More stories

  • in

    Napoli manette alla gang della ruota forata

    Napoli. Arrestati tre componenti della gang della ruota forata. Un arresto movimentato dopo un inseguimento e dopo aver messo a segno l’ennesimo colpo.PUBBLICITA

    Ieri pomeriggio, infatti, gli agenti del Commissariato Pianura, durante un normale servizio di controllo del territorio, hanno sventato un furto e arrestato tre malviventi.

    Punti Chiave ArticoloMentre transitavano in via Provinciale Napoli all’angolo con via Provinciale Montagna Spaccata, i poliziotti hanno notato un’auto procedere a velocità sostenuta. Il conducente, alla vista della volante, ha accelerato bruscamente nel tentativo di eludere il controllo.
    Ne è nato un inseguimento che si è snodato per diverse strade cittadine, con i fuggitivi che compivano manovre pericolose per la circolazione.
     Spericolato inseguimento lungo le strade di Pianura I poliziotti, con l’ausilio di una volante del Commissariato San Paolo, sono riusciti a raggiungere e bloccare i malviventi in via Agnano Agli Astroni. Durante il controllo, gli agenti hanno rinvenuto all’interno dell’auto un coltello di 10 cm e un borsello contenente un portafogli, un cellulare, delle chiavi e alcuni documenti.
    Avevano appena derubato un automobilista con la tecnica della ruota forata Le indagini hanno permesso di accertare che i tre, poco prima, avevano forato lo pneumatico di un veicolo in via Montagna Spaccata. Approfittando della distrazione del conducente impegnato a sostituire la ruota, gli avevano sottratto il borsello. Gli arrestati, tutti napoletani con precedenti di polizia, sono tre uomini di 45, 49 e 56 anni. Dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Il prete anticamorra fa chiudere una piazza di spaccio a Pianura: “Andate via da qui”

    Napoli, il parroco anticamorra Don Antonio Coluccia ha  fatto chiudere una piazza di spaccio nel quartiere di Pianura, al grido di “Non cadete nelle mani dei clan”.PUBBLICITA

    La sua azione, supportata dalla polizia, è solo l’ultima di una lunga serie di interventi contro la criminalità organizzata.

    Punti Chiave ArticoloDon Antonio Coluccia è un prete vocazionista noto in tutta Italia per la sua strenua battaglia contro la criminalità. Da anni, è impegnato nell’aiutare giovani in difficoltà e in contesti a rischio, diventando una figura di rilievo nella lotta alla criminalità organizzata. La sua vocazione lo porta a intervenire direttamente sul territorio, con azioni concrete e visibili.
    L’ultimo intervento di Don Antonio ha avuto luogo in una delle piazze di spaccio di Pianura, quartiere di Napoli noto per le attività illegali. Armato di megafono e supportato dalla polizia di Stato, Don Antonio si è scagliato contro spacciatori e criminali, esortando i giovani a non cadere nelle mani dei clan. “Andate via di qui!”, ha gridato ai pusher “Andate via di qui!”, ha gridato ai pusher, sottolineando il suo impegno a favore della legalità. A causa della sua battaglia contro i clan, Don Antonio è da tempo sotto scorta. Nonostante le minacce e i pericoli, continua instancabilmente il suo impegno per salvare le nuove generazioni dalla violenza e dall’illegalità. Le sue azioni concrete e la sua dedizione lo rendono un esempio di coraggio e tenacia nella lotta contro la criminalità organizzata.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, nuova stesa a Pianura: spari al Cannavino, paura tra gli abitanti

    Napoli. Riesplode la faida di Pianura: stesa in via Evangelista Torricelli. Cinque colpi di pistola esplosi in aria in direzione di un edificio dove abitano alcuni esponenti del gruppo di camorra dei Carillo.
    Paura tra gli abitanti che sono scesi in strada e hanno avvertito la polizia. Arrivati sul posto gli agenti hanno repertato i bossoli e hanno effettuato i rilievi cercando anche di capire a chi era rivolto il messaggio di piombo.

    Via Evangelista Torriccelli, nella zona della Cannavino, regno del boss Antonio Carillo, nel corso dell’ultimo anno è diventata tristemente nota per lunga lunga serie di stese ed attentati.
    L’ultimo in ordine di tempo il 24 aprile scorso quando alle tre di notte ci fu prima un colpo di pistola in aria e poi l’incendio dello scooter di una donna incensurata.

    Gli investigatori ritengono che anche questa volta sia opera di un gruppo di giovani emergenti che cercano di approfittare del vuoto di potere determinato dalla detenzione dei boss dei due gruppo criminali in guerra da tempo ovvero dei Carrillo, eredi dei Pesce-Marfella, in contrasto con i Calone-Esposito-Marsicano.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    IL FATTO Trovato in possesso di droga a Pianura, 58enne in manette

    Nella giornata di ieri, nel quartiere Pianura di Napoli, un’operazione di controllo da parte degli agenti del Commissariato Pianura ha portato all’arresto di un uomo di 58 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali. La perquisizione, avvenuta presso l’abitazione dell’individuo, ha permesso di scoprire una sostanziosa quantità di droga nascosta all’interno della camera da letto.
    Durante il sopralluogo, gli agenti hanno individuato ben 9 involucri contenenti cocaina, con un peso complessivo di circa 215 grammi. Questo rinvenimento ha immediatamente portato all’arresto del napoletano, ora accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
    L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di contrasto al traffico di droghe illegali svolte quotidianamente dalle forze dell’ordine sul territorio, evidenziando l’incessante impegno nella lotta contro la diffusione di sostanze stupefacenti nella città di Napoli. LEGGI TUTTO

  • in

    Pianura, alimentavano i loro panifici con energia elettrica rubata: arrestate le due titolari

    I Carabinieri della stazione di Pianura e del nucleo operativo e pmz di Bagnoli hanno sequestrato due panifici che rubavano energia elettrica a Napoli.
    I due titolari, una 34enne di Giugliano e una 56enne di Pianura, sono state arrestate e sottoposte ai domiciliari.
    I contatori dei due locali erano stati manomessi e l’impianto elettrico collegato direttamente alla rete madre.
    Il danno stimato per la compagnia elettrica è di oltre 52mila euro in due anni.
    Oltre al furto di energia elettrica, i Carabinieri hanno trovato e sequestrato 500 chili di alimenti in cattivo stato di conservazione nei due panifici.
    Denunciati anche il marito della 34enne per aver concorso nella manomissione del contatore.
    Denunciato anche il marito di una delle due donne
    Nel primo caso il danno stimato per i consumi non rilevati grazie alla manipolazione del contatore è di circa 18mila euro e 200 chilogrammi di alimenti sequestrati, nel secondo caso invece la mula di 34mila euro. Prodotti alimentari in pessimo stato pure in questo locale: 300 chili il peso sulla bilancia di quanto sequestrato. LEGGI TUTTO

  • in

    Pianura, piazza di spaccio in casa: arrestato 38enne

    Lo strano via vai di persone all’interno di una stabile di Pianura ha indotto gli agenti del locale commissariato a fare una verifica.
    Più che un sospetto vi era la quasi certezza che quella casa fosse un punto vendita della droga. E i sospetti sono diventati prove evidenti quando i poliziotti sono entrati in casa.
    Hanno sorpreso un uomo seduto attorno a un tavolo sul quale vi erano tre involucri di cocaina del peso di 9 grammi circa, due bilancini di precisione intrisi della stessa sostanza, diverso materiale per il confezionamento della droga, un telefono cellulare e 2690 euro.
    L’ispezione naturalmente si è estesa a tutta la casa e all’interno di un pensile della cucina, gli operatori hanno rinvenuto un panetto di hashish del peso di 70 grammi circa e due documenti di identità di cui uno, intestato all’indagato ma risultato contraffatto mentre l’altro, privo di foto ed intestato ad un’altra persona, è risultato essere provento di furto.
     Il 38enne aveva anche documenti falsi
    La Polizia di Stato a quel punto ha arrestato  il 38enne per detenzione di sostanze stupefacenti e denunciato per vari reati, tra cui ricettazione e possesso di documenti falsi. LEGGI TUTTO

  • in

    Consegnata vettura con pedana a disabile di Pianura grazie a raccolta fondi

    A Pianura, una promessa è stata mantenuta quando Alessandro, un giovane disabile vittima di furto della sua auto adattata a gennaio scorso, è stato nuovamente dotato di un mezzo di trasporto grazie alla generosità della comunità.
    Grazie alla collaborazione con il programma La Radiazza di Gianni Simioli, il deputato di Alleanza Verdi – Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha lanciato una raccolta fondi che ha permesso di restituire ad Alessandro la libertà di movimento.
    La vettura rubata è stata sostituita ed è avvenuta la consegna a Pianura. Questa è stata una storia di solidarietà che ha coinvolto tanti cittadini perbene e un imprenditore anonimo che si è offerto di coprire qualsiasi cifra necessaria per raggiungere l’obiettivo.
    Francesco Emilio Borrelli ha commentato che questa vicenda dimostra la forza dell’altra Napoli, quella solidale, che ha sconfitto i criminali e ha restituito il sorriso ad Alessandro. Ringraziando la famiglia del giovane, che ha affrontato la difficile situazione con dignità e speranza nel sostegno dei napoletani.
    “Una bella storia di solidarietà. Grazie alla generosità di tanti cittadini perbene, grazie a un imprenditore che ha preferito restare anonimo ma che ha garantito di coprire qualunque cifra per raggiungere lo scopo, grazie alla Radiazza, ai tanti benefattori e alle testate giornalistiche che hanno rilanciato la gara di solidarietà, abbiamo restituito ad Alessandro il sorriso.
    Questo è merito dell’altra Napoli, quella solidale che ci piace e che amiamo, e che ha dimostrato ancora una volta che è possibile sconfiggere i criminali, anche quelli più spietati che non si fanno scrupoli di sottrarre l’auto a un disabile. Ringraziamo la famiglia di Alessandro che ha mostrato una grande dignità nell’affrontare questa enorme difficoltà senza mai perdere la speranza nel sostegno dei napoletani”. Così Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.
    “Ringraziamo tutte le persone che ci hanno dato una mano con un abbraccio forte, hanno tantissimi meriti ed è grazie a loro se abbiamo realizzato il sogno di nostro figlio”, è il commento commosso dei genitori del 36enne che, montato in macchina con la carrozzina insieme a Borrelli e ai genitori, è finalmente potuto ritornare in giro a passeggiare. LEGGI TUTTO

  • in

    Pianura, rubato furgone con pedana per disabile: la famiglia chiede aiuto ai social

    Il giovane disabile Alessandro, grazie a una pedana idraulica riusciva a raggiungere l’auto senza l’aiuto dei suoi anziani genitori, permettendogli così di andare più facilmente dal medico e dalla nonna.
    Tuttavia, due sere fa, a Pianura, quartiere nella periferia di Napoli, qualcuno ha rubato il furgone con pedana idraulica. Questo furto ha reso la vita di Alessandro e dei suoi genitori molto più complicata. La storia è stata raccontata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, dopo che la madre di Alessandro si è rivolta a lui e la sorella del ragazzo ha condiviso la vicenda sui social media.
    “Qualcuno due notti fa ha ben pensato di rubare quest’auto, lasciando mio padre e mia madre in guai grossi, poiché per loro è assolutamente necessario avere una macchina sempre a disposizione per la condizione di salute di mio fratello, che purtroppo soffre di crisi epilettiche e può essere necessario trasportarlo di corsa in ospedale – ha scritto la sorella di Alessandro -.
    Al momento, i miei non possono permettersi l’acquisto di un’altra auto uguale a quella precedente (una Fiat Doblò), ecco perché sono qui: vi chiedo un aiuto, anche piccolo ma che possa essere prezioso per poter ridare ad Alessandro la sua macchina e il sorriso”. Una vicenda, quella del furto, che Borrelli definisce “atto ignobile” e assicura: “Se il mezzo non sarà ritrovato attiveremo una raccolta fondi per aiutare Alessandro e la sua famiglia ad acquistare un nuovo furgone con pedana”.  LEGGI TUTTO

  • in

    IL CASO Pianura, appiccarono incendio per rimuovere vegetazione: due divieti di dimora

    Per un incendio appiccato in un terreno incolto a Pianura, alla periferia di Napoli, due persone – un 34enne e un 66enne residenti in provincia di Napoli – sono state sottoposte al divieto di dimora nel Comune di Napoli e l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Procura a seguito delle indagini eseguite dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli del Gruppo Carabinieri Forestale.
    I due uomini sono indagati, a vario titolo, sono di incendio boschivo doloso e di distruzione di bellezze paesaggistiche. Il fatto è avvenuto a settembre scorso quando – secondo la ricostruzione degli investigatori – sarebbe stato appiccato l’incendio allo scopo di rimuovere la vegetazione spontanea in un terreno incolto.
    Le fiamme interessarono una superficie di vaste proporzioni, circa 8 ettari all’interno del “Parco Metropolitano delle Colline di Napoli”, uno dei principali polmoni verdi della città, e colpivano macchia mediterranea e altre specie arbustive particolarmente tutelate dalla legge anche ai fini paesaggistici. Tra le molteplici attività poste in essere dalla polizia giudiziaria, di particolare importanza si è rivelato il ‘Metodo delle Evidenze Fisiche’, accertamento tecnico attraverso il quale si è individuato il punto di origine dell’incendio. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, blitz a Pianura: annullata ordinanza per Alfredo Barone

    Secondo l’accusa, il gruppo Marsicano avrebbe organizzato un’intensa attività di spaccio a Pianura, focalizzata nella piazza associata al loro gruppo. Un mese fa, Marco Gaetano, Ciro Battista, Luca Musto, Alfredo Barone, Antonio Luongo, Giuseppe Nocerino e Antonio Battista sono stati arrestati in relazione a queste attività.Anche se alcuni di loro avevano già ottenuto il beneficio dei domiciliari, il tribunale del Riesame ha recentemente concesso domiciliari e l’obbligo di firma per quasi tutti, ad eccezione di Alfredo Barone, il cui domicilio è stato completamente annullato grazie alla strategia difensiva adottata dai suoi avvocati, Paolo Gallina e Antonio Chianese, dello studio legale Gallina.
    L’accusa aveva sostenuto che tutti coloro che sono stati successivamente arrestati nell’appartamento avevano partecipato all’attività di spaccio, essendo presenti. Tuttavia, il tribunale del Riesame ha concordato con la ricostruzione del giudice per tutti tranne che per Barone. La difesa è riuscita a dimostrare che, sebbene Barone fosse presente, non aveva né soldi né sostanze addosso. Questo ha evidenziato che le forze dell’ordine non erano in grado di indicare il contributo specifico di Barone all’attività di spaccio.
    L’arresto avvenne un mese fa, quando i sette individui furono bloccati durante un controllo da parte degli agenti del commissariato locale in un appartamento situato in un palazzo di via Vicinale Sant’Aniello. Una volta all’interno dell’appartamento, la polizia sorprese e arrestò i sette uomini seduti al tavolo della cucina.
    Durante la perquisizione, furono trovati 1 panetto di hashish del peso di circa 24 grammi, 4 involucri contenenti la stessa sostanza per un peso totale di circa 13 grammi, 2 involucri di cocaina pesanti circa 31 grammi, un involucro di marijuana del peso di circa 98 grammi, 57 dosi della stessa sostanza per un peso complessivo di circa 69 grammi, 85 euro in contanti, materiale per il confezionamento della droga, 2 bilancini di precisione, un paio di forbici e 2 coltelli con la lama contaminata da sostanze stupefacenti. Inoltre, furono sequestrate 3 cartucce calibro 357 magnum e 2 macchine per il sottovuoto. LEGGI TUTTO