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    Scampia, spaccio nelle vele: arrestate 4 persone

    Blitz anti-droga a Scampia dove i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato 4 persone. Si tratta della 32enne Isabella Ruggiero, del 20enne Salvatore Pio Vinciguerra (del posto) e di 2 incensurati di Casavatore di 18 e 21 anni.
    Per l’operazione i carabinieri si sono appostati davanti l’abitazione della donna dove stava scontando la misura degli arresti domiciliari per droga e, al momento giusto, hanno bloccato gli uomini con il ruolo di vedette. Portata la calma, i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento della donna al sesto piano della vela gialla, utilizzato come base di approvvigionamento.
    Partita la perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una busta – nascosta dietro l’armadio della camera da letto – con all’interno 200 dosi di stupefacente tra eroina, cobret, crack, cocaina e la somma in contanti di 510 euro ritenuti provento del reato.Gli attestati sono in carcere in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Napoli, flash mob contro le violenze negli ospedali

    “Colpire il personale sanitario vuol dire colpire se stessi”. Lo ha detto il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, nel corso del flash mob di medici e infermieri dell’ospedale Cardarelli promosso dalla Uil e dalla categoria Uil Fpl a seguito degli episodi di violenza che si sono verificati nei pronto soccorso in queste ultime settimane.“E’ sicuramente – secondo Sgambati – una cosa inaccettabile, ecco perché in tutta la regione stiamo provando a ricostruire un terreno di iniziativa che serve non solo a tutelare le lavoratrici e i lavoratori ma anche i cittadini. C’è bisogno di inasprire le pene e bisogna aumentare gli organici”.
    “Vanno bene come prima risposta – ha precisato Sgambati – i drappelli di polizia, ma vanno estesi perché c’è bisogno di una forte capacità di interdizione alla violenza. La Prefettura ha preso decisioni per noi assolutamente condivisibili, ma non bastano.
    Ci vogliono organici adeguati perché è la loro carenza l’elemento che crea grandi disfunzioni. Dopo due anni di emergenza Covid, il personale sanitario non si può permettere un attacco come questo, che purtroppo, a inizio anno, è stato deleterio e inaccettabile”.
    “Il Covid – ha affermato Nicola Di Donna, segretario generale Uil Fpl Napoli e Campania – avrebbe dovuto insegnare che nella sanità si doveva investire. Bisogna riaprire i pronto soccorso chiusi per il Covid, punire i responsabili delle violenze e porci il problema di come tutelare quelle persone che sono in attesa per molte ore per avere notizie dei propri congiunti.
    Vanno creati all’interno dei pronto soccorso dei filtri e va incrementato il personale per contrastare gli episodi di violenza e dare ai cittadini un servizio degno di un paese civile”.
    Presente anche il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. “E’ una situazione che da tempo ha superato, di gran lunga, il limite della sopportabilita’. Basta. Che poi questi trogloditi oltre a danneggiare il personale medico provocano un disagio all’utenza dato che gli operatori sanitari sono delle figure fondamentali che gia’ spesso operano in sottonumero”, ha detto Borrelli.
    “Molto spesso quelli che aggrediscono il personale sono gli stessi che devastano gli ospedali, fanno danni su danni ma non li si ferma, non in maniera perentoria. Il Ministro Piantedosi aveva promesso presidi di polizia in tutti i Pronto Soccorso, e’ vero che sono miope ma con gli occhiali ci vedo benissimo, e in tante strutture c’e’ il via libera ai delinquenti e di forze dell’ordine nemmeno l’ombra”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Caivano, locali inutilizzati al parco Verde in comodato alla Cri

    La Commissione straordinaria di Caivano, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro, ha emesso un atto di indirizzo ieri, decidendo di concedere alla Cri l’uso in comodato di alcuni locali inutilizzati situati nel parco Verde, via Delle Magnolie. Questi spazi saranno destinati a progetti e iniziative a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
    A questo scopo, la commissione straordinaria ha autorizzato il commissario Ciciliano ad eseguire interventi di riqualificazione nei suddetti locali di proprietà comunale per garantirne l’utilizzo sociale.
    Inoltre, la commissione ha manifestato il proprio sostegno alla candidatura del Comune di Caivano per mantenere nel parco Verde l’attività del centro antidiscriminazione “Codice Rainbow”, già finanziato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
    Questa iniziativa è frutto della collaborazione tra il Comune di Caivano e il settore privato sociale, mirata a fornire servizi di prossimità alla comunità, tra cui supporto legale, ascolto psicologico e mediazione familiare.
    Infine, la Commissione straordinaria ha comunicato che il servizio di trasporto scolastico per gli alunni diversamente abili residenti a Caivano e frequentanti le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado nei territori di Caivano, Afragola, Cardito e Crispano è stato potenziato. Le richieste di accesso a questo servizio possono essere presentate entro il 19 gennaio tramite il modulo disponibile sul sito del Comune di Caivano nella sezione “Comunicati stampa-Ultime notizie dalla Bacheca”. LEGGI TUTTO

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    Interdittive antimafia negli appalti: il record in Campania

    Le interdittive antimafia stanno registrando un aumento dopo la diminuzione riscontrata nel 2022.
    Nel corso dell’anno appena trascorso, i provvedimenti emessi dai prefetti per bloccare i legami delle imprese sospettate di essere coinvolte con la criminalità organizzata sono stati 2.007, in netto incremento rispetto ai 1.495 dell’anno precedente, corrispondente a un aumento del 34,2% e del 30,2% rispetto al 2019.
    Questi dati provengono dal ministero dell’Interno, in procinto di essere pubblicati, e sono stati anticipati dal Sole 24 Ore.
    In particolare, si evidenzia un aumento del 32,5% nelle comunicazioni interdittive antimafia e del 36,3% nelle informazioni interdittive. Queste ultime rappresentano una valutazione discrezionale del rischio di infiltrazione effettuata dalla prefettura, focalizzata sulle imprese considerate in pericolo di condizionamento al di là dei loro rapporti con la Pubblica Amministrazione.
    Il Sud Italia conferma di essere la macroarea maggiormente coinvolta nelle misure di contrasto alle imprese sospette. In testa alla classifica delle regioni si colloca la Campania, con 490 interdittive (279 comunicazioni e 211 informazioni), evidenziando un aumento del 47% rispetto al 2022.
    Napoli risulta essere particolarmente rilevante, detenendo il primato con 351 provvedimenti, quadruplicati rispetto ai 87 dell’anno precedente. La Sicilia segue con un totale di 390 interdittive.
    Nella zona settentrionale, l’Emilia-Romagna si conferma come la regione con il maggior numero di interdittive, influenzata anche dalla sorveglianza legata agli appalti per la ricostruzione. LEGGI TUTTO

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    Arzano, Rione 167: sequestrato alloggio occupato abusivamente. Denunciati in tre

    I Carabinieri della Tenenza di Arzano, a seguito di serrate indagini hanno eseguito nella giornata di ieri mattina, un sequestro preventivo di un alloggio popolare.
    I militari hanno constatato che tre soggetti, oltre ad aver cambiato la destinazione d’uso di un locale adibito ad uso sala riunioni condominiale, si erano stabiliti abusivamente nell’appartamento senza averne i requisiti previsti dalla Legge.
    Dopo gli accertamenti di rito, i militari attraverso apposita ditta specializzata hanno murato finestre ed ingressi per evitare il perpetuarsi di ulteriori occupazione deferendo alla Procura della Repubblica gli occupanti.
    Il risultato di oggi si inserisce nell’ambito dei controlli mensilmente effettuati dai Carabinieri di Arzano sui 72 alloggi di edilizia popolare della “167” denunciando all’autorità giudiziaria di Napoli Nord diverse persone. Una situazione incancrenitisi nel corso degli anni a seguito di evidenti inadempienze amministrative.
     Avevano occupato una sala riunioni condominiale trasformandola nella propria abitazione
    Non solo appartamenti e giardini abusivi: le mani e il controllo del clan era sull’intero rione. La vicenda relativa agli alloggi del rione 167 è stata sollevata anche in diverse interrogazioni parlamentari ed ha rappresentato uno dei motivi a corollario dell’ultimo scioglimento per camorra avvenuto nel 2019.
    Il rione di via Colombo sarebbe annoverato tra le basi simbolo della mala locale tanto che in più occasioni e in diversi blitz ad opera dell’Arma dei carabinieri nel corso degli anni pasati, ha consentito di sequestrare armi e droga. Case, quelle occupate dagli esponenti del clan, addobbate in modo lussuoso ad imitare il serial Gomorra e il film Scarface.
    Appena qualche giorno fa, negli alloggi popolari di proprietà del Comune di Arzano in via Tavernola, una legittima assegnataria all’atto del subentro aveva trovato occupato l’alloggio da una donna proveninete dal rione Salicelle di Afragola con al seguito alcuni minori. La setssa veniva denunciata dalla Polizia locale. Anche in questo caso, il comune non aveva attuato la “muratura” dell’alloggio.
    G.B.

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    Caivano, bimba caduta dal balcone: migliora ma resta in ospedale

    La bambina di 5 anni che è caduta ieri da un balcone a Caivano, in provincia di Napoli, non è in pericolo di vita.
    Attualmente è ricoverata presso l’Ospedale pediatrico Santobono di Napoli, nel reparto di osservazione, dove ha sottoposto a esami e visite ortopediche. Secondo quanto comunicato dalla direzione sanitaria, la bambina ha riportato alcune fratture e infrazioni che non richiedono intervento chirurgico.
    Tuttavia, dovrà rimanere in ospedale per alcuni giorni in attesa di essere dimessa.
    L’incidente è avvenuto ieri quando la bambina è caduta dal secondo piano di una palazzina a Caivano. Miracolosamente, è rimasta illesa grazie ai fili per stendere il bucato del balcone sottostante, che hanno attutito la sua caduta.
    Al momento dell’incidente, la bambina si trovava sola in casa a causa dell’influenza e la madre era uscita per acquistare dei medicinali, mentre il padre era al lavoro in un caseificio.
    I genitori, originari del Burkina Faso, possiedono un regolare permesso di soggiorno in Italia. Ieri sera, i quattro fratelli della bambina sono stati temporaneamente allontanati dalla casa familiare e trasferiti in case famiglia.

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    La “Grande Pompei” si fa piccola: esperienze a misura di bambini e non solo

    La Grande Pompei si fa “piccola” per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più ampio, che include anche tantissimi bambini e ragazzi.Il Parco ha registrato nel 2023 il numero più alto di presenze nella storia, oltre 4milioni di visitatori. “È il momento di diversificare le attività e le proposte di visita – sottolinea il Direttore Zuchtriegel – tenendo conto delle caratteristiche di un pubblico eterogeneo per fasce d’età, interesse e sensibilità.”
    Il 2024 vedrà in programma iniziative per famiglie, dagli spazi dedicati come un Children Museum, alle rievocazioni storiche, ma anche alla valorizzazione dei siti della Grande Pompei, come la prossima riapertura del Museo Archeologico Libero D’Orsi ampliato.
    “Le priorità di quest’anno sono di tutelare l’intimità di un’esperienza che è grande proprio perché ci fa vedere le cose piccole della vita antica e di potenziare l’offerta per bambine e bambini che vengono a Pompei. Possiamo imparare dai piccoli come vedere il mondo con occhi sempre nuovi e riscoprire il nostro bambino interno.”
    Aprirà un nuovo centro didattico per bambini, il Children museum gestito sotto forma di partenariato con laboratori e spazi dove i bambini si possono intrattenere anche mentre i genitori si godono la visita; la gara per affidare il servizio si sta concludendo in questi giorni.
    “Lavoreremo sulle rievocazioni, sui contenuti e sui percorsi per raccontare la città antica a tutta la famiglia. E continueremo a investire nelle realtà apparentemente piccole, fuori la città antica che però fanno parte della Grande Pompei, quel grande parco diffuso che include Boscoreale, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Terzigno, Lettere e Poggiomarino. Lì c’è una parte della storia di Pompei tutta da scoprire che ci aiuterà anche a canalizzare meglio i flussi che sono in continua crescita.”
    Il Parco Archeologico di Pompei nel 2023, con 4.079.235, ha raggiunto la sua cifra record. Con un incremento di visitatori del 33,23% e un relativo incasso (oltre 41 milioni di euro) del + 52,44% rispetto all’anno precedente (2022) e del 3,57% e + 27,14% rispetto al 2019, anno pre-pandemia tra quelli fino ad oggi di maggiore afflusso.
    Un aumento significativo di visitatori, nonostante le chiusure per restauro e lavori di messa in sicurezza che hanno riguardato la Reggia di Quisisana (che ospita il Museo D’Orsi) che aprirà a breve, la Villa Arianna a Castellammare di Stabia, e l’Antiquarium di Boscoreale riaperto a ottobre 2023 e che ha da subito registrato grande interesse e visite.
    Non mancheranno i grandi eventi serali al Parco che – oltre alle passeggiate notturne – quest’anno si sdoppieranno in due rassegne dedicate e organiche. Una di drammaturgia al Teatro grande, dove si conferma il consolidato appuntamento con il Pompeii Theatrum Mundi, e l’altra una kermesse musicale con artisti del panorama internazionale all’Anfiteatro.
    Lo scorso anno gli eventi teatrali e concertistici hanno fatto registrare oltre 15mila presenze a cui si aggiungono i 4300 visitatori delle passeggiate serali. “Un numero importante che sottolinea uno degli obiettivi del Parco, che è quello di favorire la stanzialità del turismo del territorio attraverso un ampliamento, di qualità, nell’offerta dei siti archeologici”.

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    Ferrovia dismessa “Torre – Cancello”, beni in comodato d’uso al Comune di Ottaviano

    La stazione ferroviaria dismessa di Ottaviano, sulla ex linea Torre Annunziata – Cancello, sarà data in comodato d’uso al Comune, insieme alle aree pertinenti, comprese quelle aperte destinate al parcheggio
    . A darne notizia è il sindaco Biagio Simonetti, che da tempo sta seguendo la questione e che è riuscito a trovare un accordo con Rfi (Rete ferroviaria italiana). Lo stabile e le zone attigue saranno, dunque, gestite dall’amministrazione comunale, che sta già pensando alla loro destinazione.
    Spiega Simonetti: «E’ nostra intenzione mettere lo stabile a disposizione delle attività sociali e culturali, magari immaginando di dare una sede a tutte le associazioni. In ogni caso si tratta di una struttura importante, la cui riqualificazione cambierà il volto di tutta la zona di via Ferrovia dello Stato».
    La stazione dismessa si trova a ridosso della rete ferroviaria che, invece, è destinata a diventare una pista ciclabile: la Regione Campania ha, infatti, già stanziato i fondi per la pista. La linea Torre Annunziata – Cancello fu chiusa nel 2006 e definitivamente soppressa nel 2014: da allora versa in uno stato di degrado.
    Ora la svolta: «Finalmente recuperiamo un bene pubblico e lo mettiamo a disposizione della collettività. Lo facciamo con capacità progettuale e di relazione: è un progetto di cui vado particolarmente fiero», aggiunge il primo cittadino. LEGGI TUTTO

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    Napoli, piazza degli Artisti: ripristinate le strisce pedonali

    ” Ci sono voluti due anni di battaglie con numerosi esposti e segnalazioni, indirizzati oltre che agli uffici dell’amministrazione comunale partenopea, segnatamente agli assessori competenti, anche al garante regionale per i diritti delle persone con disabilità e al difensore civico della regione Campania, perché finalmente le strisce pedonali per l’attraversamento di piazza degli Artisti, uno delle piazze più trafficate della Città, posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’ Arenella, tra la pedana spartitraffico, che collega la piazza con via Luca Giordano, e il marciapiede antistante a detta pedana, venissero finalmente ripristinate “.A dare la buona notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che, dopo l’abolizione delle suddette strisce, avvenuta agli inizi del 2022, ha intrapreso una vera e propria battaglia, anche con una petizione online, perché le suddette strisce venissero ripristinate, evidenziando, in particolare, i problemi problemi di sicurezza nell’attraversamento della piazza, principalmente per le persone diversamente abili non deambulanti e per le mamme con carrozzine, che la loro abolizione aveva generato.
    ” In verità, nonostante i tanti interventi al riguardo, non sono stati mai resi noti i motivi per i quali le strisce in questione furono abolite. Al riguardo si è chiesto, in passato, anche l’intervento della magistratura, a ragione dei potenziali rischi nell’attraversamento della piazza – ricorda Capodanno -. Difatti i pedoni che arrivati alla fine di via Luca Giordano, attraversavano la piazza sulle strisce pedonali esistenti, si ritrovano poi sulla pedana spartitraffico con l’unica possibilità di…dover tornare indietro, dal momento che lungo il bordo di tale pedana non esistevano altre strisce pedonali se non quelle che avevano già attraversato.
    A meno che non si decidevano, come purtroppo facevano la maggior parte delle persone, ad attraversare la piazza, dove, tra l’altro, sono presenti importanti uffici pubblici, quali un ufficio postale e la filiale di una banca, a loro rischio e pericolo, visto che tale attraversamento avveniva in prossimità della curva dalla quale s’immettono, sovente a velocità sostenuta, autoveicoli e motocicli provenienti da via San Gennaro ad Antignano “.
    ” Va rilevato – puntualizza Capodanno – che le nuove strisce pedonali, sono state però realizzate in una posizione diversa rispetto a quelle precedenti, anche perché sul marciapiede di piazza degli Artisti non sarebbe stato possibile ripristinare lo scivolo per i diversamente abili, mancando lo spazio necessario, dal momento che è stata installata una struttura fissa, con tavolini e sedie, di una pizzeria, struttura che occupa buona parte del marciapiede antistante i locali al coperto.
    Lo spostamento di un paio di metri più avanti sulla carreggiata ha comportato che adesso le strisce pedonali invece che sulla pedana spartitraffico terminano sulla carreggiata, cosa che è resa possibile da un recente provvedimento riguardante la viabilità, che ha pedonalizzato una parte di piazza degli Artisti “.
    ” Tutto è bene, quel che finisce bene – conclude Capodanno -, anche se restano il mistero dei motivi che portarono all’abolizione delle precedenti strisce pedonali e il ritardo con il quale si è proceduto a realizzare quelle nuove, ritardo che, nei due anni trascorsi, ha generato un vero e proprio caos per l’attraversamento dei pedoni in piazza degli Artisti “. LEGGI TUTTO

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    L’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola invasa dai rifiuti e plastica: l’appello di Marevivo

    Le sconcertanti immagini che ci giungono dal Parco Sommerso – Area Marina Protetta della Gaiola ci ripropongono una nota realtà, già troppe volte denunciata.
    Accanto a un luogo di rara bellezza, scrigno di storia, cultura, leggenda, culla di biodiversità, ecco comparire ad ogni copiosa pioggia, un mare di plastica, rifiuti indifferenziati che inondano la spiaggia della Gaiola. Ancora una volta la Delegazione Napoletana di Marevivo urla la sua indignazione!
    Nonostante siano stati approvati i primi Decreti Attuativi della Legge Salvamare, ancora nessun correttivo è allo studio; anzi proprio per Cala Badessa e lo Scolmatoio, i primi progetti presentati da Invitalia mirano ad aumentare la portata delle condotte presenti e a progettarne altre sommerse.
    La Delegazione di Marevivo ha già denunciato la sua contrarietà a tali progetti. Nelle prossime settimane gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, si riuniranno per valutare ulteriori alternative.
    Allo stesso tempo, è assolutamente necessario che la transizione culturale si radichi nelle coscienze, perché si riduca drasticamente a monte la produzione di plastica e dei suoi derivati. Di questo siamo tutti responsabili ma anche attori protagonisti.
    “Domani Marevivo sarà presente alla manifestazione che si terrà alla Gaiola, Area Marina Protetta voluta oltre venti anni fa proprio dalla nostra Fondazione, e si impegnerà affinché l’Autorità di Bacino si attivi nel dare esecuzione ai Decreti Attuativi anche attraverso un’opera di sbarramento lungo il corso d’acqua del fiume Stura” conclude l’Avvocato Mariagiorgia de Gennaro che segue costantemente le battaglie di Marevivo. LEGGI TUTTO

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    Il Comune di Gragnano riceve il titolo di Città

    “Il 9 gennaio sarà per sempre una data memorabile per Gragnano. Una pagina di storia, un giorno indimenticabile, il più bello per la nostra comunità. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto grazie al quale Gragnano può fregiarsi del titolo di Città. E il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha consegnato nelle mie mani il decreto per il conferimento del titolo che segna un giorno storico per Gragnano”.Così Nello D’Auria, sindaco di Gragnano, commentando la firma del decreto per il conferimento del titolo di Città al Comune di Gragnano.
    “Ci tengo sentitamente a ringraziare il Presidente Mattarella, il ministro dell’Interno e il prefetto di Napoli – aggiunge D’Auria – per il grande lavoro svolto e per il contributo prezioso nel portare avanti l’iter procedurale che consente oggi a Gragnano di fregiarsi di un titolo prestigioso in questo giorno splendido per tutti noi.
    Abbiamo sempre creduto, sin dal primo momento, di poter raggiungere questo traguardo. Ed oggi raccogliamo i frutti di un grande lavoro che rappresenta un riconoscimento straordinario, un premio per l’intera comunità.
    Il nostro Comune dispone di tutti i requisiti per potersi fregiare di questo titolo, soprattutto in considerazione della sua storia e del ruolo che ha avuto nel più vasto territorio della Città metropolitana di Napoli, ma soprattutto grazie ai gragnanesi.
    Gragnano riveste un ruolo centrale nella storia del nostro Paese, un ruolo che ha assunto nei secoli, e riveste tuttora, nel campo culturale, turistico, economico-produttivo, enogastronomico, con la pasta che ormai rappresenta un simbolo mondiale di questa terra”.
    Il riconoscimento del titolo di Città, spiega il primo cittadino, “può rappresentare per Gragnano non solo un ulteriore elemento di coesione e senso di appartenenza tra i cittadini, ma anche e soprattutto un importante veicolo per dare slancio allo sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico a cui tutto il paese sta andando incontro.
    Abbiamo attivato una rivoluzione culturale che trova, tra le sue mete e i suoi splendidi traguardi, questo straordinario riconoscimento. Ed è per questo – conclude il sindaco D’Auria – che oggi provo grande orgoglio e tanta emozione. Oggi, più che mai, tutti noi cittadini possiamo sentirci fieri di essere protagonisti di questa bella storia. Fieri di essere cittadini di Gragnano”. LEGGI TUTTO

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    Piantedosi a Napoli: “Sì a tavolo al ministero su vittime innocenti”

    “Accetto l’invito di Polis e di don Tonino Palmese: si farà un Tavolo al ministero per ricomporre quel disagio nei confronti delle vittime e per rivedere le norme”.
    Lo ha detto il ministro Matteo Piantedosi, intervenuto questo mattina a Napoli al seminario dal tema “Diritti e bisogni della vittima di reato” organizzato dalla Fondazione Polis nella biblioteca dedicata ad Annalisa Durante, uccisa per errore in una sparatoria nel quartiere Forcella nel 2004.
    Prima dell’incontro, il ministro ha incontrato la piccola Noemi, la bambina ferita cinque anni fa in un agguato di camorra a Napoli.
    “È stato emozionante incontrare i familiari delle vittime innocenti – ha detto Piantedosi – persone che fanno delle loro tragedie personali un motivo di lotta civile. Da luoghi come questi bisogna proporre modelli nuovi ai giovani, di vita mite, differenti”.
    Sul tema della norma per il riconoscimento dei sussidi ai familiari delle vittime innocenti dei reati, secondo Piantedosi “il Ministero è l’interlocutore giusto. Ci sono questioni da correggere, degli errori, e quello di Polis è un invito che accolgo. Devi dire che negli anni sono stati elargiti sussidi per circa 800 milioni di euro, ma bisogna spenderli sempre meglio e nella direzione più giusta”.
    Tra i vari temi toccati, secondo il ministro è “ingiusta la distinzione tra la casistica e le categorie di vittime”. Dunque, sul tema “il confronto è opportuno, farlo insieme alle associazioni è la prospettiva migliore.
    Lo Stato – conclude Piantedosi – spesso viene interrogato dai familiari, che giustamente chiedono se sia stato fatto tutto il possibile per evitare le tragedie. Deve fare di più, è vero, ma non deve essere assimilato ai carnefici”. LEGGI TUTTO