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    San Felice a Cancello, sesto giorno di ricerche per i due dispersi

    È il sesto giorno di ricerche per i due dispersi a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta.PUBBLICITA

    Agnese Minieri, 74 anni, e suo figlio Giuseppe Guadagnino, 41 anni, sono scomparsi nel tardo pomeriggio del 27 agosto, quando un fiume di fango, provocato da una frana dovuta al maltempo, ha travolto l’Apecar su cui viaggiavano.
    I Vigili del fuoco stanno lavorando incessantemente da giorni, utilizzando escavatori e droni con termocamere. Le operazioni di ricerca si stanno concentrando su una vasca di contenimento in una ex cava, dove si ritiene possano esserci indizi sui due dispersi.
    L’Apecar è stato ritrovato poco dopo la frana, ma senza traccia degli occupanti. Intanto sono arrivati nel fine settimana gli altri cani da ricerca dopo il ferimento del primo.
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    Frana San Felice a Cancello: la Procura apre una inchiesta per disastro colposo

    La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un’indagine riguardo alla frana di fango che ha colpito San Felice a Cancello, causando gravi danni e la scomparsa di due persone.PUBBLICITA

    Gli inquirenti puntano a fare chiarezza sull’accaduto, esaminando i fatti e verificando eventuali responsabilità. Il reato ipotizzato è quello di disastro colposo.
    Nel frattempo, per il quarto giorno consecutivo, continuano le ricerche di Agnese e Giuseppe, madre e figlio dispersi da martedì, quando l’alluvione li ha sorpresi mentre tornavano a casa a bordo della loro Apecar.
    Sono 59 i Vigili del Fuoco impegnati nelle ricerche, inclusi personale operativo, Funzionari e nuclei specializzati come i S.A.P.R. (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), i G.O.S. (Gruppi Operativi Speciali con mezzi movimento terra), provenienti anche dal Comando di Roma, e i nuclei S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale) e Fluviale. Sul posto sono arrivate anche squadre dai Comandi di Salerno e Firenze. Le ricerche si concentrano nelle aree delle vasche di accumulo delle acque, ora riempite di fango.
    Le operazioni sono proseguite anche di sera. “Si continua a rimuovere il fango, con grande tristezza ma con coraggio e concentrazione. La gratitudine e il riconoscimento vanno a tutte le forze pubbliche, alla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla guardia di finanza, alla polizia di stato e a tutti coloro che stanno svolgendo questa operazione con costante dedizione”, ha scritto il sindaco Emilio Nuzzo sui social.
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    Frana a San Felice a Cancello: arriva Baila, il cane specializzato nel rilevamento di tracce di sangue

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    Baila, il cane dell’unità cinofila dei Carabinieri di Bologna, è stato chiamato in aiuto dei soccorritori impegnati da quasi 48 ore a Talanico, frazione di San Felice a Cancello, nella ricerca dei corpi di Agnese Milanese, 74 anni, e del figlio Giuseppe Guadagnino, 42 anni.
    Baila è l’unico cane in Italia capace di rilevare tracce di sangue e individuare persone decedute, anche in condizioni estremamente difficili come quelle incontrate dai Vigili del Fuoco e dalle forze dell’ordine nel comune casertano.
    Il canalone dove è stato ritrovato l’Apecar, su cui madre e figlio avevano cercato di fuggire martedì sera dalla furia dell’acqua e dei detriti provenienti dalla collina sovrastante Talanico, è stato parzialmente ripulito. Stamattina è stata rinvenuta un’altra parte del veicolo a tre ruote a circa 500 metri dal punto iniziale, ma dei corpi non c’è ancora traccia.
    “Servirebbe un colpo di fortuna”, commenta un cittadino che osserva il canalone, lo stesso dove ieri si affacciavano disperati Raffaele Guadagnino, fratello e figlio dei dispersi, il datore di lavoro di Giuseppe e numerosi abitanti del luogo, sperando almeno di poter dare un ultimo saluto e una degna sepoltura ai loro cari.no che emergessero i corpi per dar loro l’ultimo saluto e degna sepoltura.
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    Mamma e figlio dispersi nel Casertano: ritrovato solo l’Apecar

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    E’ stato ritrovato l’Apecar sul quale erano salito a bordo Giuseppe Guadagnino di 41 anni e la mamma Agnese Minieri di 82 per cercare riparo dal temporale sulla collina di San Felice a Cancello.
    I due purtroppo risultano ancora dispersi dal pomeriggio di ieri quando la frazione di Talanico si è registrata una frana a seguito del violento nubifragio.
    Centiania di chiamate di soccorso ai vigili del fuoco. Sono state evacuate alcune abitazioni in pericolo per la colata di fango che si è abbattuta sul comune casertano.
    La stessa zona era stata già colpita da una frana nel 1998. Alle ricerche sta partecipando anche il sindaco Emilio Nuzzo: “Mai vista una situazione simile, stiamo vivendo un inferno, spero di ritrovare in vita Agnese e Giuseppe”.
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    Frana per il maltempo a San Felice a Cancello: due dispersi

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    Ansia e preoccupazione a San Felice a Cancello: due persone risultano disperse da alcune abitazioni evacuate a causa del nubifragio che si è abbattutto in città e che ha causato danni notevoli e allagamenti.
    I Vigili del Fuoco sono intervenuti  nella frazione di Talanico, per far fronte a una frana. In questo momento, si sta procedendo con l’evacuazione di diverse abitazioni e le ricerche sono in corso per due persone attualmente disperse.
    Le strade di Talanico sono state sommerse da un torrente di fango e detriti, costringendo molti residenti a uscire dalle loro case per la paura, dopo che le acque hanno inondato cantine e garage, trascinando via veicoli e motorini.
    I vigili del fuoco cercano i dispersi anche con i cani da ricerca
    “Stiamo concentrando a Talanico tutti i mezzi disponibili, inclusi i cani da ricerca”, ha dichiarato il comandante dei Vigili del Fuoco di Caserta, Paolo Massimi, confermando che si stanno effettuando ricerche per due persone ancora non trovate.
    “Collaboriamo costantemente con la Protezione Civile e stiamo assistendo numerosi cittadini”.
    Il flusso di fango e detriti è precipitato rapidamente dalla collina che domina Talanico, un fenomeno aggravato dal terreno reso fragile dalle piogge intense del pomeriggio e dall’assenza di alberi, distrutti da un incendio che ha devastato la pineta della collina a inizio agosto.

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    Bacoli, frana a Marina Torrefumo: il sindaco chiede la messa in sicurezza dei costoni

    Frana di pietrisco a Marina Torrefumo, nel comune di Bacoli. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha sollecitato un intervento urgente per la messa in sicurezza dei costoni, fragilizzati dalle continue scosse sismiche del bradisismo.PUBBLICITA

    “La frana è avvenuta questa mattina – ha spiegato Della Ragione – e l’abbiamo osservata dal mare durante dei controlli a bordo di una motovedetta della capitaneria.

    L’area è già chiusa da anni al passaggio pedonale e alla balneazione proprio per il rischio di frane. I costoni sono già naturalmente predisposti a franare e il bradisismo, con le sue scosse continue, non fa che aggravare la situazione.
    È quindi necessario un intervento immediato per metterli in sicurezza, anche per evitare che eventuali crolli possano danneggiare la Città Sommersa di Baia.”

    Il sindaco ha annunciato che chiederà al governo un intervento per il picconamento dei costoni più critici, seguito da lavori di messa in sicurezza permanente.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Frana Ischia: verifica della Dia sulle ditte per la ricostruzione dell’isola

    La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha avviato controlli sull’isola d’Ischia riguardanti le ditte coinvolte nella ricostruzione, messa in sicurezza e smaltimento dei rifiuti causati dalla frana del 24 novembre 2022.
    Gli sforzi si concentrano su automezzi, dipendenti, autorizzazioni, documentazioni di trasporto e il rispetto delle normative ambientali e sulla sicurezza sul lavoro. L’operazione, condotta in collaborazione con Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coinvolge diverse decine di agenti ed è in corso in occasione della visita ufficiale del prefetto Michele Di Bari sull’isola.
    Durante la sua visita, il prefetto ha sottolineato l’attenzione della Prefettura sugli appalti concessi per i lavori avviati in risposta alle calamità naturali che hanno colpito Ischia negli ultimi anni.
    I controlli si concentrano anche sulla vicenda di Salvatore Langellotto, un imprenditore edile già condannato per concorso esterno in associazione camorristica e recentemente arrestato per l’aggressione al presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d’Esposito.
    Langellotto risulta essere stato assunto dalla ditta appaltatrice dello smaltimento in terraferma del fango causato dall’alluvione ischitana. LEGGI TUTTO