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     Strage di famiglia, uno dei figli uccisi parlava di demoni a scuola

    Kevin Barreca, ucciso insieme al fratellino e alla madre dal padre, aveva inviato messaggi preoccupanti ad alcuni compagni di scuola.
    Uno degli studenti ha raccontato di aver ricevuto un messaggio il 4 febbraio, poco prima del terribile delitto che i carabinieri di Palermo stanno ancora cercando di comprendere.
    “Kevin mi scriveva che il suo fratellino di cinque anni gli diceva che c’erano dei demoni in casa”, ha riferito il compagno. “Dicono che questi demoni avrebbero ucciso e distrutto la nostra famiglia. Mi ha anche parlato di due persone che sarebbero entrate in casa, chiamandole ‘fratelli di Dio’”.
    I due cani della coppia, che insieme a Giovanni Barreca ha perpetrato l’atroce omicidio, sono stati sequestrati e portati in un canile municipale.
    Gli animali, tenuti nella villetta di via degli Aranci dei due indagati, erano in pessime condizioni e non avevano mangiato da giorni. Una persona attiva nel settore della protezione degli animali ha anche rivelato di aver affidato un gatto a Barreca, che non è stato ritrovato nella casa dove sono avvenuti i delitti.
    Questo fatto fa sorgere il sospetto che l’animale sia stato utilizzato in un rito esoterico dall’uomo, il quale era noto per il suo fanatismo religioso. LEGGI TUTTO

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    Suicidio in carcere a Latina: il 17esimo dall’inizio dell’anno

    Un detenuto di origine indiana, 36enne, in attesa di giudizio per reati a sfondo sessuale, è stato trovato impiccato nel bagno della sua cella nel reparto precauzionale del carcere di Latina.
    Il sindacato Uilpa denuncia la “strage” in corso nelle carcere italiane: “Questo è il 17esimo suicidio dall’inizio dell’anno”, ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria.”
    De Fazio critica la mancanza di soluzioni concrete da parte della politica: “Dall’inizio dell’anno, 17 persone si sono tolte la vita in carcere, e un agente di polizia penitenziaria si è suicidato. La strage continua, mentre dalla politica maggioritaria e dal Governo non si intravedono soluzioni. Neppure il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, ha potuto indicare soluzioni concrete e immediate.”
    Il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria sottolinea la gravità della situazione: “Quanto sta avvenendo nelle carceri non può lasciare indifferenti. Non si può considerare ordinario un sistema che registra suicidi, omicidi, risse, rivolte, aggressioni alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti e possibili degenerazioni. Non è arginabile con strumenti ordinari.”
    La tragedia di Latina è l’ennesimo monito sulla drammatica situazione delle carceri italiane. È urgente un intervento concreto da parte delle istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e tutelare la sicurezza di tutti.
    La morte del detenuto di Latina è una tragedia che non può essere ignorata. È necessario un impegno serio e concreto da parte di tutti per migliorare la situazione delle carceri italiane e garantire i diritti di tutti i detenuti. Il tasso di suicidi nelle carceri italiane è uno dei più alti in Europa. LEGGI TUTTO

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    Strage di Palermo: trovati in giardino i resti carbonizzati della moglie

    I resti umani carbonizzati rinvenuti nel giardino della villetta di Altavilla Milicia sono stati identificati come quelli di Antonella Salamone, la moglie di Giovanni Barreca, reo confesso del suo omicidio e di quelli dei due figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5.
    I resti erano stati trovati sotto un cumulo di terra, insieme a quelli di alcuni animali. I rilievi sono affidati ai Ris di Messina.
    Pascale Ballof, vicina di casa della famiglia Barreca, ha raccontato di aver trovato la porta della sua villetta forzata dopo la tragedia. I carabinieri, intervenuti la notte precedente a causa di lamenti provenienti dall’abitazione, avevano scambiato i miagolii di una gatta in calore per le urla di una persona in pericolo. La donna ha protestato per i danni subiti alla sua casa durante l’irruzione, ricevendo la promessa di una riparazione.
    Amico di Barreca: “Mai saputo di violenze”
    Un commerciante di Altavilla Milicia, conoscente di Giovanni Barreca, ha descritto l’uomo come un lavoratore tranquillo e religioso, noto in paese per la sua indole pacata. Ha espresso incredulità di fronte alla tragedia e ha sottolineato come nessuno sospettasse che Barreca potesse commettere un simile atto. Ha inoltre criticato le persone che affermano di aver assistito a violenze in famiglia senza mai denunciarle.
    La comunità di Altavilla Milicia è sconvolta dalla tragedia. La ricostruzione dei fatti e le eventuali responsabilità di altri individui sono oggetto di indagine. La morte di Antonella Salamone e dei suoi due figli lascia un dolore immenso e un’inquietudine profonda. LEGGI TUTTO

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    Roma, sbranato da tre rottweiler mentre fa jogging

    Un uomo di mezza età è stato trovato morto questa mattina intorno alle 8:30 nel bosco di Manziana, vicino Roma. Il suo corpo, vestito con abiti sportivi, presentava profonde lesioni.
    Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava facendo jogging quando è stato aggredito da tre rottweiler, che alcuni testimoni hanno riferito di aver avvistato in zona. I cani, forse scappati da un’abitazione poco distante, lo hanno sbranato, causandone il decesso.
    Il personale del 118, giunto sul posto, non ha potuto far altro che constatare la morte dell’uomo.
    Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Manziana, il guardia parco del Bosco di Manziana, i carabinieri Forestali di Manziana, veterinari e accalappiacani con fucili con sedativi. Presenti anche il sindaco e il vicesindaco di Manziana. L’uomo, che indossava scarpe da ginnastica e pantaloncini corti, presentava profonde lesioni su parti del viso e sulle braccia.
    I tre rottweiler sono stati catturati e i carabinieri stanno ora conducendo accertamenti per identificare la vittima.
    I tre rottweiler sono stati catturati
    Dalle prime informazioni, emerge che un pastore ha tentato di intervenire per difendere la vittima, venendo a sua volta ferito dai cani. L’uomo si è salvato reagendo con un bastone e ha poi chiamato i soccorsi insieme ad un’altra testimone, una donna presente sul posto.
    Secondo quanto si apprende, i carabinieri avrebbero sedati e preso i tre cani che sarebbero scappati da un’abitazione vicina. La proprietaria dei cani è stata identificata e i carabinieri stanno valutando la sua posizione. LEGGI TUTTO

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    Michele Misseri esce dal carcere dopo 13 anni: “Sono io il colpevole”

    Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana nel 2010, è uscito dal carcere di Lecce questa mattina dopo aver scontato la condanna per occultamento e soppressione del cadavere della nipote.
    Nonostante le sue ripetute confessioni, Misseri non è mai stato condannato per l’omicidio di Sarah. Sua figlia Sabrina e la moglie Cosima sono state invece condannate all’ergastolo.
    Uscito dal carcere, Misseri ha ribadito la sua colpevolezza: “Io non volevo uscire perché non è giusto, sono io il colpevole. Questa colpa mi fa stare male”. Ha anche detto di pensare continuamente a Sarah e di essere pentito per quello che ha fatto.
    Misseri ha accusato gli inquirenti di averlo manipolato, sostenendo di aver confessato cose non vere per ignoranza. Ha annunciato che continuerà a lottare per la verità e che spera che qualcuno creda alla sua versione dei fatti.
    La vicenda di Sarah Scazzi rimane ancora un mistero. Le continue contraddizioni di Misseri e le mancate prove definitive non hanno mai permesso di appurare con certezza la dinamica dell’omicidio.
    La liberazione di Misseri ha riacceso l’attenzione sul caso. Le sue parole e il suo comportamento saranno sicuramente oggetto di dibattito e di nuove analisi.
    Misseri ha trascorso 13 anni in carcere
    Ha sempre sostenuto di aver ucciso Sarah accidentalmente durante un tentativo di violenza sessuale. Ha scritto numerose lettere a sua moglie e figlia durante la sua detenzione. Ha svolto lavori di falegnameria e giardinaggio in carcere. Si è dichiarato pentito per il suo crimine. Ha annunciato che scriverà un libro sulla sua storia.
    La storia di Michele Misseri è un caso complesso e controverso. La sua uscita dal carcere non chiude definitivamente la vicenda di Sarah Scazzi, ma apre nuovi interrogativi e spunti di riflessione. LEGGI TUTTO

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    Palermo uccide la moglie e i due figli e poi chiama i carabinieri

    Un momento di follia, un raptus allunga, purtroppo, l’elenco delle donne morte per mano dei mariti. Ma solo che in questo caso tra le vittime ci sono anche due figli minorenni della coppia.
    La tragedia si è verificata ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, dove un uomo di 54 anni ha commesso l’omicidio della moglie e dei due figli di 5 e 16 anni. Un’altra figlia di 17 anni è riuscita a sopravvivere riuscendo a scappare
    Dopo il delitto, l’uomo ha chiamato i carabinieri e si è consegnato a Casteldaccia, dove è stato poi arrestato.
    Al momento le informazioni sono limitate, ma i carabinieri stanno conducendo le indagini per fare chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto, con il supporto dei Ris. L’omicidio è avvenuto verso le 3 di notte. LEGGI TUTTO

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    I NUMERI Ascolti Sanremo, la serata delle cover batte tutti i record: 11,8 mln sintonizzati

    Nella quarta serata di Sanremo, le cover hanno attirato l’attenzione di una vasta audience, con una media di 11 milioni e 893 mila telespettatori, corrispondente al 67,8% di share, durante il periodo dalle 21.15 all’1.59. La prima parte, che si è svolta dalle 21.25 alle 23.35, ha registrato un pubblico di 15.531.000 con uno share del 65,1%, mentre la seconda parte, dalle 23.38 alle 2, ha conquistato 8.398.000 spettatori con uno share del 73,2%.L’anteprima “Sanremo Start,” trasmessa dalle 20.45 alle 21.19, ha coinvolto 12.824.000 spettatori, corrispondenti al 52,2% di share. Nel confronto con l’anno precedente, la quarta serata di Sanremo 2023 dedicata a duetti e cover ha superato i risultati con 11.121.000 spettatori e uno share del 66,5%. La prima parte (21:25-23:41) ha ottenuto 15.046.000 spettatori, pari al 65,2% di share, mentre la seconda parte (23:42 alle 1:59) ha registrato 7.041.000 spettatori con uno share del 69,7%.
    Nel 2022, la quarta puntata ha attirato in media 11 milioni e 378 mila spettatori, con uno share del 60,5%. La prima parte della serata ha raggiunto 14 milioni e 731 mila spettatori, corrispondenti al 59,2% di share, mentre la seconda parte ha ottenuto 7 milioni e 543 mila spettatori, con uno share del 63,5%.
    Nel 2021, la quarta serata ha avuto una media di 7 milioni e 880 mila spettatori, con uno share del 44,7%. La prima parte è stata seguita da 11 milioni e 115 mila spettatori, corrispondenti al 43,3% di share, mentre la seconda parte ha registrato 4 milioni e 980 mila persone, con uno share del 48,2%.
    Nel 2020, durante il primo festival targato Amadeus, la quarta serata ha attratto in media 9 milioni e 504 mila spettatori, con uno share del 53,3%. La prima parte ha ottenuto 12 milioni e 674 mila spettatori, corrispondenti al 52,3% di share, mentre la seconda parte ha coinvolto 5 milioni e 795 mila persone, con uno share del 56%. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Eredità famiglia Agnelli, tra gli indagati dalla Procura di Torino anche John Elkann

    John Elkann è stato incluso tra le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Torino nell’ambito di un fascicolo relativo a questioni fiscali legate alla famiglia Agnelli. L’indagine ha avuto inizio in seguito a un esposto presentato nei mesi precedenti da Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli, coinvolta in una controversia familiare sull’eredità della madre Marella Caracciolo.
    La Guardia di Finanza ha effettuato acquisizioni di documenti presso lo studio di un notaio e altri uffici, mentre i magistrati contestano una serie di irregolarità legate al trattamento fiscale del vitalizio che Margherita Agnelli ha erogato alla madre Marella, scomparsa nel 2019.
    Oltre a Elkann, risultano indagati il commercialista torinese e presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, e Robert Von Gruenigen, l’amministratore dell’eredità di Marella Agnelli. L’indagine si colloca in un contesto più ampio legato alle dinamiche patrimoniali e fiscali della famiglia Agnelli, evidenziando le complessità che circondano l’eredità e le questioni finanziarie inerenti al patrimonio familiare. LEGGI TUTTO

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    Arrestato a Malta il genero di Totò Riina: faceva l’autista. Era latitante

    Antonio Ciavarello, genero del defunto boss mafioso Totò Riina, è stato arrestato a Malta il giorno dopo il suo 50esimo compleanno. L’uomo, ricercato in Italia per scontare una condanna per frode, viveva a Mosta, una delle maggiori città dell’isola, dove lavorava come autista in una società di costruzioni.
    Ciavarello era stato condannato a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 100 mila euro per una frode, e ad altri otto mesi di reclusione per un’altra condanna. Nei suoi confronti era stato emesso un mandato di cattura europeo il 24 gennaio 2022 dalla magistratura di Brindisi.
    In tribunale a Malta, l’uomo ha partecipato all’udienza lamentando dolori alle gambe ed è stato assistito da un interprete. Non si è opposto all’estradizione e resta quindi in custodia alle autorità maltesi in attesa del rientro in Italia.
    Le attività di Ciavarello
    Oltre al lavoro di autista, Ciavarello aveva diverse attività, alcune delle quali piuttosto singolari. Aveva infatti costituito una società con sede virtuale a Londra che si occupava di:
    Vendita di vini con il marchio RiinaLotteria onlineAssistenza a coppie interessate a “divorzi lampo” in soli 40 giorni (pacchetto “all inclusive” di 7.500 euro)In Puglia aveva anche costituito una ditta di ricambi per auto.
    Le cialde “Zù Totò” e la “provocazione intollerabile”
    Tra le iniziative più eclatanti di Ciavarello c’è stata la vendita online di cialde per il caffè “Zù Totò” (zio Totò), sostenuta da un sondaggio su Facebook. La pagina online fu poi bloccata e il sindaco di San Pancrazio Salentino definì l’iniziativa una “provocazione intollerabile”.
    L’ombra di Totò Riina
    Ciavarello ha sempre sostenuto che l’ombra del suocero abbia avuto un impatto negativo sulla sua vita. Nel dicembre 2017, poco dopo la morte di Riina in carcere, era stato arrestato in Puglia e posto ai domiciliari per scontare un residuo di pena di sei mesi per una condanna per truffa.
    Ora, con l’arresto a Malta, Ciavarello dovrà scontare le condanne a cui si era sottratto. LEGGI TUTTO

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    Addio a Carlotta Dessì, giornalista di Mediaset morta a 35 anni

    Carlotta Dessì, una giornalista milanese di adozione, è morta ieri a soli 35 anni a causa di una malattia che l’aveva colpita l’estate scorsa.
    Il mondo del giornalismo e in particolare Mediaset, per cui lavorava, piange la sua scomparsa. Carlotta aveva lavorato come redattrice per diversi programmi di Mediaset, incluso “Pomeriggio 5” e “Fuori dal Coro”.
    Il conduttore Mario Giordano ha più volte elogiato il coraggio di Carlotta e ha espresso la vicinanza di tutta la redazione alla sua lotta contro la malattia.
    Originaria di Cagliari, Carlotta Dessì si era laureata alla Sapienza di Roma e aveva lavorato anche per SkyTg24. La sua ultima apparizione in televisione risale allo scorso dicembre, dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Durante il programma di Giordano, aveva sottolineato la necessità di lottare e non arrendersi, affermando di non essere sola nella sua battaglia contro la malattia.
    Tre settimane prima della sua morte, Carlotta aveva scritto un messaggio su Instagram in cui parlava della paura e della sofferenza legate alla malattia, ma anche della determinazione a non temere. Dopo la sua scomparsa, colleghi, amici e anche coloro che non l’avevano mai conosciuta, hanno espresso la loro ammirazione per la sua professionalità e cortesia.
    La morte di Carlotta Dessì ha suscitato una profonda tristezza nel mondo del giornalismo e ha portato alla luce la stima e l’affetto che molti provavano nei suoi confronti, sia a livello personale che professionale. LEGGI TUTTO

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    Geolier: da Secondigliano a Sanremo, la voce di Napoli che ha conquistato l’Italia

    Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo, nato a Napoli il 23 marzo 2000, Geolier è cresciuto nel quartiere di Secondigliano, che ha influenzato profondamente il suo stile e la sua musica, arricchendoli con beat urban e liriche in dialetto napoletano.La sua carriera ha preso il via poco dopo il compimento del suo diciottesimo compleanno, con il lancio del singolo “P Secondigliano”, che ha visto la collaborazione con Nicola Siciliano. Questo brano ha segnato l’inizio del suo successo, raccontando la realtà del suo quartiere d’origine.
    Nel 2019, sotto l’etichetta BFM Music di Luchè, è uscito il suo primo album “Emanuele”, contenente collaborazioni con artisti del calibro di Luchè, Guè, Emis Killa, Lele Blade e MV Killa. L’album ha ottenuto un disco di platino, confermando il favore del pubblico e la qualità della proposta artistica di Geolier.
    Nel corso della sua carriera, Geolier ha continuato a collaborare con importanti nomi della scena musicale italiana, tra cui Sfera Ebbasta, Lazza, e ha partecipato a progetti di grande risonanza come “M’Manc” con Shablo e “Chiagne” con Lazza.
    Il suo impegno artistico gli ha permesso di essere una figura chiave nella nuova generazione della musica partenopea, portando avanti una napoletanità contemporanea e riconoscibile.
    Il 2024 segna un passo importante nella sua carriera con la partecipazione al Festival di Sanremo, dove si esibirà con il brano “I p’ me, tu p’ te”. Questa partecipazione è vista con grande attesa, poiché Geolier rappresenta un esponente di spicco della musica urbana italiana, e la sua presenza a Sanremo conferma l’apertura del festival a sonorità più contemporanee e urbane.
    La musica di Geolier si caratterizza per la capacità di raccontare storie autentiche attraverso un linguaggio che mescola l’italiano al dialetto napoletano, creando un ponte tra tradizione e modernità. Le sue canzoni, spesso cariche di emozioni e vissuti personali, riflettono la realtà di molti giovani napoletani, rendendolo un punto di riferimento per chi cerca nella musica non solo intrattenimento, ma anche narrazione e identità. LEGGI TUTTO

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    Paura a Sanremo: evacuata Villa Nobel per un allarme bomba

    Momenti di tensione a Sanremo durante la festa di inaugurazione di Villa Nobel, quartier generale delle radio Mediaset per il Festival.
    L’edificio è stato evacuato per un allarme bomba, scattato dopo una telefonata anonima al commissariato della città.Alla festa erano presenti numerosi artisti, tra cui Francesco Facchinetti, che ha raccontato l’accaduto su Instagram.
    “Stiamo uscendo perché è accaduto un allarme bomba, ci hanno detto di uscire, è arrivata la polizia per controllare. Vediamo cosa succede”, ha detto Facchinetti.
    “Eravamo al primo, circa 350 persone alla festa. Sono tutti preoccupati, vedendo i cani che cominciavano a girare. Sembra che ci sia qualcosa di esplosivo, non so bene cosa. Aspettiamo”.
    In seguito, Facchinetti ha rassicurato i suoi follower: “Non è successo niente, non è esplosa nessuna bomba”.
    La villa è stata evacuata e gli ospiti hanno dovuto lasciare immediatamente i locali.Le forze dell’ordine hanno effettuato un sopralluogo e bonificato l’area.Al momento non si conoscono i motivi della telefonata anonima.
    L’allarme bomba ha creato un clima di tensione a Sanremo, a poche ore dall’inizio del Festival.La città è blindata dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dell’evento.
    ”Io lavoro dentro la Villa, faccio il cuoco. Intorno alle 22 ci hanno chiesto di evacuare la sala, anche se con molta tranquillità. Siamo usciti e adesso stanno effettuando la bonifica, sapremo più tardi”. 
    Lo ha raccontato il cuoco di Villa Nobel. ”Eravamo circa a metà cena -spiega lo chef- è successo tutto intorno alle 22. In quel momento stavamo al primo, stavamo servendo le orecchiette con le cime di rapa”. LEGGI TUTTO