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    Castellammare piange il piccolo Giuseppe Grieco: attesa per l’autopsia

    Castellammare piange la morte del piccolo Giuseppe Grieco di soli 7 anni, annegato stamane nella piscina di un agriturismo di Vico Equnese dove era andato a trascorrere la giornata festiva con i genitori.PUBBLICITA

    La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per chiarire se la morte del piccolo sia stata causata da una congestione, lo sbalzo di temperatura dovuto alla giornata molto calda, o da un malore improvviso.

    Punti Chiave ArticoloIndagini affidate ai Carabinieri di Sorrento e della stazione di Vico Equense che hanno effettuato i primi rilievi e ascoltando i presenti. Al momento, si cerca di capire se ci siano state negligenze o mancanze nelle misure di sicurezza della piscina o se si sia trattato di un tragico incidente. La salma della piccola vittima è stata sequestrata per l’autopsia. Intanto sui social in tanti commentano la tragedia. Particolarmente commovente il ricordo della scuola Panzini frequentata dal piccolo Giuseppe.
    “La comunità tutta dell’IC2 Panzini, dirigente, docenti, segreteria, personale Ata, genitori ed alunni, attonita e addolorata si unisce al dolore della famiglia del nostro amato Giuseppe, alunno della II A primaria del plesso Salvati. Il ricordo della Scuola Panzini frequentata dal piccolo Giuseppe Ciascuno dei nostri ragazzi è un dono prezioso che va consegnato alla vita, oggi, con enorme dolore, dobbiamo dire addio al nostro amato Giuseppe, troppo presto portatoci via. Con il cuore gonfio di sofferenza lo salutiamo, nella speranza di rivederlo un giorno, con il suo sorriso contagioso. Faremo in modo che il suo ricordo non svanisca, resterà per sempre nei nostri cuori, cercheremo, anche con l’aiuto di psicologi, di aiutare i suoi compagni a riempire quel banco dolorosamente vuoto.Addio piccolo nostro. Ai genitori e alla famiglia le più sentite condoglianze”. Anche lo sport partecipa alla tragedia con un post sia della Juve Stabia sia dei tifosi della Curva Sud. Per stasera il sindaco Luigi Vicinanza ha annullato il previsto spettacolo pirotecnico previsto sull’arenile e allo stesso tempo ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari ha inviato un telegramma di cordoglio al primo cittadino. Ma sui social sono tantissimi i messaggi.  E ora si resta in attesa della nomina del perito medico legale per l’autopsia che dovrà chiarire le cause della morte e poi si potrà liberare la salma per i funerali. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Tragedia della strada a Mirabella Eclano: autopsia per il guidatore

    Giovedì, presso l’ospedale “San Pio” di Benevento, si terrà l’autopsia di Francesco Di Chiara, ventenne di Frigento, Avellino, deceduto in un incidente stradale insieme a tre amici la scorsa notte nella frazione Passo di Mirabella, comune di Mirabella Eclano, Avellino.PUBBLICITA

    Di Chiara, alla guida di una potente Mercedes AMG, ha cercato di evitare un’auto proveniente dalla direzione opposta durante un sorpasso, ma si è schiantato contro il muro di un esercizio commerciale lungo la Statale 90 delle Puglie.

    Nell’incidente sono morti sul colpo i coetanei Roy Ciampa e Mattia Ciminera, di Sturno, e Bilal Boussadra, 18 anni, promessa del pugilato, residente nella frazione Calore di Mirabella Eclano.
    Il pm della Procura di Benevento, Flavia Felaco, ha incaricato il medico legale Carmen Sementa dell’autopsia. Per gli altri tre ragazzi è stato disposto solo l’esame esterno, e le loro salme saranno restituite alle famiglie domani.

    I funerali di Bilal Boussadra, che aveva ottenuto la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni, si terranno a Mirabella Eclano con rito musulmano: i suoi genitori, venditori ambulanti, risiedono da anni nel comune irpino.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Tragedia di Fasano, il padre di Clelia “sentivo gli squilli del suo cellulare”

    Giuseppe Ditano, padre di Clelia, la giovane di 25 anni deceduta a Fasano dopo essere caduta in un vano ascensore, ha rilasciato una dolorosa testimonianza ai cronisti. “Abbiamo provato a far squillare il suo cellulare, ci siamo accorti che era nel vano e abbiamo lanciato l’allarme”,PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloIl Dramma della Famiglia Ditano L’uomo ha trascorso ore di angoscia davanti al palazzo dove vive con la moglie, osservando i vigili del fuoco impegnati nel recupero del corpo della figlia. Ha poi condiviso con i cronisti del *Quotidiano di Puglia* i dettagli di quella difficile giornata. “Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera. Questa mattina – ha spiegato Ditano – vedendo che non era in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore. Ho capito subito che era successo qualcosa e abbiamo lanciato l’allarme”.
    L’Inchiesta della Procura di Brindisi La Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche dell’incidente e ha disposto il sequestro dell’ascensore per eseguire tutti gli accertamenti necessari. La salma della 25enne è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, che nelle prossime ore potrebbe conferire l’incarico per eseguire l’autopsia. Gli Ultimi Momenti di Clelia Secondo quanto riferito dal padre, la sera dell’incidente, poco dopo mezzanotte, Clelia sarebbe salita al quarto piano nell’appartamento dove viveva, rientrando in casa per lasciare la borsa ed altri effetti personali. Poco dopo, avrebbe deciso di scendere nuovamente per salutare degli amici o recuperare qualche oggetto dimenticato. In quel momento sarebbe caduta nel vuoto perché la cabina dell’ascensore non sarebbe risalita.
    Le Operazioni di Recupero e le Indagini I vigili del fuoco hanno lavorato per oltre tre ore per recuperare il corpo di Clelia. Nel frattempo, all’esterno della palazzina, altre famiglie residenti nello stabile e diversi amici della giovane si sono radunati in un rispettoso silenzio, rotto solo dalle lacrime dei genitori. Sul posto era presente anche il personale dello Spesal per l’acquisizione dei primi elementi relativi al funzionamento dell’impianto: sarebbero stati già ascoltati i tecnici dell’azienda responsabile della manutenzione degli ascensori.
    La palazzina dove si è verificato l’incidente è di proprietà di Arca (Agenzia regionale per la casa e l’abitare) Nord Salento. L’intera comunità attende ora con apprensione i risultati delle indagini, sperando di chiarire le cause di un evento così tragico. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Tragedia in Valtellina: morti tre giovani finanzieri

    Tragedia in Valtellina: 3 giovani finanzieri del Sagf perdono la vita durante un’esercitazione in montagna. Un’esercitazione di addestramento si è trasformata in tragedia questa mattina in Valtellina, dove tre giovani militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) hanno perso la vita precipitando da una parete rocciosa.
    Punti Chiave ArticoloI tre alpini, Luca Piani (32 anni), Alessandro Pozzi (25 anni) e Simone Giacomelli (22 anni), tutti originari della Valtellina, stavano percorrendo il cosiddetto “Precipizio degli Asteroidi” nel comune di Val Masino, quando uno sperone roccioso ha ceduto improvvisamente sotto i piedi di uno di loro, trascinandoli tutti nel vuoto per circa 30 metri. La Tragedia in Valtellina sotto lo sguardo impotente dei colleghi La tragedia in Valtellina si è consumata sotto gli occhi attoniti di due loro compagni, impegnati in un’altra cordata nelle vicinanze, che nulla hanno potuto fare per salvarli. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorritori, ma per i tre giovani non c’è stato nulla da fare. La Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, ha aperto un’inchiesta per accertare le esatte cause dell’incidente. Al momento, l’ipotesi più probabile è che il cedimento dello sperone roccioso sia stato causato da un’infiltrazione d’acqua che ne ha minato la stabilità. La notizia della tragedia ha destato profondo cordoglio in tutta la comunità. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo dolore alle famiglie delle vittime, definendo i tre giovani “eroi che hanno perso la vita nel dovere di soccorrere gli altri”. Anche il premier Giorgia Meloni ha voluto manifestare la sua vicinanza ai familiari e al Corpo della Guardia di Finanza. Chi erano le tre vittime Luca Piani, Alessandro Pozzi e Simone Giacomelli erano tutti e tre appassionati di montagna e si erano arruolati nel Sagf con il preciso obiettivo di aiutare gli altri. Erano sempre pronti a intervenire, in qualsiasi condizione atmosferica, per soccorrere persone in difficoltà in montagna. Luca Piani, 32 anni, originario di Villa di Tirano, prestava servizio nella Stazione Sagf di Madesimo.Alessandro Pozzi, 25 anni, residente a Valfurva, era anche lui in forza alla Stazione Sagf di Madesimo.Simone Giacomelli, 22 anni, abitava a Valdisotto, e faceva parte della squadra del luogotenente Christian Maioglio nella caserma del capoluogo valtellinese. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Tragedia a Pagani: centauro muore per evitare un cane

    Un uomo di 44 anni è morto oggi pomeriggio in un incidente stradale a Pagani, in provincia di Salerno.
    L’uomo, M.P., era in sella a uno scooter quando, secondo una prima ricostruzione, ha tentato di evitare un cane che attraversava la strada.
    A causa della manovra, lo scooter è finito sull’asfalto e il centauro ha battuto la testa violentemente. I sanitari del 118, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.
    Anche il cane è morto nell’incidente. La dinamica esatta dell’incidente è al vaglio dei carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore e della Tenenza di Pagani.
    La morte di M.P. ha destato grande cordoglio nella comunità di Sant’Egidio del Monte Albino, comune di origine della vittima. In segno di lutto, l’Amministrazione comunale ha disposto la sospensione di tutti gli eventi previsti per il Carnevale. LEGGI TUTTO

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    Tragedia a Palermo, padre e figlio cadono dal 6 piano di un palazzo. Bambino illeso ma il papà muore.

    A Palermo tragedia nel pomeriggio della vigilia di Natale: un bimbo si sporge dal balcone del 6 piano e cade, il padre tenta di afferrarlo ma precipita anche lui.

    Tragedia a Palermo durante la vigilia di Natale, quando un bambino di 4 anni e suo padre sono precipitati dal sesto piano di un edificio. Il piccolo si era pericolosamente affacciato dal balcone, spingendo il padre a cercare di afferrarlo, ma entrambi sono caduti. Il padre, un professore di Ingegneria dell’Università di Palermo di 38 anni, già colpito dalla recente perdita della moglie, è deceduto poco dopo il trasporto in ospedale. Incredibilmente, il bambino è sopravvissuto e attualmente è ricoverato presso l’ospedale “Cervello”, senza gravi lesioni secondo la Tac.
    La famiglia aveva già subito un dramma con la prematura scomparsa della madre del bambino, avvenuta poco più di un anno fa. Le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagine, ma sembra che i pannelli della tettoia di un ristorante abbiano attenuato la caduta.
    Quando i soccorritori sono giunti sul luogo, entrambi erano ancora vivi. Nonostante gli sforzi, il padre non ha resistito alle gravi lesioni, mentre il bambino è stato prontamente soccorso e trasferito in ospedale, dove ora si trova in condizioni stabili. Inizialmente si era ipotizzato un possibile suicidio, ma testimonianze raccolte da polizia e vigili del fuoco suggeriscono un tragico incidente, soggetto a ulteriori indagini. LEGGI TUTTO