More stories

  • in

    Napoli, ritrovato a Soccavo camion rubato con 400 chilogrammi di lastre di amianto

    Napoli. E’ stato rintracciato nei pressi dell’ex discarica del quartiere Soccavo – Pianura, un autocarro rubato, con un carico di 400 chilogrammi di lastre in amianto.
    L’oiperazione è stata portata a termine dagli agenti delle Unità Operative Soccavo e Tutela Ambientale (I.A.E.S.) della polizia locale di Napoli.
    Operazione che rientra nelle attività volte alla repressione ed al contrasto dei reati ambientali.
    Sia l’autocarro che i rifiuti in esso contenuti sono stati sequestrati dagli uomini della Polizia Locale che ha provveduto altresì a far mettere in sicurezza l’amianto attraverso una ditta specializzata in attesa di procedere al regolare smaltimento.

    Sono in corso indagini grazie anche alle telecamere presenti in zona per risalire agli autori del reato.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, detenuto provoca incendio nel carcere di Poggioreale

    Napoli. Momenti di tensione nel pomeriggio nel Reparto Avellino del carcere di Poggioreale dove un detenuto ha provocato un incendio in segno di protesta.
    Il rogo è stato acceso in risposta a criticità legate alla sanità all’interno della struttura.
    L’incendio ha causato diversi danni, tra cui alcune intossicazioni dovute all’inalazione dei fumi provenienti dai materassi incendiati. La situazione ha richiesto un immediato intervento per garantire la sicurezza dei detenuti.
    Nonostante l’emergenza, il Reparto di Polizia Penitenziaria è prontamente intervenuto sul luogo, riducendo il rischio di ulteriori danni e complicazioni.

    I vigili del fuoco, allertati subito dopo lo scoppio dell’incendio, una volta giunti sul posto, non sono dovuti intervenire attivamente grazie al tempestivo controllo della situazione da parte del personale di sicurezza.
    Il sindacato UILPAPP ha da tempo portato all’attenzione le problematiche di sovraffollamento e la mancanza di organico in tutti i ruoli, incluso il comparto delle funzioni centrali. Queste difficoltà strutturali contribuiscono a esacerbare le condizioni all’interno delle carceri, rendendo più difficile la gestione di episodi critici come l’incendio avvenuto oggi.

    Un punto cruciale della protesta riguardava proprio le gravi carenze della sanità penitenziaria. La UILPAPP sostiene che vi sia un urgente bisogno di potenziare e ridisegnare il servizio medico all’interno delle carceri per garantire condizioni di salute ottimali ai detenuti. La situazione attuale, infatti, non sarebbe all’altezza degli standard normativi italiani e comunitari.
    Nonostante le gravi condizioni ereditate, secondo il sindacato, l’attuale governo non ha ancora adottato misure risolutive efficaci per affrontare questi problemi. Restano infatti nodi cruciali come il sovraffollamento, la carenza di personale nella Polizia Penitenziaria e nelle funzioni centrali, e le carenze nella sanità penitenziaria che, al di là di timidi provvedimenti di legge, continuano a rappresentare veri e propri cappi al collo per l’intero sistema carcerario.
    Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, ordinanza cautelare per il boss Fontanella e due complici

    Napoli. Dopo il decreto di fermo è arrivata l’ordinanza cautelare per il boss Gioacchino Fontanella e i suoi tre complici accusati di estorsione dal metodo mafioso.
    Insieme con il boss 57enne ex pentito l’ordinanza cautelare è stata notificata in carcere a Francesco Sorrentino, di quasi 50 anni, e Nicola Mendola, 52 anni.
    I tre sono accusati di aver tentato di estorcere una somma compresa tra 50.000 e 250.000 euro a un imprenditore, recandosi più volte nella sua azienda e minacciandolo verbalmente.
    L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, ha portato i Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata a eseguire un’ordinanza del Gip di Salerno, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

    I tre sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa, avendo agito in concorso per agevolare il clan camorristico dei ‘Fontanella‘, attivo nella zona di Sant’Antonio Abate, nel Napoletano.
    L’ordinanza cautelare, richiesta dai pm della DDA di Salerno, è stata eseguita presso le carceri di Spoleto, Napoli-Secondigliano e Salerno, dove gli indagati erano già detenuti.

    L’indagine è partita dalla denuncia dell’imprenditore e ha permesso agli investigatori di ricostruire come i tre abbiano ripetutamente minacciato la vittima presso la sua azienda, con l’intento di estorcere denaro.
    Secondo gli inquirenti, il tentativo di estorsione è stato realizzato “con il cosiddetto metodo mafioso”, al fine di imporre e accrescere il prestigio criminale del clan ‘Fontanella’, operante nel territorio. LEGGI TUTTO

  • in

    Boscoreale arrestata la nonnina spacciatrice: aveva 70 grammi di cocaina già confezionata

    Boscoreale. Era un punto di riferimento per i consumatori di cocaina della zona vesuviana: la nonnina spacciatrice nonostante tutti gli accorgimenti è stata scoperta e arrestata. Naturalmente è agli arresti domiciliari per la sua età
    I carabinieri di Napoli hanno infatti arrestato una 70enne di Boscoreale, accusata di detenzione di droga ai fini di spaccio.
    I militari la teneva d’occhio in quanto vecchia  conoscenza delle forze dell’ordine.
    Avevano notato un continuo via vai di persone dalla sua abitazione e per questo che hanno deciso di fare irruzione

    Nel corso dei controlli la 70enne è stata trovata in possesso di 70 grammi di cocaina pronta per essere venduta. La donna, già nota alle forze dell’ordine, è finita ai domiciliari in attesta di essere sentita dai giudici.
    I carabinieri continuano le indagini per risalire ai suoi fornitori e al giro di clienti.

    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, ormeggi abusivi con 500 barche sequestrati a Nisida

    Napoli. Un’operazione congiunta dei militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Napoli ha portato alla luce una vasta occupazione abusiva di spazi marittimi nella località Nisida.
    Durante un controllo di routine sulle concessioni demaniali, i militari hanno scoperto che tre concessionari avevano illegalmente ampliato le loro aree autorizzate, occupando complessivamente circa 21.000 metri quadrati di mare in più.
    In questa porzione di mare abusivamente occupata, sono stati contati oltre 500 natanti di piccole dimensioni, ormeggiati grazie a corpi morti e catenarie appositamente installati.
    Si stima che questa attività illegale avrebbe fruttato ai concessionari circa 1.200.000 euro per la sola stagione in corso.

    Grazie all’intervento dei sommozzatori, è stato possibile individuare e censire tutte le infrastrutture utilizzate per gli ormeggi abusivi.
    Sequestrata un’area di circa 21mila metri quadri
    Al termine delle operazioni, l’area di circa 21.000 metri quadrati è stata sequestrata e i concessionari sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per invasione di terreni o edifici e abusiva occupazione dello spazio demaniale.

    I responsabili sono stati inoltre invitati a rimuovere i natanti e a ripristinare lo stato dei fondali. LEGGI TUTTO

  • in

    Giugliano arrestato rapinatore violento: vittima ricoverata in terapia intensiva

    Giugliano. E’ finito in manette a due mesi dalla rapina violenta che aveva costretto la vittima al ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
    Si tratta di un uomo arrestato dalla polizia, coordinata nelle indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P.
    L’uomo è accusato di rapina aggravata e lesioni gravi in concorso. Dalle indagini degli agenti del Commissariato di Giugliano- Villaricca è emerso che l’indagato, nelle prime ore del pomeriggio del 29 giugno scorso avrebbe compiuto una rapina, in concorso con persona in corso d’identificazione, ai danni di una donna, asportandole la borsa contenente denaro, telefono cellulare ed altri effetti personali.
    La vittima, a seguito della caduta sulla sede stradale, aveva riportato un politrauma cerebrale ed era stata ricoverata in terapia intensiva presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. LEGGI TUTTO

  • in

    Somma Vesuviana incensurato ferito a colpi di pistola

    Somma Vesuviana. Misterioso ferimento di un uomo incensurato questa notte a Somma Vesuviana.
    I carabinieri della stazione di Somma vesuviana sono infatti intervenuti presso Ospedale del Mare per un ferito. Gli operatori del pronto soccorso, come da prassi quando arrivano feriti da armi, hanno avvertito i militari
    Il ferito è un 43enne incensurato di Somma Vesuviana, era stato centrato alla gamba da colpi d’arma da fuoco.
    Secondo una prima ricostruzione ancora al vaglio dei militari, l’uomo sarebbe stato ferito nel comune di Somma Vesuviana, la strada ancora non definita.

    Non è in pericolo di vita. Continuano le indagini per chiarire luogo, dinamica e matrice dell’evento.
    I militari stanno anche vagliando la versione dei fatti fornita dal ferito. LEGGI TUTTO

  • in

    Rapinatori scatenati: 3 colpi in rapida successione tra Villaricca-Marano e Melito

    Rapinatori scatenati nella tarda serata di ieri capaci di mettere a segno tre colpi in rapida successione lungo l’asse Villaricca-Marano-Melito.
    E non è escluso che siano gli stessi. In un caso hanno anche ferito una delle vittime che aveva reagito alla rapina.
    La prima rapina in un market di Villaricca gestito da un 32enne di origini pakistane. Tre persone hanno portato via 500 euro dall’incasso e, prima di fuggire, hanno esploso un colpo di pistola a scopo intimidatorio verso uno degli scaffali.
    La seconda in corso Europa, nel comune di Marano, dove è stata sottratta la borsa ad una donna in strada.

    La terza e ultima rapina a Melito. Dove i banditi hanno portato via la borsa di una 36enne e alla sua reazione l’hanno ripetutamente colpita alla tempia col il calcio della pistola.
    La vittima è stata portata in ospedale a Giugliano dove le hanno applicato 3 punti di sutura.

    I rapinatori sarebbero 3 anche per gli eventi di Marano e Melito Indagini serrate dei carabinieri che stanno visionando tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nelle zone dove si sono consumate le rapine.
    I carabinieri non escludono che si tratta della stessa banda di rapinatori che nella serata di ieri si è scatenata con tre rapine. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, al Vomero il “funerale del pino” abbattuto

    Napoli, Un’ondata di indignazione ha travolto la città partenopea a seguito dell’abbattimento di “Pino”, un maestoso albero che per anni ha ombreggiato Viale Raffaello.
    Alle 11:30, il Comitato San Martino, in collaborazione con numerosi cittadini e associazioni, organizza una manifestazione di protesta per chiedere giustizia e un risarcimento per questa perdita inestimabile.
    All’evento, che si terrà proprio sotto le chiome spoglie di ciò che resta di “Pino”, sono attese le massime autorità cittadine e personalità di spicco, tra cui lo scrittore Maurizio de Giovanni, amico d’infanzia dell’albero.
    Le richieste del Comitato
    Il Comitato San Martino ha presentato una serie di richieste precise all’Amministrazione comunale:

    Ripiantumazione immediata: Entro il 31 ottobre 2024, tutte le fossette vuote e/o cementate di Viale Raffaello dovranno essere ripopolate con nuovi alberi della stessa specie e dimensioni di “Pino”.Eliminazione dei ceppi: I ceppi rimasti dovranno essere rimossi e sostituiti con nuovi alberi, a testimonianza di un impegno concreto per la riqualificazione del viale.Manutenzione del verde pubblico: Il Comitato chiede una maggiore attenzione alla cura e alla manutenzione del verde pubblico, garantendo un futuro più sicuro agli alberi che ancora adornano la città. LEGGI TUTTO

  • in

    Pozzuoli, ritrovato Salvatore il 16enne scomparso da casa due giorni fa

    E’ tornato a casa Salvatore il 16enne di Pozzuoli che si era allontanato due giorni fa dalla sua abitazione senza motivi e senza fornire spiegazioni ai genitori.
    Il ragazzo era senza telefono e questo aveva allarmato non poco la famiglia che aveva lanciato un appello attraverso i social.
    Per fortuna il ragazzo è stato ritrovato ed è a casa con la sua famiglia.

    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, multe per 14 autorimesse del centro

    Napoli. La guardia di Finanza dichiara guerra al caro parcheggio, ai garage abusivi e a tutta una serie di violazioni amministrative.
    La città si è confermata una delle mete preferite dai turisti, anche nella settimana di Ferragosto.
    E per questo che al notevole afflusso di persone si è registrato un aumento della richiesta di posti auto, per parcheggiare i propri mezzi e visitare la città e le attrazioni locali.
    Per contrastare possibili forme di abusivismo, finanzieri del Comando Provinciale di Napoli e personale della Polizia Locale, durante la giornata del 14 agosto, hanno effettuato numerosi controlli ad autorimesse nella zona del centro storico.

    All’esito delle operazioni, sono state contestate ai titolari degli esercizi 16 violazioni amministrative, con sanzioni fino a 5.000 euro.
    In particolare, è stato riscontrato l’utilizzo di insegne e tabelloni pubblicitari irregolari, peraltro posti pericolosamente ai margini di strade trafficate, nonché l’occupazione abusiva da parte delle autorimesse di stalli comunali per realizzare ulteriori introiti, mediante il parcheggio non autorizzato di ulteriori vetture dei clienti.

    Scoperti anche 4 “chiammisti” a nero di cui 3 con l’assegno di inclusione
    Nel corso degli interventi sono stati individuati anche 4 lavoratori “in nero”, di cui 3 percettori di assegno di inclusione, impegnati nelle ore più calde del giorno per procacciare clienti, ai margini delle strade. LEGGI TUTTO

  • in

    Carceri, 23 bambini dietro le sbarre con le loro madri. Garanti: “Potrebbero aumentare”

    Stanno insieme alle loro mamme (19, secondo l’ultimo report del Garante dei detenuti nazionale aggiornato al 18 agosto), reclusi o negli Icam (Istituti a custodia attenuata per detenute madri) o nelle sezioni nido di carceri ordinarie.
    Nell’Icam di Lauro, in Campania, sono 4 attualmente i bambini insieme alle loro mamme. La struttura ne può ospitare fino a 30. “Nel tempo ne ho incontrati diversi. Assisto sempre alla solita scena: appena cominciano a parlare, usano sostanzialmente due parole: ‘apri’ e ‘chiudi’.
    Questo fa capire che in quei luoghi fin da piccoli imparano le regole del carcere”, ha spiegato Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza dei garanti territoriali dei detenuti e Garante della Campania.
    “In passato ho incontrato nella struttura anche due donne incinte, dentro per reati gravi. Hanno partorito in carcere”. Ciambriello non vede all’orizzonte prospettive imminenti di cambiamento.

    “Piuttosto che umanizzare le carceri, si è adottata una visione carcerocentrica che rema contro l’obiettivo ‘mai più bambini dietro le sbarre’”, dice rammaricato. “C’è, per esempio, la proposta governativa in materia di sicurezza che intende modificare l’articolo 146 del codice penale abrogando l’obbligo del rinvio della pena per le donne incinte o con figli minori di un anno, legando la questione – con un certo populismo – alle donne rom che vanno a borseggiare.
    Credo che questa scelta sia in contrasto con tutte le norme costituzionali, sovranazionali e internazionali poste a tutela dell’infanzia e con il principio della centralità della persona umana. Se in Parlamento passerà questa misura, è probabile che i numeri aumenteranno. E così invece di farli uscire, ci saranno più bambini insieme alle mamme negli Icam”.

    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO