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    San Giovanni a Teduccio ucciso Carmine Notturno legato al clan di Salvatore D’Amico ‘o pirata

    Napoli. Stava rientrando a casa, forse per guardare in tv la partita del Napoli che stava per essere trasmessa sui canali Mediaset.PUBBLICITA

    Ma Carmine Notturno, classe 1974, a casa non ci è mai arrivato. E’ stato affrontato dai sicari in moto che lo attendevano e lo hanno massacrato di proiettili,

    La vittima, con numerosi precedenti penali è ritenuta vicina al clan D’Amico del rioen Villa a San Giovanni legati al clan Mazzarella.
    L’uomo si è anche accorto dell’arrivo dei sicari e ha cercato la fuga ma nel frattempo i primi colpi già erano arrivati a bersaglio. Carmine Notturno è caduto a terra mentre i sicari hanno completato la missione di morte per allontanarsi a tutta velocità.

    L’agguato si è consumato in piazza Giambattista Pacichelli, poco lontano da Corso San Giovanni a Teduccio e davanti a decine di persone che a quell’erano erano in strada.
    Le indagini della polizia sono rivolta al gruppo di clan di san Giovanni a Teduccio federati come i Rinaldi-De Luca Bossa-Casella e Minichini da anni in guerra con il potente clan di Salvatore D’Amico o’ pirata.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Agguato di camorra a San Giovanni a Teduccio: ucciso 50enne

    Agguato di matrice camorristica in serata a Napoli in piazza Giambattista Pacichelli, poco lontano da Corso San Giovanni a Teduccio, periferia orientale della città.PUBBLICITA

    La vittima è un pregiudicato di 50 anni raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco sparati da distanza ravvicinata da due sicari in sella a uno scooter e con il volto coperto. Soccorso e trasferito all’Ospedale del Mare, l’uomo è deceduto poco dopo a causa delle ferite riportate.

    Erano in sella a uno scooter i due sicari dal volto coperto che in serata a Napoli hanno teso un agguato mortale ai danni di un pregiudicato di 50 anni nella zona di San Giovanni a Teduccio.
    L’uomo – che era a piedi – è morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale del Mare. Fatali alcuni colpi di pistola. Sull’agguato indaga la polizia.

    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Usura a San Giovanni a Teduccio: preso il boss Salvatore Montefusco Zamberletto

    Napoli. C’è anche il boss Salvatore Montefusco detto Zamberletto  tra le tre persone fermate dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Poggioreale su ordinanza della DDA di Napoli (pm Simona Rossi).PUBBLICITA

    Salvatore Montefusco, detto “Zamberletto”, figlio del boss Carmine Montefusco, e Antonio Galasso sono accusati di usura, estorsione, detenzione abusiva di armi e spaccio di droga, reati aggravati dal metodo mafioso.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini sono partite dalla denuncia di una vittima che ha raccontato di essere stata costretta a pagare tassi usurai esorbitanti, superiori al 100%, per prestiti contratti negli ultimi due anni. Di fronte all’impossibilità di restituire il denaro, avrebbe subito aggressioni e minacce. Salvatore Montefusco è considerato il referente del clan Montefusco, attivo nel complesso edilizio popolare “Rione De Gasperi” a Ponticelli e legato al clan “De Luca Bossa”.
    Nonostante Carmine Montefusco e Antonio Galasso non abbiano precedenti penali, la famiglia Montefusco è attualmente coinvolta in una sanguinosa faida con il clan “De Micco”.  Il fratello Emanuele Pietro fu ucciso due settimane fa L’omicidio di Emanuele Pietro Montefusco, fratello di Salvatore, avvenuto lo scorso 9 luglio in via Argine, potrebbe essere collegato a questa faida. Secondo gli inquirenti, si potrebbe trattare di una vendetta diretta nei confronti di Salvatore Montefusco.” Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, presa la gang degli usurai di San Giovanni a Teduccio

    Napoli. Avevano ridotto sul lastrico un piccolo imprenditore di san GHiovanni a Teduccio che era costretto a versare interessi mensile del 100% a fronte di un presitito che aveva chiesto al gruppo di usurai.PUBBLICITA

    L’uomo stanco delle continua richieste da parte del gruppo legato a una famiglia di camorra della zona, si è rivolto ai carabinieri e ha fatto arrestati gli usurai.

    E infatti i Carabinieri di Napoli hanno eseguito tre fermi, su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettante persone accusate di usura, estorsione, detenzione illegale di armi e spaccio di droga, reati aggravati dal metodo mafioso.
    L’operazione, condotta dai Carabinieri di Poggioreale e dal Nucleo Investigativo, ha preso di mira un gruppo criminale che avrebbe vessato un uomo del quartiere San Giovanni a Teduccio, costringendolo a pagare debiti a tassi usurai esorbitanti, spesso superiori al 100% al mese.

    I tre arrestati, tra cui due senza precedenti penali, sono stati convalidati in carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari.
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    Napoli, smaltimento di amianto senza controlli nella zona di Vigliena: gli abitanti protestano

    A inizio febbraio 500 grossi sacchi bianchi sono stati accumulati nella Darsena di San Giovanni a Teduccio, nell’area individuata per il progetto di ampliamento del porto commerciale.Un gruppo di abitanti delle palazzine immediatamente antistanti la zona dichiara: “La scena era costituita da questi sacchi movimentati da operatori appositamente vestiti. In una parola, la scena ha destato preoccupazione anche perché i sacchi sono stati tenuti sui piazzali per diverse settimane, esposti alle intemperie e ai venti che in quel tratto sono molto forti”.
    A questo si aggiunga che sui sacchi erano chiaramente visibili (foto 1 in allegato) la lettera “R” su sfondo giallo e la lettera “a” su sfondo rosso, simboli indicanti il contenuto rispettivamente di rifiuti pericolosi e amianto.
    Ma ai condomini non è stata data alcuna comunicazione di pericolo o indicazioni per la riduzione del rischio. A seguito delle segnalazioni dei residenti il giorno 14 febbraio si è tenuto un tavolo che ha visto presenti, oltre a una delegazione di cittadini, il direttore della centrale termoelettrica della Tirreno Power (incaricata delle operazioni di bonifica), il Presidente e il Vicepresidente della VI Municipalità Sandro Fucito e Nando Truglio.
    L’incontro ha avuto come tema centrale la richiesta di chiarimenti sul contenuto dei sacchi, ma è giunto a toccare anche la natura del resto della bonifica da effettuare, che è stato confermato comportare anche lo smaltimento di amianto.
    I cittadini intervenuti all’incontro hanno fatto richiesta esplicita di documenti dell’ASL che certifichino l’avvenuta supervisione da parte della stessa e il rispetto dei parametri di sicurezza nello svolgimento di questa prima operazione.
    Ad oggi, 14 marzo, a distanza di ben un mese dall’impegno preso dalle autorità competenti, ancora nessun verbale sottoscritto dall’ASL è giunto nelle mani dei cittadini, mentre la preoccupazione sale e si continuano a rintracciare sacchi simili ai primi osservati nella zona circostante la parte attualmente operativa del porto commerciale.
    In questo lasso di tempo trascorso, ingiustificabile a fronte della richiesta di semplici documenti certificativi, non sono mancate ulteriori richieste informali indirizzate alla VI Municipalità e i cittadini si sono trovati costretti ad inviare anche un sollecito formale al distretto n. 32 dell’ASL.
    La preoccupazione aumenta allo stesso ritmo dello scandalo e dello stupore per dei sacchi che appaiono, scompaiono e poi riappaiono dislocati, sparpagliati in vari angoli del porto commerciale di Napoli.
    I cittadini di Vigliena protestano: “È inaccettabile che vi sia tutto questo mistero, che vi sia tanto riserbo riguardo le operazioni avvenute e in procinto di avvenire, per di più nei confronti di chi abita a pochi metri dalle aree interessate da queste stesse operazioni”. LEGGI TUTTO

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    Il colletto bianco pentito Salvatore Coppola ucciso in un agguato a San Giovanni a Teduccio

    È l’ex collaboratore di giustizia Salvatore Coppola, 66 anni, ingegnere, un colletto bianco  legato in maniera diretta al sistema camorra, la vittima dell’agguato di stasera avvenuto nei pressi del supermercato Deco di San Giovanni a Teduccio.Aveva vissuto sotto regime di protezione ed era tornato nella sua città e nel suo quartiere d’origine in tempi recenti, ma aveva deciso di fare ritorno nel proprio quartiere di origine.
    Il suo nome compare in un’inchiesta di una dozzina di anni fa sui legami tra imprese e camorra nella zona di Napoli Est. Coppola era legato ad Orlando Antino, capo dell’ufficio tecnico comunale di San Giovanni.
    In un verbale davanti al pm Woodcock Coppola raccontava “Allora, a San Giovanni ho avuto un grande punto di riferimento che era il capo dell’ufficio tecnico e Dia, il geometra Orlando Antino. Quindi abbiamo, diciamo così, egemonizzato, tutte quelle ristrutturazioni”.
    E ancora: Sì, egemonizzato nel senso che tutti si rivolgevano a noi perché tra l’altro Caltekna (società di cui Coppola era socio di fatto, ndr) nasce anche come… in società c’era il figlio del geometra Antino, che ripeto era molto legato a me e questo mi ha consentito ovviamente che io potessi gestire tutta una serie di clienti(…) Noi abbiamo, diciamo così, curato gran parte di tutte quelle ristruttturazioni dei complessi dismessi”.
    Il pm gli chiese:  “Per esempio, facciamo esempi di queste ristrutturazioni”. “Neapolis, quindi via de Roberto; l’ex complesso SSN; Iniziativa Napoli est; Paco (ovvero acronimo di Pacifico Costruzioni srl, ndr). Quindi tutti i complessi, qualche lavoro per le società petrolifere, il polo petrolifero…”.
    Ad una successiva domanda, Coppola risponde al pm : “Era lui (Antino, ndr) che stabiliva i prezzi, io prima di dare un prezzo mi rivolgevo a lui, esaminavamo l’intervento e lui faceva il prezzo. Ma tanti incarichi lui poi li faceva direttamente. Voglio dire: con le società di raffineria i rapporti li aveva direttamente lui, veniva da me con l’incarico già svolto, io fatturavo e davo a lui”. LEGGI TUTTO

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    Omicidio a san Giovanni a Teduccio

    La serata di Napoli è stata teatro di un omicidio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove un uomo è stato ucciso in serata.
    Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di San Giovanni sono intervenuti in corso Protopisani, presso il parcheggio Deco, dopo aver ricevuto la segnalazione di una sparatoria. Purtroppo, l’episodio ha causato la morte di una persona. LEGGI TUTTO

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    Napoli, ricercato catturato a casa di parenti al rione Villa

    Nella giornata odierna, la Polizia ha individuato e arrestato un uomo di 47 anni a Napoli, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso il 29 febbraio scorso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Ufficio Esecuzioni Penali.
    L’uomo, condannato a una pena di 3 anni, 9 mesi e 15 giorni di reclusione per estorsione, rapina e lesioni personali commessi nella città nel 2023, è stato rintracciato presso la residenza di un parente nel famigerato rione Villa di san Giovanni a Teduccio controllato dal clan Rinaldi.
    Il Commissariato di Ponticelli ha eseguito l’arresto in seguito alla condanna emessa nei confronti del soggetto, che ora dovrà scontare la sua pena dietro le sbarre. Gli agenti hanno individuato l’uomo e proceduto con l’arresto presso l’abitazione di un familiare, mettendo così fine alla sua latitanza. LEGGI TUTTO

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    Controlli della polizia a San Giovanni a Teduccio e Torre Annunziata

    La Polizia di Stato ha svolto controlli straordinari del territorio a Torre Annunziata e nei quartieri di San Giovanni e Barra.
    Gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata e del Commissariato San Giovanni-Barra, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno identificato un totale di 224 persone, di cui 67 con precedenti penali.
    Sono stati controllati 142 veicoli e sono state rilevate 6 violazioni del Codice della Strada durante le operazioni di controllo. A Torre Annunziata, nel corso del servizio, sono state identificate 129 persone e controllati 85 veicoli, mentre a San Giovanni e Barra sono state identificate 95 persone e controllati 57 veicoli.
    Complessivamente, sono state contestate 6 violazioni del Codice della Strada durante i controlli effettuati nella zona.
    L’operazione, mirata al contrasto della criminalità e al mantenimento dell’ordine pubblico, ha visto impegnate le forze dell’ordine in un’attività capillare sul territorio, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire attività illecite. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO San Giovanni a Teduccio, sorpresi a bordo di un’auto di lusso con una pistola: arrestati

    Nella notte appena trascorsa, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno svolto operazioni di controllo in via Luigi Volpicella, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Durante tali controlli, hanno individuato e fermato due individui che si trovavano a bordo di un’auto di lusso.
    Attraverso un’attenta ispezione del veicolo, è stato infatti rinvenuto un reperto che ha destato particolare preoccupazione agli agenti intervenuti, ovvero una pistola semiautomatica con matricola abrasa e due cartucce calibro 7,65, accuratamente occultati tra i sedili posteriori.
    I prevenuti, due napoletani di 26 e 29 anni, entrambi con precedenti di polizia, sono stati pertanto tratti in arresto con l’accusa di porto abusivo di armi e ricettazione. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha contribuito a prevenire potenziali rischi e a garantire la sicurezza nella zona. LEGGI TUTTO

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    Giornata di controlli della polizia a Caivano, Castellammare e a San Giovanni a Teduccio

    Controllo del territorio a Napoli: i dati dei servizi straordinari nella giornata di ieri.
    Il Commissariato di Afragola, insieme al Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel “Parco Verde” di Caivano.
    Durante il controllo, sono state identificate 205 persone e controllati 128 veicoli, di cui uno è stato sottoposto a sequestro amministrativo. È stata inoltre contestata una violazione al Codice della Strada.
    Allo stesso modo, il Commissariato di Castellammare di Stabia, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nella città, identificando 91 persone, di cui 35 con precedenti di polizia, e controllato 55 veicoli.
    Infine, a sera, il Commissariato San Giovanni-Barra, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri di San Giovanni a Teduccio e Barra, identificando 70 persone, di cui 20 con precedenti di polizia, e controllando 50 veicoli. LEGGI TUTTO

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    Nel mirino i pregiudicati di San Giovanni a Teduccio: 33 fermati dalla polizia

    Nel corso della giornata di ieri, il Commissariato San Giovanni-Barra, supportato dal Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha condotto un’intensa attività di controllo del territorio nei quartieri di San Giovanni a Teduccio e Barra.
    Durante le operazioni, sono state identificate 102 persone, di cui 33 con precedenti penali e 4 sottoposte ai domiciliari. Inoltre, sono stati controllati 51 veicoli, riscontrando 3 violazioni del Codice della Strada per guida senza patente e mancanza di copertura assicurativa.
    L’operazione ha coinvolto la collaborazione di diverse unità specializzate, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle normative. Gli sforzi congiunti hanno permesso di individuare soggetti con precedenti penali e di sanzionare comportamenti non conformi alle leggi sulla circolazione stradale.
     Operazione mirata a fermare l’escalation criminale nel quartiere
    Queste azioni mirate sono fondamentali per promuovere la legalità e contrastare l’illecito diffuso. Il lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e le unità specializzate è un elemento cruciale per mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico.
    La presenza costante sul territorio e l’attuazione di controlli mirati contribuiscono a contrastare attività illegali e a preservare il benessere della comunità. LEGGI TUTTO