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    San Felice a Cancello, sesto giorno di ricerche per i due dispersi

    È il sesto giorno di ricerche per i due dispersi a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta.PUBBLICITA

    Agnese Minieri, 74 anni, e suo figlio Giuseppe Guadagnino, 41 anni, sono scomparsi nel tardo pomeriggio del 27 agosto, quando un fiume di fango, provocato da una frana dovuta al maltempo, ha travolto l’Apecar su cui viaggiavano.
    I Vigili del fuoco stanno lavorando incessantemente da giorni, utilizzando escavatori e droni con termocamere. Le operazioni di ricerca si stanno concentrando su una vasca di contenimento in una ex cava, dove si ritiene possano esserci indizi sui due dispersi.
    L’Apecar è stato ritrovato poco dopo la frana, ma senza traccia degli occupanti. Intanto sono arrivati nel fine settimana gli altri cani da ricerca dopo il ferimento del primo.
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    Dispersi a San Felice a Cancello, si cerca in una vasca di contenimento in una ex cava

    Le ricerche disperate di una madre e suo figlio, scomparsi nei giorni scorsi a San Felice a Cancello, nel casertano, si sono intensificate nelle ultime ore. I vigili del fuoco stanno ora concentrando i loro sforzi in un’area ben precisa: una vasca di contenimento situata all’interno di un’ex cava abbandonata.
    Sul posto sono impegnate diverse squadre di soccorritori, che stanno operando senza sosta per setacciare ogni angolo della zona. Oltre ai vigili del fuoco a terra, che utilizzano escavatori per rimuovere detriti e materiali presenti nell’area, si stanno impiegando droni avanzati dotati di termocamere.
    La vasca di contenimento al centro delle operazioni di ricerca si trova in una ex cava di San Felice a Cancello ormai dismessa, una struttura dall’aspetto inquietante e fatiscente, che oggi rappresenta un terreno complicato e pericoloso per i soccorritori. Le condizioni dell’area, caratterizzate da terreni sconnessi e acqua stagnante, hanno richiesto un approccio metodico e cauto, con l’impiego di mezzi speciali per scavare e perlustrare luoghi altrimenti inaccessibili.
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    Frana a San Felice a Cancello: arriva Baila, il cane specializzato nel rilevamento di tracce di sangue

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    Baila, il cane dell’unità cinofila dei Carabinieri di Bologna, è stato chiamato in aiuto dei soccorritori impegnati da quasi 48 ore a Talanico, frazione di San Felice a Cancello, nella ricerca dei corpi di Agnese Milanese, 74 anni, e del figlio Giuseppe Guadagnino, 42 anni.
    Baila è l’unico cane in Italia capace di rilevare tracce di sangue e individuare persone decedute, anche in condizioni estremamente difficili come quelle incontrate dai Vigili del Fuoco e dalle forze dell’ordine nel comune casertano.
    Il canalone dove è stato ritrovato l’Apecar, su cui madre e figlio avevano cercato di fuggire martedì sera dalla furia dell’acqua e dei detriti provenienti dalla collina sovrastante Talanico, è stato parzialmente ripulito. Stamattina è stata rinvenuta un’altra parte del veicolo a tre ruote a circa 500 metri dal punto iniziale, ma dei corpi non c’è ancora traccia.
    “Servirebbe un colpo di fortuna”, commenta un cittadino che osserva il canalone, lo stesso dove ieri si affacciavano disperati Raffaele Guadagnino, fratello e figlio dei dispersi, il datore di lavoro di Giuseppe e numerosi abitanti del luogo, sperando almeno di poter dare un ultimo saluto e una degna sepoltura ai loro cari.no che emergessero i corpi per dar loro l’ultimo saluto e degna sepoltura.
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    Frana per il maltempo a San Felice a Cancello: due dispersi

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    Ansia e preoccupazione a San Felice a Cancello: due persone risultano disperse da alcune abitazioni evacuate a causa del nubifragio che si è abbattutto in città e che ha causato danni notevoli e allagamenti.
    I Vigili del Fuoco sono intervenuti  nella frazione di Talanico, per far fronte a una frana. In questo momento, si sta procedendo con l’evacuazione di diverse abitazioni e le ricerche sono in corso per due persone attualmente disperse.
    Le strade di Talanico sono state sommerse da un torrente di fango e detriti, costringendo molti residenti a uscire dalle loro case per la paura, dopo che le acque hanno inondato cantine e garage, trascinando via veicoli e motorini.
    I vigili del fuoco cercano i dispersi anche con i cani da ricerca
    “Stiamo concentrando a Talanico tutti i mezzi disponibili, inclusi i cani da ricerca”, ha dichiarato il comandante dei Vigili del Fuoco di Caserta, Paolo Massimi, confermando che si stanno effettuando ricerche per due persone ancora non trovate.
    “Collaboriamo costantemente con la Protezione Civile e stiamo assistendo numerosi cittadini”.
    Il flusso di fango e detriti è precipitato rapidamente dalla collina che domina Talanico, un fenomeno aggravato dal terreno reso fragile dalle piogge intense del pomeriggio e dall’assenza di alberi, distrutti da un incendio che ha devastato la pineta della collina a inizio agosto.

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     San Felice a Cancello, aveva 151 dosi di cocaina: arrestato 34enne

    Un uomo di 34 anni di San Felice a Cancello è stato arrestato dai carabinieri mentre si trovava in possesso di 151 dosi di cocaina.
    Durante un controllo stradale, l’uomo ha cercato di fuggire quando ha intuito che stava per scattare la perquisizione personale. Ma nonostante la fuga è stato inseguito e prontamente bloccato.
    Il sospettato è stato trovato con circa 35 grammi di cocaina divisi in 151 dosi e gli sono stati sequestrati due telefoni cellulari. L’uomo è stato poi incriminato e portato in carcere a Santa Maria Capua Vetere. LEGGI TUTTO

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    Clan Massaro: disposta per il boss Vincenzo Carfora la trascrizione delle intercettazioni

    Si è tenuta davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo a carico del boss Vincenzo Carfora, alias  O’ Cantante, 54 anni di Forchia e residente a San Felice a Cancello frazione Talanico.
    Il boss è imputato di associazione camorristica e di estorsioni aggravate dal metodo mafioso, difeso di fiducia dall’ avvocato Vittorio Fucci. In particolare a Carfora viene contestato l’ appartenenza al clan Massaro, come figura di vertice, e diverse estorsioni aggravate dal metodo mafioso, per fatti verificatasi tra la Valle Caudina, la Valle di Suessola.
    Il Carfora, come è noto, dopo una lunga battaglia giudiziaria, a seguito di varie istanze e ricorsi, tra Riesami e Cassazioni, proposte dal suo difensore di fiducia avvocato Vittorio Fucci, fu clamorosamente scarcerato nel 2019, mentre gli altri presunti appartenenti al clan rimasero in carcere e furono condannati.
    Successivamente il Carfora, tutt’ oggi a piede libero, è stato tradotto in giudizio davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha disposto la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali che fanno parte del corredo probatorio del processo. Pertanto il Tribunale ha affidato l’ incarico per tale trascrizione al perito.
    Precedentemente il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a seguito di una seconda perizia, aveva deliberato la capacità di intendere e di volere del Carfora, assistito per quest’ atto da altro difensore. Il Tribunale ha rinviato il processo all‘ 11 aprile 2024. LEGGI TUTTO