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    La commovente lettera del parroco: “Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi”

    “Non siamo sconvolti ma attoniti e addolorati perché la vita di Francesco Pio, un giovane della nostra comunità, i suoi progetti e i suoi sogni sono stati interrotti da una mano criminale”, lo dice in una nota il parroco don Enzo Cimarelli.“Non siamo sconvolti perché ci si sconvolge quando accade qualcosa che non ti aspetti, qualcosa di impensabile ma l’ondata di violenza e di morti di questi anni ci ha periodicamente abituati alle vita spezzate di tanti giovani della nostra città”.
    Don Enzo Cimarelli è il giovane parroco dell’antica chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Soccavo, nella zona della Croce di Piperno impegnato nel volontariato e nelle azioni di sostegno alle famiglie in difficoltà.
    “Non siamo sconvolti-spiega- ma straziati perché solidali allo strazio di una famiglia, di un gruppo di amici, di un intero quartiere che ha visto un ragazzo pieno di speranza non far mai più ritorno nella sua casa, nel suo quartiere, tra i suoi cari.
    Anche se il presunto assassino di Francesco Pio Maimone è stato arrestato dalla squadra mobile di Napoli nel giro di 24 ore: si tratta del 20enne Francesco Pio Valda, figlio di Ciro Valda, ras del clan Cuccaro ucciso nel  2013 a Barra, don Enzo Cimarelli parla di omertà e di assenza delle istituzioni.
    “Siamo stanchi dell’omertà e dell’assenza delle istituzioni”
    Non siamo sconvolti perché queste notizie cadenzano ormai gli anni e segnano tempi e dolori collettivi e per questo siamo stanchi: stanchi dell’assenza delle istituzioni, perse nelle loro burocrazie, conti, tavoli; stanchi dell’omertà di chi fa finta di nulla e dell’indifferenza di chi si gira dall’altra parte, stanchi dell’individualismo di tutti e dell’incapacità di far rete sul serio, fino in fondo, per il bene dei piccoli.
    Caro Francesco Pio, non siamo sconvolti da questo mare di dolore a cui ci siamo assuefatti ma siamo certi che dal cielo tu potrai sconvolgere i cuori induriti dal male, gli sguardi offuscati dagli interessi di parte, le menti prese da un’economia che non mette al centro i ragazzi e i giovani.
    “Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi, aiuta tutti noi a non abituarci a notizie come queste!”
    E siamo certi anche che la tua presenza luminosa sosterrà i tuoi genitori, familiari e amici in queso momento di buia sofferenza. E noi, tua comunità parrocchiale, ti facciamo una promessa: lavoreremo senza stancarci, notte e giorno, per continuare la nostra missione educativa, adoperandoci per una Napoli più giusta, equa, sicura, pacifica, una società in cui la morte di un bellissimo ragazzo come te non sia accolta come una cosa ormai normale ma sconvolgente. Francesco Pio aiuta Napoli a sconvolgersi per la morte dei suoi ragazzi, aiuta tutti noi a non abituarci a notizie come queste!” LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato nella notte a Mergellina: ucciso 18enne

    Un ragazzo di 18 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella notte a Napoli. L’agguato è avvenuto intorno alle 2 a Mergellina, nei pressi di uno chalet. Francesco Pio Maimone, questo il nome del 18enne, è stato trasportato da alcuni conoscenti all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove però è deceduto poco dopo il suo arrivo.
    Il giovane, originario di Pianura, è arrivato intorno alle 2.30 di stanotte al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini con una ferita da arma da fuoco al torace. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime, e dopo circa un’ora il suo cuore si è fermato. Solo 8 giorni fa, sempre agli chalet di Mergellina era stato ferito un altro pregiudicato di Pianura. Si tratta di Antonio Gaetano, che è ancora ricoverato all’ospedale San Paolo.
    Il 18enne ucciso a colpi di revolver
    Sul posto della sparatoria polizia e l’ambulanza del 118. Il 18enne però era stato già trasportato d’urgenza da alcuni conoscenti al Pronto Soccorso del Pellegrini di Napoli. Una corsa disperata contro il tempo che è stata vana: Maimone era già morto. La salma è stata sequestrata per l’autopsia del caso.
    Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori, il giovane era in compagnia di amici quando e’ stato inseguito dai suoi assassini che, dopo averlo raggiunto, gli hanno sparato contro piu’ colpi. Mammone, residente a Pozzuoli, frequentava il quartiere di Pianura a Napoli e potrebbe essere vittima della faida tra due clan. Proprio nella stessa zona, a Mergellina, il 12 marzo scorso, era rimasto ferito Antonio Gaetano, del clan Calone-Esposito-Marsicano. LEGGI TUTTO

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    Camorra, continua la faida di Pianura: la risposta contro i Carillo Perfetto

    A poco piu’ di due giorni dal tentativo di uccidere a Napoli Antonio Gaetano, 19 anni, reggente del clan Esposito-Marsicano-Calone, arriva la risposta: una sparatoria dimostrativa o un conflitto a fuoco nel bunker del clan nemico, i Carillo-Perfetto, alle 15 di ieri, in pieno giorno e con una pistola a tamburo.
    In via Jose’ Maria Escriva’ a Pianura un proiettile ha centrato un’auto. La tregua tra i due clan in guerra, eredi dei Pesce-Marfella e dei Mele, sembrava reggere e, invece, il 2 marzo scorso un commando armato dei Carillo-Perfetto, ha compiuto un’azione intimidatoria sotto casa di Antonio Gaetano detto anche ”o biscotto’.
     Pianura dopo il ferimento di Antonio Gaetano arriva la risposta
    Era un avvertimento, ma evidentemente Gaetano ha ignorato la minaccia. Cosi’ la notte di domenica scorsa in due lo hanno seguito fino a Mergellina; mentre era a bordo di una Panda ferma nel traffico della movida con un amico, e’ stato colpito all’addome e alla nuca da uno di due malviventi su uno scooter.
    La prognosi resta riservata, ma si allontana il pericolo di morte. LEGGI TUTTO

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    Sparatoria a Pianura in via Escivà

    Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nel pomeriggio nel quartiere Pianura a Napoli.
    La Polizia è intervenuta in via Josemaria Escrivà per la segnalazione dell’esplosione di colpi di arma da fuoco, trovando sul selciato diversi bossoli.
    La Polizia ha avviato le indagini sull’accaduto. La stesa è solo l’ennesimo segnale della tensione esistente tra i clan di Pianura che sono in guerra da mesi per il controllo delle attività illecite nel quartiere.
    L’altra notte invece è stato ferito il boss emergente il 19enne Antonio Gaetano mentre era in auto a Mergellina. Il giovane è ancora ricoverato in fin di vita in ospedale. LEGGI TUTTO

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    Camorra, il baby boss di Pianura scampato per la seconda volta alla morte

    E’ la seconda volta che è scampato alla morte in sette mesi. Eppure nonostante sia consapevole di essere un obiettivo per i sicari dei clan avversari Antonio Gaetano, 20 anni conosciuto come Plasmon, boss emergente di Pianura continua ad uscire e a condurre la vita che fanno i suoi coetanei.Ieri sera era in auto nella movida di Mergellina insieme ad altre persone quando è stato raggiunto dai sicari in moto che hanno cercato di compiere la missione di morte.
    Chi ha fatto fuoco ha mirato al bersaglio grosso: tre colpi da distanza ravvicinata. Due lo hanno centrato all’addome e l’altra alla zona cervicale. E stato trasportato all’ospedaleSan Paolo di Fuorigrotta, a Napoli, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Adesso è ricoverato in terapia intensiva in pericolo di vita.
    A terra, la Polizia di Stato ha trovato tre bossoli. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte della Squadra Mobile della Questura di Napoli. Il giovane, con precedenti e residente nel quartiere Pianura, nonostante la giovane eta’, era considerato un pezzo da novanta del panorama criminale napoletano.
    Conosciuto con il soprannome di ‘Plasmon’, Gaetano sarebbe stato incaricato di riorganizzare il clan di camorra Calone-Esposito-Marsicano. Gia’ da neodiciottenne subi’ un agguato che gli sarebbe dovuto costare la vita, ma scampo’ alla morte per un puro caso.
    Era la notte del 26 agosto scorso Gaetano si trovava nei pressi del civico 334 quando sarebbe stato avvicinato da due ragazzi in scooter che, senza esitazione, aprirono il fuoco.
    Quattro colpi in rapida successione, due alla gamba destra e il piede destro. Nonostante le gravi ferite, Gaetano riuscì a trascinarsi verso un posto sicuro. Fu il padre a trasportarlo in ospedale.
    La sua abitazione negli ultimi mesi e’ stata oggetto di piu’ attentati anche a colpi di pistole e bombe artigianali.
    Intorno a lui, non a caso, si sarebbero radunati gli affiliati, quasi tutti giovanissimi, mai arrestati. E si indaga dunque sui Carillo-Perfetto, rivali appunto dei Marsicano. E l’agguato potrebbe essere legato anche al delitto del 3 marzo a Pianura contro Antonio Esposito, vicino ai Carillo-Esposito.
    Un compito non semplice visto che anche i rivali di via Torricelli si starebbero riorganizzando. Non a caso, proprio sui Carrillo-Perfetto, in queste ore, si sarebbero concentrati i sospetti delle forze dell’ordine. Non è l’unica pista però che seguono gli inquirenti ma sembra quella più accreditata. LEGGI TUTTO

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    Agguato a Mergellina: 19enne di Pianura in fin di vita

    La faida di camorra di Pianura si sposta nel centro città e insanguina le strade della movida di Mergellina del sabato notte.
    Un diciannovenne, Antonio Gaetano ritenuto legato a un clan di camorra del quartiere Pianura di Napoli, è giunto la scorsa notte nell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a Napoli, gravemente ferito da due colpi d’arma da fuoco, che si sono stati sparati poco prima dell’una, da due persone mentre si trovava in auto a Mergellina, la strada degli chalet del capoluogo campano.
    I medici gli hanno riscontrato due ferite: una all’addome e l’altra alla zona cervicale. Il giovane, con precedenti e residente nel quartiere Pianura della città, qualche giorno fa teatro di un omicidio e ritenuto dagli inquirenti una “zona calda”, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
    Adesso è ricoverato in terapia intensiva in pericolo di vita. Secondo le prime informazioni i killer hanno sparato almeno tre colpi. A terra, la Polizia di Stato ha trovato tre bossoli. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte della Squadra Mobile della Questura di Napoli.
    Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona per aver elementi utili alle indagini. LEGGI TUTTO

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    La faida di camorra di Pianura fa un’altra vittima: Antonio Esposito

    La sua croce rientra nelle numerose che già sono state disseminate in questi anni nel cimitero di Pianura a causa della faida di camorra tra i clan.
    Antonio Esposito, 48 anni, ucciso stamane in via Ravioncello angolo via Torricelli, era legato aal clan Vigilia di Soccavo. La sua morte rientra, per gli investigatori, nella faida in atto tra tra il gruppo Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano-Carillo, alleati appunto dei Vigilia.
    Due sere fa il primo avvertimento. Otto colpi di pistola calibro 9×21 esplosi proprio in via Torricelli a Pianura, quartiere occidentale di Napoli, a pochi metri di distanza dal luogo in cui questa mattina e’ stato ucciso Antonio Esposito, 48 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine.
    E proprio via Torricelli e’ il luogo simbolico di questo scontro armato che dura da anni, tra bombe, ronde armate, sparatorie e omicidi. La zona era un tempo la roccaforte incontrastata dei Pesce-Marfella, clan che per due decenni egemone in quel rione, e poi e’ passata sotto gli Esposito e ora ai Perfetto. Estorsioni a tappeto e spaccio di droga con gli appoggi dei clan del Rione Traiano e Soccavo gli affari principali.
    L’ultima volta che fu fermato per un controllo Esposito infatti si accompagnava a personaggi legati proprio al gruppo del boss di Soccavo, Pasquale Vigilia detto ‘o nir.
     Ripresa delle faide di camorra, la preoccupazione del sindaco Manfredi
    “C’è grande preoccupazione, ne ho parlato con il questore e con il prefetto. Tutte queste faide che si innescano in maniera così repentina in una camorra fortemente frammentata in città sono sicuramente motivo di grande preoccupazione”.
    Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, commentando i recenti omicidi di camorra avvenuti in città. “Ci vuole sempre maggior pressione e impegno da parte di tutti noi – ha aggiunto Manfredi – chiaramente con il supporto delle forze dell’ordine e della magistratura. Bisogna tenere la guardia molto alta oltre che lavorare nei quartieri per dare sicurezza ai cittadini ma anche per fare un lavoro di riqualificazione urbana e crescita di forme aggregative e associative”. LEGGI TUTTO

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    Omicidio a Pianura: Antonio Esposito ucciso in via Pallucci

    Pianura, via Pallucci angolo via Torricelli omicidio in strada stamane poco prima delle 9.
    I Carabinieri sono sul posto per condurre le indagini. La vittima è il pregiudicato Antonio Esposito di 49 anni.
    La tregua di camorra tra i clan è durata poco. Solo l’altra sera si era registrata una stesa in via Torricelli contro una palazzina in cui abita un giovane emergente.
    Solo ieri, nel tardo pomeriggio, il boss Pasquale Manna ai clan dell’hinterland era stato colpito da sicari mentre era a bordo della sua auto a Volla, ma aveva proseguito la sua marcia fino a fermarsi per morire in una zona poco abitata del quartiere di Napoli di Ponticelli. LEGGI TUTTO

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    A Pianura corrieri della droga in auto con 8 chilogrammi di marijuana: 2 arresti

    Incensurati e insospettabili, ma soprattutto lavoratori di una società di trasporto: il profilo ideale per i nuovi corrieri della droga per i clan di di camorra di Pianura. Ma i due giovanissimi non avevano fatto i conti con i controlli delle forze dell’ordine.
    I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno infatti arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio due incensurati di 29 e 26 anni. Entrambi corrieri per una nota società di trasporti, sono stati controllati in strada, poco lontano dalla centrale via Montagna Spaccata.
    Erano ai piedi del loro furgone aziendale e stavano tentando di liberarsi di un grosso pacco.Un comportamento che ha acceso la curiosità dei militari che hanno raggiunto il furgone e chiesto spiegazioni.
    Fermati a Pianura corrieri della droga dipendenti di una società di trasporto
    Dalla scatola l’inconfondibile aroma di cannabis essiccata. Il quadro è stato immediatamente chiaro e, quando dal pacco è stato rimosso il nastro adesivo, sono emersi tre bustoni sottovuoto carichi di marijuana. 8 chili di erba, pronta per essere dosata e smerciata.
    I due corrieri sono finiti in manette, la droga sotto sequestro. Sono ora in carcere, in attesa di giudizio con rito direttissimo che si svolgerà stamane davanti al Tribunale di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Camorra, la mamma di Raffaele Pisa: “Contenta per l’ergastolo ma nessuno mi darà il mio Lello”

    “Sono soddisfatta della sentenza ma nessuno mi darà indietro mio figlio. La condanna all’ergastolo l’ho avuto io già da sei anni, da quando mi hanno ucciso il mio Lello. Ora è toccata a loro. Poi dovranno comparire un giorno davanti alla giustizia divina”.
    E’ ancora turbata e la voce rotta dal pianto Anna Ostetrico, la madre di Raffaele Pisa ucciso il 13 dicembre 2016 in via Giorgio De Grassi a Pianura per un semplice sospetto
    I giudici della Terza sezione della Corte d’assise di Napoli hanno condannato all’ergastolo i due presunti killer: si tratta di Vitale Perfetto, conosciuto come “piett e fierr” ex reggente del clan Pesce Marfella, e Maurizio Legnante ‘o taleban, libero da qualche mese.
    “Una sentenza che fa giustizia”, ha spiegato Anna Ostetrico oggi, e che ieri è stata colta da una crisi di pianto liberatorio alla lettura del dispositivo di sentenza da parte del presidente della terza sezione d’Assise di Napoli.
    “Voglio ringraziare il nostro avvocato Concetta Vernazzaro che mi ha sempre sostenuto in questa battaglia di verità ma anche i magistrati per come hanno condotto il processo. Ora voglio solo che Lello riposi in pace dopo questa sentenza. E anche io mi sento più serena perchè ho reso giustizia a una vittima innocente. Il mio Lello era estraneo alla camorra e non meritava di morire ammazzato come un boss”, ha concluso Anna Ostetrico.
     La soddisfazione l’amarezza di Anna Ostetrico mamma di Raffaele Pisa
    Il ragazzo estraneo ai fatti di camorra fu ucciso mentre si trovava all’esterno di un circolo privato. Tanto che il fratello Gianluca, più volte ha fatto sapere che Raffaele sarebbe stato ucciso al suo posto.
    E che era stato fermato in strada da affiliati del clan Marfella (tra cui proprio Maurizio Legnante), che lo avevano minacciato perchè credevano che gestisse una piazza di spaccio per conto suo.
    Oltre alle indagini della Squadra Mobile di Napoli a fare luce sull’omicidio di Raffaele Pisa ci hanno pensato i numerosi pentiti che hanno anche confermato nel corso del processo le loro accuse nei confronti dei due condannati, anche se a più riprese gli avvocati di Legnante e Perfetto hanno tentato a più riprese di fare passare le loro dichiarazioni come inattendibili. LEGGI TUTTO

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    Pianura, omicidio di Raffaele Pisa: chiesti due ergastoli

    A cinque anni di distanza dall’omicidio di Raffaele Pisa ucciso il 13 dicembre 2016 in via Giorgio De Grassi a Pianura per un semplice sospetto, la Procura Antimafia di Napoli ha chiesto la condanna all’ergastolo per i due presunti killer.
    In particolare il massimo della pena è stata chiesta per Vitale Perfetto, ex reggente del clan Pesce Marfella, e Maurizio Legnante ‘o taleban, libero da qualche mese. Il ragazzo estraneo ai fatti di camorra fu ucciso mentre si trovava all’esterno di un circolo privato. Tanto che il fratello Gianluca, più volte ha fatto sapere che Raffaele sarebbe stato ucciso al suo posto.
    E che era stato fermato in strada da affiliati del clan Marfella (tra cui proprio Maurizio Legnante), che lo avevano minacciato perchè credevano che gestisse una piazza per conto suo.
    La Squadra Mobile di Napoli nel settembre del 2021 aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale partenopeo nei confronti otto persone
    Si trattava di Giovanni Bellofiore, Rosario D’Angelo, Alfredo Foglia, Vincenzo Foglia, Salvatore Polverino e Alfonso Bruno accusati di associazione e di traffico di droga) e di Vitale Pefetto accusati appunto dell’omicidio di Maurizio Pisa . LEGGI TUTTO

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    I clan di Pianura verso la stangata. Arrivano le richieste di condanna

    I Carrillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano, i due gruppi che per mesi hanno lasciato a Pianura una lunga scia di sangue e di terrore facendosi la guerra per contendersi il territorio, arrivando anche a torturare e ammazzare un ragazzo esterno gli ambienti criminali, Andrea Covelli, rischiano una stangata.
    Per loro sono arrivate le richieste di condanna: si va verso una vera e propria mazzata per i protagonisti della stagione di sangue culminata con l’omicidio di Andrea Covelli (per il quale al momento non ci sono indagati).
    I componenti dei due gruppi furono arrestati nel corso di una maxi blitz la scorsa estate ed ora sono arrivate le richieste di condanna. La più pesante ha riguardato Emanuele Marsicano per il quale sono stati richiesti 24 anni.
    Seguono i due boss Carlo Esposito e Antonio Calone che rischiano rispettivamente 22 e 20 anni di reclusione. Quattro anni chiesti invece per Antonio Carrillo e Mattia Perfetto a capo del fronte opposto. Il pubblico ministero Di Dona ha avanzato poi altre pesanti richieste di condanna, otto anni per Salvatore Calone, 18 anni Paolo Ciotola, 18 anni Fabio De Mari, tre anni Emiddio Di Matteo, quattro anni Cesare Divano, 16 anni per Manuel Antonio Slopes, otto anni Antonio Frongillo, 14 anni Angelo Marasco, 10 anni Ciro Marsicano, quattro anni Veronica Mazzanti, sette anni e sei mesi Fabio Monopoli, 14 anni Luca Salemme, quattro anni Pasquale D’Anna e tre anni e otto mesi Giuseppe Zaccaria.
    “Ovviamente ci aspettiamo condanne esemplari ma soprattutto che si continui a fare pulizia in un quartiere martoriato dalla criminalità e da questa guerra di camorra che dura da anni. Lo Stato deve far sentire forte la propria presenza e restituire il territorio alla legalità e ai cittadini. “ –ha dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli LEGGI TUTTO