More stories

  • in

    Napoli, arsenale dei clan scoperto e sequestrato al rione Sanità

    Nell’arsenale rinvenuto nel quartiere Sanità dai Carabinieri della stazione di Napoli Stella, figura anche un AK-47. Un Kalashnikov in perfetto stato di funzionamento, completo del suo caricatore a “banana”.PUBBLICITA

    La scoperta è avvenuta durante un controllo del territorio, nello scantinato di un edificio situato in Vico Lammatari.
    Oltre al celebre fucile d’assalto russo, sono stati trovati un fucile a canne mozze e un fucile da caccia a canne sovrapposte, rispettivamente rubati a Giffoni Vallepiana e Brescia.
    Inoltre, sono state rinvenute due pistole Beretta calibro 6,35, una Beretta 98FS e 113 proiettili di diversi calibri.
    Tutti i reperti sono stati sequestrati e saranno sottoposti a esami balistici per determinare se siano stati impiegati in crimini violenti.
    Spetterà alla sezione di investigazioni scientifiche verificare la presenza di impronte digitali sui materiali sequestrati, utili per identificare chi li ha maneggiati.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, straniero ferito durante una rapina al rione Sanità

    Napoli. La violenza notturna tra Napoli e la provincia non è venuta meno neanche nella notte appena trascorsa.PUBBLICITA

    Intorno alle 3 infatti un 32enne straniero è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Pellegrini’, a Napoli, per una ferita al torso provocata da una coltellata che non ha avuto gravi conseguenze.
    Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri della Compagnia Stella, chiamati ad intervenire dai medici del pronto soccorso, il 32enne sarebbe stato colpito in vico Tessitori, nella zona dei Cristallini al rione Sanità, dopo un tentativo di rapina fallito.
    Il cittadino srilankese ferito non è in pericolo di vita. I carabinieri stanno cercando di ricostruire l’accaduto attraverso la visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti in zona.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, 34enne del rione Sanità accoltellato a Santa Chiara

    PUBBLICITA

    Movida  violenta nella zona dei Decumani con l’ennesimo episodio di perosna accoltellata.
    E’ accaduto poco dopo la mezzanotte in via Santa Chiara. I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli, avvertiti dal personale del pronto soccorso, sono infatti intervenuti presso Ospedale Pellegrini per uomo ferito.
    Si tratta di un 34enne del rione Sanità che è stato ferito  con un coltello da alcuni sconosciuti.
    L’uomo ha raccontato che l’aggressione sarebbe avvenuta in via Santa Chiara ma non ha saputo fornire spiegazioni sul perchè.
    Il ferito è stato dimesso con 10 giorni di prognosi per ferite all’avambraccio destro.
    Indagini in corso da parte dei carabinieri che stanno prendendo visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, esperta truffatrice arrestata al rione Sanità: deve scontare oltre 6 anni di carcere

    Napoli. Dovrà scontare oltre 6 anni di reclusione la nota truffatrice del rione Sanità. arrestata oggi dalla Polizia di Stato.PUBBLICITA

    Nella mattinata odierna, infatti,  gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito, nei confronti di una 42enne napoletana, un provvedimento di determinazione di pene concorrenti, emesso lo scorso 8 agosto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia – Ufficio Esecuzioni Penali.
    Secondo il provvedimento, la donna dovrà espiare la pena di 6 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione per truffa e ricettazione, reati commessi a Lodi e Pavia nel 2017.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Truffe agli anziani fissato il processo per la gang di Materdei della famiglia Uccello

    Napoli. Sono stati rinviati a giudizio 12 dei 17 componenti della banda di truffatori di anziani che tra il 2022 e il 2023 aveva depredato ben 80 anziani soprattutto a Roma e pio anche a Caserta e in altri comuni.PUBBLICITA

    Il processo è stato fissato davanti al settimo collegio del Tribunale di Roma a partire dal 5 novembre prossimo.

    Punti Chiave ArticoloLa banda che partiva Materdei nel cuore del rione sanità a Napoli, dove esisteva la centrale telefonica delle truffe agli anziani, era gestita dalla famiglia di Giovanni Uccello insieme ai figli Alfonso ed Eduardo. Era in un appartamento in viale dei Gesuiti. Mentre Giuseppe Romanelli “’o zio” fungeva da anello di collegamento tra i capi dell’organizzazione e i “trasfertisti”.
    Una banda spietata di truffatori, dedita a derubare anziani, perfino delle fedi nuziali con profitti quotidiani da 50.000 a 70.000 euro. Modus operandi La banda, con base a Napoli, operava in modo capillare e organizzato. I truffatori, fingendosi impiegati delle poste, assicuratori, avvocati o carabinieri, contattavano telefonicamente le loro vittime, prevalentemente anziani. Con storie inventate su familiari in pericolo o incidenti stradali, inducevano le vittime a consegnare denaro contante, gioielli o altri oggetti di valore. Un vero e proprio “vademecum” per le truffe Le perquisizioni hanno portato alla luce un vero e proprio manuale di istruzioni, scritto in stampatello su alcuni fogli. Il manuale conteneva una dettagliata descrizione di come i truffatori dovevano approcciare le vittime, quali storie inventare e come convincerle a consegnare i loro averi. Oltre 80 truffe in pochi mesi L’indagine ha rivelato che la banda era attiva tra settembre 2022 e marzo 2023 e ha portato a termine circa 80 truffe. Le loro azioni fruttificavano tra i 50mila e i 70mila euro al giorno, con un bottino di oltre un chilogrammo di oro in una sola settimana. A maggio scorso furono arrestati in 7 mentre 10 finirono agli arresti domiciliari.Le perquisizioni portarono al sequestro di circa 40.000 euro in contanti, oltre 150 schede telefoniche, 30 telefoni cellulari, un grosso quantitativo di gioielli e oggetti in oro, e il manuale di istruzioni per le truffe. (nel gruppo degli avvocati difensori figurano gli avvocati Andrea Palmiero, Lumeno Dell’Orfano, Nicola Napolitano, Giovanni Abet, Massimo Autieri, Antonio Pollio, Tiziana De Masi e Gennaro Pecoraro) I NOMI DEI 17 INDAGATI GIOVANNI UCCELLO (CARCERE)  A GIUDIZIOALFONSO UCCELLO (CARCERE). A GIUDIZIOEDUARDO UCCELLO (CARCERE) A GIUDIZIORAFFAELE BACIO TERRACINO (CARCERE) A GIUDIZIOGIUSEPPE ROMANELLI (CARCERE) A GIUDIZIOMARCO CANFORA (CARCERE)ANTONIO DI MATTEO (DOMICILIARI) A GIUDIZIOCIRO RENDOLA (DOMICILIARI) A GIUDIZIOGIOVANNI RENDOLA (DOMICILIARI) A GIUDIZIOFRANCESCO SIVIERO (DOMICILIARI) A GIUDIZIOANTONIO SIVIERO (DOMICILIARI) A GIUDIZIOANTONIO FERIOLI (DOMICILIARI) A GIUDIZIOANGELO PASQUALE MONTAGNA (CARCERE) A GIUDIZIOLUCIO DE LUCIA (DOMICILIARI)ANTONIO FEDELE (DOMICILIARI)RAFFAELE RUSSO (DOMICILIARI)GIUSEPPE FEDELE (DOMICILIARI) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Stesa al Rione Sanità: colpi di pistola ai Miracoli

    Napoli. Una nuova stesa di camorra è andata in scena nel quartiere Sanità di Napoli. Nella notte tra venerdì e sabato, un commando di sicari ha esploso tre colpi di pistola nella zona dei Miracoli, senza però causare feriti o danni a cose.PUBBLICITA

    I residenti, svegliati dal fragore degli spari hanno lanciato l’allarme sui social network, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini in corso. Al momento non è chiaro il movente della sparatoria, ma gli inquirenti ipotizzano che possa essere l’ennesimo atto di intimidazione legato allo scontro tra i clan rivali della Sanità e di Materdei, in corso da mesi. Ipotesi racket e scontri tra clan Non si esclude la pista del racket, come già accaduto l’8 luglio con l’esplosione di una bomba carta al bar “Pausacaffè”. Le indagini, condotte dal Commissariato San Carlo e dalla Squadra Mobile.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Rione Sanità, anche la cocaina rosa nel supermarket della droga: arrestato 20enne

    Napoli. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Stella, durante un blitz nel Rione Sanità, hanno scoperto una sorta di supermarket della droga e hanno arrestato un 20enne, Giuseppe Amabile, trovato in possesso di ingenti quantità di droga, tra cui la cosiddetta “cocaina rosa”.PUBBLICITA

    L’operazione si è svolta in un appartamento al civico 1 di via Vicoletto San Gennaro dei Poveri. I Carabinieri, grazie a mirati servizi di osservazione, avevano notato un via vai sospetto dall’abitazione. Irrompono nell’appartamento, cogliendo il giovane di sorpresa.

    Punti Chiave ArticoloNella perquisizione, i militari hanno rinvenuto 35 involucri di “cocaina rosa”, una droga sintetica che può arrivare a costare fino a 400 euro a dose, ingenti quantità di marijuana, cocaina e hashish, Spid, Ketamina e 2 bilancini di precisione. Indagini per risalire alla rete di clienti ed eventuali complici Il 20enne è stato arrestato e tradotto in carcere. Le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso per ricostruire la rete di spaccio e individuare eventuali complici.
    La “cocaina rosa“, nota anche come Tusi, è una droga sintetica che contiene diverse sostanze psicoattive, tra cui ketamina, MDMA e 2C-B. Provoca allucinazioni, euforia e distorsioni sensoriali. I suoi effetti possono essere imprevedibili e pericolosi, anche mortali.
    La specifica del sequestro: · kg. 1,603 di marijuana, suddivisa in 37 involucri;· gr. 680 di “hashish”, suddivisa in dieci panetti;· gr. 102 di farmaco “ketamina”, contenuta in un involucro;· gr. 70 di “spid”, contenuto in un involucro;· gr. 10 di “cocaina”, contenuta in un involucro;· gr. 26 di “cocaina rosa”, contenuta in 35 involucri;· 2 bilancini di precisione;
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, scarcerata Loredana Frenna: la narcos delle Fontanelle

    Napoloi. Gestiva insieme con il marito la piazza di spaccio delle Fontanelle al rione Sanità durante il lockdown: la narcotrafficante Loredana Frenna è stata rilasciata dal carcere in anticipo.PUBBLICITA

    La 33enne è stata posta agli arresti domiciliari poiché il giudice per le indagini preliminari, accogliendo le argomentazioni dei legali, gli avvocati Gandolfo Geraci e Domenico Dello Iacono, ha ritenuto questa misura sufficiente a soddisfare le esigenze cautelari.

    Frenna era stata trasferita circa una settimana fa dal carcere di Pozzuoli a quello di Secondigliano, dove è detenuto anche il marito, Antonio Giglio, considerato il capo dell’organizzazione.PUBBLICITA

    A gennaio scorso, la polizia aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione di droga a fini di spaccio.
    Le indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura di Napoli tra il 2020 e il 2022, hanno documentato l’esistenza e l’operatività, nel centrale quartiere della Sanità, di un emergente gruppo criminale dedito all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio di ingenti quantitativi di hashish e marijuana, con un giro d’affari di circa 2 milioni di euro. .
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Rione Sanità, 67enne arrestato per tentato omicidio

    Napoli. La Polizia di Stato ha arresta un 67enne del rione Sanità in esecuzione di un provvedimento di pene concorrenti per la carcerazione.
    Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un provvedimento di determinazione di pene concorrenti nei confronti di un 67enne napoletano, emesso lo scorso 22 maggio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pescara – Ufficio Esecuzioni Penali.
    Secondo tale provvedimento, l’uomo dovrà scontare una pena di 5 anni e un mese di reclusione per tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, reati in materia di stupefacenti e truffa, commessi tra il 2001 e il 2014.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Spari a Materdei: proiettile finisce nella camera da letto di un bambino

    Ancora una volta, la notte a Napoli è stata segnata da spari e pallottole vaganti. A Materdei, un colpo di arma da fuoco ha perforato la portafinestra di un appartamento, finendo nella camera da letto di un ragazzino.
    L’episodio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Il padre del bambino, ancora scosso dall’accaduto, ha raccontato sui social quanto accaduto: “Ero sul divano quando ho sentito un rumore forte sul balcone.
    Pensando fosse un sasso, non ci ho dato peso. Solo dopo ho scoperto che si trattava di un proiettile, finito proprio sotto il letto di mio figlio. Se ci fosse stato qualcuno sulla traiettoria, sarebbe potuto accadere un dramma!”.
    L’uomo ha poi espresso la sua rabbia e frustrazione per la situazione di insicurezza che regna a Napoli: “Sono dei pazzi che sparano in aria senza curarsi di chi c’è intorno. La vita umana per loro non vale niente”.
    “Serve una maggiore presenza dello Stato in questi quartieri, con pattuglie e forze dell’ordine che presenzino costantemente sul territorio. È quello che il governo aveva promesso, ma dove sono?”, hanno dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli con il consigliere municipale Luca Bonetti a cui è stato segnalato l’episodio.
    L’episodio di Materdei ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza a Napoli, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi fatti di cronaca nera, tra cui sparatorie, agguati e rapine.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Rione Sanità, minaccia la madre e i poliziotti: arrestato

    Arrestato un uomo nel Rione Sanità per minacce alla madre e ai poliziotti.
    Ieri mattina, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti al Rione Sanità in risposta alla segnalazione di una donna aggredita dal figlio. L’uomo, in stato di agitazione, ha minacciato la madre e successivamente anche gli agenti intervenuti.
    Durante il controllo dell’abitazione, è stato bloccato e messo in sicurezza dopo aver tentato di afferrare qualcosa sotto il cuscino. Sono stati rinvenuti e sequestrati un coltello a serramanico, un manganello telescopico e un paio di forbici sotto il guanciale nella sua camera da letto.
     Aveva un manganello telescopico, due coltelli e un paio di forbici
    Inoltre, è stato trovato un ulteriore coltello a serramanico tra le sue tasche. L’uomo, un 39enne ucraino, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate a Pubblico Ufficiale. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, bruciò vivo il pusher ribelle del Rione Sanità: sconto di pena per Alessio Pica

    La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha ridotto la pena inflitta all’imputato Alessio Pica, accusato del tentato omicidio di Antonio Storaro nel rione Sanità di Napoli nel dicembre 2021, a 5 anni e mezzo.
    In primo grado, gli erano stati assegnati otto anni e tre mesi di reclusione. L’avvocato Raffaele Chiummariello ha difeso Pica, già assolto dall’aggravante camorristica, dalla premeditazione e dai motivi abbietti e futili.
    Secondo gli inquirenti della DDA partenopea, Pica avrebbe cercato di uccidere Storaro, con il quale aveva divergenze legate al rifiuto di quest’ultimo di continuare a lavorare nella piazza di spaccio gestita da Pica nell’antico quartiere della città.
    L’incontro tra i due avvenne in piazza San Vincenzo, dove Pica, con un pretesto, avrebbe rovesciato della benzina su Storaro, dandogli poi fuoco. È importante notare che, al momento dei fatti, Pica era sottoposto agli arresti domiciliari.
    Storaro fu soccorso dalla madre e da alcuni residenti che riuscirono a spegnere le fiamme. Successivamente, venne ricoverato al Cardarelli per “ustioni di sedi multiple del corpo”. Nonostante le indagini e le intercettazioni telefoniche, il movente dell’aggressione non è risultato chiaro sin dall’inizio, e i dubbi non sono stati risolti nemmeno dalle conversazioni intercettate.
     Le intercettazioni non hanno chiarito il movente
    In una di esse, una parente di Pica lo difendeva, sostenendo che “Alessio ha fatto bene… troppa confidenza”. Nel frattempo, la madre di Storaro, in una conversazione in caserma con la fidanzata del figlio, sembrava sapere come si erano svolti i fatti e si mostrava scettica riguardo alle indagini dei carabinieri: “Ma se voi lo sapete… da me che volete…”, disse. LEGGI TUTTO