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    Castaldini (Fi): “Bologna 30” fa arrivare gli studenti tardi a scuola

    Chiarire se Bologna Città 30 è coerente con il diritto allo studio visto che sono numerosi i casi di studenti che arrivano a scuola in ritardo a causa dei nuovi limiti di velocità decisi dal Comune di Bologna.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “la testata giornalistica ‘Bologna Today’ ha pubblicato un’inchiesta nella quale ha intervistato studenti e docenti di Bologna che hanno rilevato un notevole incremento di ingressi in ritardo a seguito dell’entrata in vigore di Bologna Città 30: l’inchiesta, seguita da oltre 230.000 persone, ha generato decine di migliaia di commenti, ed esaminando quelli presenti sui social network emergeva che il problema è particolarmente diffuso e sentito da studenti e famiglie”.
    A sostegno delle preoccupazioni espressa da studenti e loro famiglie, Castaldini ricorda come “le segreterie di alcune scuole medie sia inferiori che superiori hanno confermato che al momento diversi docenti stanno evitando di annotare sui registri gli ingresso in ritardo per questioni di trasporto pubblico per non compromettere la carriera scolastica degli alunni e altri istituti hanno deciso di adottare soluzioni strutturali, per non lasciare la discrezionalità ai singoli docenti, ad esempio l’Istituto di Istruzione Secondaria “Enrico Mattei” di San Lazzaro di Savena l’1 febbraio 2024, 15 giorni dopo il cambiamento dei limiti di velocità imposti dal Comune di Bologna, ha diramato una circolare con la quale permette agli studenti che utilizzano la linea di trasporto scolastico 903, che parte da Pianoro e attraversa una parte di Bologna e dovrebbe arrivare al capolinea alle 7,42, di poter entrare a scuola fino alle 8,10 senza bisogno di giustificazioni”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se il protrarsi di questa situazione potrà incidere negativamente sulle carriere scolastiche degli studenti e sulla loro vita formativa ed educativa, andando ad aumentare la percentuale di sospensioni per ritardo, già molto elevata e se reputa coerente con le politiche regionali per il diritto allo studio e contro la dispersione scolastica, che una scelta di modifica di viabilità di un comune possa compromettere sensibilmente la frequenza degli studenti alle prime ore di lezione”.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    15 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): chiarezza sui disagi nei servizi funerari a Bologna

    La giunta intervenga per fare chiarezza sull’eccessiva presenza di salme all’interno del Polo crematorio di Bologna. A chiederlo, con un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) che sollecita azioni, anche in accordo con gli enti interessati, affinché vengano ripristinate e rispettate tutte le norme di sicurezza e igienico-sanitarie previste dalla normativa vigente per le attività svolte nella struttura.
    “Il Polo crematorio di Bologna -ha ricordato la consigliera- sorge nel cimitero di Borgo Panigale, in sostituzione dell’ara crematoria del cimitero monumentale della Certosa di Bologna, i cui forni erano ormai obsoleti. La nuova struttura è in grado di effettuare oltre 6mila cremazioni all’anno, dovendo, in teoria, soddisfare la domanda dell’area metropolitana bolognese oltre che di altri territori. Nei giorni scorsi è stata segnalata una situazione preoccupante ovvero la presenza di più di 1.500 salme a fronte di una capienza massima pari a 108 unità. Situazione che ha richiesto l’intervento del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. La giunta faccia verifiche su quanto accaduto”.
    (Lucia Paci)

    Ambiente e territorio

    15 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): stop alle munizioni al piombo

    “Chiarire se le norme che la Commissione europea ritiene assunte in violazione al rispetto delle norme europee sulla caccia, in particolare quelle sull’uso di piombo nelle munizioni, siano state applicate sul nostro territorio regionale, oppure s’intenda applicarle nell’immediato futuro”.
    Questo il quesito principale dell’atto ispettivo di Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in tema di caccia. La capogruppo, in particolare, fa poi riferimento al ‘decreto asset’ dello scorso ottobre che ha depenalizzato le violazioni sull’uso del munizionamento al piombo “disapplicando il regolamento europeo che limita l’uso delle munizioni in piombo nelle aree umide, vista anche l’elevata tossicità del piombo e la necessità di salvaguardare l’ambiente, la fauna selvatica e la stessa salute umana e, più in generale, relativamente alla caccia e alla tutela delle aree protette e delle specie di fauna selvatica tutelate o comunque da tutelare perché in declino.”
    Ricordando la normativa europea sulla protezione di tutte le specie di uccelli selvatici e relativo habitat e il regolamento ‘Reach’ che limita il munizionamento al piombo nelle aree umide, Gibertoni sottolinea come la Commissione europea abbia riscontrato la non conformità di alcuni atti legislativi italiani alla normativa comunitaria e di come il nostro Paese abbia a disposizione due mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate, in assenza di cui potrà essere emesso un parere motivato.”
    A fronte della situazione delineata, Giulia Gibertoni chiede all’esecutivo regionale “se concordi con lo spirito e con la lettera delle norme approvate a livello nazionale, oggi oggetto d’infrazione da parte della Commissione europea.”
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    15 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): granchio blu, chiarezza sugli indennizzi per le vongole invendute

    Serve chiarezza sull’indennizzo delle vongole non vendute, il cui prezzo è sceso e alcuni beneficiari potrebbero essere penalizzati.
    La richiesta è di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione per sapere se  la giunta “ritenga opportuno procedere ad ulteriore verifica degli importi da liquidare al fine di escludere eventuali penalizzazioni nei confronti di alcuni beneficiari”. La consigliera Fdi chiede poi se la Regione “ritenga equo il parametro di indennizzo unitario, aggiornato con Determina 27390/2023, ovvero se ritenga opportuno e possibile aumentarlo, stante la non trascurabile diminuzione dello stesso, rideterminando conseguentemente gli importi complessivi spettanti ai beneficiari”. Infine, si vogliono conoscere i “i tempi di erogazione previsti per i beneficiari”.
    Evangelisti ricorda che la determina del dicembre 2023 era stata varata per sostenere le imprese di allevamento danneggiate dalla diffusione del granchio blu. Una successiva determina avrebbe dovuto correggere gli importi “erroneamente” calcolati nel primo documento “sulla base del nuovo valore unitario per chilogrammo di vongole non commercializzate”. In quest’ultima determina “l’indennizzo per chilogrammo di vongole non commercializzate è passato da 0,0224 a 0,0171 euro, a seguito della rideterminazione del quantitativo totale delle vongole non commercializzate e la rideterminazione delle quantità ha avuto come conseguenza la modifica degli indennizzi spettanti ai beneficiari, sia in difetto sia in eccesso”. Evangelisti conclude: “La rideterminazione del quantitativo totale di vongole non commercializzate ha comportato l’integrazione dell’impegno di spesa precedentemente assunto, quest’ultima pari a 5.137 euro”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Imprese lavoro e turismo

    15 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Sessione europea: green e welfare vedono l’Emilia-Romagna protagonista

    Transizione verde, contrasto al divario digitale, risparmio energetico, welfare. Sono i temi che sanciscono il legame tra l’Emilia-Romagna e l’Unione europea. La conferma è arrivata nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli che ha inaugurato la Sessione europea 2024, ovvero la serie di appuntamenti istituzionali che viale Aldo Moro dedica ogni anno al confronto sul futuro dell’Ue.
    A fare gli onori di casa la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti: “Credo che questa occasione di ascolto dei territori sia importante per intrecciare esperienze diverse, per mettere a confronto stakeholder e istanze locali. A pochi mesi dalle elezioni europee -spiega- la Sessione europea è anche occasione per svolgere un bilancio di 5 anni caratterizzati da momenti difficili legati a crisi profonde che hanno posto l’Unione di fronte a sfide inimmaginabili, dalla pandemia alle guerre, dalle crisi energetiche ai disastri ambientali. Ma l’Unione ha saputo reagire e dare risposte ai governi nazionali. Sono state stanziate le risorse del Next generation Eu ed è stata sostenuta la transizione verde e digitale per uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Sono state gettate le basi per un’Unione della salute, tratto saliente anche della nostra politica regionale”.
    L’assessore al Bilancio e Rapporti con l’Unione europea Paolo Calvano ha aggiunto: “L’Unione europea indica il percorso da mettere in campo sulla coesione tra Stati e dentro gli Stati. Come Regione Emilia-Romagna vogliamo fare la nostra parte nell’integrazione europea, anche contribuendo ai percorsi di Stati che oggi non fanno ancora parte dell’Unione. Allargare l’Unione significa rafforzare la democrazia e i diritti che donne e uomini devono avere. Significa dare forza ai percorsi di coesione. Le differenze fra i territori sono spesso fonte di conflitto e l’Unione europea può dare davvero un contributo fondamentale negli anni a venire”. Netta la posizione di Lia Montalti, consigliera regionale del Pd, che per l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa si occupa proprio di temi legati all’Unione europea, per la quale “siamo impegnati per essere al fianco dei cittadini e vogliamo essere protagonisti di questi progetti, di questo impegno in Europa: siamo sempre stati aperti all’ascolto dei contributi che potranno arrivare nel corso della Sessione europea”.
    Il “quadro” entro cui ci si sta muovendo è tratteggiato da Maurizio Molinari (Ufficio europeo) che ricorda come “l’Emilia-Romagna è sempre stata all’avanguardia nell’integrazione europea”, e da Claudia Colla (rappresentante della Commissione europea per il Nord Italia), che fa il punto sui risultati raggiunti visto che “il Next Generetion Eu, programma senza precedenti, ha previsto investimenti per quasi 807 miliardi di euro”. “Le sfide per i prossimi mesi -spiega- riguardano investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili e sulla difesa del suolo per prevenire catastrofi nonché sull’intelligenza artificiale”. Parola d’ordine sarà “rimanere competitivi mantenendo la transizione verde”. “Altra azione fondamentale riguarda la salute: ci prepareremo ad affrontare eventuali emergenze sanitarie”.
    Netta la posizione dei rappresentanti delle parti sociali. Pietro Mambriani (Confindustria) chiede “un approccio più pragmatico e realistico: bene il green deal ma stanno entrando in vigore direttive e regolamenti che aumenteranno la pressione sulle imprese. Si devono mettere sullo stesso piano competitività delle imprese e impatto ambientale. Questo paradigma si deve inserire in una politica industriale europea, per la quale la Commissione ha già fatto tanto. Fondamentale rafforzare investimenti su settori strategici come il digitale”, mentre Lorenzo Roversi (Cisl) ricorda l’importanza del Pnrr e del dialogo sociale e sottolinea come “dobbiamo avvicinare l’Emilia-Romagna all’Europa e viceversa, perché troppo spesso c’è distanza. Come Cisl facciamo la nostra parte per questo obiettivo, in primo luogo con le scuole”. Dal canto suo Miriam Baldassarri (Assodanza) chiede la certificazione per i maestri di danza e una politica nazionale su questo tema. “Vogliamo che si affronti il tema della danza e dell’arte in generale”.
    All’insegna dell’idea di progettazione le posizioni dei parlamentari europei intervenuti. Per Sabrina Pignedoli (Movimento 5 stelle), c’è un tema fondamentale che avrà ripercussioni sul prossimo mandato dell’Unione: “Per l‘intelligenza artificiale è in corso di approvazione un regolamento sull’uso di questa tecnologia. L’Europa è avanti rispetto al resto del mondo. Tuttavia, in Europa mancano grandi aziende come negli Stati Uniti. Serve quindi sostegno alle piccole medie imprese affinché non vengano escluse dal mercato e possano accedere a questo tipo di tecnologie. Importante evitare il gap tra chi può usare l’intelligenza artificiale e chi no. Dobbiamo farlo assieme: mondo del lavoro, dell’industria e politica”. Alessandra Moretti (Pd) ha evidenziato come “quella che si sta per concludere è stata una legislatura straordinaria sulle politiche per ambiente, salute ed energia. La lotta al cambiamento climatico è ormai una strada tracciata ed è importante accompagnare la transizione con risorse per le piccole e medie imprese. Vogliamo che i prodotti rispettino l’ambiente ma anche la salute dei consumatori e in tale direzione va il regolamento che prevede la rigenerazione e il divieto di distruzione dei prodotti invenduti. Sul tema sanità l’obiettivo è arrivare a un’Unione europea della salute: abbiamo investito su ricerca, preparazione alle pandemie, rafforzamento dei dati sanitari nei paesi membri, nuova legislazione farmaceutica per la trasparenza dei costi”. Dal canto suo Elisabetta Gualmini (Pd) ha sottolineato: “Sul tema della solidarietà l’Europa ha fatto passi in avanti, mentre c’è ancora da fare sul tema della competitività”.
    (Lucia Paci e Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Rainieri (Lega): chiarire ritardi forniture farmaci e dispositivi medicali a Parma

    Verificare se ci sono stati ritardi nelle forniture di farmaci e dispositivi medicali alle Aziende sanitarie della provincia di Parma e, in caso affermativo, se sono generali o specifici per alcuni tipi di farmaci e dispositivi. Lo chiede con un’interrogazione Fabio Rainieri (Lega) che sollecita un chiarimento sulle cause di tali ipotetici ritardi e come e in quali tempi si ritiene di risolverli.
    “Da alcune settimane -ha spiegato il consigliere- si starebbero registrando ritardi nelle forniture di farmaci e dispositivi medicali per le aziende sanitarie della provincia di Parma. Dal 2014 la logistica è stata centralizzata al magazzino Aven di Reggio Emilia la logistica per tutte le aziende sanitarie rientranti nell’area vasta Emilia Nord e i disagi riscontrati sarebbero dovuti a problemi del software di gestione del magazzino. Data l’importanza di forniture sanitarie rapide per dare adeguate risposte alle richieste di cure rientranti nel diritto alla salute delle persone la giunta faccia chiarezza sull’accaduto”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Fine vita, Piccinini (M5s): approvare legge regionale, serve norma nazionale

    Votare il progetto di legge d’iniziativa popolare sul suicidio assistito entro sei mesi o, al massimo, entro la fine della legislatura in corso e sollecitare le istituzioni competenti all’approvazione di un’analoga legge nazionale.
    A chiederlo, in una risoluzione, è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ricorda come “si rende necessario scongiurare il rischio della mancata approvazione del citato progetto di legge entro il termine della legislatura e lo stesso presidente Stefano Bonaccini, la presidente dell’Assemblea Emma Petitti, il presidente del Veneto Luca Zaia e il presidente della Liguria Giovanni Toti si sono più volte pronunciati a favore di una legge sul suicidio medicalmente assistito”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Zamboni (Europa): ripristinare il mercato tutelato dell’energia

    Tutelare i consumatori in modo che non capiti più che ci sia chi riceve bollette 2/3 volte più alte che in passato.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Zamboni (Europa Verde) per la quale la Regione deve sollecitare Arera a promuovere una campagna informativa sui cambiamenti in atto nei mercati dell’energia rivolta ai cittadini-utenti, imporre agli operatori del settore energetico modalità di comunicazione delle variazioni unilaterali dei contratti trasparenti, tracciabili ed efficaci, tali da mettere al riparo i consumatori da richieste esose e truffaldine, valutare d’intesa con il governo se ripristinare il mercato tutelato per la generalità degli utenti, come in gran parte dei Paesi europei compresi Francia e Germania.
    Alla base della richiesta di Zamboni ci sono “i numerosi cittadini/utenti che si rivolgono alle associazioni dei consumatori con ritardi di mesi rispetto alle comunicazioni con le proposte di modifica unilaterale del contratto, e solo dopo aver ricevuto bollette del periodo invernale che si rivelano particolarmente salate con importi di molto al di sopra del trend storico: dalle dichiarazioni dei cittadini vittime di queste pratiche commerciali emerge chiaramente la percezione di essere oggetto di una sorta di truffa legalizzata che conta sulla possibilità che i destinatari delle proposte di modifica unilaterale del contratto non ricevano la comunicazione, non prestino ad essa la dovuta attenzione o non siano in grado di coglierne la portata”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Tutela dei cittadini: Difensore civico e Corecom si interrogano

    Venerdì 16 febbraio, dalle 9.30 alle 13, è in programma a Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, un incontro promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) e dal Difensore civico per far conoscere l’attività e avviare un confronto sul futuro di questi due organi di garanzia della Regione che garantiscono servizi a tutela dei cittadini in forma gratuita, specie in ambito di controversie con enti pubblici e con soggetti privati che offrono un servizio pubblico, come, ad esempio, i gestori della telefonia (il Corecom) e i gestori di acqua, luce e gas (il Difensore civico).
    L’incontro, dal titolo “Organi di garanzia, tra realtà e potenzialità delle tecniche di tutela”, si apre con i saluti di benvenuto, Emma Petitti, presidente dell’Assemblea, e Federico Alessandro Amico, presidente della commissione assembleare per la Parità e per i diritti delle persone. In seguito, sulle prospettive di riforma del settore, intervengono Guido Giusti, difensore civico dell’Emilia-Romagna, Marino Fardelli, presidente del coordinamento nazionale difensori civici, Nicola Posteraro, docente di diritto amministrativo all’Università degli studi di Milano, Marco Magri, docente di diritto amministrativo all’Università di Ferrara, e Gianna Morandi, difensora civica della provincia autonoma di Trento”. I lavori proseguono con un approfondimento sulle funzioni dei due istituti, con Giorgio Tonelli, vicepresidente del Corecom, Marco Macchia, docente di diritto amministrativo all’Università di Roma Tor Vergata, Marina Caporale, docente di diritto amministrativo all’Università di Modena e Reggio Emilia, e Gianluca Gardini, docente di diritto amministrativo all’Università di Ferrara.
    Nel corso dell’incontro, inoltre, vengono presentati i volumi “Contributo allo studio della difesa civica quale strumento di risoluzione alternativa delle controversie”, di Nicola Posteraro, e “I Comitati regionali per le comunicazioni: riding two horses at once?”, di Marco Macchia.
    Il seminario rientra nell’attività formativa dell’ordine degli avvocati.
    Il Corecom ricopre funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni regionale, indirizza la propria attività alla comunità emiliano-romagnola, intervenendo anche nelle controversie tra i gestori dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti, e al sistema dei media locali anche sul rispetto delle norme, a partire dalla parità d’accesso durante le campagne elettorali.
    Il difensore civico è un organo autonomo e indipendente che interviene a garanzia dei diritti e degli interessi dei cittadini nei confronti dell’amministrazione pubblica e di tutti quei soggetti, anche privati, che svolgono una funzione pubblica o di pubblico interesse, come, ad esempio, i gestori di acqua, luce e gas.
    Locandina dell’iniziativa
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): rivedere il piano di controllo e caccia alla volpe

    La Regione riveda “il Piano di controllo della volpe e la caccia alla Volpe, che fanno strage di più di 3000 volpi ogni anno e sembrano autorizzati al solo fine di compiacere la influente lobby dei cacciatori e, soprattutto, eliminare quello che da essi viene ritenuto un pericoloso e fastidioso rivale nella caccia”.
    Lo ha chiesto la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in un’interrogazione in cui vuole anche sapere se la giunta “non ritenga necessario eliminare del tutto la possibilità di caccia alla volpe in tana, pratica, questa, indegna di un paese civile, in cui dall’uomo viene indotto quello che è una sorta di gioco al massacro tra animali”.
    Secondo la capogruppo del Misto, “l’uccisione in un ventennio di oltre 60 mila esemplari di volpe non è altro che una spietata strage, infatti i danni arrecati dalla volpe sono sostanzialmente minimi, quando non inesistenti”. Nel Piano, continua la consigliera, sono poco considerati i metodi alternativi e le misure di contenimento non cruente. Per Gibertoni, “la caccia alla volpe e addirittura lo stesso Piano di controllo quinquennale della volpe vengono, di fatto, autorizzati al solo fine di compiacere la influente lobby dei cacciatori e, soprattutto, eliminare quello che da essi viene ritenuto un pericoloso e fastidioso rivale nella caccia”.
    La capogruppo ricorda, inoltre, come la presenza della volpe sia utile “considerata l’attività predatoria svolta da essa su nutrie, caprioli e addirittura anche cinghiali (striati nelle prime fasi di vita), in particolare, l’attività predatoria della Volpe comporterebbe una maggiore pressione ecologica sulle nutrie” riducendone la presenza.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Pompignoli (Lega): chiarire se i rifiuti di Roma vengono trattati a Forlì

    Massimiliano Pompignoli

    Chiarire dove vengono trattati i rifiuti della città di Roma dopo l’incendio che ha interessato la discarica di Malagrotta.
    Così Massimiliano Pompignoli (Lega) che nel presentare l’atto ispettivo trattato dalla commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro, ha esternato “la preoccupazione del territorio per l’assegnazione di tali materiali al termovalorizzatore di Forlì”.
    La vicepresidente e assessora all’Ambiente Irene Priolo ha quindi ribadito che “il provvedimento emergenziale richiesto dal comune di Roma e dalla regione Lazio era di un anno, mentre la giunta dell’Emilia-Romagna ha acconsentito per soli tre mesi e le 9.200 tonnellate mensili che arrivano sono trattate prevalentemente dall’impianto in provincia di Bologna e per un quantitativo molto inferiore, da quello di Piacenza e che questa attività avrà termine nel mese di marzo.”
    Pompignoli si è detto quindi soddisfatto delle risposte ottenute ed ha sottolineato che “la preoccupazione del territorio derivava dal fatto che, proprio in virtù del criterio di prossimità espresso nella delibera emiliano-romagnola, l’impianto di Forlì è più vicino a Roma rispetto a quelli di Bologna e Piacenza.”
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Commissione territorio: “Meno burocrazia per le reti elettriche”

    Con il voto favorevole di Pd, ER Coraggiosa, Lista Bonaccini, Italia Viva e l’astensione di Lega, Rete Civica e Gruppo Misto la commissione Territorio, Ambiente e Mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, ha dato parere positivo alla direttiva che semplifica i processi autorizzativi nella costruzione ed esercizio di reti elettriche.
    Per Andrea Costa (Pd), già relatore della legge approvata lo scorso luglio a cui fa riferimento la direttiva, “l’attuazione risponde alle istanze di semplificazione nazionali e regionali ed è necessaria per mettere a terra nuovi impianti da fonti rinnovabili e procedere così quanto prima alla decarbonizzazione nella produzione energetica. Nonostante i passi compiuti, però, rimangono ancora spazi d’intervento, come ad esempio un migliore dialogo tra i catasti nazionali e regionali per cui attendiamo una specifica norma da parte del governo”.
    Alla richiesta di Michele Facci (Misto) di voler meglio specificare l’ambito dell’autocertificazione, la struttura tecnica dell’assessorato ha chiarito che tale strumento, come prescritto dalla normativa nazionale, è valido solo per interventi di modifica, rinnovo o ricostruzione di impianti di distribuzione già esistenti di media tensione con limiti ben precisi nei tracciati e nelle potenze. “La legge regionale approvata lo scorso luglio -hanno specificato ancora i tecnici- ha però previsto una nuova fattispecie con l’autocertificazione anche per la costruzione di nuovi impianti se vi è un concreto rischio di perdita di potenza a causa di eventi eccezionali che si verificano sul territorio, come nel caso dell’alluvione della Romagna dello scorso maggio.”
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    14 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO