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    Marcianise evasione fiscale, confisca per 800mila euro a titolare di minimarket

    Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha portato a termine una importante operazione di contrasto all’evasione fiscale.PUBBLICITA

    A seguito di una complessa indagine avviata nel 2021 dalla Compagnia di Marcianise, è stata confiscata definitivamente una somma di oltre 800.000 euro a una società che gestisce una rete di minimercati e al suo legale rappresentante.

    Le indagini fiscali avevano già evidenziato un quadro preoccupante: l’omessa presentazione di dichiarazioni dei redditi per un importo superiore a 7 milioni di euro e il conseguente mancato versamento di imposte per oltre 1,8 milioni di euro.
    Sulla base di questi gravi elementi, il legale rappresentante della società era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il reato di omessa dichiarazione.

    Il Giudice per le Indagini Preliminari aveva quindi disposto il sequestro preventivo di beni, tra cui conti correnti, quote societarie e autoveicoli, per un valore complessivo di oltre 818.000 euro.
    Con la recente sentenza definitiva, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha confermato la confisca dei beni, privando così l’evasore dei proventi illeciti dell’attività criminosa.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Jabil cede lo stabilimento di Marcianise a Tme: ecco cosa cambia per i lavoratori

    Dopo mesi di incertezza, il futuro dello stabilimento Jabil di Marcianise è finalmente chiaro. La multinazionale americana ha infatti raggiunto un accordo con Tme, azienda campana con sede a Portico di Caserta, per la cessione dell’intero stabilimento, che conta 419 dipendenti.PUBBLICITA

    L’operazione avverrà tramite la costituzione di una nuova società, Tme Assembly Engineering Srl, che subentrerà a Jabil in tutti gli asset aziendali, nei contratti di lavoro e in quelli di fornitura. La cessione dovrebbe completarsi entro settembre 2024.

    Le motivazioni della cessione
    Jabil ha scelto Tme come acquirente per due motivi principali: Tme ha una comprovata esperienza nel settore della progettazione e produzione di schede elettroniche, ma le manca un reparto di produzione di grandi dimensioni.

    L’unione delle due realtà creerà un’azienda più competitiva in grado di offrire ai clienti una gamma completa di servizi, dal design alla produzione finale.
    I lavoratori Jabil che accetteranno di passare alla nuova società Tme Assembly Engineering Srl saranno messi in cassa integrazione per due mesi per agevolare la transizione occupazionale. Successivamente, saranno riassorbiti gradualmente entro i prossimi tre anni, quando la nuova società dovrebbe raggiungere la piena competitività.
    Per quei lavoratori che non dovessero accettare il passaggio a Tme, Jabil ha previsto degli incentivi all’esodo.

    I dettagli del piano industriale di Tme Assembly Engineering Srl saranno resi noti nelle prossime settimane.
    Ecco alcuni punti chiave dell’accordo:
    La cessione dovrebbe completarsi entro settembre 2024.I lavoratori Jabil che passeranno a Tme saranno messi in cassa integrazione per due mesi.Tme riassorbirà tutti i lavoratori entro i prossimi tre anni.Per i lavoratori che non accetteranno il passaggio a Tme sono previsti incentivi all’esodo.Questo accordo rappresenta un’importante svolta per il futuro dello stabilimento Jabil di Marcianise e offre una prospettiva di continuità occupazionale per i suoi 419 dipendenti.
    Rimangono da definire alcuni dettagli, ma l’accordo tra Jabil e Tme rappresenta un passo positivo per il futuro del sito produttivo di Marcianise.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Jabil, Chiusura dello stabilimento di Marcianise entro marzo 2025

    Fine imminente per lo stabilimento Jabil di Marcianise: la multinazionale americana ha confermato la chiusura del sito entro il 31 marzo 2025, mettendo fine a un’agonia iniziata nel 2015 con l’acquisizione da parte di Jabil del ramo d’azienda Ericsson.PUBBLICITA

    419 posti di lavoro a rischio: la decisione di Jabil lascia a casa quasi 420 dipendenti, decimando il numero di addetti che nel 2015 sfiorava i 900.

    Negli ultimi anni, l’azienda ha giustificato la riduzione del personale con la contrazione delle commesse e la mancanza di competitività del sito.
    Tentativi falliti e proteste in atto: nel 2023, Jabil aveva presentato un piano per ridurre il numero di lavoratori a 250, ma la decisione finale è stata ancora più drastica.

    I lavoratori, non rassegnati, hanno organizzato diverse manifestazioni e scioperi per rivendicare le proprie competenze e il valore dello stabilimento per il sistema industriale italiano.

    Mobilitazioni in corso e futuro incerto: l’11 luglio è prevista una nuova manifestazione a Roma da parte dei lavoratori. Per loro, la chiusura dello stabilimento significa licenziamento o, nella migliore delle ipotesi, ricollocazione in altre aziende, con tutte le incertezze che ne derivano.
    Un duro colpo per il territorio: la chiusura di Jabil rappresenta un duro colpo per l’economia locale e per l’intero settore industriale casertano. Si tratta di una perdita significativa di competenze e professionalità, con conseguenze negative che potrebbero riverberarsi per lungo tempo.

    Le speranze dei lavoratori non sono ancora morte: nonostante la situazione drammatica, i lavoratori non demordono e continuano a lottare per il loro futuro. L’11 luglio a Roma avranno l’ennesima occasione per far sentire la propria voce e per provare a ribaltare il destino dello stabilimento.
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    Marcianise, sequestrata mozzarella di bufala taroccata in un caseificio

    I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise hanno recentemente scoperto una frode commerciale durante una verifica sulla produzione e commercializzazione di formaggi freschi a pasta filata, in particolare sulla tracciabilità del latte utilizzato. L’indagine, svolta in un caseificio locale, ha rivelato irregolarità nella produzione di mozzarella, con significative discrepanze tra il prodotto venduto e quanto dichiarato sull’etichetta.PUBBLICITA

    Il prodotto, etichettato come mozzarella di bufala, risultava in realtà essere una mozzarella mista, contenente una percentuale di latte vaccino oltre al latte di bufala. Questa scoperta è stata resa possibile grazie all’accurato esame delle documentazioni di tracciabilità. A seguito di tale riscontro, i carabinieri hanno sequestrato l’intero quantitativo di mozzarella ancora presente nel caseificio, pari a circa 31 chilogrammi, insieme agli incarti utilizzati per il confezionamento e le relative documentazioni.

    L’ASL, intervenuta durante il controllo, ha proceduto al campionamento della mozzarella sequestrata. Le successive analisi di laboratorio stabiliranno le esatte percentuali di latte di bufala e vaccino utilizzate nella preparazione del prodotto. Questo tipo di frode è purtroppo comune nel settore caseario, soprattutto per quanto riguarda la mozzarella di bufala, la quale ha un grande appeal tra i consumatori. Il latte vaccino, infatti, ha un costo di approvvigionamento significativamente inferiore rispetto al latte di bufala, permettendo così un notevole profitto illecito.
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    Jabil impone le ferie ai lavoratori: tensione alle stelle a Marcianise

    Lo stabilimento Jabil di Marcianise  è al centro di una nuova escalation di tensione. La multinazionale americana ha infatti deciso di imporre le ferie ai 420 dipendenti, dopo il loro rifiuto di rinnovare la cassa integrazione.PUBBLICITA

    Questa mossa ha provocato la dura reazione dei sindacati, che hanno annunciato il ricorso alle vie legali. La vertenza tra Jabil e i lavoratori si trascina ormai da anni, con la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Marcianise che ha ulteriormente aggravato la situazione.

    I lavoratori, che lamentano un carico di lavoro insufficiente e chiedono di poter lavorare di più, si vedono ora costretti a prendersi le ferie forzatamente, senza più il sostegno della cassa integrazione.
    La situazione appare drammatica, con oltre 500 lavoratori che hanno già lasciato l’azienda negli ultimi anni. Un quadro desolante che rischia di peggiorare ulteriormente, se non si troverà una soluzione rapida e condivisa.

    L’imminente incontro tra i sindacati e i vertici Jabil del 17 giugno sarà cruciale per capire il futuro dello stabilimento di Marcianise.
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    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Jabil Marcianise: Fim-Fiom-Uilm, “No a dismissioni, l’azienda resti!”

    Oggi si è tenuto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per discutere la vertenza Jabil, azienda che il 30 aprile scorso aveva annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Marcianise.PUBBLICITA

    Fim, Fiom e Uilm hanno espresso la loro ferma opposizione alla chiusura del sito, ribadendo la necessità che Jabil si assuma le proprie responsabilità e rimanga a Marcianise.

    I sindacati denunciano che l’azienda, dopo aver usufruito di ammortizzatori sociali e proposto piani di reindustrializzazione falliti, ora propone l’ennesimo piano di cessione che porterebbe solo a ulteriori dismissioni.
    “Non siamo disponibili a reindustrializzazioni che comportano la perdita di posti di lavoro in un territorio già pesantemente colpito dalla desertificazione industriale”, affermano i sindacati. “Chiediamo a Jabil di restare a Marcianise e di investire nel futuro del sito e dei suoi lavoratori.”

    Domani è previsto uno sciopero territoriale dei metalmeccanici di Caserta per protestare contro la chiusura di Jabil e per rivendicare il diritto al lavoro e allo sviluppo del territorio.
    Nelle prossime ore l’azienda si è impegnata a fornire risposte alle richieste dei sindacati.
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    Il crollo al Centro Commerciale Campania causato dal cedimento di un tendino del tetto

    Si è lavorato tutta la notte per fare le verifiche sulla staticità del tetto del Centro Commerciale di Campania di Marcianise interessato da un crollo, per fortuna senza feriti, nella tarda serata di ieri.
    I vigili del fuoco insieme con i tecnici incaricati del centro continueranno il lavoro anche stamane alla luce del sole e poi si deciderà sull’eventuale riapertura del centro o la chiusura parziale ovvero quella della zona interessata dal crollo.
    Tanta paura ma per fortuna nessuna persona coinvolta nel crollo avvenuto nella tarda serata di ieri, quando la struttura era vuota perchè chiusa. Per questo motivo non ci sono state conseguenze alle persone ma solo danni materiali, con la caduta al suolo di materiale edile e impianti vari.
    LA NOTA DEL CENTRO COMMERCIALE CAMPANIA“Una parte della controsoffittatura di uno dei corridoi del Centro Commerciale Campania è crollata questa sera, poco dopo le ore 22. A provocare il cedimento della struttura, nella zona di Piazza Campania, un tendino che si è staccato in un angolo provocando in pochi minuti la caduta dei pannelli della controsoffittatura.
    Il personale antincendio del Centro Campania si è reso conto immediatamente della prima crepa e ha tempestivamente recintato la zona evitando possibili danni a persone e animali. Non è stato registrato nessun ferito. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi del caso.”

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    Marcianise, crolla il tetto del Centro Commerciale Campania : tragedia sfiorata e tanta paura

    Poteva essere una strage, per fortuna solo tanta paura al Centro Commerciale Campania di Marcianise. Verso le 22 e’ crollato una parte del contro soffitto del primo piano, nella zona centrale denominata piazza Campania, vicino al negozio di gelati “La scimmietta” al piano terra.

    Crollo improvviso vicino al negozio di gelati “La scimmietta”
    Le prime informazioni parlano di alcune persone coinvolte , ma dopo accertamenti pare non si registrano feriti. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco e il personale sanitario per prestare soccorso e garantire la sicurezza della zona.
    Tragedia sfiorata:  terrore e panico tra i presenti
    Le immagini del crollo sono state fonte di grande preoccupazione e paura tra i presenti al Centro Commerciale Campania. Le autorità locali hanno immediatamente adottato misure di sicurezza per evitare ulteriori pericoli, mentre le persone presenti hanno evacuato l’area in preda alla confusione generale.
    Una possibile causa dell’accaduto potrebbe essere un’opera di infiltrazione d’acqua, ma al momento sono in corso approfondimenti per chiarire la dinamica degli eventi.Il Centro Commerciale Campania ha il primato di essere il piu’ grande Shopping Center in Campania e tra i piu’ estesi in Italia: con i suoi 95.000mq, 180 negozi e distribuito su due livelli.

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    Marcianise, prometteva posti di lavoro in cambio di soldi: indagato noto avvocato

    Un noto avvocato di 64 anni di Marcianise, Domenico Tartaglione, è stato iscritto nel registro degli indagati per truffa aggravata.
    Il legale è accusato di aver ingannato giovani dell’hinterland casertano, promettendo loro posti di lavoro in cambio di consistenti somme di denaro, tra i 25.000 e i 30.000 euro per ciascun aspirante, pagate in contanti.
    Dopo aver ricevuto il denaro, l’avvocato avrebbe sottoposto i giovani a una finta selezione, rivelando così la truffa. I giovani hanno denunciato il fatto e chiesto il sequestro dei beni dell’avvocato tramite gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, e l’indagine è ora in corso presso la magistratura.
    Questo non è il primo caso legale che coinvolge l’avvocato Tartaglione: recentemente è stato condannato a nove mesi di carcere per aver truffato una sua cliente, difeso dall’avvocato Vincenzo Restivo, rappresentata dall’avvocato Goffredo Grasso. La vicenda è stata giudicata dalla dottoressa Sofia Sellitto, giudice monocratico sammaritano.
    Il professionista è il padre di un noto influencer
    Il caso dell’avvocato Tartaglione sta attirando l’attenzione delle autorità giudiziarie per le presunte frodi perpetrate ai danni dei giovani lavoratori, e la situazione è ancora in evoluzione mentre la magistratura sta valutando le prove presentate.
    Il professionista tra l’altro è il padre di un conosciuto influencer (coniugato con una tronista pure televisiva) che ha partecipato a numerose trasmissioni televisive. LEGGI TUTTO

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    Tre morti in due diversi incidenti stradali nel Casertano

    Due incidenti stradali si sono verificati ieri nel Casertano, causando la morte di tre persone.
    A Marcianise, un uomo di 67 anni, Giuseppe Mavilio, è morto dopo essersi schiantato con la sua auto contro il Castel Loriano. L’uomo, dipendente delle Poste e residente a Grumo Nevano, avrebbe perso il controllo della sua auto, urtando una vettura e imboccando contromano una rotonda prima di schiantarsi contro il castello. L’ipotesi è che abbia avuto un malore, in quanto sull’asfalto non sono state trovate tracce di frenata. La salma è stata trasportata all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Caserta per l’autopsia.
    A Castel Volturno, invece, due uomini, un 82enne e un 40enne, sono morti in un violento scontro tra due auto. Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio dei carabinieri.
    Si tratta di un tragico bilancio per la giornata di ieri sulle strade del Casertano LEGGI TUTTO

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    Da Marcianise inseguito fino a Napoli alla guida di un’auto rubata

    La scorsa notte, un carabiniere libero dal servizio ha individuato un ladro a bordo di una Lancia Ypsilon con a bordo una persona che spingeva una Fiat Panda con il motore spento e due persone al suo interno, lungo la sp 335, agro del comune di Marcianise.
    L’allarme è stato dato da un carabiniere della Compagnia di Marcianise che stava facendo rientro in caserma. L’intervento della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile è stato immediato, ma gli occupanti della Fiat Panda sono riusciti a fuggire a piedi nelle campagne circostanti.
    Il conducente della Lancia Ypsilon ha tentato la fuga in direzione di Napoli, scatenando un inseguimento che si è concluso in Corso Vittorio Emanuele III, sulle scale di San Pasquale, dove è stato bloccato.
    Successivi accertamenti hanno rivelato che entrambe le auto erano rubate. Il fermato, un 45enne di Castel Volturno, è stato denunciato in stato di libertà e dovrà rispondere di furto con violenza sulle cose e resistenza a pubblico ufficiale. Sono in corso ulteriori indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Marcianise. LEGGI TUTTO

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    Marcianise , presentato i piano rientro stipendi arretrati per dipendenti Softlab

    Durante un recente incontro presso il Mimit, il gruppo Softlab ha presentato un piano di rientro per le spettanze arretrate, che dovrebbero essere saldate entro giugno.A prendere parte all’incontro erano presenti i rappresentanti sindacali. Queste spettanze arretrate, riguardanti stipendi e quote di cassa integrazione non versate, toccano i lavoratori delle diverse sedi Softlab in Italia.
    In particolar modo, circa 200 lavoratori di Caserta, ex dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise, che in passato avevano lasciato l’organico dell’azienda durante un periodo di crisi produttiva e che sono stati poi riassunti da Softlab, spinti da progetti di reindustrializzazione che purtroppo non hanno mai avuto luogo.
    Il segretario della Fiom-Cgil di Caserta, Francesco Percuoco, sostiene che Softlab deve adempiere all’obbligo di pagare gli stipendi arretrati e di rispettare gli impegni presi con la reindustrializzazione degli ex lavoratori Jabil.
    Percuoco ha dichiarato che il prossimo incontro, fissato per il 14 febbraio al Mimit, servirà a controllare l’effettiva attuazione del piano di rientro delle spettanze arretrate e a verificare la fattibilità di un piano industriale per i lavoratori della zona di Caserta.
    Ha inoltre espresso la necessità che le istituzioni nazionali e regionali riconoscano che il territorio di Caserta non può più essere sfruttato, e che ogni finanziamento, pubblico o privato, deve essere destinato a supportare l’occupazione e la produzione.
    Percuoco ha inoltre fatto riferimento a un altro caso, quello di Orefice, un’azienda sarda produttrice di gruppi elettrogeni che ha riassunto gli ex lavoratori di Jabil.
    In questo caso, i 23 ex Jabil assunti sono stati in seguito licenziati e sono tuttora disoccupati e senza sostegno al reddito.
    Percuoco ha concluso richiamando l’attenzione sui fondi del Pnrr assegnati al territorio, affermando che istituzioni e organizzazioni sindacali devono collaborare per monitorare l’uso di tali fondi, fino all’ultimo centesimo, e conoscere in anticipo i progetti che dovranno essere finanziati e quali saranno le ricadute produttive e occupazionali. LEGGI TUTTO