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    Piccinini (M5s): spiegare come si vieterà l’edificazione nelle aree alluvionate

    “Chiarire come la Regione vuole dare attuazione alle recenti dichiarazioni del presidente Bonaccini in merito al divieto di edificazione nelle aree colpite dall’alluvione del 2023”.
    La capogruppo del M5s Silvia Piccinini pone il quesito alla giunta chiarendo che “a fronte di un annuncio di portata potenzialmente positiva, è necessario delinearne con precisione campo di applicazione e strumenti di attuazione, al fine di tradurre un impegno di massima in misure concrete a tutela di cittadine e cittadini”.
    Rifacendosi alla normativa nazionale post alluvione e alla legge regionale del 2017 sulla disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio, la capogruppo ricorda il rapporto Ispra del 2021 secondo cui “il 94% dei comuni italiani è a rischio di dissesto idrogeologico e, in particolare, il 45% del territorio emiliano-romagnolo risulta a rischio allagamento”. Per questo motivo Piccinini ha chiarito che “non ci si può limitare a ricostruire come prima, mentre invece bisogna fare di più e meglio ed è per questo che trovo che la proroga per l’entrata in vigore dei PUG nei comuni alluvionati invece di mettere mano alla legge regionale urbanistica apra la strada a ulteriori cementificazioni dei territori più fragili”.
    Sulla base di tali rilevazioni, Piccinini auspica quindi “un cambio di paradigma e una revisione dell’approccio alla difesa idraulica e idrogeologica della nostra regione, che si esplica, tra le altre, nell’attuazione della richiesta, venuta da più parti, di non costruire più nelle aree alluvionate” e per questo chiede come si intende dare seguito alle recenti dichiarazioni del Presidente Bonaccini il quale, intervenendo al tavolo post-alluvione tenutosi a Ravenna, ha affermato che “non si costruisce il nuovo nelle aree allagate” riferendosi in particolare alle aree di Ghilana a Faenza e Biancanigo di Castel Bolognese, entrambe colpite duramente dall’alluvione della scorsa primavera.
    Rispondendo ai quesiti posti, il Sottosegretario alla presidenza di giunta Davide Baruffi ha chiarito che “in attesa degli studi dell’Autorità di bacino, la struttura commissariale, in raccordo con Agenzia per la protezione civile e la Direzione regionale cura dell’ambiente sta predisponendo un Piano speciale che non precluda ogni ulteriore azione di tutela successiva”. Entrando poi nel merito della risposta, il Sottosegretario ha confermato come “nei territori urbanizzati si agirà per la mitigazione del rischio, mentre al di fuori di queste zone, in via transitoria, si dovranno prevedere azioni di manutenzione senza aumentare i carichi urbanistici ma garantendo ogni flessibilità per le attività già insediate improntando ogni decisione ai criteri di sicurezza. Nel Piano saranno definiti meglio campo di applicazione e strumenti dopo un dettagliato coinvolgimento degli enti locali e delle organizzazioni produttive””.
    Piccinini si è quindi dichiarata non soddisfatta delle risposte ottenute. “Non solo non sono state chiarite le tempistiche -conclude la capogruppo- ma lo strumento individuato non è cogente. Mi sarei aspettata un intervento sulla legge urbanistica per dare un reale strumento di intervento ai sindaci ma ciò non è avvenuto e nulla è stato detto sulle aree su cui si vuole intervenire”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    27 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Occhi (Lega): con le nuove norme Ue a rischio impianti di riscaldamento a 4 stelle

    La Regione spieghi a che punto sono le interlocuzioni con le associazioni dei produttori di generatori di calore a biomassa perché le nuove norme UNI EN 16510 rischiano di mettere fuori gioco gli impianti a “4 stelle” che non potranno essere installati: ora servono 5 stelle. Occorre una sospensione, temporanea, del Pair (Piano aria) fino al recepimento della norma europea.
    Lo sollecita, al question time, il consigliere Emiliano Occhi (Lega) perché l’entrata in vigore, il 24 dicembre 2022, della “nuova EN 16510-1 può mettere in discussione tutte le certificazioni già rilasciate nonché tutto il procedimento di “stellatura”. Di conseguenza è necessario un periodo di transizione fino a quando non entrerà definitivamente in vigore la EN 16510-2-1-2022″. 

    La classificazione, ricorda il consigliere, si basa sul rendimento e sulle emissioni e riguarda stufe a combustibile solido e accumulo, camini, caminetti aperti, cucine a legna, caldaie fino a 500 Kw, stufe, inserti e cucine a pellet: “Molti rivenditori sono rimasti spiazzati dall’entrata in vigore del PAIR 2030 e hanno a magazzino ancora numerosi impianti “4 stelle” invenduti che non potranno essere installati in base al nuovo Piano aria, che considera le emissioni. La nuova norma mette in discussione anche la stellatura. E’ necessario un periodo di transizione”.
    Occhi afferma che “l’armonizzazione delle nuove norme, che introducono innovazioni significative nei metodi di test delle prestazioni e della sicurezza dei generatori, comporta la necessità di rivedere (entro il 9/11/2025) tutti i test report emessi in base alle norme in vigore e di valutare i dati storici che potranno essere recuperati per i generatori già testati. Cioè, tutta la vecchia classificazione delle stelle perderebbe di valore”.
    A rispondere in Aula è stato il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi: “Al percorso di nascita del Pair invitati i portatori di interesse, tra cui l’associazione italiana energie agroforestali. Esiste una interlocuzione consolidata. Una osservazione chiedeva installazione di 4 stelle. Ma questi sono impianti inquinanti. Viene finanziata la sostituzione di stufe a legna o pellet 4 stelle. Il 26 marzo, c’è stato un incontro tecnico con l’associazione per approfondire la norma Uni EN. E’ emerso che questa riguarda i produttori i quali hanno due anni di transizione. La Regione è chiamata ad attuare presto il Pai, dopo la condanna della Corte Ue del 2020 per il superamento del Pm10 in zone Est e Ovest. Il 13 marzo, la Corte di giustizia Ue ha inviato una messa in mora, dove rileva che l’Italia non ha adottato tutte le misure necessarie: ci chiedono misure più incisive e rapide. Non ci saranno misure di allentamento, il Pm10 va abbattuto il prima possibile”.
    Occhi non si è detto “soddisfatto. Le richieste Ue saranno sempre peggiori”.
    (Gianfranco Salvatori) LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete Civica): intervenire sui litorali romagnoli prima della stagione estiva

    “Chiarire come si intende intervenire, al di la delle rassicurazioni, a ridosso dell’apertura della stagione estiva, per soddisfare le esigenze di quei territori, come San Mauro Mare, che vedono annualmente erodere la spiaggia della costa romagnola a causa delle mareggiate invernali”.
    Così il capogruppo di Rete Civica Marco Mastacchi, il quale ricorda i danni registrati con le mareggiate del 2023 che “hanno eroso migliaia di metri cubi di sabbia, allagando tutto l’arenile della frazione e arrivando dentro gli stessi bagni, e la parte della spiaggia rimasta era veramente poca”.
    Facendo seguito ad una specifica risoluzione per la realizzazione, ove necessario, di scogliere frangiflutti per stabilizzare così la linea di costa dopo i necessari ripascimenti, soprattutto nella zona di San Mauro Mare, Mastacchi sottolinea la bocciatura di un precedente atto di indirizzo politico con la motivazione di un intervento già in essere da parte del comune, ma rimarca come siano stati commessi degli errori perché a fronte “di 5mila metri cubi di sedimenti posati sul litorale per un investimento di 50 mila euro all’interno del cosidetto progettone 2022-2024, oggi i lembi di spiaggia a San Mauro Mare sono ormai inesistenti, tanto che il comune sta emettendo delle ordinanze per la rimozione degli stabilimenti balneari riconoscendo il problema ambietale, mentre tra poche settimane dovrebbero essere piantati gli ombrelloni per accogliere i turisti”.
    Replicando ai quesiti posti, il Sottosegretario alla presidenza di Giunta Davide Baruffi ha chiarito che “nel 2017 il comune di San Mauro Mare presentò un progetto per l’apertura di 4 varchi nelle scogliere artificiali poste a 130 metri dalla riva per cambiare la corrente erosiva presente e migliorare la qualità delle acque a cui si contrappose un piano alternativo ma il comune volle mettere in pratica il proprio progetto e i lavori partirono nel 2022. I competenti uffici regionali da sempre monitorano la dinamica della cella della zona e nell’ultimo periodo hanno evidenziato un forte fenomeno di erosione. A fronte di questa situazione, il comune di San Mauro Mare ha presentato un ulteriore progetto per la riduzione dei varchi creati e per il ripascimento della spiaggia. La Regione, che non ha alcuna responsabilità in merito, continuerà a monitorare attentamente lo sviluppo della situazione.”
    Mastacchi si è quindi dichiarato parzialmente soddisfatto delle risposte ottenute perchè “da quello che capisco il comune di San Mauro è responsabile al 100% della situazione creatasi e quindi dovrebbe attivare le fideiussioni che furono chieste quando si aprirono i varchi nelle scogliere artificiali per limitare i danni che si stanno creando. Auspico quindi che la Regione faccia pressione sul comune per far sì che i lavori programmati vengano eseguiti con la massima urgenza per garantire la partenza della stagione turistica”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    27 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Bargi (Lega): terremoto 2012, prorogare i lavori in caso di ritardi non in capo ai cittadini

    Prorogare i termini “nell’avvio delle opere in quei Comuni in cui siano stati riscontrati ritardi dovuti a difficoltà tecniche non imputabili ai cittadini” nella ricostruzione post terremoto 2012.
    Lo ha chiesto al question time il consigliere Stefano Bargi (Lega) in un’interrogazione in cui ricorda come molti cittadini “della zona del sisma hanno riscontrato numerosi ritardi nello stato avanzamento lavori, per motivi non sempre imputabili ai cittadini bensì alle difficoltà tecniche nell’espletamento delle pratiche da parte dei privati o dei Comuni stessi”. Nell’ottobre 2023 il commissario Stefano Bonaccini aveva, con un’ordinanza, aveva introdotto “misure per accelerare la fase finale di rendicontazione a saldo e liquidazione del contributo ricostruzione del sisma 2012, oltre a disposizioni per il riconoscimento di ulteriori proroghe straordinarie per il completamento degli interventi definite sulla base del più recente Stato Avanzamento Lavori (SAL) già dichiarato”. Il prolungamento variava da 7 a 26 mesi, in base allo stato di avanzamento dei lavori dichiarato entro ottobre 2023. Il termine ultimo per le proroghe è il 30 aprile 2024.
    In provincia di Modena, ci sono diversi Comuni interessati, ha ricordato Bargi, con tante pratiche da dover evadere. A San Felice sul Panaro, al febbraio 2023, “lo stato di avanzamento dei lavori era a zero e c’erano 41 pratiche in attesa di iniziare i lavori. “Nel mandato precedente la struttura commissariale era più disponibile a dialogare con i consiglieri. Io non sono riuscito, ora, ad avere risposte. C’è la volontà politica di dare una proroga?”.
    Il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi, ha risposto che lui stesso “si occupa di ammissibilità dei quesiti e di non aver mai rigettato una interrogazione rispetto alle pratiche della ricostruzione. Se è avvenuto, segnalatemelo. Anche se  i numeri sono ridotti, ma significativi per i cittadini, Comuni e imprese, resta ferma l’intenzione del commissario di far procedere ogni iniziativa per spendere tutte le risorse assegnate, anche in caso di ritardi. Tra difficoltà, poi, c’è anche il caro prezzi che ha condizionato il mercato della ricostruzione. Riconosceremo i maggiori oneri a chi va incontro alla ricostruzione, anche con strumenti nazionali. Segnalo che esiste il superbonus 110%, prorogato per i crateri, in caso esista un accordo con le banche per il credito di imposta. Abbiamo affrontato il tema con il commissario e alcune banche, arrivando a un’intesa che potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni: la data ultima sarebbe il 31 dicembre 2025. Ieri il Consiglio dei ministri ha modificato le procedure per il 110%, ma possiamo dire che non dovrebbero limitare questa attività (accordo con le banche). Attendiamo la pubblicazione del decreto”.
    Nella replica, Bargi ha affermato “che la risposta non era scontata. Sono soddisfatto”.
    (Gianfranco Salvatori) LEGGI TUTTO

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    Emilia-Romagna. Sviluppo, ricerca, cultura, scienza: ratificata l’intesa tra Regione e Quebéc

    È stata ratificata l’Intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Québec (Canada). Il documento, dopo il via libera in commissione Bilancio, ha avuto anche il parere favorevole dell’Assemblea. Approvato anche un ordine del giorno dei consiglieri Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) e Andrea Costa (Partito democratico) per evitare la chiusura della sede dirigenziale dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che avrebbe ripercussioni sulle attività economiche e commerciali di un’area particolarmente attiva sul fronte dell’import-export anche il Quebéc e il Canada.
    L’intesa, grazie agli ottimi rapporti di amicizia tra le due parti, stabilisce una collaborazione per “sostenere iniziative principalmente nei settori della cultura, della scienza, dello sviluppo economico e dell’istruzione”.
    Luca Sabattini (Partito democratico) ha ricordato “la tradizione della Regione riguardo gli accordi internazionali. Risalgono ai primi Anni 70 i primi accordi tra regioni, proseguiti poi con l’evoluzione della politica comunitaria. Il Quebéc è una delle regioni più sviluppate del Canada. L’intesa principalmente verte su cultura, ma anche innovazione, space economy, agroalimentare. Le istituzioni dialogano per favorire le buone pratiche e scambiarsi esperienze. Con questi accordi vogliamo rendere sempre più attrattiva la nostra regione”.
    Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha detto che l’intesa testimonia la “centralità delle relazioni e degli scambi della Regione al di là dei confini nazionali ed europei. Importanti sono le funzioni di traino economico, ma anche la vocazione europeistica e il ruolo multiculturale del Quebéc. L’obiettivo dell’accordo è il rafforzamento dei partenariati. IL Quebéc ha un profilo economico importante, l’Italia ha un ruolo di primo piano e la nostra Regione è la prima per export pro capite. Export accentuato in alcune aree della regione, tra cui Reggio Emilia con esportazioni in salita del 5% nel 2023 rispetto al 2022. La Camera di commercio dell’Emilia ha rilevato che, verso il continente americano, l’export è cresciuto dell’8%. Con un ordine del giorno vogliamo salvare la sede della Dogana di Reggio Emilia che, se chiusa, avrebbe ricadute negative sul tessuto economico e sulle imprese reggiane. Chiediamo, con il consigliere Costa, l’impegno della giunta a confrontarsi con il governo, con il ministero e con l’Agenzia delle Dogane per scongiurare la chiusura”.
    Stefano Bargi (Lega) ha sottolineato che “noi siamo sempre stati favorevoli alle intese internazionali e le abbiamo sostenute. Ma serve fare intese sullo stesso piano perché il Quebéc è uno Stato e noi no. Sarebbe bello avere un feed back su ciò che è stato realizzato e quali investimenti sono stati fatti. Uno dei punti forti dell’accordo è l’agroalimentare e considerato che l’intesa riguarda l’istituzione Regione, sarebbe utile considerare il fenomeno dell’Italian sounding e far sì che anche il Quebéc si impegni a contrastarlo. Siamo a favore, infine, dell’ordine del giorno”.
    L’autorizzazione del governo è arrivata nel settembre 2022 e l’intesa è stata sottoscritta il 26 febbraio 2024. All’origine, c’è stata una collaborazione nata tra la Camera di commercio Italia-Canada e Arter. Fra i settori innovativi, ha spiegato la giunta, l’edizione dell’autunno 2023 ha riguardato la space economy, ma è importante ricordare anche l’agroalimentare (con il progetto Made in Emilia-Romagna). È stato anche firmato un accordo tra Tecnopolo e Cineca con l’istituto canadese per l’intelligenza artificiale in merito a un progetto per facilitare l’accesso ai dati climatici.
    Le istituzioni – afferma l’Intesa – collaborano per facilitare i contatti tra enti pubblici o privati, per arrivare a scambio di informazioni e buone pratiche, sostegno alle imprese, al non profit, centri di ricerca per far nascere progetti congiunti, missioni per attività di formazione e scambio di esperienze, organizzazione si seminari, conferenze, festival, mostre; facilitare la promozione di e sviluppo di partnership nei grandi eventi, promuovere bandi per progetti in settori di interessi comune.
    Tra i diversi ambiti in cui si avvierà la collaborazione ci sono le relazioni istituzionali, l’economia verde, l’elettrificazione dei trasporti, l’agroalimentare, la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale, scienze quantiche, città intelligenti, l’aerospazio, scienza e ricerca, istruzione superiore e cultura.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    27 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Pnrr: è polemica in Assemblea sulla sanità

    “C’è preoccupazione per i contenuti del decreto legge 19/2024 che sottrae alle Regioni risorse preziose destinate a investimenti strategici in ambito sanitario”. E’ quanto afferma in Assemblea l’assessore alla Sanità Raffaele Donini, nel corso dell’informativa sugli investimenti legati al Pnc, il piano nazionale complementare di potenziamento del Pnrr. Per la Regione Emilia-Romagna, Donini ha parlato di risorse, precedentemente assegnate e poi sottratte, pari a oltre 98 milioni di euro. “Sono risorse -spiega Donini- già destinate a 10 interventi. Fra questi: il completamento del polo materno Ospedale delle mamme di Parma, i lavori di miglioramento sismico a Modena, sull’ospedale civile di Guastalla e su quello di Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, sull’ospedale Bellaria di Bologna e su quello di Imola, il cantiere già avviato sul padiglione 3 e per la ricostruzione del padiglione 26 del Sant’Orsola, il nuovo padiglione presso l’ospedale Morgantini-Pierantoni di Forlì, l’avvio del cantiere all’Ospedale Infermi di Rimini. L’assessore alla Sanità sottolinea come “le Regioni e le Province autonome non sono state consultate anticipatamente e non è stato possibile rappresentare le esigenze dei territori. Solo oggi, a fronte di una parziale ammissione di criticità, le Regioni sono state sentite per verificare le conseguenze del provvedimento. Siamo di fronte a una gestione centralistica del Pnrr che esclude le Regioni dalla complessiva governance, relegandole a ruolo di meri soggetti attuatori. Abbiamo intenzione di richiedere l’abrogazione o la radicale modifica di queste disposizioni”.
    Numerose le reazioni alla relazione dell’assessore alla Sanità.
    “Speriamo che il governo torni indietro rispetto alle scelte fatte, perché in ballo c’è la salute dei cittadini e si tratta di tagli che li danneggiano”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ricorda: “Spero che su questo tema ci sia ampia condivisione da parte delle forze politiche anche se so che su questo le forze politiche di destra che sostengono il governo non saranno d’accordo con me. Bisogna che la giunta si faccia carico di questi problemi con ancora maggior forza. Votare contro la risoluzione che ho presentato è come votare contro gli investimenti in sanità”.
    “Bisogna fare un po’ di operazione verità rispetto alle tante bugie che si sentono su questo governo e la sanità: questo governo ha aumentato i fondi per la sanità, altro che tagli. I fondi in sanità li hanno tagliati i governi precedenti sostenuti dalla sinistra: in 9 anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro di fondi per la sanità. Sono i governi Monti, Renzi, Gentiloni e Conte che hanno tagliato la sanità, il governo Meloni sta invertendo la tendenza”, spiega Giancarlo Tagliaferri (Fdi) per il quale “tocca alla Regione fare la propria parte sul tema delle liste d’attesa”.
    “Il governo è riuscito a fare un capolavoro in negativo. Speriamo che ora risolva i problemi che ha creato: con il decreto di cui ci ha parlato l’assessore Donini si taglia la sanità, a partire dalla sicurezza dell’antisismica. Tutte le Regioni hanno dato parere contrario al decreto e anche la Corte dei Conti ha confermato le nostre preoccupazioni”, spiega Marcella Zappaterra (Pd) per la quale “questo governo ha scarsa sensibilità e scarsa fiducia riguardo alla sanità territoriale. Vogliamo che il decreto del governo cambi perché altrimenti verrebbero meno numerose forme di finanziamento per la sanità e le scelte verrebbero centralizzate. Il governo deve cambiare il decreto nell’interesse dei cittadini. Speriamo di ritrovarci qui a dichiararci soddisfatti delle modifiche apportate al decreto. Il Pd presenta una risoluzione per sostenere l’attività della nostra Regione unita alla richieste che si agisca sul governo perché il decreto venga cambiato”.
    “La relazione dell’assessore Donini conferma come il governo sottostimi il tema della sanità e penalizzi le regione che, come l’Emilia-Romagna, hanno specificità territoriali”, sottolinea Pasquale Gerace (Italia Viva) per il quale “occorre tutelare una sanità pubblica universalistica aumentando gli investimenti”.
    “La sinistra è in difficoltà, i veri tagli sulla sanità sono stati fatti negli anni scorsi e mi pare di capire che il governo non abbia detto di no alle proposte delle Regioni di ragionare sul decreto: mi pare che questa informativa dell’assessore Donini sia stata un po’ strumentalizzata, comunque va bene parlarne e confrontarsi. Abbiamo fiducia in chi nelle sedi istituzionali sta trattando”, spiega Daniele Marchetti (Lega).
    “La destra è in imbarazzo, si sta facendo il gioco delle tre carte. Il governo ha sottratto fondi al sistema sanitario e l’assessore Donini ha dato numeri importanti: dobbiamo dare un segnale corale che il governo deve cambiare rotta”, sottolinea Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa). “Il governo fa scelte contradditorie in sanità rispetto alle promesse elettorali: occorre che riveda le scelte fatte”, chiarisce Ottavia Soncini (Pd).
    “Se tutte le Regioni hanno detto che il decreto del governo è sbagliato e danneggia la sanità pubblica ci sarà un motivo?! Questo sgombera il campo da ogni accusa di strumentalizzazione politica tanto che lo stesso consigliere Daniele Marchetti della Lega dice che bisogna riflettere. Quindi come consiglieri dobbiamo prenderci la responsabilità di difendere la sanità pubblica”, spiega Silvia Zamboni (Europa Verde).
    “Non più tardi ieri il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha smentito che ci siano stati tagliati ai fondi Pnrr per la sanità, ma che semplicemente sono stati messi in sicurezza fondi che altrimenti potevano andare perduti”, sottolinea Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “i ministri Fitto e Schillaci hanno confermato alle Regioni che tutti gli interventi saranno finanziati. L’Emilia-Romagna, quindi, non avrà problemi. Essere contro la sanità pubblica è, come hanno fatto governi di centrosinistra, chiudere reparti ospedalieri, bloccare assunzioni, ecc.”.
    “Condivido le preoccupazioni delle Regioni per le scelte del governo: anche le Regioni governate dal centrodestra sono preoccupate, le somme in ballo sono molto rilevanti, serve un ripensamento del governo”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), mentre per Valentina Castaldini (Fi) “il dibattito di oggi è l’antipasto di quanto accadrà nella prossima campagna elettorale per le elezioni regionali: si è deciso di aprire uno scontro con il governo. Il nostro interesse, invece, è quello di capire quale sia la vera eredità che la giunta Bonaccini lascerà a chi verrà dopo”.
    L’Assemblea ha approvato la risoluzione di Pd-Italia Viva-Lista Bonacccini-ER Coraggiosa-Europa Verde che impegna la giunta a sollecitare il governo a rivedere il decreto e quella del Movimento 5 Stelle affinché il governo rifinanzi il progetto “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.
    (Brigida Miranda e Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): chiarire destinazione del Centro operativo ortofrutticolo di Chiesuol di Fosso

    La giunta chiarisca quale sarà il futuro del Centro operativo ortofrutticolo (Coo), complesso immobiliare di proprietà della Regione in località Chiesuol di Fosso (Ferrara), recentemente messo all’asta. A chiederlo è Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) con un’interrogazione in cui invita a fornire precisazioni sull’eventuale presenza di amianto nel sito e come eventualmente si intende rimuoverlo.
    “L’immobile -ha spiegato la consigliera- è stato sgomberato ad aprile 2023 e al piano rialzato erano rimaste opere d’arte tra cui un murale di Carlo Zauli. Con le alluvioni di maggio il seminterrato si è allagato. Inoltre, pur essendo censito dal Patrimonio culturale della Regione, risulta che l’immobile non fosse sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza. A settembre ladri di rame hanno devastato ciò che restava all’interno richiedendo servizio di vigilanza notturna e la stessa Soprintendenza ha sollecitato la Regione a intervenire”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere se “sono state valutate destinazioni alternative come, ad esempio, l’affitto all’Università di Ferrara, se è disponibile la stima dell’immobile ante e post alluvioni di maggio 2023″ e per capire “di chi sono le responsabilità per l’incuria dell’immobile valutando anche una eventuale denuncia per danno erariale”.
    (Lucia Paci)

    Ambiente e territorio

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Soncini (Pd): chiarire se istituito gruppo monitoraggio Piano regionale sull’autismo

    “Chiarire se è stato costituito il Gruppo di verifica e monitoraggio del Piano regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico e specificare quali azioni sono state compiute per le equipe dedicate all’autismo in età adulta”.
    Sono due tra i quesiti che Ottavia Soncini (Pd) rivolge alla giunta regionale in tema di assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico.
    Ricordando come negli ultimi dieci anni “il numero di pazienti affetti da tale disturbo è cresciuto del 244,9%, mentre il numero di persone seguite dalla neuropsichiatria infantile affette da altri disturbi è aumentato del 52,1%”, la consigliera dem si riferisce ai documenti programmatori sul tema (Pria) e al ruolo dei delegati delle associazioni territoriali che hanno sottolineato punti di forza e criticità dell’attuale sistema di presa in carico.
    Soncini, ricordando anche uno specifico atto di indirizzo politico per dare piena attuazione agli obiettivi del Pria 2023-2027, fra cui il potenziamento della rete, la corresponsabilizzazione di famiglia, sanità, sociale e scuola attraverso strumenti che moltiplicano gli interventi abilitativi in tutti i momenti di vita della persona, rammenta anche come per il raggiungimento degli obiettivi del Pria sia “fondamentale riuscire a garantire un’offerta qualitativamente omogenea sull’intero territorio regionale, evitando situazioni diversificate sulla presa in carico e la gestione dei pazienti”.
    Su queste basi Ottavia Soncini chiede anche “quali Ausl abbiano predisposto o stiano lavorando per la predisposizione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, oppure abbiano definito una struttura organizzativa aziendale nella quale siano valutati gli interventi più appropriati sulla base dei bisogni specifici della persona nelle diverse epoche di vita, quali siano i finanziamenti erogati dalla Regione per il potenziamento delle attività sull’autismo e quale sia la situazione in merito ai finanziamenti erogati sul fondo autismo 2021 e 2022 dal Ministero della Salute”.
    In via più generale, infine, il quesito su quali siano i nuovi finanziamenti erogati dal governo “per il potenziamento delle attività sull’autismo e delle nuove progettualità previste”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Sessione europea. Emilia-Romagna chiama Europa: attenzione a minori, sviluppo, Intelligenza artificiale

    Protezione dei minori soli, sostegno al sistema delle imprese, promozione del lavoro e della sua tutela, impegno per la cura del territorio, la ricerca, la cultura. Grande attenzione all’Intelligenza artificiale, pesando rischi e benefici di questa “nuova frontiere”.
    Disco verde dell’Assemblea legislativa alla risoluzione sulla Sessione europea presentata dai relatori di maggioranza e minoranza, rispettivamente Marco Fabbri (Pd) e Stefano Bargi (Lega), che contiene le richieste dell’Emilia-Romagna all’Europa. Il via libera dell’Assemblea è arrivato dopo un confronto e un dibattito tra i gruppi consigliari.
    Ottavia Soncini (Partito democratico) ha sottolineato come “quest’anno la commissione Sanità si sia concentrata sul benessere dei più giovani, che deve rivestire centralità nelle nostre politiche”. “Tema trasversale emerso -ha aggiunto- è la situazione dei ragazzi, che trascorrono sempre più tempo connessi online. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza che spesso ha come conseguenza un aumento dei disturbi alimentari per raggiungere modelli imperanti sui social. Sono pochi quelli che chiedono aiuto, in famiglia o a specialisti. Per questo, rispetto al tema dell’adolescenza, serve responsabilità da parte delle istituzioni. La salute delle giovani generazioni ci riguarda da vicino”.
    Valentina Castaldini (Forza Italia) ha ricordato che “questa Sessione europea ci coinvolge alla vigilia del rinnovo del Parlamento europeo e allora dobbiamo chiederci cosa ci sta a cuore in Europa. L’attenzione allo spazio è giusta in quanto settore strategico per il futuro: si stanno facendo investimenti ingenti in questa direzione. Poi c’è il tema dell’Intelligenza artificiale. La sostenibilità vera arriva sempre dall’innovazione, che il nostro territorio sa fare bene, e dobbiamo quindi sostenerla e metterla a sistema. Su tanti fronti siamo più avanti delle Direttive Ue e per questo vanno sostenute le imprese che investono sul nostro territorio e ci rendono competitivi in Europa”.
    Per Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) “dobbiamo capire che Europa vogliamo e con quali regole. Oggi, al termine del mandato di questo Parlamento, assistiamo a un impoverimento economico generale. Serve un approccio più realistico per non incidere sulla competitività. Le nostre imprese si trovano a competere con altre che hanno standard diversi e sono spesso piegate a regole anche incomprensibili che non valgono per i paesi terzi concorrenti. Colpiti in particolare settori strategici come agricoltura e pesca spesso piegati a politiche ‘ultra ambientaliste’. Il nostro auspicio è che il nuovo Parlamento contribuisca alla creazione di un’Europa capace di valorizzare le specificità territoriali”.
    “Abbiamo alle spalle anni difficili in cui abbiamo toccato con mano l’importanza di essere una vera comunità, l’Unione europea è stata imprescindibile per affrontare l’emergenza Covid e oggi con l’Ue dobbiamo affrontare il dramma della guerra in Ucraina”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) che ricorda come “in questi anni la Regione Emilia-Romagna ha dimostrato di saper gestire i rapporti con l’Ue, in primo luogo nella gestione dei fondi europei che ci vedono al top”.
    Tutto incentrato sul tema dell’energie eoliche e rinnovabili l’intervento di Emiliano Occhi (Lega) per il quale “c’è il rischio di una ricerca spasmodica di energie rinnovabili, ma poi non le si riesce a usare sul territorio e allora le si vuole imporre, anche a costo di impedire alle nostre amministrazioni locali di fare scelte giuste per il territorio. Penso al caso degli impianti fotovoltaici, che vengono proposti in maniera ideologica, tanto che ci sono casi di speculazione”. Sulla stessa linea Daniele Marchetti (Lega): “L’Ue ci impone scelte ideologiche che danneggiano le famiglie e le imprese, in primo luogo sulle energie pulite: dobbiamo sostenere maggiormente la ricerca per renderci meno dipendenti dai mercati esteri per l’acquisto di energia o di materiali per gli impianti per il fotovoltaico. In questo senso la Lega in generale e io in particolare abbiamo presentato alcuni emendamenti”.
    Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ha sottolineato: “Grazie a un’azione congiunta abbiamo affrontato emergenze importanti in questi ultimi anni. La Comunità europea ha saputo dare risposte concrete ed efficaci. L’indirizzo che può essere assunto solo in forma comunitaria è la strada giusta. Il lavoro che facciamo in Assemblea con la Sessione europea è centrale, ci serve per raccogliere le istanze dei territori e stanziare adeguatamente le risorse”.
    Per Silvia Zamboni (Europa Verde) “la preoccupazione è quella di un’Europa che sulle politiche ambientali va a rilento. Dopo primi segnali positivi ora stiamo facendo passi indietro. Sicuramente positivo l’adeguamento della legge europea sul clima che recepisce accordi di Parigi del 2015, vale a dire abbattere entro il 2030 i gas clima alteranti. Preoccupano, invece, il ritiro del provvedimento per il taglio del 55% dei pesticidi e il rinvio del voto sulla tutela delle zone protette”. Zamboni elogia la decisione del Comune di Bologna di tenere aperte le scuole medie nel pomeriggio a partire dal 2025.
    Giulia Pigoni (Italia Viva) ha evidenziato come “l’Unione ha saputo reagire a fasi emergenziali sostenendo i nostri territori. Viste le tensioni internazionali è necessaria sempre più l’Europa che deve essere un interlocutore forte e credibile. Come Regione Emilia-Romagna dobbiamo fare la nostra parte per sostenere l’integrazione di Stati che ancora non fanno parte dell’Unione. Decisivo investire in settori strategici come il digitale”.
    Valentina Stragliati (Lega) chiede che “siano previste risorse per i giovani, creando realtà in cui ci siano educatori che aiutano i ragazzi a fare i compiti e a sviluppare i propri talenti. Per questo occorre prevedere risorse per gli enti locali che poi si attiveranno per questi progetti. Ho presentato un emendamento per raggiungere questi risultati: la maggioranza l’ha accettato e quindi verrà approvato, ringrazio il relatore Fabbri e le forze politiche per la sensibilità”.
    Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha sottolineato: “La Direttiva case è uno strumento importante per rendere gli edifici più efficienti e limitare le emissioni. Ora serve un’azione forte da parte della Regione perché ha delle responsabilità, a maggior ragione dopo un evento che ha fatto da spartiacque: l’alluvione di maggio 2023. Sul tema superbonus 110% la Regione deve agevolare la cessione del credito per chi ha creduto in questa misura”.
    “Bisogna potenziare l’impegno europeo nel campo della cultura che va messa al centro delle politiche europee, così come è giusto investire sul digitale”, spiega l’assessore alla Cultura Mauro Felicori che ha ricordato i valori fondanti dell’Unione europea e la necessità di “rafforzare le nostre politiche riformiste: ricordiamoci che la vera sfida non è il rapporto tra l’Ue e gli Stati, ma tra l’Ue, intesa come continente Europa, con gli altri continenti”.
    “L’Europa deve essere centrale per costruire la pace: non c’è coesione sociale senza pace e non c’è pace senza coesione sociale”, spiega l’assessore alle relazioni con l’Ue Paolo Calvano per il quale “come Regione Emilia-Romagna ci facciamo carico di allargare i confini dell’Unione europea come testimoniato, ad esempio, dai rapporti con l’Albania. Così come Regione abbiamo deciso di usare i Fondi europei per sostenere l’accesso al credito alle imprese fuori dal sistema bancario. Le prossime sfide dell’Ue sono omogeneizzare i sistemi pensionistici e quelli delle carriere professionali”. Pensando alla campagna per le elezioni europee del prossimo giugno, Calvano auspica che “non si discuta tra chi vuole l’Ue e chi non la vuole, ma su come la si vuole. Dobbiamo interrogarci su quale modello di mercato unico vogliamo e saper gestire transizione green, transizione digitale e Intelligenza Artificiale”. 
    (Lucia Paci e Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    La storia di Guglielmo Marconi rivive in Assemblea legislativa

    Da Pontecchio, dove tutto ebbe inizio, a Stoccolma, dove per la prima volta un italiano fu insignito del Premio Nobel, passando per il panfilo Elettra: la storia di Guglielmo Marconi, raccontata in 26 pannelli, trova spazio nei locali dell’Assemblea legislativa in viale Aldo Moro  per celebrare il 150° anniversario della nascita dell’inventore della radio.
    I 26 pannelli raccontano la storia di Marconi: la vita tra Bologna e il Regno Unito fino a essere insignito del Premio Nobel, diventando il primo italiano a conseguire l’importante onorificenza, e presentano foto inedite tratte dalla serie tv “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”, una produzione Stand by me in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Lucio Pellegrini, con Stefano Accorsi nel ruolo di Guglielmo Marconi e Nicolas Maupas nel ruolo di Marconi da giovane. Il film è stato realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, Emilia-Romagna Film Commission, Visit Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Sasso Marconi, Fondazione Guglielmo Marconi. Gran finale in viale Aldo Moro il 5 aprile, alle 17.30, con il concerto dell’orchestra “Onda Marconi”.
    “E’ importante ricordare Guglielmo Marconi e il suo legame con il nostro territorio. Marconi deve essere un esempio per i nostri giovani a partire dall’effetto che le sue invenzioni hanno sulla nostra quotidianità” spiega la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti che ha inaugurato la mostra.
    “Crediamo in un modello di cultura ampio, non ristretto a pochi, e per questo siamo stati lieti di sostenere anche economicamente la serie tv realizzata dalla Rai su Marconi, figura di cui vogliamo confermare il legame con l’Emilia-Romagna”, sottolinea l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori.
    “Con questa mostra idealmente inauguriamo i Marconi Day, che si tengono a Sasso Marconi da 20 anni, e con il concerto del 5 aprile, che si terrà sempre qui in Assemblea legislativa, li concludiamo: è una grande soddisfazione per tutti noi”, sottolinea il sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani, mentre Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Marconi ricorda che “Guglielmo Marconi deve diventare un esempio per i giovani, li deve spronare a essere imprenditori di se stessi, a non avere paura e a osare”.
    All’inaugurazione della mostra erano presenti i consiglieri regionali Palma Costi, Francesca Marchetti, Marta Evangelisti, Giancarlo Tagliaferri, Pasquale Gerace, Silvia Zamboni, Massimo Bulbi, Marilena Pillati, Gianluigi Molinari, Francesca Maletti, Ottavia Soncini, Stefania Bondavalli, Marco Mastacchi e il vicepresidente del Corecom, Giorgio Tonelli.
    La mostra è visitabile fino al 5 aprile nei giorni feriali dal lunedì al venerdì con orario 9.30-18.
    Fotogallery
    (Luca Molinari)

    Scuola giovani e cultura

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    On ER: puntata speciale sui diritti dei minori

    Puntata speciale di On ER, il giornale dell’Emilia-Romagna, sui diritti dei minori. Il format televisivo dell’Assemblea legislativa va in onda tutte le settimane su 19 emittenti televisive. Ogni puntata ha una durata di circa 15 minuti.
    A parlarne in studio la garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Claudia Giudici: in primo piano il tema della scuola, a partire dal problema della dispersione. Giudici parla poi di carcere minorile, con un focus sulla situazione all’interno dell’istituto bolognese del Pratello. Altro argomento trattato quello dell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati, con un approfondimento sulla figura del tutore volontario. In puntata anche un servizio sull’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, il parlamentino emiliano-romagnolo formato da giovani tra i 9 e i 18 anni.
    Claudi Giudici è garante regionale dal febbraio 2022. Pedagogista e docente di Psicopedagogia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
    Nello speciale è intervenuto sul tema dei minori stranieri non accompagnati anche il responsabile dell’ufficio tutele metropolitano del Comune di Bologna Dario Vinci. A seguire, l’intervento della tutrice volontaria Giulia Mitrugno.
    In chiusura, l’intervista alla componente dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze Michelle Lamieri, che espone i due progetti presentati all’Assemblea legislativa su sostenibilità ambientale e su come adeguare gli spazi pubblici per renderli più fruibili ai giovani.
    Per la versione radio di On ER, tre puntate da tre minuti ciascuna. Una puntata è dedicata alle Giornate Fai di Primavera visto che quest’anno, fra i luoghi da visitare, è stata scelta per Bologna la Torre di Kenzo Tange sede dell’Assemblea legislativa: i commenti delle guide Fai, degli studenti ‘ciceroni’ e del pubblico. E poi, in un’altra puntata, il tema è il giornalismo investigativo del Premio Roberto Morrione: se ne è parlato in un incontro in Assemblea legislativa per la Settimana della Legalità. Una puntata, infine, è dedicata alla delibera sul fine vita in Commissione Sanità dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2019 sul caso Cappato che ha aperto il dibattito fra i consiglieri.
    In redazione Isabella Scandaletti, Cristian Casali, Massimiliano Benini e Andrea Perini. Direttore Mauro Sarti.

    Assemblea

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Alluvione 2023, destinati gli ultimi 15 milioni provenienti dalle donazioni

    Destinati gli ultimi 15 milioni provenienti dalle donazioni per le popolazioni colpite dalle alluvioni di maggio 2023.
    L’informativa sulla programmazione dell’ultima tranche di fondi a poche ore dall’adozione della delibera di giunta che attuerà le decisioni prese, è stata compiuta oggi dall’Assessore al Bilancio Paolo Calvano nel corso della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro.
    Dopo il documento attuativo dello scorso ottobre che ha programmato e ripartito 32 milioni di euro in favore dei cittadini intestatari di veicoli danneggiati (27 milioni) e per i soggetti in situazione di particolare fragilità economica e sociale (5 milioni), la prossima delibera di giunta andrà a supportare le imprese o altri soggetti privati che operano nei medesimi territori che hanno subito danni a causa degli eventi alluvionali.
    “In stretto raccordo con i comitati, gli enti locali, le rappresentanze economiche e sociali, le Camere di Commercio e la struttura commissariale -ha specificato l’Assessore Calvano- abbiamo definito la destinazione degli ultimi 15 milioni di donazioni, dopo aver destinato ed iniziato ad erogare i primi 32 milioni. L’obiettivo delle scelte fatte è quello di essere vicini a cittadini e imprese dei territori alluvionati, in modo complementare a quanto è chiamata a fare la struttura commissariale. Puntiamo a essere il più celere possibile, attraverso un importante sforzo organizzativo da fare insieme agli enti locali. Nel frattempo continuiamo a chiedere al Governo di arrivare al 100% dei rimborsi come promesso. Grazie alla generosità di chi ha fin da subito sostenuto le popolazioni coinvolte dall’ondata di maltempo della scorsa primavera, diamo una risposta importante e concreta alle necessità delle famiglie e delle imprese”.
    Operativamente le risorse (oltre 5 milioni) saranno ripartite fra le Camere di commercio sulla base di un indice composto dal numero di imprese totali e numero di imprese danneggiate. Le singole Camere, potranno gestire le risorse scegliendo tra vari tipi di contributi: per cali di fatturato/danni economici, per la ripartenza e per interventi di prevenzione e messa in sicurezza.
    A seguito delle verifiche tecniche e all’avanzamento degli attuali bandi, si provvederà infine a programmare con un ulteriore delibera la quota residua delle risorse a disposizione (pari a 10 milioni di euro) a favore dei cittadini per interventi di prevenzione e messa in sicurezza delle abitazioni e rifinanziamento, se necessario, delle misure già in attuazione.
    La raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna” aperta dalla Protezione civile a poche ore dalla devastante alluvione del maggio 2023 e che ha accumulato oltre 54 milioni di euro (47 prima dell’insediamento del commissario per la ricostruzione che è subentrato nella gestione) per supportare la Regione negli aiuti delle comunità e dei territori colpiti, è stata una testimonianza di straordinaria solidarietà.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    26 Marzo 2024 LEGGI TUTTO