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    Caserta tiene segregata per anni la ex e la riduce in schiavitù: arrestato 34enne rumeno

    Caserta. Un uomo di 34 anni, di origini rumene, con precedenti penali, è stato arrestato a Caserta con l’accusa di aver tenuto segregata e ridotta in schiavitù la sua ex compagna per oltre cinque anni.
    L’indagine, avviata dalla Squadra Mobile di Caserta su denuncia della vittima, ha ricostruito un quadro agghiacciante di violenze e soprusi.
    A partire dal 2017, l’uomo avrebbe sequestrato la donna, portandola nella sua abitazione a Curti dove l’avrebbe rinchiusa in una stanza, isolandola dal mondo esterno e privandola di cibo e acqua.
    La vittima sarebbe stata costretta a mendicare e rubare per procurare denaro alla famiglia del suo aguzzino. Ogni rifiuto o ritardo era punito con violenze inaudita, fino ad arrivare a due accoltellamenti che le hanno lasciato cicatrici permanenti.
    Solo alla fine del 2023 la donna è riuscita a fuggire, portando con sé due dei suoi figli minori. Ma l’incubo non si è concluso qui: l’uomo l’ha minacciata di morte se non gli avesse versato una somma di denaro pari a 25mila euro, estendendo le minacce anche ai suoi familiari che vivono all’estero, in Svizzera.
    Grazie alla denuncia della donna e alle indagini della Polizia, il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che è stato rintracciato e arrestato.

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    Mondragone, arrestati due pusher napoletani

    Nella scorsa mattinata, gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di Castel Volturno, a seguito di un’attività info-investigativa, hanno controllato un’abitazione in uso a due soggetti a Mondragone.
    E li gli agenti hanno rinvenuto 30 dosi di cocaina del peso di 9 grammi circa, 3 pezzi di hashish ed un panetto della stessa sostanza per un peso complessivo di circa 80 grammi, una bustina contenente circa 2 grammi di marijuana ed un coltello con la lama intrisa di sostanza stupefacente.
    Per tali motivi, gli indagati, identificati per due napoletani di 32 e 40 anni con precedenti di polizia, sono stati tratti in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
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    Incidente in autostrada a Sala Consilina: muore bimba di 7 anni, 5 feriti

    Una bambina di soli 7 anni morta e cinque feriti rappresentanoil bilancio del tragico incidente avvenuto all’alba di quest’oggi sull’A2 del Mediterraneo, corsia nord, qualche chilometro prima dello svincolo di Sala Consilina,in provincia di Salerno.
    A perdere la vita una bimba di 7 anni di Messina che viaggiava a bordo di una auto insieme al fratellino ed ai genitori rimasti anche loro feriti. L’auto, per cause in corso di accertamento, ha impattato con un’altra vettura, con a bordo una coppia di origini calabresi rimasta ferita.
    Sul posto sono intervenuti squadre dell’Anas, gli agenti della Polstrada di Sala Consilina, alcune ambulanze del 118 ed i vigili del fuoco di Sala Consilina che hanno dovuto estrarre dalle lamiere i corpi dei feriti.
    La bimba di 7 anni è stata trasportata al vicino ospedale di Polla dove è deceduta per la gravi ferite riportate.
    Gli altri cinque feriti sono ricoverati presso lo stesso nosocomio. Il traffico veicolare ha subito forti rallentamenti.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, latitante tradito dalla voglia del panino: Francesco Gragnaniello arrestato in via Concordia

    Napoli. un “Tradimento frugale”, una banale panino ordinato attraverso una catena di servizi con rider è costato il carcere a un esperto rapinatore di Rolex in trasferta latitante da due mesi.
    Si tratta di Francesco Gragnaniello, 37enne ricercato dal 6 giugno scorso. Era in via Concordia ai Quartieri Spagnoli confuso tra le abitazioni diventate B6B che ospitano centinaia di turisti.
    Questa volta appunto a tradire il latitante non è stato ne un cane, ne una donna e tantomeno i movimenti dei familiari, ma solo la voglia di una banalissimo panino.
    I carabinieri sono sulle sue tracce da alcune giorni: sanno che si trova in via Concordia, non lontano dall’incrocio con la via del murales di Maradona.
    Osservano i dintorni fondendosi perfettamente all’ambiente.Rimangono in strada per ore, giorni, settimane. Fino a ieri sera, quando un paniere viene calato dal terzo piano di una delle abitazioni osservate speciali.
    A tenere la corda è Gragnaniello. Ha ordinato un panino e il rider è appena arrivato.I carabinieri lo riconoscono, scatta il blitz, non c’è tempo da perdere.

    Il corriere è confuso, ancheun po’ spaventato. In fondo vuole solo incassare i soldi di quell’ordine e andare via.
    In pochi secondi i militari sono nell’abitazione del 37enne. Inutile il tentativo di nascondersi nel divano, in un vano ricreato ad arte per queste occasioni.
     Gragnaniello è anche ricercato in Austria per alcuni furti di Rolex
    Scatteranno le manette poi la strada verso il carcere di Poggioreale.Un soggiorno breve quello nel penitenziario di Napoli. L’Austria ne ha invocato l’estradizione.
    Perché Gragnaniello è ricercato dalle autorità austriache e tedesche, per alcuni furti di Rolex compiuti nel loro territorio.
    Il 6 giugno scorso, inoltre, per sottrarsi al mandato di cattura europeo, aveva violato i domiciliari a cui era stato sottoposto per una rapina commessa a Rimini. La fuga è finita.
    Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Giugliano arrivano le prime 4 multe per i clienti delle prostitute: 500 euro

    Giugliano. Arrivano le prime multe per i clienti delle prostitute dopo la recente ordinanza sindacale per la tutela della sicurezza urbana e il contrasto della prostituzione.
    E infatti nella serata di ieri, accogliendo le indicazioni del sindaco, i carabinieri della stazione di Varcaturo hanno organizzato un servizio mirato a garantire il rispetto della normativa in vigore dal 16 agosto.
    I controlli si sono concentrati soprattutto in via San Francesco A Patria, non lontano dalla parrocchia San Matteo. Era stato il parroco della stessa parrocchia a denunciare, nei giorni scorsi, il fenomeno.
    Quattro le persone sanzionate per aver concordato prestazioni sessuali a pagamento. Ad ognuna è stata comminata una sanzione di 500 euro. LEGGI TUTTO

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    Fuorigrotta, sequestrato il kit del rapinatore nello Sferisterio abbandonato

    Napoli. Nell’area di Fuorigrotta sono state effettuate diverse perquisizioni e posti di blocco, con un’attenzione particolare al rispetto delle norme stradali.
    In via Brigata Bologna, dietro l’abbandonato “sferisterio”, le forze dell’ordine hanno rinvenuto e sequestrato un kit da rapina: una mitragliatrice Mini Uzi ad aria compressa, priva del tappo rosso obbligatorio, caschi integrali, passamontagna, una mazza da baseball e spray al peperoncino.
    L’ arsenale era nascosto in una nicchia appositamente ricavata in un muro di tufo.
    L’operazione rientra nei controlli nella periferia occidentale della città che ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Bagnoli, affiancati da quelli del Reggimento Campania e del Nucleo Cinofili di Sarno.
    Durante l’operazione, due giovani sono stati denunciati per guida senza patente, il più giovane dei quali ha appena vent’anni. Inoltre, due giovani sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti, ricevendo sanzioni amministrative e venendo segnalati alla Prefettura.
    Controlli nella zona di Fuorigrotta e Bagnoli
    Per quanto riguarda le infrazioni stradali, sono state elevate 19 contravvenzioni, principalmente per mancata assicurazione o guida senza casco. I controlli proseguiranno nelle prossime ore per mantenere alta la vigilanza. LEGGI TUTTO

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    Il caporalato della badanti gestito da fratello e sorella di Caserta: arrestati

    Erano un fratello e sorella di Caserta insieme con un complice marocchino a gestire il “Caporalato delle badanti” in Emilia Romagna.PUBBLICITA

    Lo hanno scoperto i carabinieri della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Procura (pm Stefano Dambruoso) e che hanno arrestato i tre con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maria Cristina Sarli per associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e alle truffe aggravate.
    Si tratta di Giuseppa De Falco, 57 anni, per il fratello Fabio De Falco, 49 anni, originari di Caserta e residenti a Ferrara e per la marocchina Hakima El Abbi, 45enne residente nel Reggiano.
    I due casertani sono pregiudicati per insolvenza fraudolenta e bancarotta fraudolenta, oltre ad essere gravati da precedenti di polizia e denunce.
    Il 49enne, infatti, ha numerosi pregiudizi di polizia per truffa ed è stato più volte denunciato per caporalato, oltre ad essere destinatario di un avviso orale dal 2022. La sorella, invece, risulta avere procedimenti pendenti per truffa e dal 2019 è stata più volte denunciata per caporalato, oltre ad aver ricevuto una denuncia per atti persecutori da un’ex dipendente.
    Secondo l’accusa reclutavano e fornivano a famiglie che lo chiedevano, nel giro di pochissimo tempo, le badanti, tramite pubblicazione di annunci di lavoro su varie piattaforme social web, attraverso un’associazione.

    Facevano sottoscrivere ai clienti un pacchetto trimestrale con 3400 euro
    Facevano immediatamente sottoscrivere un ‘pacchetto trimestrale’ per il servizio richiesto, previo pagamento di 3.400 euro. Gestivano poi le donne accompagnandole personalmente nelle abitazioni dei clienti, ma le badanti non avevano formazione o competenza specifica e, quando le famiglie ne chiedevano la sostituzione, non ricevevano più alcuna risposta dall’associazione.
    I contratti sottoscritti dalle badanti non venivano registrati e queste venivano costrette, sotto minaccia di licenziamento, a lavorare spesso h 24 e sette giorni su sette, senza giorni di riposo, con regole e retribuzione completamente difformi dai contratti collettivi nazionali di categoria.
    Dalle indagini sono emersi 18 casi tra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze. 
    Badanti costretti a lavorare h24  e 7 giorni su 7
    Sempre gli accertamenti dei militari hanno documentato un ‘modus operandi’ dei tre, con la scelta privilegiata di lavoratori stranieri con difficoltà linguistiche nell’interfacciarsi con i clienti. Inoltre alcuni di questi hanno riferito di non aver mai ricevuto buste paga, né di essere stati mai pagati regolarmente.
    I tre avevano una suddivisione di ruoli nell’associazione, con Giuseppa De Falco che redigeva i contratti, il fratello che presumibilmente si occupava della parte amministrativa, mentre El Habbi del reclutamento e di accompagnare le lavoratrici dai clienti.
    Per la giudice inoltre non ci sono dubbi sullo sfruttamento dell’attività dei lavoratori: sono emerse retribuzioni fatte in modo difforme dai contratti nazionali, violazione reiterata delle norme sugli orari di lavoro, riposo e ferie. Secondo il giudice i tre sarebbero dotati dunque di concreta capacità di delinquere e concreto è il rischio di reiterazione del reato.
    Agli arrestati, la cui attività, secondo i Carabinieri, “ha fruttato un giro di soldi, in circa un anno solare, pari a 420.000 euro”, sono stati inoltre sequestrati “oltre 100.000 euro dai conti correnti nella loro disponibilità”. 
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Nicola Iorio morto in Albania, resta in carcere il cognato Salvatore Di Tella

    Mentre stamane nella chiesa dello dello Spirito Santo a Casal di Principe si svolgeranno i funerali del 19enne Nicola Iorio morto in Albania in un incidente con uno scooter d’acqua guidato dal cognato, Salvatore Di Tella, il cognato appunto sarà in carcere.
    Il 20enne vi resterà per i prossimi 50 giorni. Lo ha deciso nella giornata di ieri il giudice Arta Llazari del Tribunale di Scutari.Il giovane è accusato di omicidio colposo.
    Il giudice, in vista della prossima udienza, ha richiesto una perizia sulle moto d’acqua per chiarire le dinamiche dell’incidente. Il 20enne, difeso dall’avvocato Arber Rraja, ha sostenuto che l’impatto è stato accidentale. All’udienza erano presenti anche il padre di Di Tella e il console italiano a Scutari.
    Lo scorso 18 agosto, le due moto d’acqua si sono scontrate violentemente. L’impatto ha provocato ferite gravissime a Nicola, che è deceduto poco dopo in ospedale, nonostante i tentativi di salvarlo da parte del cognato.
    Stamane alle 11 intanto i funerali di Nicola Iorio. In segno di lutto, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ottavio Corvino,  ha proclamato il lutto cittadino”in segno di cordoglio per la sua prematura scomparsa”.
    Sarà sospeso il mercato rionale. “Vi invito a partecipare, nel rispetto e nella compostezza, a questo momento di dolore per la nostra comunità – dichiara Corvino – l’amministrazione tutta si stringe attorno alla famiglia di Nicola in questo momento di immenso dolore”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Manfredi annuncia un grande piano casa in sinergia pubblico-privato

    La riqualificazione delle periferie, non solo quelle alla periferia della città ma anche quelle all’interno del centro, è una priorità per l’amministrazione comunale di Napoli.
    Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha discusso questo argomento durante il suo intervento al talk del Meeting di Rimini intitolato ‘Vivere di più, vivere meglio? Il welfare al bivio’, concentrandosi sul possibile contributo del Terzo settore nella realizzazione di servizi di pubblica utilità.
    “Riqualificare i luoghi è una funzione essenziale delle amministrazioni pubbliche perché riportare decoro urbano, servizi, e il diritto alla casa è fondamentale,” ha affermato Manfredi.
    Ha ricordato come l’Italia del Dopoguerra sia ripartita grazie a due grandi piani: uno per la casa e uno per le scuole, definendoli “due momenti cruciali per costruire la nostra democrazia”.
    Sul tema della casa, Manfredi ha sottolineato: “Oggi abbiamo bisogno di un grande piano per le abitazioni, un diritto fondamentale, che richiede sinergia pubblica ma anche una forte presenza privata.
    Il pubblico da solo non può farcela, quindi è importante mobilitare risorse private.” Ha poi aggiunto, “Ma è anche molto importante un progetto di recupero sociale della comunità, dove è cruciale avere una regia che unisca progetto collettivo pubblico e privato, e che le iniziative non siano solo caritatevoli.

    A volte pensiamo di dover fare carità, cosa molto importante, ma non è quello di cui abbiamo bisogno ora.”
    Manfredi ha spiegato che ciò di cui c’è bisogno è “un progetto di recupero sociale e delle comunità che metta insieme privato e le numerose fondazioni.
    Ad esempio, a Napoli, abbiamo molte fondazioni che stanno investendo nella città; abbiamo raccolto questo grande impegno per costruire luoghi di aggregazione, biblioteche pubbliche, luoghi di assistenza sanitaria dove si unisce privato e pubblico.”
    Ha citato come esempio il polo sanitario nel quartiere di Ponticelli, dove un edificio fornito dal Comune ospita Emergency e medici di base.
    “Lì abbiamo creato un punto di riferimento per una comunità che spesso non ha neanche la forza di chiedere assistenza sanitaria. Perché oggi il tema della prossimità è fondamentale: non basta erogare il servizio, bisogna portarlo direttamente alle persone che ne hanno bisogno.
    Spesso le grandi situazioni di marginalità che vedo ogni giorno,” ha aggiunto Manfredi, “sono composte da persone che non sanno neanche cosa chiedere: non sanno che possono avere accesso a servizi pubblici, scuole, assistenza.
    Il lavoro di prossimità fatto dalla chiesa, dalle comunità laiche, dalle associazioni è essenziale perché sono loro che portano a queste persone i diritti di cui non conoscono l’esistenza. E questo è, credo, quello che dobbiamo costruire per avere un’Italia migliore.”
    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Speronano auto polizia dopo inseguimento in A1, un arresto

    Un inseguimento in A1 con le pattuglie a rallentare il traffico fino a passo d’uomo per isolare l’auto in fuga, che si lancia allora allo svincolo e sperona la pattuglia della Stradale che era di traverso per bloccarle il passo.
    È accaduto tra i caselli di Caianello e San Vittore del Lazio  dove a fuggire è stata una Smart rubata a Roma nei giorni scorsi. Intercettata all’esterno dell’A1 l’auto si è lanciata in Autostrada per evitare la cattura, iniziando una lunga corsa a zig zag e manovre pericolose tra i veicoli.
    Una pattuglia della sottosezione di Cassino ha rallentato le auto come fanno le “Safety Car” in Formula 1, isolando la Smart ed evitando così che potesse provocare incidenti. Ad inseguirla ci pensava la pattuglia della Sottosezione di Caserta Nord: vistisi braccati, i due a bordo hanno imboccato a tutta velocità il casello di San Vittore dove li aspettava una delle pattuglie di Cassino.
    L’hanno speronata ma hanno avuto la peggio e sono stati bloccati. Il conducente è stato arrestato per ‘resistenza’, ‘danneggiamento’ e ‘ricettazione’. Ora è in carcere a Cassino. Il passeggero è stato denunciato per resistenza e lesioni.
    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    In Campania circa duemila detenuti in più del consentito

    In Italia, ci sono attualmente 61.465 detenuti rispetto ai 46.898 posti disponibili. In Campania, le presenze sono 7.581 mentre i posti disponibili sono 5.664.
    Di questi, 432 detenuti devono scontare meno di sei mesi, e 999 hanno da scontare solo un anno di carcere. Dall’inizio dell’anno fino al 16 agosto, si sono registrati 63 suicidi, di cui 7 in Campania.
    Questi dati sono stati presentati da Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti e Portavoce della conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale, durante una conferenza stampa sul sovraffollamento e i suicidi nelle carceri campane.
    Ciambriello ha commentato: “I dati sono sorprendenti sia per il sovraffollamento con 2.000 detenuti in più in quindici istituti della Campania, sia per i 1.402 tossicodipendenti ai quali potremmo evitare il carcere. Un altro dato che mi ha colpito è che abbiamo 1.061 detenuti tra i 18 e i 29 anni: è cambiata la tipologia di chi commette reati.”
    Nonostante il quadro fosco, quest’anno 2.727 detenuti hanno beneficiato di misure alternative. Per quanto riguarda gli adulti in area penale esterna in Campania, sono 6.334, con 3.125 persone sotto indagine. “Abbiamo bisogno di educatori e assistenti sociali, altrimenti queste persone rischiano di continuare a vivere nella recidiva,” ha aggiunto Ciambriello.
    Sui minorenni, in Campania ci sono 113 detenuti con 117 posti disponibili. “Non credo che il carcere sia un deterrente per loro: piuttosto che punire, occorre prevenire.” Ciambriello ha lanciato un appello alla politica per misure deflattive immediate in tutta Italia, sottolineando che 8.000 persone devono scontare meno di un anno.

    Per quanto riguarda le donne detenute in Campania, a Secondigliano ce ne sono 75 dopo l’evacuazione di Pozzuoli per eventi sismici, con altre detenute sparse in diverse città. “Chiedo che possano tornare presto a Napoli. Come si può difendere una persona lontana dal suo territorio? Come possono i familiari mantenere i legami?” ha chiesto.
    Infine, ha fatto appello alla magistratura di sorveglianza per accelerare le pratiche di affidamento ai servizi sociali e aumentare i permessi per il reinserimento sociale.
    Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, la vice sindaco Lieto: “Seguiamo gli abitanti delle Vele ogni giorno”

    “La strada maestra per la gestione dell’emergenza” seguita al crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia, che ha causato la morte di 3 persone e lo sgombero di circa 800 abitanti.
    “E’ il contributo di autonoma sistemazione”, frutto di “uno sforzo molto consistente da parte dell’amministrazione e poi, grazie all’intervento del sindaco con il governo, con un finanziamento governativo che consentirà alle famiglie che ora sopportano una condizione di grande stress di avere un ristoro economico che consente loro di superare questo periodo difficile”.
    Così Laura Lieto, vicesindaco di Napoli, facendo il punto sulla situazione delle Vele di Scampia a un mese dal crollo nella Vela Celeste.
    “Stiamo seguendo ogni giorno tutte le famiglie delle Vele – assicura Lieto – ma veniamo da circa 3 anni di lavoro sul territorio, con un’interazione con il Comitato Vele, con gli abitanti e con la Municipalità. Quindi abbiamo una relazione molto stretta con la comunità e siamo avveduti dei problemi che le persone incontrano in questo momento dal punto di vista della loro sistemazione”.
    “In questa situazione di grandissimo stress e di sofferenza sociale c’è una prospettiva importante, che è la realizzazione di alloggi nuovi, di un quartiere completamente rinnovato. Ci stiamo impegnando al massimo perché questa prospettiva venga realizzata nei tempi previsti dal Pnrr”.
     “L’attività di cantiere partita già da prima del 22 luglio è in corso c’è un’area sequestrata nella Vela Celeste ma, apparte quella, tutte le attività si stanno svolgendo regolarmente.

    È in programma in questo primo blocco di costruzione la realizzazione di circa 160 alloggi. Cominciamo da settembre, partirà prima un primo edificio piu piccolo da 18 alloggi e, man mano che vengono completate le validazioni dei progetti esecutivi degli altri 4 edifici, li potremo cantierare.
    Tutta l’attività prevista dal piano Restart Scampia, che è prevalentemente finanziato dal Pnrr ma non solo, è proseguita regolarmente sempre. Abbiamo continuato a lavorare e stiamo procedendo in questa direzione”.
    I primi edifici, aggiunge Lieto, “vengono edificati su aree libere da costruzioni. Il programma prevede la demolizione di due delle tre vele attualmente in piedi, la Vela Gialla e la Vela Rossa, e sull’area di sedime delle due vele demolite sorgeranno gli altri edifici per completare l’intero comparto. Il quartiere avrà 433 nuovi alloggi, una scuola, una piastra commerciale, servizi di prossimità e un’estesa area comune verde composta da parco urbano e orti urbani”. LEGGI TUTTO