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    IL FATTO Droga in carcere a Velletri, giro da 80mila euro: la denuncia del sindacato polizia penitenziaria

    Una scoperta inquietante scuote il carcere di Velletri: un giro di droga da oltre 80mila euro smascherato in pochi mesi. “Non ci sorprende affatto,” dichiara Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria. “La domanda e il consumo di droga in carcere sono talmente alti da fare concorrenza alle piazze di spaccio più note fuori dal carcere, come quelle di Roma, Milano, Napoli e Torino.”Secondo Di Giacomo, i politici sono troppo concentrati sulla vicenda di Chico Forti, trascurando i veri problemi delle carceri italiane. “Nel nostro sistema penitenziario, il consumo settimanale di diverse sostanze stupefacenti raggiunge alcuni chilogrammi, generando un giro d’affari di circa dieci milioni di euro l’anno,” aggiunge.
    La situazione dentro le carceri italiane rispecchia quella delle metropoli dove la criminalità organizzata gestisce i traffici più consistenti di droga del Paese. “Sono i familiari, mogli e compagne dei detenuti a introdurre la droga, che viene venduta a prezzi maggiorati del 40-50% rispetto a quelli esterni, o pagata direttamente ai clan per la fornitura in cella,” spiega Di Giacomo.
    Inoltre, detenuti in permesso lavoro e quelli più deboli e ricattabili sono utilizzati per il trasporto di stupefacenti. L’uso di telefonini facilita lo spaccio sia dentro che fuori dal carcere, permettendo ai capi clan di mantenere il controllo sui traffici e di dare ordini agli affiliati. “La detenzione, anziché porre fine alla carriera criminale, ne cementifica i rapporti e alimenta l’economia illegale, necessaria per sostenere le famiglie dei detenuti,” sottolinea il segretario.
    Di Giacomo conclude evidenziando la crescente domanda di stupefacenti: “Circa 18mila detenuti, quasi il 30% del totale, sono tossicodipendenti già all’ingresso in carcere. Il ‘programma a scalare’ con la somministrazione di metadone ha dato risultati scarsi, e la recidività di reato per questi detenuti, una volta fuori, è altissima. Inoltre, tre detenuti su dieci sono solo spacciatori e non consumatori.” LEGGI TUTTO

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    Roma: fermato presunto killer, 81enne uccisa da proiettile vagante

    Roma. Ieri pomeriggio, gli agenti della sezione omicidi della squadra mobile di Roma hanno fermato un uomo di 28 anni, Dante Spinelli, con l’accusa di essere il presunto killer dell’anziana donna di 81 anni, uccisa da un proiettile vagante nel quartiere di Ponte di Nona.
    La vittima si trovava a bordo di un’auto con un’amica quando sono state affiancate da due automobili che si stavano inseguendo. Da una di queste, uno degli occupanti ha esploso dei colpi di pistola, uno dei quali ha colpito l’utilitaria su cui viaggiavano le due donne. L’81enne è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove è purtroppo deceduta.
    Le indagini della squadra mobile, svolte in collaborazione con la Procura Antimafia di Roma, sono state rapide ed efficaci: in meno di 24 ore, gli investigatori hanno identificato e fermato il presunto killer, Dante Spinelli, appartenente alla famiglia Sinti Spinelli, originaria di Pescara e radicata a Roma nel complesso di case popolari di via Capitini.
    Movente legato al narcotraffico
    Secondo la pista investigativa più accreditata, l’omicidio sarebbe avvenuto nell’ambito di uno scontro a fuoco tra due gruppi criminali riconducibili a famiglie Sinti che controllano il narcotraffico nelle piazze di spaccio delle case popolari della zona.
    Le due donne, del tutto incensurate, si sarebbero trovate in mezzo al conflitto tra bande, colpite da un proiettile vagante che ha causato la morte dell’anziana.
    L’omicidio ha provocato sgomento e rabbia tra i residenti del quartiere. Il presidente del VI Municipio Torri, Nicola Franco, ha dichiarato: “Stiamo per diventare peggio di Bogotà. Se una nonna è stata uccisa da un proiettile vagante nel corso di una guerra tra bande di narcotrafficanti, significa che oramai siamo tutti a rischio. Chiedo ai cittadini una reazione e una presa di coscienza e alle Istituzioni la loro presenza”. LEGGI TUTTO

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    Inseguiti e arrestati sulla Basentana due truffatori di Napoli

    Due truffatori sono stati arrestati sulla Basentana dopo un inseguimento partito dalla provincia di Matera dopo aver portato a termine l’ennesima truffa a un’anziana nel comune di  Ferrandina.I Carabinieri di Tito, in provincia di Potenza, hanno arrestato due uomini di 40 anni, entrambi di Napoli, dopo un rocambolesco inseguimento sulla strada statale 407 Basentana. I due malviventi, poco prima, avevano truffato un’anziana signora di Ferrandina, nel Materano.
    La vittima, un’anziana donna di Ferrandina, è caduta in un classico raggiro telefonico. Uno dei malviventi, fingendosi suo nipote, l’ha contattata dicendole di dover consegnare la somma di quattromila euro a due dipendenti delle Poste che si sarebbero presentati a casa sua.
    Purtroppo, la donna ha creduto alla falsa storia e ha consegnato ai due “dipendenti delle Poste”, in realtà i truffatori, la somma di 1500 euro. Solo dopo, la figlia della donna si è accorta dell’accaduto e ha immediatamente chiamato i Carabinieri.
    I Comandi Provinciali Carabinieri di Matera e Potenza hanno avviato immediatamente le ricerche dei due malviventi. I militari, grazie a un’attenta attività investigativa, sono riusciti a intercettare l’auto in fuga dei truffatori sulla SS 407 Basentana. Dopo un rocambolesco inseguimento, i Carabinieri sono riusciti a bloccare l’auto a Tito, all’altezza dello svincolo per Sicignano.
    I fermi e il recupero della refurtiva
    I due uomini, entrambi di 40 anni e residenti a Napoli, sono stati arrestati e condotti in carcere con l’accusa di concorso in truffa aggravata. La refurtiva, 1500 euro, è stata interamente recuperata e restituita alla vittima.
    E la cronaca Napoli in questi giorni è ricca di episodi simili: non ultimo il blitz ordinato dalla Procura di Roma che ha portato a 17 arresti e ad infliggere un duro colpo alla batteria di truffatori con base a Materdei nel rione Sanità. LEGGI TUTTO

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    Decreto Salva-Casa: cosa cambia per verande, porticati e piccoli abusi

    Decreto Salva-Casa: il Consiglio dei Ministri approva un decreto per la sanatoria di lievi difformità edilizie.
    Il decreto Salva-Casa mira a regolarizzare milioni di difformità edilizie minori presenti in Italia, semplificando le procedure e riducendo i costi per i cittadini. Il ministro Salvini ha sottolineato che non si tratta di un condono, ma di un modo per mettere in regola le case degli italiani e per sbloccare l’edilizia.
    Il decreto entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per i prossimi giorni.
    Il decreto non si applica agli abusi edilizi strutturali. Rimane l’obbligo di demolizione per gli abusi gravi.
    Le opposizioni hanno criticato il decreto, definendolo un condono edilizio travestito. Alcune associazioni di ambientalisti hanno espresso dubbi sulla compatibilità del decreto con le norme urbanistiche e paesaggistiche.
    Cosa prevede il decreto

    Regolarizzazione di verande, porticati interni, tende da sole e altre opere: questi interventi potranno essere realizzati senza bisogno di permessi, se rientrano nei limiti previsti dal decreto.Semplificazione del cambio di destinazione d’uso: la procedura per modificare la destinazione d’uso di un immobile sarà più semplice e veloce.Mantenimento di strutture temporanee: le strutture temporanee installate per motivi sanitari, assistenziali o educativi durante la pandemia potranno essere mantenute.Introduzione del silenzio-assenso: se l’amministrazione comunale non risponde entro i tempi previsti alle richieste di sanatoria, le richieste si considereranno automaticamente approvate.Aumento delle tolleranze costruttive: i limiti di tolleranza per altezze, superfici e aperture saranno aumentati, in base alla superficie dell’immobile.Pagamento di una sanzione per sanare gli abusi minori: per regolarizzare gli abusi edilizi di piccola entità sarà necessario pagare una sanatoria.Fine dell’obbligo di doppia conformità per gli abusi minori: per gli abusi edilizi di piccola entità non sarà più necessario che le opere siano conformi sia alle norme vigenti al momento della realizzazione che a quelle attuali. LEGGI TUTTO

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    Morto suicida Franco Anelli, rettore della Cattolica di Milano

    Morto suicida Franco Anelli, il rettore dell’Università Cattolica di Milano: aveva 60 anni.
    Secondo le indagini condotte dai Carabinieri e dal medico legale, il decesso è stato causato da un atto suicida. Anelli si è lanciato dal sesto piano dell’edificio in cui risiedeva nel centro di Milano. Le autorità hanno escluso l’intervento di terzi.
    “La Comunità dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS sono profondamente addolorate per questa perdita”, si legge in una nota dell’ateneo. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla madre e ai cari del Rettore Anelli”.
    Nato a Piacenza, Anelli era Rettore dell’Università Cattolica dal 1° gennaio 2013 ed era al terzo mandato. Laureato in Giurisprudenza presso la stessa università, ha ricoperto numerosi incarichi accademici, tra cui quello di Prorettore e Prorettore Vicario. Era inoltre ordinario di Istituzioni di Diritto Privato presso la Facoltà di Giurisprudenza.
    Oltre al suo impegno universitario, Anelli era Vice-Presidente della Fondazione E4Impact e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS e di “Avvenire Nuova Editoriale Italiana S.p.A.” LEGGI TUTTO

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    Accoltella moglie e figli e rischia il linciaggio dopo l’arresto

    Accoltella moglie e figli: protagonista un uomo di 35 anni. E’ accaduto nella loro casa di Cianciana, in provincia di Agrigento.

    L’uomo ha accoltellato la moglie e i due figli, una bambina di 3 anni e un bambino di 7, la donna è riuscita a fuggire con il figlio più piccolo e a chiamare i soccorsi. Il padre, dopo aver ferito la famiglia, si è barricato in casa.
    La bambina è stata trasportata in elicottero all’ospedale dei bambini di Palermo, dove si trova in terapia intensiva in condizioni molto gravi.
    Il bambino è stato ricoverato in Cardiochirurgia pediatrica all’ospedale Civico di Palermo, anche lui in condizioni gravi.La donna è stata operata all’ospedale di Agrigento per una ferita da coltello all’addome. Non è in pericolo di vita.
    Secondo le prime ipotesi, il movente dell’aggressione sarebbe da ricercare nella volontà della donna di separarsi dal marito.
    Tentavo di linciaggio
    Al momento dell’arresto, un uomo ha tentato di linciare il meccanico colpendo l’auto dei carabinieri e cercando di aprire lo sportello. I carabinieri sono intervenuti bloccando e identificando l’uomo.
    Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri per ricostruire i fatti nel dettaglio. I due bambini sono in prognosi riservata e la loro situazione rimane preoccupante. LEGGI TUTTO

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    Pertosse allarme pediatri per boom ricoveri (+800%) e 3 morti tra neonati non vaccinati

    I pediatri italiani lanciano l’allarme per l’epidemia di pertosse che sta colpendo principalmente neonati e lattanti non vaccinati, causando già 3 morti da inizio anno.I ricoveri dei piccoli sono aumentati dell’800% rispetto allo scorso anno, con 110 ospedalizzazioni tra gennaio e maggio 2024, di cui oltre 15 in terapia intensiva.
    L’allarme della Società Italiana di Pediatria (SIP) segue quello dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che ha segnalato quasi 60.000 casi di pertosse in Europa nel 2023 e fino ad aprile 2024, un aumento di oltre 10 volte rispetto al 2022 e 2021. La maggior parte dei casi si è concentrata in Campania, Sicilia e Lazio.
    Il pericolo per i più piccoli
    “La pertosse è una malattia fortemente contagiosa e pericolosa, soprattutto nei primi mesi di vita e nei neonati che hanno un maggior rischio di complicanze e di decesso”, spiega Annamaria Staiano, presidente SIP. “In questa fascia di età la mortalità è tra l’1 e l’1,5%. Possiamo tutelare questa popolazione particolarmente vulnerabile attraverso l’immunizzazione della mamma durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, altamente sicura ed efficace nel proteggere i bambini ancora troppo piccoli per poter essere vaccinati”.
    I sintomi e la cura
    La pertosse è causata da un batterio chiamato Bordetella pertussis che si trasmette da persona a persona con le goccioline di saliva. I sintomi iniziali sono simili a quelli del raffreddore (starnuti, naso chiuso, tosse leggera), ma dopo 1-2 settimane la tosse peggiora e si manifesta in “attacchi”. La guarigione può richiedere diversi mesi. La cura consiste nella somministrazione di antibiotici.
    I dati italiani: sottostimati e preoccupanti
    I dati italiani sui ricoveri pediatrici, precisano gli esperti, sarebbero sottostimati. Sono stati ottenuti nell’ambito di un progetto Pnrr (Inf-Act) e raccolti in 7 centri distribuiti in Italia. La maggior parte dei ricoveri ha riguardato neonati e lattanti non vaccinati sotto i 4 mesi di età. Inoltre, il 95% delle madri non era vaccinato e l’80% non aveva ricevuto alcuna informazione sulla disponibilità di una vaccinazione prenatale”, spiega Alfredo Guarino, presidente SIP Campania e coordinatore della rete clinica Inf-Act.
    “I dati si riferiscono a bambini ospedalizzati in condizioni cliniche serie e quindi da considerare casi gravi, pertanto sono solo la punta dell’iceberg rispetto alla circolazione della pertosse, in quanto non sono considerati i casi non ospedalizzati”, aggiunge Guarino. La situazione è “particolarmente preoccupante in Campania”, dove si sono registrati oltre 30 ricoveri di lattanti nei centri di malattie infettive pediatriche di Napoli”.
    L’importanza della vaccinazione
    “Per contrastare efficacemente la pertosse è fondamentale mantenere elevate coperture vaccinali in tutta la popolazione”, spiega Fabio Midulla, responsabile della Pediatria d’urgenza dell’Umberto I di Roma. “Il vaccino non conferisce un’immunità permanente, perdendo efficacia nel corso del tempo. Per questo, oltre alla vaccinazione della donna in gravidanza, è essenziale fare tutti i richiami previsti ad ogni età: 3 dosi nel primo anno di vita con l’esavalente, un richiamo al sesto anno, uno ulteriore tra 12 e i 18 anni e poi ogni 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Frode fiscale in tutta Italia: sequestri per 12 milioni di euro

    Sequestri per un totale di 12.552.360,53 euro sono stati effettuati in Italia e all’estero dalla guardia di finanza di Terni nell’ambito di un’indagine su crediti fiscali, in particolare IVA, derivanti da presunte false fatturazioni.
    L’operazione è condotta da circa cinquanta uomini delle Fiamme Gialle umbre, con il supporto di militari del Servizio Centrale ICO.
    Gli investigatori hanno eseguito un provvedimento cautelare patrimoniale nei confronti di 42 persone fisiche e 39 persone giuridiche, emesso dal GIP di Terni per reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, indebite compensazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio.
    Sono stati colpiti da provvedimento complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie degli indagati nel territorio di Terni e in altre 14 province: Milano, Torino, Novara, Verona, Lucca, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Roma, Napoli, Potenza, Catania, Sassari e Nuoro, nonché in Romania, grazie alla collaborazione delle autorità giudiziarie tramite Eurojust. LEGGI TUTTO

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    Campi Flegrei la confusione a Porta a Porta diventa virale sul web

    A Porta a Porta di Bruno Vespa si fa confusione: al posto dei Campi Flegrei c’è il VesuvioA “Porta a Porta” si confonde la caldera vulcanica dei Campi Flegrei con l’altro vulcano napoletano, ovvero il Vesuvio
    La foto che recita “Pozzuoli la terra trema, la paura del Vesuvio” che mostra Bruno Vespa mentre lanciava la puntata di ieri sera di “Porta a Porta” su Rai1 sta diventando virale.
    I commenti ironici sui social non si sprecano. La confusione del Governo ma anche di un giornalista che da anni si dedica agli approfondimenti hanno lasciato senza parole gli abitanti dei Campi Flegrei.
    Eppure da giorni gli esperti anche, quelli nominati dal governo nei vari enti, stanno spiegando che il bradisismo di Pozzuoli non ha alcun legame con il Vesuvio. LEGGI TUTTO

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    Disabilità, medaglia d’oro per l’Italia : Gemma (Fdi): “La Vittoria di Calcagno è forza del sud”

    L’eurodeputata Chiara Gemma (FDI) ha elogiato l’impresa sportiva dell’atleta Calcagni, sottolineando la sua straordinaria medaglia d’oro nella corsa dei 100 metri T72, conquistata con il tempo record di 15,39 secondi.
    “La conquista della medaglia d’oro per Carlo Calcagni ai mondiali di Kobe, in Giappone, è esempio di tenacia, ma anche di resilienza, tipica delle personalità di spicco del nostro sud Italia. Sosterremo sempre Carlo in ogni sua sfida. Immagino con lui un tour in tutto il Mezzogiorno, compresa la Campania, per raccontare la sua storia”.
    “Quella di Calcagni è stata la prima medaglia di sempre per l’Italia nel frame running, l’ausilio che permette ad atleti con difficoltà di coordinamento ed equilibrio di cimentarsi nella corsa – continua Gemma – la sua vittoria è una dimostrazione evidente di come, grazie allo sport, si possa vivere bene nonostante gravi patologie”. LEGGI TUTTO

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    L’ANNUNCIO Carlo Conti direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025

    Carlo Conti torna al timone del Festival della Canzone Italiana di Sanremo come direttore artistico e conduttore. L’annuncio ufficiale è stato dato questa mattina al Tg1, confermando la decisione unanime dei vertici della Rai, tra cui l’amministratore delegato Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi e il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea. Conti guiderà l’evento per i prossimi due anni, continuando una tradizione che lo ha visto protagonista in passato con grande successo.
    Durante il collegamento con il Tg1, Conti ha svelato che il primo a congratularsi con lui è stato Fiorello, un amico e collega di lunga data. “Ho sentito un grande affetto da parte della Rai,” ha dichiarato Conti, “e questo mi ha convinto a tornare su quel palco. Sarà anche un bel modo di festeggiare il prossimo anno i miei primi 40 anni in Rai.”
    Conti ha già iniziato a lavorare al nuovo Festival, promettendo sorprese e novità per il pubblico. “Ci saranno degli step ben precisi: inizieremo con il regolamento, poi passeremo ad ascoltare le nuove proposte e quelle dei big, e infine formeremo la squadra che mi accompagnerà sul palco,” ha spiegato il conduttore. Sebbene gli amici di sempre, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, non saranno presenze fisse, Conti ha anticipato che ci saranno cambiamenti e alternanze serali per mantenere viva l’attenzione del pubblico.
    Carlo Conti torna a Sanremo dopo sette anni, raccogliendo il testimone dalle edizioni condotte da Claudio Baglioni e Amadeus. “Torno con l’intenzione di riprendere il lavoro fatto in passato e di valorizzare ulteriormente il Festival,” ha detto Conti. “Ho accettato grazie al grande affetto di tutta l’azienda, dai vertici fino ai tecnici e al personale di supporto, che mi ha fatto sentire un vero tifo per il mio ritorno.”
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    Il boss della mafia turca Boris Boyan arrestato a Viterbo

    Un’operazione congiunta di forze dell’ordine italiane e Interpol ha portato all’arresto del presunto boss della mafia turca Boris Boyan.

    Alle 4 di questa mattina, una task force ha fatto irruzione in un appartamento a Viterbo, dove Boyan era agli arresti domiciliari da tempo. Il boss è stato poi condotto a Milano.
    L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’operazione più ampia che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone. I soggetti coinvolti, tutti turchi di cui alcuni residenti in Italia e altri in Svizzera, Germania e Turchia, sono accusati di associazione per delinquere aggravata, banda armata, terrorismo, detenzione e porto illegale di armi, traffico di droga, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
    18 le persone arrestate tra Italia, Svizzera, Germania e Turchia
    L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Milano. Le indagini, avviate grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di ricostruire le attività del gruppo criminale e di individuare i suoi componenti.
    L’operazione, ancora in corso, sta coinvolgendo centinaia di agenti in Italia e Svizzera. Sono impegnate la Squadra Mobile di Como, il Servizio Centrale Operativo di Roma, le Squadre Mobili di diverse città italiane, la Guardia di Finanza di Milano e Roma, unità cinofile e la Polizia Scientifica.
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