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    Volla grave operaio di 53 anni: investito da un pallet di materiale

    Napoli. Continua ad allungarsi l’elenco degli incidenti sul lavoro tra Napoli e la provincia.PUBBLICITA

    Ieri pomeriggio, infatti, poco dopo l’incidente dell’operaio caduto da una scala al Palazzo Reale di Napoli, i carabinieri della stazione di Volla sono intervenuti in via Palazziello, nei locali di un’azienda di smaltimento e recupero di materiale elettrico, dove si era verificato un incidente.

    Dalle indagini è emerso che durante alcune operazioni di scarico, un operaio di 57 anni (regolarmente assunto) sarebbe stato accidentalmente investito da un pallet di materiale. Avrebbe poi battuto pesantemente la testa a terra.
    Sono scattati i soccorsi ed è stata chiamata un’ambulanza che ha trasportato l’uomo al vicino pronto soccorso dell’ospedale del Mare di Ponticelli.

    I medici hanno effettuato una Tac e hanno riscontrato una emorragia. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata ed è in pericolo di vita. Indagini in corso, da parte dei carabinieri, per chiarire dinamica dell’incidente.
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    “D10S in the street”: Napoli celebra i 40 anni di Maradona con un grande evento gratuito

    Napoli. Quarant’anni dopo il suo leggendario arrivo a Napoli, Diego Armando Maradona viene celebrato con un grande evento gratuito intitolato “D10S in the street”.PUBBLICITA

    L’iniziativa, in programma alla Rotonda Diaz sul Lungomare di Napoli da venerdì 5 a domenica 7 luglio, è organizzata da un gruppo di amici e collaboratori di Maradona, tra cui Stefano Ceci, Raffaele Iavazzi, Enzo Ciardi, Sergio Errico e Gennaro Di Scala, con il patrocinio del Comune di Napoli.

    Punti Chiave ArticoloUn evento dedicato ai bambini “D10S in the street” è dedicato in particolare ai bambini, che Maradona amava profondamente. Proprio per loro, saranno organizzati tornei di calcio a tre, con la fase finale che si svolgerà nel campo allestito alla Rotonda Diaz. La partecipazione ai tornei è aperta ai baby calciatori nati tra il 2013 e il 2016. Un ricco programma di eventi Oltre ai tornei di calcio, il programma di “D10S in the street” prevede anche:
    Parata di bambini: venerdì 5 luglio alle 18Presentazione degli organizzatori: venerdì 5 luglio alle 19Consegna delle divise alle squadre partecipanti al torneo: venerdì 5 luglio alle 19:30Show con Paola Morra, giornalisti, ex compagni di squadra di Maradona, youtuber e altri ospiti: venerdì 5 luglio alle 20:30Spettacolo di fuochi d’artificio a mare: venerdì 5 luglio alle 22:30Villaggio con dj set e partite di calcio a tre: sabato 6 e domenica 7 luglio dalle 15 alle 22Premiazione del torneo di calcio: domenica 7 luglio Ospiti d’eccezione Tra gli ospiti attesi a “D10S in the street” figurano il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessora allo Sport Emanuela Ferrante, il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis e l’ex presidente Corrado Ferlaino. Saranno inoltre esposte le maglie di Diego Armando Maradona, grazie alla collaborazione del Cammarota Antonio Museum. Un’occasione per ricordare un grande campione e un uomo speciale “D10S in the street” è un’occasione per ricordare Diego Armando Maradona, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, ma anche un uomo speciale che ha lasciato un segno indelebile nella città di Napoli. L’evento è anche un modo per promuovere i valori dello sport, dell’inclusione e della solidarietà, valori che Maradona ha sempre portato avanti.
    L’evento è gratuito e aperto a tutti. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli 43enne gambizzato mentre era in strada con la moglie vicino all’Orto Botanico

    Napoli. La polizia sta cercando di fare luce sul ferimento a colpi di pistola di Andrea Pillo, 43enne residente in zona, che è stato gambizzato ieri mezzogiorno in via Michele Tenore, nei pressi dell’orto Botanico.PUBBLICITA

    L’uomo si trovava nei pressi della sua abitazione insieme con la moglie quando ha avvertito un forte bruciore alla caviglia destra e si è accorto di perdere sangue.

    Punti Chiave ArticoloImmediatamente diverse persone si sono prodigate per soccorrerlo e trasportarlo all’ospedale dei Pellegrini. I medici hanno riscontrato una ferita da arma da fuoco e hanno stimato una prognosi di circa 20 giorni. Le indagini sono condotte dalla Polizia di Stato. La dinamica dei fatti è ancora da chiarire. Sul luogo dell’aggressione sono stati trovati tre bossoli di proiettili calibro 7,65.
    Non si esclude un errore di persona Si esclude al momento la pista della rapina. Il profilo della vittima, incensurata e senza legami con la criminalità, non fa ipotizzare un agguato o un’intimidazione. E non si esclude un ‘errore di persona oppure un fatto personale. Gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e attendono l’esito degli accertamenti per delineare un quadro più chiaro dell’accaduto. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Processo Galleria Umberto, la polemica dell’avvocato di uno degli imputati

    Lo scandalo del Processo galleria Umberto, la sentenza di primo grado tenta di scagionare il Comune: parla l’avvocato di uno degli imputatiPUBBLICITA

    E’ in corso l’Appello del processo sulla morte del giovane Giordano. “Si discute ancora sulla proprietà di un monumento storico quando, ai sensi dell’art.9 della Costituzione, senza alcun dubbio, la pubblica amministrazione, è l’unico soggetto deputato, alla tutela del patrimonio storico ed artistico della Nazione”. Le parole di uno degli avvocati.

    Si avvicina un’altra udienza per il processo del crollo in galleria Umberto a Napoli, che causò la morte del giovane Salvatore Giordano, che riportò gravi ferite dopo essere stato colpito alla testa dal pesante frammento di un fregio staccatosi dall’opera architettonica.
    La Galleria Umberto di Napoli è un monumento storico e pertanto di proprietà del Comune, in particolare il fregio dell’arco che sostiene la volta ha una funzione importante per mantenere la cupola che è inconfutabilmente dell’amministrazione partenopea, come evidenziato anche dal procuratore generale nel corso dell’ultima udienza, che si è tenuta il 27 maggio davanti alla Corte d’Appello di Napoli.

    Inoltre ci sono leggi e documenti che lo attestano, e che sono stati acquisiti per il processo di appello che è ancora in corso.
    “Si discute ancora sulla proprietà di un monumento storico quando, ai sensi dell’art.9 della Costituzione, senza alcun dubbio, la pubblica amministrazione è l’unico soggetto deputato alla tutela del patrimonio storico ed artistico della Nazione”.
    Queste sono le parole dell’Avv. Carlo Spina, difensore di uno degli imputati che, come altri tre appellanti, ha rinunciato alla prescrizione in modo da poter difendere fino all’ultimo la propria innocenza dal pregiudizio di una sentenza di primo grado, che lo vede condannato per la mancata tutela di un bene che “per comune sentire” non è di proprietà privata.

    Del resto, tale “comune sentire” nel corso del processo ha trovato piena condivisione nella testimonianza dell’accreditato accademico Prof. Nicola Augenti, più volte chiamato a svolgere il ruolo di consulente in importanti processi, come quello del crollo del ponte Morandi di Genova.
    Infatti, l’accademico nominato consulente della procura,sentito davanti al giudice di primo grado, ha affermato che, senza alcun’ombra di dubbio, il frontone, da dove si è staccato l’intonaco assassino, è di proprietà pubblica.
    Del resto, il regolamento del condominio di piazzetta Matilde Serao n.7, documento acquisito agli atti del processo, nulla dice riguardo ad uno specifico intervento sul frontone assassino.
    Un altro elemento portato all’attenzione del giudice dallo stesso difensore dell’imputato che ha rinunciato alla prescrizione, è rappresentato da un atto, a firma del Prof. Nicola Spinosa, con il quale nell’anno 1996, a seguito della caduta di intonaci dall’arco di ingresso della galleria, lato via Santa Brigida, causate da infiltrazioni d’acqua sulla copertura dell’arcone, la soprintendenza dei beni artistici di Napoli invitava l’amministrazione comunale adintervenire provvedendo anche al restauro delle parti danneggiate;
    di fronte a questo atto di un organo amministrativo, deputato alla tutela del patrimonio artistico, il comune di Napoli riteneva di doversene fare carico affidandone i lavori di restauro a ditta specializzata.
    Del resto, lo stesso teste Carughi, sempre in occasione della sua deposizione davanti al giudice di primo grado affermava: che così si era proceduto perché si riteneva che l’arcone fosse di proprietà pubblica, in quanto sottoposto ipso iure a vincolo e la stessa valutazione poteva, a suo avviso, estendersi anche agli altri ingressi della Galleria.
    La situazione è talmente chiara che mi sembra scandalosa la sentenza di primo grado, in una vicenda che ha causato la morte di un giovane ragazzo, 10 anni fa – ha continuato l’avvocato, che ha poi spiegato -, prima di tutto perché c’è una legge dello stato, la legge di Napoli, del 1885, che vieta la vendita a privati (e quindi alle banche) delle facciate che sono sulle strade sulle fasce orizzontali del monumento storico, sui quali si può intervenire solo attraverso un fondo pubblico che prevede un 50% a carico del Comune e un 50% a carico dello Stato.
    C’è chi ha parlato di un atto di compravendita dell’appartamento al quarto piano del 1917 – ha continuato Spina – che in realtà conferma solo quanto abbiamo detto, cioè che le banche non potevano vendere il terrazzo (sotto il quale vi è il frontone al di sopra dell’arco d’ingresso della galleria).
    Nello specifico in questo atto di vendita del 1917 si fa riferimento alla vendita dell’appartamento annesso al terrazzo (quello che è sul frontone incriminato) e si specificano anche i confini del bene venduto, come previsto dal codice civile Pisanelli, precedente a quello attuale, che impone che si trasferiscano le cose che sono esplicitamente scritte.
    Proprio in questo documento i beni da trasferire al proprietario D.R sono elencati e difatti non vi è la torre incriminata proprio perché non poteva esserci, poiché di proprietà comunale e dunque non vendibile: la non vendibilità, per intenderci, deriva proprio dalla natura giuridica del terrazzo, diversa da quella dell’appartamento”.
    Il procuratore generale nella sua ultima requisitoria in aula, ha parlato “di una lacunosa manutenzione decennale”, che pero è stata segnalata più volte dai condomìni adiacenti all’arco in questione che comunicarono al Comune diverse volte (nel 2009 e poi nel maggio 2014) la necessità di intervenire per mettere in sicurezza la parte, sulla quale però, da semplici cittadini, non poterono mettere mano in quanto parte monumentale della galleria.
    Seppur i rilievi siano stati evidenziati in aula, la sostituto procuratore generale, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado alla Corte di Appello. Confondendo anch’essa che quello che chiamiamo Galleria è divisa in una parte privata (fabbricati condominiali e relative facciate) e una parte pubblica (strade coperte dalle volte a vetro e relative pertinenze che comprendono i fregi.
    Un’ultima considerazione, che secondo lo stesso difensore potrebbe fare anche un comune cittadino alla lettura delle motivazione della sentenza che attribuiscono al frontone una funzione di decoro delle facciate dei confinanti condomini, attribuendone, perciò, anche l’obbligo della sua manutenzione, che se venisse applicato lo stesso metro di giudizio alla fontana di Trevi che forma un tutt’uno con la facciata di palazzo Poli, in mancanza di idonea documentazione, l’obbligo manutentivo andrebbe a ricadere, per quel principio di Trevi “presunzione” richiamato nella sentenza del Tribunale di Napoli, esclusivamente sui proprietari del palazzo del duca Poli, che potrebbero, come fece Totò, nel noto film “Totò Truffa 62“, venderlo a terzi.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, San Pietro a Patierno arrestato pusher con droga e pistola

    Napoli.Un 51enne napoletano con precedenti è stato bloccato dalla Polizia di Stato mentre cedeva droga in strada.PUBBLICITA

    Nel corso di un servizio di controllo del territorio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno notato un’auto sospetta in via Luigi D’Anna. All’interno, un uomo stava cedendo qualcosa a un altro individuo in cambio di denaro.

    Punti Chiave ArticoloGli agenti sono intervenuti immediatamente, interrompendo lo scambio e identificando entrambi i soggetti. Il pusher è risultato essere un 51enne napoletano con precedenti di polizia. Durante la perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di un involucro di marijuana (circa 7,8 grammi), una stecca di hashish (circa 4,1 grammi), un coltello, un bilancino di precisione e la somma di denaro ricevuta poco prima.
    L’acquirente, invece, aveva con sé la dose appena acquistata. Non soddisfatti, gli agenti hanno deciso di estendere il controllo all’abitazione del 51enne. Qui, hanno rinvenuto una piantagione di marijuana, circa 81,6 grammi della stessa sostanza, un panetto di hashish (circa 100 grammi), una pistola ad aria compressa priva del tappo rosso e materiale per il confezionamento della droga. Alla luce di quanto accertato, il 51enne è stato tratto in arresto per detenzione illecita e cessione di sostanze stupefacenti, nonché denunciato per porto abusivo di armi. L’acquirente, invece, è stato sanzionato amministrativamente. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, sparatoria in via Leopardi a Fuorigrotta nel regno dei Troncone

    Napoli. Poco prima delle 19,30 di stasera c’é stata l’esplosione di colpi d’arma da fuoco in via Leopardi, all’altezza del civico 80.PUBBLICITA

    Sul posto si trovano i carabinieri di Bagnoli che hanno rinvenuto dei bossoli. La segnalazione sugli spari è giunta presumibilmente da testimoni presenti nella zona al momento dell’accaduto.

    L’attenzione immediata delle autorità ha portato i carabinieri a intervenire prontamente sul luogo indicato, confermando la presenza dei bossoli sul selciato.
    Da una prima ricostruzione sembra che alcune persone in sella di due scooter si siano inseguite, sparando alcuni proiettili.

    L’area è stata isolata per permettere agli investigatori di eseguire tutti i rilievi del caso e di raccogliere ulteriori elementi d’indagine.
    La zona in questione è sotto l’influenza del clan Troncone da oltre un anno fin ito nel mirino delle cosche avversarie con una serie di attentati e ferimenti.
    Due volte il boss Vitale Troncone è stato ferito e in altre circostanze ci sono state stese verso la sua abitazione.

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    Castellammare arrestato minorenne rapinatore seriale: caccia ai complici

    Castellammare. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, la Polizia di Stato ha arrestato un minore di 18 anni, ritenuto responsabile di due rapine consumate e una tentata, in concorso con altri complici.PUBBLICITA

    Le indagini, condotte dagli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Procura per i Minorenni, hanno ricostruito i fatti avvenuti la sera dell’8 maggio scorso a Torre del Greco.

    Punti Chiave ArticoloIl minore, insieme ad altri giovani, ha prima rapinato una persona che aveva appena prelevato denaro da uno sportello bancomat, per poi colpire il titolare di una pizzeria poco distante. Successivamente, il gruppo si è spostato a Castellammare di Stabia dove ha tentato di rapinare un distributore di carburanti.
    Violenza e uso di armi Durante le rapine, i giovani erano armati di pistole e, in uno dei casi, una delle vittime è stata colpita alla testa con il calcio dell’arma. Grazie alle indagini e alle prove raccolte, il G.I.P. del Tribunale per i Minorenni ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in Istituto di Pena Minorile nei confronti del minore. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Caso Paciolla: Cgil Napoli espone striscione a 4 anni dalla morte

    Napoli. Uno striscione dedicato a Mario Paciolla, il cooperante napoletano delle Nazioni Unite trovato morto quattro anni fa in Colombia.PUBBLICITA

    Paciolla si trovava come osservatore per la verifica del corretto svolgimento degli accordi di pace tra il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie del Paese sudamericano, è stato esposto nella sede della Cgil in via Toledo a Napoli.

    L’apertura dello striscione è avvenuta nel corso di una iniziativa alla quale hanno preso parte i genitori di Mario Paciolla, Pino e Anna, il segretario confederale Cgil Napoli e Campania, Raffaele Paudice, la portavoce di Amnesty International Napoli, Tina Marinari, la portavoce di Articolo 21 Campania, Désirée Klain, segretario generale aggiunto della Fnsi, Claudio Silvestri, il vignettista Mauro Biani, il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci e la segretaria confederale Cgil, Lara Ghiglione.
    “C’è una verità ovvia – ha detto Anna, la madre del cooperante – che conosciamo da 4 anni. Abbiamo cercato, in tutti i modi, di rendere nota la vicenda di Mario.

    Ci sono delle prove indiziarie importanti, ma ci sono anche delle prove scientifiche che ci danno la certezza che Mario non si è ucciso, ma che sicuramente è stato ucciso.
    I nostri legali, con un team di periti, stanno valutando le conclusioni del pubblico ministero per preparare una nuova opposizione e chiedere al giudice di accoglierla. L’iniziativa della Cgil di oggi è davvero molto importante per noi.
    Il 15 luglio alle ore 18,30 a piazza Municipio, a quattro anni dalla morte di Mario, è stato organizzato un momento di riflessione e ricordo. Chiediamo la massima partecipazione. Dobbiamo dire a tutti che noi non archiviamo, perché la vicenda di Mario non è un affare di famiglia, ma coinvolge tutti”.

    Il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci ha rimarcato la necessità di “dare forza alla nostra ricerca della verità sul caso Paciolla. Abbiamo deciso di sostenere questa importante battaglia perché parla anche di diritti negati.
    Questa vicenda non può finire nel dimenticatoio, ci sono risvolti investigativi che lasciano ancora troppi dubbi e che parlano, facendolo passare per vero, di un fantomatico suicidio.
    Mario Paciolla ha dedicato la sua vita ed è caduto nel nome della difesa dei diritti, la sua missione da cooperante Onu è sempre stata caratterizzata dalla ricerca della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza. Saremo al fianco dei promotori anche delle altre iniziative che saranno messe in campo”.
    La segretaria confederale Cgil Lara Ghiglione ha ricordato Paciolla nelle sue conclusioni: “È un giovane che è andato via dal nostro Paese per svolgere un’attività sociale importante, occuparsi dei diritti di altre persone, ed è stato poi lasciato da solo, con la sua famiglia, senza la volontà di trovare la verità.
    Per noi questa iniziativa è un modo per essere accanto alle tante ragazze e ragazzi che lasciano il nostro Paese per svolgere queste attività, che spesso vengono dimenticati e per i quali non ci sono risposte nemmeno dal punto di vista delle tutele personali e lavorative.
    Questo è un luogo dove è giusto che la Cgil stia, per scoprire la verità e dare voce anche all’impegno di tanti giovani”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Flegrella: un viaggio fantastico alla scoperta dei Campi Flegrei

    Lunedì 8 luglio alle 18.00 presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli (via Diocleziano n. 328) non perdere la presentazione del libro “Flegrella. La caldera che racconta ai bambini la storia geologica dei Campi Flegrei”.PUBBLICITA

    Un’avventura scientifica per piccoli esploratori
    Punti Chiave Articolo“Flegrella” è una favola unica che trasforma la geologia in un emozionante racconto. I protagonisti? Rocce vulcaniche che prendono vita e ci guidano alla scoperta dei Campi Flegrei, svelando i segreti della loro nascita e della loro evoluzione avvenuta nel corso di migliaia di anni.
    Imparare divertendosi Tra pagine animate da illustrazioni meravigliose, i bambini saranno condotti in un viaggio indimenticabile: Conosceranno i diversi tipi di rocce vulcaniche e le loro caratteristiche.Scopriranno come si sono formate le isole e le colline dei Campi Flegrei.Impareranno l’importanza della ricerca scientifica per lo studio dei vulcani.Un libro per tutta la famiglia! “Flegrella” è un libro che cattura l’attenzione di grandi e piccini. Un modo semplice e divertente per avvicinare i bambini al mondo delle scienze della Terra e per conoscere meglio la straordinaria terra in cui viviamo.
    La presentazione sarà un’occasione per incontrare gli autori, Franco Foresta Martin, Sandro de Vita e Anna Russolillo, e per approfondire la storia affascinante dei Campi Flegrei. Un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della natura, della scienza e delle storie fantastiche. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Abusivi dell’ombrellone a Castellammare di Stabia, denunce e sequestri

    Controlli a tappeto dei Carabinieri nell’area stabiese, con un focus particolare sulle spiagge libere, hanno portato a denunce e sequestri per contrastare il fenomeno degli abusivi dell’ombrellone. L’operazione, condotta in collaborazione con la Polizia Municipale e la Capitaneria di Porto di Castellammare, ha messo in luce un’attività illecita di noleggio di attrezzature da spiaggia.PUBBLICITA

    Durante i controlli, i militari hanno sequestrato 88 lettini destinati ai bagnanti in un’area demaniale dell’arenile comunale. Questa attività, priva di autorizzazione, generava notevoli profitti per gli abusivi. In corso De Gasperi, ulteriori 16 lettini sono stati confiscati a un 36enne, già noto alle forze dell’ordine, che li noleggiava senza alcun titolo.

    Stessa sorte per un 50enne stabiese, che si è visto sequestrare 7 lettini, 22 sedie e 42 ombrelloni, sempre in corso De Gasperi. Entrambi gli uomini dovranno rispondere di esercizio abusivo di attività commerciale. Le sanzioni complessive applicate superano i 30mila euro.
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    Gragnano, incidente mentre era alla guida sotto effetto di cannabinoidi: denunciato

    Continuano i controlli intensivi dei carabinieri nel comune di Gragnano, che hanno portato alla denuncia di diverse persone per infrazioni stradali. Tra queste, un grave incidente ha visto coinvolto un uomo di 38 anni, denunciato per guida sotto l’effetto di cannabinoidi. Nel corso delle operazioni di pattugliamento, i carabinieri hanno denunciato tre persone per guida senza patente e una per guida in stato di ebbrezza.PUBBLICITA

    Inoltre, cinque giovani sono stati segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti, incorrendo in sanzioni amministrative. Un episodio curioso ha visto i carabinieri scoprire una chiave d’auto modificata con un piccolo vano nell’impugnatura, nascosta in un cestino della spazzatura.

    Al suo interno, gli agenti hanno rinvenuto due dosi di cocaina e tre di crack, confermando la continua lotta contro lo spaccio di droga nel territorio. Nella vicina cittadina di Lettere, invece, è stata scoperta una piantagione di cannabis composta da 53 piante della varietà purple weed, coltivate in località contrada Casa Coppola lungo le pendici dei Monti Lattari. Le piante sono state sequestrate e distrutte dalle autorità.
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    Paura a Grumo Nevano: 34enne sfonda vetrina di un supermercato con un’auto rubata: arrestato

    Un pomeriggio di follia a Grumo Nevano, dove un cittadino ghanese di 34 anni ha seminato il panico nel parcheggio di un supermercato in corso Cirillo.PUBBLICITA

    A bordo di un’auto rubata, ha messo in pericolo la vita di alcuni passanti con manovre azzardate e accelerate improvvise, per poi sfondare la vetrina del supermercato, terrorizzando i clienti che si erano rifugiati all’interno.

    L’uomo, incensurato, ha poi tentato la fuga, ma i Carabinieri della compagnia di Caivano sono subito intervenuti, avviando le indagini.
    Rintracciata l’auto rubata, parcheggiata in viale della Rimembranza, i militari hanno individuato il 34enne mentre si arrampicava sull’impalcatura di un palazzo in ristrutturazione nelle vicinanze.

    Barricatosi al terzo piano in un appartamento disabitato, l’uomo ha rifiutato ogni contatto con i Carabinieri, che però non si sono arresi. Saliti sull’impalcatura, lo hanno raggiunto e arrestato.
    Il 34enne ghanese, accusato di danneggiamento e ricettazione, è stato portato in carcere. Un episodio assurdo che ha messo a rischio la sicurezza di diverse persone, ma che grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri ha avuto un lieto fine.
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