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    L’allarme dell’associazione Codici: “Controllate i QR Code, dietro vi si nascondono nuove truffe telematiche”

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    Il fenomeno del “quishing” è l’ultima evoluzione delle truffe telematiche, un metodo che sfrutta la tecnologia dei QR Code per ingannare gli utenti e sottrarre loro dati personali e finanziari. Si tratta di una nuova variante del phishing, ma con una modalità d’attacco diversa.
    Il quishing si basa sull’uso fraudolento dei QR Code, i codici a barre bidimensionali che permettono un accesso rapido a siti web semplicemente scansionandoli con lo smartphone. Se normalmente questi codici sono utilizzati per funzioni quotidiane, come consultare il menù di un ristorante o accedere a un sito ufficiale, il pericolo si nasconde quando questi QR Code conducono a siti ingannevoli.
    Una volta che l’utente inquadra il codice fraudolento, viene indirizzato a una pagina web truffaldina, dove gli viene chiesto di inserire informazioni personali o bancarie, o di scaricare file che nascondono malware. Tra i casi più segnalati, c’è la sostituzione dei QR Code originali su colonnine per il pagamento dei parcheggi con codici contraffatti, oppure l’invio di email ingannevoli che richiedono pagamenti urgenti, come presunte multe, tramite QR Code falsi.
    È fondamentale verificare l’autenticità dei QR Code prima di procedere alla scansione, specialmente se trovati in luoghi pubblici o ricevuti tramite posta elettronica. Nonostante sia raro che nei ristoranti o in altri contesti controllati i codici siano pericolosi, è buona pratica essere sempre cauti.
    Inoltre, è importante fare attenzione a eventuali errori grammaticali o dettagli sospetti nelle comunicazioni che contengono QR Code, poiché possono essere segnali di una truffa. Gli esperti raccomandano l’uso di strumenti di protezione come antivirus e firewall per tutelare i propri dispositivi, e ricordano la regola d’oro: non divulgare mai i propri dati personali o finanziari a meno che non si sia certi della sicurezza della transazione.
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    Oltre 20 tra furti e truffe ad anziani in un anno, sgominata banda: cinque arresti

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    Dopo quasi un anno di indagini, i Carabinieri del Comando provinciale di Mantova e Torino hanno arrestato cinque persone, tutte accusate di aver compiuto numerosi furti e truffe ai danni di anziani in varie province del Nord Italia. Il gruppo criminale è stato smantellato grazie a un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Mantova.
    Tra luglio 2023 e maggio 2024, la banda ha messo a segno complessivamente 13 furti in abitazione e 8 truffe ai danni di persone anziane. Le operazioni si sono concentrate in diverse province del Nord Italia, con un totale di 9 colpi nella provincia di Mantova, 5 nel modenese, 2 nel vicentino, 2 nel padovano, 2 nel veronese e uno nella provincia di Rimini.
    I cinque arrestati, di età compresa tra i 27 e i 51 anni, hanno precedenti penali per reati contro il patrimonio e sono indagati per concorso in furti aggravati, truffe aggravate e falsità materiale continuata. Tre di loro sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere, mentre due si trovano agli arresti domiciliari.
    L’indagine, condotta dai Carabinieri della compagnia di Castiglione delle Stiviere, ha permesso di svelare il modus operandi della banda. I criminali si presentavano alle abitazioni degli anziani fingendosi tecnici del gas, dell’acquedotto o addirittura Carabinieri, mostrando falsi tesserini per ingannare le vittime. Una volta all’interno delle abitazioni, simulavano emergenze legate a inesistenti perdite di gas o contaminazioni delle tubature con sostanze pericolose. Per rendere la messinscena ancora più convincente, diffondevano nell’aria sostanze odorose o facevano esplodere piccoli petardi, creando panico nei malcapitati.
    Il raggiro culminava con la richiesta alle vittime di consegnare denaro e oggetti preziosi, sostenendo che questi potessero favorire un’esplosione. In alcuni casi, riuscivano persino a convincere gli anziani a riporre i loro beni di valore nel frigorifero, nel tentativo di “proteggerli”. Una volta ottenuti i bottini, i truffatori fuggivano rapidamente, aiutati da un complice all’esterno incaricato di monitorare la situazione e garantire una rapida fuga a bordo di auto con targhe clonate e contraffatte. Il bottino accumulato dal gruppo criminale ammonta a oltre 106mila euro, tra contanti e oggetti preziosi sottratti agli anziani truffati.
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    Allarme truffa anziani in Penisola Sorrentina: ieri altri due arresti a Vico Equense

    Sorrento. Scatta l’allarme truffa agli anziani in Penisola Sorrentina: quattro arresti in due giorni. Gli ultimi due ieri a Vico Equense.PUBBLICITA

    E’ come se ci fosse un’attrazione particolare da parte dei truffatori che prediligono entrare in azione anche in città dove è anche bello sostare e magari fare shopping dopo i colpi.

    Punti Chiave ArticoloO semplicemente perchè i truffatori sanno che gli anziani di questi comuni hanno una disponibilità economica maggiore in casa. Negli ultimi due giorni, come si diceva, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno sferrato un duro colpo ai malviventi, arrestando quattro persone colpevoli di aver raggirato ignari cittadini.
    La modalità più diffusa, naturalmente, è quella della “truffa del finto carabiniere”: i truffatori si presentano alle vittime, spesso anziane e sole, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine e inventando storie false per ottenere denaro o preziosi. Il caso emblematico è quello della signora Maria, una donna di 78 anni di Vico Equense, alla quale è stata raccontata la storia di un nipote arrestato e bisognoso di una cauzione. Con il cuore a pezzi, la donna ha consegnato ai truffatori tutti i suoi risparmi, illudendosi di poter aiutare il suo caro. Ma la rete si è stretta intorno ai malviventi. Grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini e alla professionalità dei Carabinieri, i due responsabili della truffa ai danni della signora Maria sono stati rintracciati e arrestati alla stazione EAV di Vico Equense.
    Si tratta di Alessandro Ferrigno, 22 anni, e Christian Bello, 26 anni, entrambi con precedenti penali. Il recupero del bottino e l’arresto alla stazione della Circumvesuviana Grazie a una perquisizione, i Carabinieri sono riusciti a recuperare il bottino, tra cui un fermacravatta in oro e la fede nuziale del marito defunto della signora Maria, oggetti di inestimabile valore affettivo. La donna, visibilmente provata ma sollevata dal ritrovamento dei suoi beni, ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine per il loro intervento. E’ premura del Comando provinciale Carabinieri di Napoli ribadire ancora i consigli fondamentali per non cadere nella trappola dei truffatori: 1. Siate diffidenti: Mantenete sempre un atteggiamento di sana diffidenza nei confronti di sconosciuti che cercano di coinvolgervi in offerte o richieste insolite. 2. Non fornite informazioni personali: Non condividete mai informazioni personali, finanziarie o sensibili con estranei al telefono, via email o di persona, a meno che voi non abbiate la certezza della loro legittimità. 3. Verificate l’identità degli interlocutori: Se ricevete una chiamata o una visita da qualcuno che si presenta come rappresentante di un’azienda o un ente, richiedete sempre una verifica dell’identità, come un distintivo o un numero di riferimento. 4. Non effettuate pagamenti anticipati: State attenti alle richieste di pagamenti anticipati per servizi o prodotti, specialmente se vi vengono offerti sconti o promozioni eccezionali. 5. Consultate persone fidate: Prima di prendere decisioni importanti, come sottoscrivere contratti o effettuare pagamenti significativi, consultate familiari, amici di fiducia o professionisti che possono offrirvi un parere obiettivo. 6. Segnalate le truffe: Se sospettate di essere vittime di una truffa o avete ricevuto una chiamata sospetta, rivolgetevi immediatamente alla stazione Carabinieri più vicina o al 112, per evitare che altri possano essere ingannati. 7. Mantenete il controllo delle vostre finanze: Tenete sotto controllo i vostri conti bancari, le carte di credito e le transazioni finanziarie regolarmente. Segnalate immediatamente eventuali attività sospette alle banche o alle autorità competenti. 8. Mantenetevi informati: Aggiornatevi sulle tipologie di truffe più comuni e sulle modalità con cui i truffatori cercano di ingannare le persone anziane. In questo modo sarete più preparati a riconoscere e a evitare potenziali truffe. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Truffe agli anziani a Roma: ecco chi sono i 10 uomini d’oro. Bottino da 500mila euro

    Decine di anziani vittime di truffe e rapine per un bottino di oltre 500mila euro.PUBBLICITA

    Un’organizzazione criminale con base a Napoli, sgominata dalla Squadra Mobile della Questura di Roma e dal III Distretto Fidene-Serpentara, operava nella Capitale con un collaudato schema: il raggiro del “finto nipote” o del familiare in difficoltà.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini, coordinate dalla Procura di Roma, sono partite dalle denunce delle vittime e hanno permesso di ricostruire il modus operandi e identificare i componenti del gruppo, dieci persone in tutto, che agivano con ruoli ben definiti. I capi, Antonio e Luca Pestorino, gestivano la “centrale” della truffa da Napoli. Alessandro Bara era il coordinatore delle telefonate, mentre Andrea De Martino si occupava di noleggiare le auto per gli spostamenti. Mario Mazzola, detto “Mirko”, era l’incassatore, colui che si presentava a casa delle vittime per ricevere denaro, gioielli o oro. Vincenzo Benincasa, Carlo Tolomello, Antonio Mosolino, Salvatore Donnarumma e Lepoldo Rignani completavano la banda.
     I ruoli e le divisioni dei compiti dei 10 componenti della banda Per contattare le vittime, il gruppo utilizzava vecchi elenchi telefonici. Una volta individuata la preda, la truffa si svolgeva secondo un copione collaudato: una telefonata all’anziano con la falsa notizia di un incidente occorso al nipote o a un altro familiare.
    Per risolvere l’emergenza, era necessario consegnare denaro o preziosi. I truffatori, spesso spacciandosi per direttori di postali, corrieri o amici dei congiunti, si presentavano poi a casa della vittima per incassare. L’organizzazione era attiva non solo a Roma, ma anche in diverse province del Centro-Sud, tra cui Lucca, Terni, Latina, Napoli, Avellino, Salerno e Lecce.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, colpo alla banda del Vasto che truffava gli anziani a Roma: 10 arresti

    Napoli. Un nuovo colpo a una delle paranze di trasfertisti del quartiere Vasto Arenaccia dediti alle truffe agli anziani è stato portato a termine dalla Polizia di Stato con l’arresto di 10 persone.PUBBLICITA

    Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Roma e del III Distretto Fidene-Serpentara, con la collaborazione della Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina, sono durate mesi e hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale che operava principalmente a Roma e in diverse province del centro-sud Italia.

    Punti Chiave ArticoloIl modus operandi del finto nipote I malviventi utilizzavano il classico metodo del “finto nipote” o di parenti in difficoltà economica per contattare le vittime anziane. Una volta carpita la loro fiducia, si presentavano a casa loro per ricevere denaro o preziosi, spesso spacciandosi per direttori di uffici postali, corrieri o amici dei congiunti. Le indagini hanno rivelato che il gruppo era ben organizzato, con ruoli ben definiti: dai “promotori” e “organizzatori” delle truffe ai “telefonisti” che contattavano le vittime, fino agli “esattori” che si recavano presso le loro abitazioni per riscuotere il denaro o i gioielli.
    Inoltre, è stato accertato che gli indagati hanno operato prevalentemente a Roma oltre che in alcune province del centro sud come Lucca, Terni, Latina, Napoli, Avellino, Salerno e Lecce.
    L’operazione ha portato all’arresto di 10 persone e all’emissione di diverse misure cautelari. Si tratta di un duro colpo al fenomeno delle truffe agli anziani, un reato particolarmente odioso che provoca gravi danni alle vittime, sia dal punto di vista economico che emotivo. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Truffe seriali a società di leasing: 30 denunciati e 22 imprese coinvolte

    La Guardia di Finanza di Treviso ha smantellato un gruppo criminale dedito alla commissione di truffe seriali ai danni di società di leasing. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso, ha portato alla denuncia di 30 persone e all’accertamento del coinvolgimento di 22 imprese con sedi operative in diverse province italiane.PUBBLICITA
    Le indagini, durate circa due anni, hanno permesso di delineare il modus operandi del gruppo.

    Punti Chiave ArticoloAlle società di leasing veniva proposto l’acquisto di un bene industriale, in realtà inesistente. Il bene inesistente veniva poi proposto in locazione a un soggetto terzo, sempre reperito e proposto dagli stessi truffatori. Tra la società di leasing e l’impresa conduttrice indicata dai truffatori veniva stipulato un regolare contratto di locazione del bene mobile.
    La documentazione falsa I truffatori inviavano alle società di leasing falsa documentazione tecnica e relativa al trasporto del bene industriale, alla sua messa in funzione e al collaudo. Il contratto di leasing non veniva onorato o venivano pagate solo le prime rate dai conduttori, che poi facevano perdere le loro tracce. I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere (a cinque dei trenta), truffa aggravata dall’abuso di prestazione d’opera e violazioni della normativa tributaria. Le truffe accertate sono 18 e hanno riguardato prevalentemente la fittizia vendita di generatori di corrente, per un danno complessivo alle società di leasing di circa un milione di euro. Altri beni oggetto della truffa sono stati carrelli elevatori, troncatrici e insacchettatrici. Le indagini hanno permesso di individuare e sequestrare beni per un valore di circa 2 milioni di euro. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, con documento falso vuole aprire la pratica del reddito di inclusione: arrestata

    Napoli. Un episodio insolito si è verificato questa mattina presso l’ufficio postale di via Polveriera a Vicaria, uno dei quartieri storici del capoluogo partenopeo.
    Una donna di 42 anni, residente a Melito, si è presentata allo sportello per richiedere il rilascio del reddito di inclusione (A.D.I.).
    Tuttavia, durante la verifica dei documenti, l’impiegato postale ha notato alcune incongruenze sulla carta d’identità presentata dalla donna. Si trattava di un documento palesemente contraffatto, con la foto della donna ma con una residenza errata.
    Immediatamente è stata allertata la centrale operativa del 112 e sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Borgoloreto. La donna, già nota alle forze dell’ordine per precedenti reati di truffa, è stata arrestata per possesso di documenti falsi.
    La carta d’identità contraffatta è stata sequestrata e sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri per accertare se si tratti di un caso isolato o se ci sia un’organizzazione criminale dietro a questo tipo di truffe.

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    IL CASO Truffe online nel Sannio: quattro persone denunciate

    Quattro truffe online, architettate da individui sparsi per l’Italia, sono state scoperte e denunciate dai Carabinieri del Sannio. I militari della compagnia di San Bartolomeo in Galdo hanno individuato e denunciato quattro persone, già conosciute alle forze dell’ordine, per reati di truffa e tentata truffa.
    Le truffe hanno coinvolto una varietà di beni, tra cui scarpe, pneumatici per auto e generatori di corrente. Tuttavia, uno dei tentativi più subdoli ha coinvolto una donna abruzzese che cercava di convincere una vittima a ricaricare la sua carta di credito con trecento euro. La donna aveva escogitato una storia falsa, affermando di essere la beneficiaria di un’eredità di 300.000 euro lasciatale da un lontano parente.
    Questi individui, sfruttando l’anonimato e la distanza, hanno cercato di ingannare le loro vittime attraverso la rete, promettendo beni o situazioni finanziarie allettanti. Tuttavia, grazie all’operato attento e tempestivo dei Carabinieri, le loro attività fraudolente sono state portate alla luce. LEGGI TUTTO

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    Truffe agli anziani a Matera: arrestata coppia di napoletani

    Colpo agli specialisti delle truffe agli anziani: la Polizia di Stato di Matera ha arrestato un uomo e una donna di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza del Gip di Matera.
    Dalle indagini è emerso che i due, con la solita tecnica dell’incidente del nipote o della consegna del pacco sempre per il nipote hanno tentato 8 truffe aggravate in danno di altrettanti anziani.
    Le indagini della polizia sono state svolte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Matera. LEGGI TUTTO