati rinvenuti a bordo di un’auto rubata a Scampia. I Carabinieri della locale stazione, durante un controllo di routine in via Colorini, hanno scoperto un vero e proprio arsenale all’interno di una Smart rubata.PUBBLICITA

    L’auto, parcheggiata nella zona nota come “la casa dei puffi”, ha subito insospettito i militari, che spesso si imbattono in veicoli utilizzati per nascondere droga. Ma quello che si sono trovati davanti era ben diverso dal solito: una vera e propria officina per rapine.

    Punti Chiave Articolo
    All’interno della Smart, i Carabinieri hanno rinvenuto una pistola, due scacciacanie numerosi proiettili.
    Le armi erano dotate di un macabro accessorio: una punta di trapano incastonata nel calcio. Un’arma micidiale che, secondo gli investigatori, poteva essere utilizzata per infrangere i finestrini delle auto delle vittime e compiere violente rapine. Oltre alle armi, nell’auto sono stati trovati anche un’autoradio, presumibilmente rubata, uno smartphone, un coltello, un jeans e un bomber. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro per gli accertamenti del caso.

    L’auto utilizzata come base operativa da una banda di rapinatori I Carabinieri sono ora al lavoro per ricostruire la dinamica dei fatti e identificare i responsabili.
    L’ipotesi principale è che l’auto sia stata utilizzata da una banda di rapinatori che imperversava nella zona. Non si esclude, però, che la Smart potesse essere utilizzata come base per altre attività illecite. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, scissione nel clan Contini: nato il gruppo della Stadera, 30 misure cautelari

    Guerra di droga a Napoli e scissione nel clan Contini con la nascita del gruppo autonomi della Stadera nella zona di Poggioreale: 30 arresti per associazione a delinquere e traffico di stupefacenti.PUBBLICITA
    E infatti stamane l Polizia di Stato ha sgominato il gruppo di narcotrafficanti legati al clan Contini, sgominando una fazione scissionista nota come “gruppo della Stadera”. 30 persone sono state arrestate, di cui 13 in carcere e 17 con divieto di dimora in Campania.

    Punti Chiave Articolo
    L’operazione è nata dal ferimento a colpi di arma da fuoco di un uomo il 20 settembre 2021. Le indalivegini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli con il supporto di altri commissariati e della Squadra Mobile di Avellino, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e di inquadrare il ferimento come risposta a un altro agguato avvenuto il 2 settembre 2021.
    Scissione all’interno del clan Contini Dalle indagini è emerso che gli eventi di violenza derivano da una scissione all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del clan Contini. Uno degli indagati avrebbe infatti tentato di creare un gruppo criminale autonomo, approvvigionandosi di droga da fornitori di Scampia e del “Connolo” di Poggioreale. Traffico di droga e attività estorsive Il gruppo di scissionisti ha avviato un’intensa attività di spaccio al dettaglio nella “cittadella” tra Casoria e Napoli, fornendo droga anche a piazze di spaccio di Ponticelli, Secondigliano, Avellino e all’interno del carcere di Salerno, dove uno degli indagati era detenuto. Per recuperare i crediti derivanti dallo spaccio, il gruppo ha messo in atto condotte estorsive.
    Violenza e scontri con altre bande Il gruppo era in possesso di armi ed era pronto ad utilizzarle in caso di scontri con altre bande rivali, come testimoniato dal ferimento a colpi di arma da fuoco avvenuto il 17 dicembre 2019 nell’ambito dello scontro tra la “Stadera” e il “rione Bronx”.
    L’operazione ha portato all’arresto di 30 persone, di cui 13 in carcere e 17 con divieto di dimora in Campania. Si tratta di un duro colpo al narcotraffico e alla violenza a Napoli, frutto di un’attenta attività investigativa da parte della Polizia di Stato. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli arrestato ladro solitario: si fingeva addetto alle pulizie: 19 colpi tra Chiaia e Centro storico

    Napoli. Si fingeva addetto alle pulizie ed entrava indisturbato in anche e studi legali. Il ladro solitario sceglieva anche obiettivi con cura ovvero banche e studi legali.PUBBLICITA
    I Carabinieri della Compagnia Napoli Centro, su delega della Procura della Repubblica, hanno arrestato un 45enne già noto alle forze dell’ordine con l’accusa di aver commesso 19 furti aggravati tra ottobre 2022 e marzo 2024.

    Punti Chiave ArticoloL’uomo, I.P., si introduceva furtivamente all’interno di filiali di istituti di credito e studi legali del quartiere Chiaia e del Centro Storico, fingendosi addetto alle pulizie.
    Con questa scusa, e utilizzando strumenti del mestiere, causava in alcuni casi il malfunzionamento dei servizi igienici per poi approfittare della confusione per rubare.
     Con i 19 colpi ha rubato 16 smartphone, 700 euro e tre pc Nel corso dei suoi raid, I.P. è riuscito a impossessarsi di 15 smartphone, 700 euro in contanti e 3 pc aziendali. L’indagine, coordinata dalla Procura partenopea e condotta dai Carabinieri della Stazione Chiaia, ha permesso di ricostruire il modus operandi del ladro e di raccogliere le prove necessarie per il suo arresto.
    I.P., attualmente in custodia cautelare in carcere, è indagato a piede libero e presumibilmente innocente fino a sentenza definitiva.
    L’operazione dei Carabinieri rappresenta un duro colpo alla microcriminalità che colpisce le attività commerciali del centro cittadino. L’impegno delle forze dell’ordine è volto a garantire la sicurezza dei cittadini e a contrastare ogni forma di illegalità. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli incendio sulla collina dei Camaldoli: fiamme vicino alle case

    Un vasto incendio boschivo è divampato oggi pomeriggio sulla collina dei Camaldoli a Napoli. Le fiamme, visibili da chilometri di distanza, hanno minacciato alcune zone abitate, ma grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco non si sono verificati danni a persone o edifici.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloLe squadre di vigili del fuoco, anche con l’ausilio di mezzi aerei, hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso e le fiamme sono visibili a chilometri di distanza.

    La cenere si è distribuita nei quartieri di Soccavo, Pianura, Fuorigrotta arrivando anche nel centro città.
    Nonostante l’incendio sia stato doloso, come confermato dalle indagini in corso, non ha rappresentato un pericolo imminente per le zone abitate. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha rassicurato la cittadinanza sulla situazione, sottolineando l’impegno delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco per contenere il rogo.  Il sindaco Manfredi rassicura i cittadini: nessun pericolo per gli abitanti il sindaco Gaetano Manfredi su X scrive: “In costante contatto con prefetto e VdF per l’incendio che ha colpito la collina dei Camaldoli“.
     “Al momento, grazie al tempestivo intervento, l’incendio non minaccia le zone abitate. Stanotte lasciate squadre a presidio e domani riprenderanno le operazioni aeree di spegnimento”.  Anche il prefetto di Napoli sul luogo dell’incendio Anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è recato sul luogo dell’incendio divampato nella tarda serata di oggi a Napoli sulla collina dei Camaldoli. Contestualmente il prefetto ha attivato il centro coordinamento soccorsi per seguire l’evolversi della situazione e sul posto si sta confrontando con i responsabili delle squadre giunte per domare le fiamme. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli sgominata la banda di rapinatori Point break: 7 arresti

    I Carabinieri di Napoli sgominano banda di rapinatori “Point Break”: 150mila euro di bottinoPUBBLICITA
    I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, coadiuvati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno smantellato una pericolosa banda di rapinatori che seminava il terrore tra imprenditori, commercianti e agenti di commercio.

    Punti Chiave ArticoloI malviventi, soprannominati “i Point Break” per le loro azioni rapide e spettacolari, agivano con la tecnica del “filo inverso”: pedinavano le vittime per giorni, studiandone le abitudini e aggredendole all’improvviso con armi da fuoco per derubarle dei contanti. Le indagini, avviate ad ottobre 2022 e condotte con attività tecniche, pedinamenti e osservazioni, hanno permesso di identificare e arrestare sette persone, già sei in custodia cautelare da maggio 2023.
    I “Point Break” erano responsabili di una serie di rapine per un totale di 131.620 euro, ma il quadro accusatorio è stato ampliato con il coinvolgimento di altri due complici per ulteriori due rapine e un profitto di 20.000 euro.
     Il modus operandi della banda L’indagine ha svelato il modus operandi della banda: individuavano la vittima, la pedinavano per giorni, pianificavano l’aggressione e la derubavano con violenza, utilizzando anche armi da fuoco. Tra i mezzi a loro disposizione, telefoni cellulari dedicati, schede intestate a prestanome, due pistole giocattolo, un giubbotto antiproiettile e una flotta di moto e auto. Oltre alle rapine già commesse, i Carabinieri hanno scoperto che la banda stava pianificando altri colpi a banche in Campania, Parma e Belgio. A tal fine, avevano già acquisito informazioni su potenziali obiettivi, acquistato quattro speciali maschere in silicone per il travisamento e reperito un basista in Romania. L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei dei sette indagati, mentre l’ultimo è ancora ricercato. Le indagini proseguono per accertare eventuali complici e ricostruire la rete di supporto logistico della banda. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Sequestrate piante di marijuana viola sui Monti Lattari: arrestato il produttore

    I Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno arrestato un uomo e sequestrato diverse piante di “purple weed”, una varietà di marijuana molto ricercata dai giovani della generazione Z, durante un blitz nei Monti Lattari, noti anche come la “Giamaica italiana”.PUBBLICITA
    L’operazione è stata resa possibile grazie all’utilizzo di un drone, che ha permesso ai Carabinieri di individuare un uomo in flagranza di reato mentre coltivava la droga.

    Punti Chiave ArticoloL’uomo, Catello Battimello, 68enne di Sant’Antonio Abate già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e portato in carcere. Le perquisizioni successive hanno portato al sequestro di 15 piante di “purple weed”, alte circa un metro e 80, in piena fioritura.

    La “purple weed”, una droga pericolosa La “purple weed”, chiamata anche “purple haze” come la celebre canzone di Jimi Hendrix, è una varietà di marijuana che deve il suo colore viola all’elevata concentrazione di antocianine.
    Questa varietà di droga è considerata più pericolosa della marijuana tradizionale perché contiene livelli più alti di THC, il principio psicoattivo della cannabis. Il sequestro di queste piante di “purple weed” rappresenta un segnale preoccupante perchè dimostra come i produttori di droga come Battimello cercano di mettersi al passo dei tempi e con le nuove richieste del mercato. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Somma Vesuviana discarica rifiuti tombata sotto il capannone: 4 denunciati

    Somma Vesuviana. I Carabinieri della locale stazione, durante un controllo del territorio in via del Colle, hanno interrotto dei lavori edili in corso in un’area di circa 10mila metri quadrati.PUBBLICITA

    Dagli scavi emergevano ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi, tra cui ferro, materiali da demolizione e miscele bituminose.

    L’area, adibita all’ampliamento dei capannoni di una ditta metalmeccanica, è stata sottoposta a sequestro. I rifiuti erano stati tombati sotto il capannone.

    Quattro persone, tra cui l’amministratore unico della società, un architetto, un imprenditore e un operaio, sono state denunciate per gestione e smaltimento illecito di rifiuti.

    L’operazione è stata condotta congiuntamente ai Carabinieri Forestali di Ottaviano.
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    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, imprenditori pagavano 5mila euro al mese di pizzo al clan di Rosario Giugliano

    Smantellato un clan camorristico nel salernitano: 22 arresti e un agli arresti domiciliariPUBBLICITA

    Un duro colpo alla camorra salernitana. Un’operazione congiunta della Squadra Mobile di Salerno e del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Nocera Inferiore ha portato all’arresto di 22 persone e all’emissione di una misura cautelare degli arresti domiciliari per un altro individuo, tutti accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, estorsioni, rapine, ricettazione e detenzione e porto illegali di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

    Le indagini. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Salerno, rappresenta lo sviluppo investigativo di un’inchiesta già in corso nell’agro nocerino-sarnese, che aveva già portato all’arresto di diversi esponenti dei clan camorristici Fezza-De Vivo e Giugliano nel dicembre 2022.
    Le nuove indagini, corroborate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di ricostruire il modus operandi del clan e di delineare un quadro completo delle sue attività illecite.

    Le attività del clan. Il gruppo criminale era principalmente impegnato nello spaccio di stupefacenti, controllando il territorio anche attraverso estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti.
    Le indagini hanno inoltre portato alla luce la connivenza di alcuni imprenditori compiacenti, che fungevano da collettore delle estorsioni ai danni di altri imprenditori concorrenti, costretti a pagare al clan fino a 5mila euro al mese. Agli indagati vengono contestati otto episodi di estorsione, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
    Le armi. Il clan disponeva anche di un arsenale di armi: durante l’operazione sono stati sequestrati due fucili, tre pistole e numerose munizioni di vario calibro.
    Le condanne. Per i fatti oggetto dell’ordinanza di dicembre 2022, il Gup di Salerno ha recentemente emesso sentenza di condanna nei confronti di alcuni degli imputati.
    L’impegno contro la camorra. L’operazione di oggi rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla camorra nel salernitano. Le forze dell’ordine continueranno a lavorare per sgominare i clan e ripristinare la legalità sul territorio.
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    Napoli truffa del compact disc: la nuova tecnica di raggiro agli anziani

    Napoli. Arriva la truffa del compact disc: è la nuova tecnica per spillare soldi agli anziani. Non più a casa con la telefonata del finto nipote ma avvicinati in strada nelle vie dello shopping.PUBBLICITA
    I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno arrestato un 47enne con l’accusa di truffa aggravata ai danni di anziani. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, agiva in concorso con un complice ancora non identificato.

    Punti Chiave Articolo Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno rivelato che i due truffatori avvicinavano gli anziani per strada, spacciandosi per impiegati di un negozio di informatica. Con la scusa di dover consegnare dei compact disc ai loro figli, convincevano le vittime a consegnare loro denaro, ottenendo un profitto ingiusto. Le truffe avvenivano tutte nel quartiere di Chiaia. iI 47enne ed il complice avrebbero avvicinato in strada un 74enne, presentandosi come impiegati di un negozio d’informatica. Avrebbero poi affermato di dover consegnare al figlio della vittima due “compact disc”, uno del valore di 150 euro, l’altro di 200.
     Le truffe tutte nel quartiere di Chiaia Dopo aver raggirato l’anziano avrebbero, dunque, incassato la somma richiesta. Stesso copione, diverse le vittime, in altri 4 analoghi episodi. Ad una delle vittime, un 81enne, dopo aver inscenato la storia del compact disc, il 47enne avrebbe strappato dalle mani due banconote da 50 euro. Per questo risponderà anche di furto con strappo. In un caso, un 81enne è stato derubato anche di due banconote da 50 euro dopo che i truffatori gli avevano strappato le banconote dalle mani. L’uomo arrestato, M.D.V., è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Risponderà di truffa aggravata e furto con strappo. I carabinieri continuano a informare gli anziani a fare attenzione ai truffatori e a rivolgersi al 112 in caso di sospetti anche perché le cronache di Napoli raccontano ogni giorni di raggiri a persone anziane. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO