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    Napoli minaccia ex con le forbici: arrestato 35enne

    Napoli.Un uomo di 35 anni, con precedenti di polizia, è stato arrestato questa mattina dagli  agenti dei Commissariati Vicaria-Mercato e Decumani per maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali aggravate.PUBBLICITA
    L’uomo, già in altre occasioni resosi responsabile di comportamenti violenti nei confronti della sua ex compagna, è stato arrestato in flagranza di reato dopo aver aggredito e minacciato la donna in Piazza Giovanni Leone.

    Punti Chiave ArticoloStamane gli agenti durante un servizio di controllo del territorio, hanno notato l’uomo che, impugnando un paio di forbici, minacciava una donna visibilmente scossa e con il volto tumefatto. I militari sono tempestivamente intervenuti, bloccando l’uomo con non poche difficoltà. Il 35enne armato di forbici minacciava la donna Dalle ricostruzioni è emerso che l’uomo, poco prima, si era avvicinato improvvisamente all’ex compagna sferrandole un violento pugno al volto, facendola cadere a terra.
    La donna, già in passato vittima di violenze da parte dell’uomo, era stata soccorsa da due passanti che erano intervenuti per tentare di calmare la situazione. Nonostante l’intervento dei passanti, l’uomo aveva continuato a minacciare la donna con le forbici. Gli agenti accertati i fatti, hanno arrestato l’uomo, identificato come un 35enne napoletano con precedenti di polizia. Oltre ai reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali aggravate, l’uomo è stato denunciato anche per porto di armi od oggetti atti ad offendere. L’arrestato è stato condotto al carcere di Napoli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’episodio di violenza domestica è purtroppo l’ennesimo che viene raccontato negli ultimi tempi dalle cronache di Napoli. Le forze dell’ordine per questo invitano le donne vittime di violenza a denunciare gli abusi subiti alle forze dell’ordine. Non sono sole e possono contare sul supporto e l’aiuto delle istituzioni. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, droga nascosta sul balcone: arrestata 59enne a Porta Nolana

    Napoli. Ieri mattina, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, coadiuvati dall’unità cinofila, hanno arrestato una donna di 59 anni a Porta Nolana durante un controllo domiciliare.PUBBLICITA
    Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno trovato ben nascoste all’interno di un armadietto sul balcone 5 buste di marijuana per un peso complessivo di circa 2,3 chilogrammi, un bilancino di precisione e diverso materiale per il confezionamento della droga.

    Punti Chiave ArticoloAlla luce di quanto scoperto, la donna, già nota alle forze dell’ordine per precedenti reati legati allo spaccio, è stata arrestata per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L’impegno della Polizia di Stato contro lo spaccio di droga Questa operazione conferma l’impegno costante della Polizia di Stato nel contrastare il fenomeno dello spaccio di droga, tutelando la sicurezza dei cittadini e dei quartieri.
    I controlli serrati del territorio, in maniera particolare nella zona di Porta Nolana, frequentata da cittadini extracomunitari, anche con l’ausilio delle unità cinofile, mirano a stroncare il commercio di stupefacenti e a smantellare le reti di spaccio che minacciano la salute e la tranquillità pubblica. Le cronache di Napoli stanno raccontando ogni giorno di arrestati di pusher sia napoletani sia migranti vista che appunto è una zona di grande transito di turisti. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli caccia al pirata del mare: turista investita e uccisa sul kayak

    Napoli. E’ caccia al pirata del mare che ieri pomeriggio con la sua imbarcazione ha investito e ucciso una donna di 30 anni che si trovava su un kayak insieme con un suo amico rimasto ferito.PUBBLICITA
    Una domenica di relax si è trasformata in tragedia a Posillipo. La vittima si chiamava Cristina Frazzica, originaria di Taurianova ma residente a Voghera e che era a Napoli da turista da qualche giorno. Con lei sul kayak un giovane penalista napoletano di 31 anni originario di san Giovanni a Teduccio.
    Punti Chiave ArticoloL’imbarcazione su cui si trovava con l’amico è stata speronata da un natante che viaggiava a velocità sostenuta. Il pirata del mare, dopo aver provocato l’incidente, è fuggito senza soccorrere le vittime. L’incidente è avvenuto intorno alle 17.30 nelle acque tra villa Rosebery e Giuseppone a Mare. Il kayak, con a bordo Frazzica e il suo amico, è stato colpito in pieno dal natante, facendoli cadere entrambi in acqua. La donna è stata ferita dall’elica dell’imbarcazione pirata e, nonostante i soccorsi tempestivi, è morta poco dopo. Il suo amico è stato salvato da un altro diportista che si trovava in zona. La Procura di Napoli ha aperto un’indagine per omicidio e omissione di soccorso. Gli inquirenti stanno cercando di identificare il pirata del mare e ricostruire la dinamica dell’incidente. Sono state avviate le ricerche per individuare l’imbarcazione responsabile dell’incidente, che potrebbe avere danni visibili a causa dello scontro. La morte di Cristina Frazzica ha sconvolto la comunità di Posillipo. La donna, che viveva e lavorava Lombardia, era a Napoli da pochi giorni per trascorrere un weekend con l’amico. Le sue amiche e i suoi familiari la ricordano come una persona solare e piena di vita. L’appello della Procura La Procura di Napoli chiede a chiunque abbia visto qualcosa di utile per le indagini di farsi avanti. Le informazioni, anche i minimi dettagli, potrebbero essere cruciali per identificare il pirata della strada e assicurarlo alla giustizia. Un monito alla responsabilità La tragedia di Posillipo, la prima dell’estate del 2024 raccontate dalle cronache di Napoli, ci ricorda ancora una volta l’importanza della responsabilità in mare. Chiunque navighi, sia a bordo di un natante che di un kayak, deve farlo con prudenza e nel rispetto delle regole. L’omissione di soccorso, in caso di incidente, è un reato grave che può avere conseguenze tragiche. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli truffa del compact disc: la nuova tecnica di raggiro agli anziani

    Napoli. Arriva la truffa del compact disc: è la nuova tecnica per spillare soldi agli anziani. Non più a casa con la telefonata del finto nipote ma avvicinati in strada nelle vie dello shopping.PUBBLICITA
    I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno arrestato un 47enne con l’accusa di truffa aggravata ai danni di anziani. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, agiva in concorso con un complice ancora non identificato.

    Punti Chiave Articolo Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno rivelato che i due truffatori avvicinavano gli anziani per strada, spacciandosi per impiegati di un negozio di informatica. Con la scusa di dover consegnare dei compact disc ai loro figli, convincevano le vittime a consegnare loro denaro, ottenendo un profitto ingiusto. Le truffe avvenivano tutte nel quartiere di Chiaia. iI 47enne ed il complice avrebbero avvicinato in strada un 74enne, presentandosi come impiegati di un negozio d’informatica. Avrebbero poi affermato di dover consegnare al figlio della vittima due “compact disc”, uno del valore di 150 euro, l’altro di 200.
     Le truffe tutte nel quartiere di Chiaia Dopo aver raggirato l’anziano avrebbero, dunque, incassato la somma richiesta. Stesso copione, diverse le vittime, in altri 4 analoghi episodi. Ad una delle vittime, un 81enne, dopo aver inscenato la storia del compact disc, il 47enne avrebbe strappato dalle mani due banconote da 50 euro. Per questo risponderà anche di furto con strappo. In un caso, un 81enne è stato derubato anche di due banconote da 50 euro dopo che i truffatori gli avevano strappato le banconote dalle mani. L’uomo arrestato, M.D.V., è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Risponderà di truffa aggravata e furto con strappo. I carabinieri continuano a informare gli anziani a fare attenzione ai truffatori e a rivolgersi al 112 in caso di sospetti anche perché le cronache di Napoli raccontano ogni giorni di raggiri a persone anziane. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli stesa alle Case Nuove: 11 colpi in strada

    Napoli Ancora violenza a Napoli, dove una raffica di spari ha scosso la zona di Via Padre Ludovico da Casoria. La segnalazione al 113 parlava di una “stesa”.PUBBLICITA

    Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno trovato undici bossoli all’angolo tra Via Padre Ludovico da Casoria e Via Ciccone. Ancora da accertare se i proiettili provengano dalla stessa arma.

    Questo episodio si aggiunge al raid avvenuto la notte tra l’11 e il 12 dicembre nelle vicinanze, dove 80 proiettili esplosi ferirono una donna innocente di 68 anni. L’episodio, avvenuto a pochi passi dalla stazione centrale, aveva fatto clamore per la violenza inaudita e l’utilizzo di armi da assalto.
    L’ennesimo fatto di sangue raccontato dalle cronache di Napoli desta seria preoccupazione per la crescente tensione e l’utilizzo di armi da fuoco nelle strade della città. Le forze dell’ordine sono al lavoro per far luce sui fatti e assicurare i colpevoli alla giustizia.

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    Traffico migranti in Campania: la Procura di Napoli indaga su 80 casi sospetti

    Napoli.Circa 80 casi di ingressi illegali di migranti in Campania sono al centro di un’indagine della Procura di Napoli, che ha già individuato una ventina di indagati.
    Le prime indiscrezioni, trapelate da fonti investigative e riprese da Il Mattino e Repubblica Napoli, rivelano la complessità del sistema di sfruttamento che coinvolge imprenditori compiacenti, intermediari, legali e consulenti dei CAF.

    L’area vesuviana e il Bangladesh
    L’attenzione degli inquirenti si concentra per ora sull’area vesuviana e sugli ingressi di migranti provenienti dal Bangladesh. La catena dell’illegalità prevedeva la falsificazione di contratti di lavoro per far risultare che i migranti avessero un posto di lavoro in Italia al loro arrivo. Ogni ingresso illegale sarebbe stato pagato diverse migliaia di euro, con profitti consistenti per l’organizzazione criminale.
    Possibile coinvolgimento della criminalità organizzata
    Non si esclude che la criminalità organizzata locale abbia avuto un ruolo nella vicenda, sfruttando il traffico di migranti per trarne profitto. Le indagini puntano inoltre a verificare se la rete per gli ingressi dal Bangladesh sia stata replicata in altre zone della Campania, a beneficio di migranti provenienti da altri Paesi.

    La risposta del procuratore Gratteri
    Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, ha commentato l’allarme lanciato dalla premier Meloni sul “caso Campania”: “Stiamo sul pezzo e non siamo preoccupati: abbiamo migliaia di uomini delle forze dell’ordine, abbiamo magistrati di altissimo livello e monitoriamo qualsiasi tipo di fenomeno”.
    Un’inchiesta complessa e in evoluzione
    L’inchiesta è ancora in pieno svolgimento e i dettagli emersi finora rappresentano solo un primo passo per smantellare un sistema illegale che sfrutta la vulnerabilità dei migranti per trarne profitto. Le indagini proseguiranno per accertare le responsabilità di tutti gli attori coinvolti e per individuare eventuali altri filoni investigativi.
    L’episodio, riportate dalle cronache di Napoli dopo la denuncia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rappresenta un monito contro lo sfruttamento dei migranti e la necessità di rafforzare i controlli per contrastare il traffico illegale di esseri umani. Le istituzioni e le forze dell’ordine sono impegnate a garantire la legalità e a tutelare i diritti di tutti i cittadini.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli fabbrica di merce contraffatta in un capannone a Chiaiano

    Napoli. I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, nell’ambito di un’operazione finalizzata al contrasto della contraffazione, hanno sequestrato oltre 3.000 articoli contraffatti e una fabbrica clandestina.
    Le indagini, condotte dal Gruppo Pronto Impiego del Nucleo Investigativo di Polizia Economica e Finanziaria, hanno preso avvio dal rinvenimento di un deposito nei sotterranei del Centro Direzionale di Napoli.

    All’interno del deposito, stipato in condizioni precarie, sono stati rinvenuti migliaia di articoli contraffatti, tra cui indumenti, accessori per l’abbigliamento, borse e scarpe, riproducenti i marchi di note griffe come Louis Vuitton, Adidas, Nike, Gucci, Balenciaga, Fendi, Armani, Versace, Prada, Burberry, North Face, Stone Island, The Dsquared, Lacoste e Palm Angels.
    Il deposito nei sotterranei del Centro Direzionale
    Attraverso mirati approfondimenti investigativi, i Finanzieri sono riusciti a risalire ai locali ove la merce contraffatta veniva assemblata. Si tratta di una vera e propria fabbrica clandestina ubicata nel quartiere Chiaiano di Napoli.

    All’interno della fabbrica, i militari hanno rinvenuto oltre 70 attrezzature, tra cui macchine da cucire, termo pistole, telai, vernici e spatole, nonché etichette, materiale per il packaging e 8 rotoli da 250 metri di pelle cadauno di pregevole qualità, pronti per essere lavorati.
    La fabbrica clandestina a Chiaiano
    Al termine dell’operazione, i Finanzieri hanno denunciato due cittadini napoletani, padre e figlio, per i reati di contraffazione e ricettazione. I due locali individuati, le attrezzature, un’autovettura e oltre 3.000 articoli contraffatti, per un valore complessivo di circa 500.000 euro, sono stati posti sotto sequestro.
    L’operazione dei Finanzieri rappresenta un importante risultato nel contrasto alla contraffazione, un fenomeno raccontato spesso dalle cronache di Napoli che non solo danneggia l’economia legale ma rappresenta anche un pericolo per la salute e la sicurezza dei consumatori. L’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare questo tipo di reati è costante e mira a tutelare il mercato e i cittadini.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, morte di Elvira Zibra: il centauro condannato a 5 anni per omicidio stradale

    Napoli. Il giudice del Tribunale di Napoli, Linda Comella, ha condannato a 5 anni di reclusione Gianluca Sivo, il centauro responsabile dell’omicidio di Elvira Zibra, la giovane donna falciata a Mergellina nell’estate di due anni fa.
    La pena è stata emessa con rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo, e Sivo dovrà anche risarcire la famiglia della vittima con 70mila euro.

    Sivo era senza patente e viaggiava a 78 km/h
    La sera del 29 agosto 2022, Sivo era alla guida di una moto prestata da un amico, senza patente e a una velocità di 78 km/h, quando ha investito Elvira Zibra che stava attraversando la strada per gettare la spazzatura. L’impatto è stato violentissimo e la donna è morta sul colpo.
    La famiglia della vittima: “Giustizia è fatta, ma Elvira non tornerà indietro”
    I familiari di Elvira, assistiti dall’avvocato Giuseppe Catalano, si sono costituiti parte civile nel processo. La madre della vittima, come riporta Il Mattino che ha anticipato la notizia, già provata dalla perdita del figlio Mustapha, morto in un incidente stradale simile pochi mesi prima, ha commentato: “Giustizia è fatta, ma Elvira non tornerà indietro. Spero che questa sentenza sia da monito per tutti quelli che guidano spericolatamente”.

    La difesa annuncia ricorso in appello
    L’avvocato di Sivo, Giuseppe D’Alise, ha annunciato il ricorso in appello: “Leggeremo le motivazioni della sentenza e poi faremo le nostre valutazioni. In aula abbiamo cercato di dimostrare che la scarsa luminosità e l’assenza di strisce pedonali nelle vicinanze del luogo dell’incidente hanno avuto un ruolo nella tragedia”.
    La vicenda di Elvira Zibra è stato il primo di una serie di episodi di incidenti mortali riportati dalle cronache di Napoli, con una continuità impressionante negli ultimi due anni. Il numero di vittime della strada è in costante aumento causa guida spericolata e l’eccesso di velocità.
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    Napoli, a Capodichino si piange la morte del 16enne Paky Esposito

    Napoli. A Capodichino si piange la morte del 16enne Pasquale Esposito conosciuto come Paky che l’altra sera si è schiantato con la sua moto contro due auto in via Giovanni Pascoli nella frazione di Arpino di Casoria al confine proprio con l’aeroporto di Capodichino. Il giovane stava rientrando a casa. Era in sella al suo scooter Honda 125 e indossava il casco. Ha impattato prima con una Fiat Panda guidata da un 19enne e poi è finita contro una seconda auto che transitava nel senso di marcia opposto.

    Punti Chiave ArticoloL’impatto è stato violentissimo e Paky è morto sul colpo. A nulla sono servite le richieste di soccorso degli altri automobilisti coinvolti. Quando è arrivata l’ambulanza il suo cuore già si era fermato per sempre. Sul posto i carabinieri che hanno effettuato i rilievi. La salma è stata sequestrata in attesa dell’autopsia. Sequestrate anche le due auto coinvolte e lo scooter che è andato distrutto.
     I numeri impietosi delle morti per incidenti stradali a Napoli e provincia nel 2024 I carabinieri  come da prassi, hanno anche sottoposto ai test i conducenti delle due auto. Ora le indagini dovranno accertare eventuali responsabilità di terzi nell’incidente mortale o se si sia trattato di una distrazione alla guida del giovane centauro. I numeri degli incidenti mortali raccontati dalle cronache di Napoli nell’ultimo anno sono drammatici con 13 vittime solo in città. Elenco che arriva ad oltre 20 se si estende alla provincia e addirittura a ad oltre 30 se si allarga a tutta la regione Campania. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, incendio al bar del boss Troncone a Fuorigortta

    Napoli. La faida di camorra riesplode in tutta la sua potenza ed alza di nuovo il tiro visto che il bersaglio è ancora una volta il boss Vitale Troncone.PUBBLICITA

    Questa notte, infatti, intorno alle tre, la serranda del bar in via Caio Duilio 47 è andata in fiamme. Danni solo sulla parte esterna.

    Punti Chiave ArticoloSul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Fuorigrotta e quelli del radiomobile di Napoli.PUBBLICITA

    Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice. Non è la prima volta che le cronache di Napoli raccontano di attentati o anche agguati alla famiglia camorristica dei Troncone e al bar che gestiscono da anni al centro di Fuorigrotta.  Nel 2021 il boss rimase ferito in un agguato davanti al bar Nel 2021 il boss Vitale Troncone rimase ferito gravemente in un agguato di camorra proprio davanti al bar. Nel 2022 poi ci fu un attentato contro la sua abitazione e poi nel giugno scorso il boss e il figlio Giuseppe sfuggirono a un agguato teso da alcuni sicari mentre camminavano in strada senza scorta. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli miglior città al mondo per cibo: lo dice il giornale inglese Time Out

    Napoli incoronata Regina del gusto: la città conquista il titolo di miglior cibo al mondo per il 2024!PUBBLICITA

    Rullo di tamburi e applausi per Napoli, eletta la città con il miglior cibo al mondo nel 2024! Il prestigioso titolo arriva dal magazine britannico Time Out, che nella sua annuale classifica celebra le città che eccellono nell’arte culinaria.

    Punti Chiave ArticoloNon solo stelle Michelin: il trionfo della qualità e del buon prezzo Diversamente da altre classifiche che si basano sul numero di stelle Michelin, la selezione di Time Out premia la qualità del cibo a prezzi accessibili. “Abbiamo chiesto a migliaia di abitanti delle città di raccontarci quanto sia bello e conveniente mangiare fuori nella loro città”, spiega la rivista.PUBBLICITA

    Parola ai locali: i migliori consigli e le perle nascoste Gli abitanti di ogni città hanno indicato i loro ristoranti preferiti, i piatti imperdibili e i posti dove gustare un pasto con un ottimo rapporto qualità-prezzo, fornendo un quadro completo della scena gastronomica locale. Un processo di selezione rigoroso per incoronare la vincitrice “Per creare la classifica finale, abbiamo selezionato la città con il punteggio più alto in ogni Paese”, continua Time Out. “Abbiamo poi chiesto alla nostra rete globale di redattori e scrittori di raccontarci perché la loro città rappresenta una destinazione gastronomica entusiasmante nel 2024 e di svelarci i loro posti preferiti dove mangiare in questo momento.” Napoli trionfa: la pizza Margherita regina indiscussa Dall’analisi di questo ampio sondaggio, che ha coinvolto la gente del posto, giornalisti ed esperti del settore, è emersa Napoli come indiscussa regina del gusto. Secondo Time Out, il piatto da non perdere è la pizza Margherita, simbolo della tradizione culinaria partenopea. Un’ode alla pizza a portafoglio: il connubio perfetto di gusto e convenienza Nata come pasto veloce e semplice, la pizza rappresenta ancora oggi l’alimento più economico di Napoli: una pizza a portafoglio costa appena 1-2 euro al pezzo, confermandosi come il piatto con il miglior rapporto qualità-prezzo della città. Un riconoscimento che celebra l’autenticità e la passione della cucina napoletana Questo prestigioso riconoscimento non fa che confermare l’eccellenza della cucina napoletana, apprezzata in tutto il mondo per la sua autenticità, la sua varietà e la sua capacità di unire gusto e tradizione. Un trionfo che riempie di orgoglio i napoletani e che invita tutti gli appassionati di buon cibo a scoprire attraverso le cronache di Napoli le infinite meraviglie gastronomiche che questa città ha da offrire. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, inchiesta sulla morte a Scampia del giovane calciatore Antonio Milo

    Napoli. Scampia e Melito piagono la morte del giovane calciatore Antonio Milo, morto a 16 anni ieri in un incidente stradale a Scampia. Gli agenti della Polizia Municipale di Napoli stanno lavorando per chiarire le responsabilità del tragico incidente.L’incidente è avvenuto in via Roma verso Scampia e viaggiava in direzione di Melito.
    Punti Chiave ArticoloAll’altezza dello svincolo della Circumvallazione esterna in direzione Casoria e Arzano, poco oltre un distributore di carburante, Antonio ha urtato un’auto che lo precedeva, una Fiat Panda. Sebbene l’incidente non fosse grave, Antonio ha perso il controllo del suo scooter, finendo nella corsia opposta, dove sopraggiungeva una Ford Ka. L’impatto è stato fatale: l’uomo alla guida della Ford si è trovato improvvisamente di fronte lo scooter e, nonostante abbia tentato di frenare, non è riuscito ad evitare la collisione. Il ciclomotore è stato colpito frontalmente, e il giovane è stato sbalzato dalla sella, finendo sull’asfalto. Immediate sono scattate le richieste di aiuto ma quando l’ambulanza è arrivata sul posto non si è potuto fare altro che constarne il decesso. Sono partite le indagini da parte degli agenti della sezione infortunistica della polizia municipale di Napoli. Lo scooter e le vetture coinvolte sono state sequestrate. la magistratura ha disposto anche il sequestro della salma per poter disporre dell’autopsia che dovrà stabilire le cause della morte. La Comunità in Lutto La notizia della morte di Antonio Milo ha profondamente scosso la comunità di Scampia e Melito. Tanti sono i messaggi di cordoglio e di solidarietà per la famiglia sui social media. “Ci sentiamo tristi e addolorati per la scomparsa di Antonio Milo, ci stringiamo alla famiglia.Non ci sono parole…”, è scritto sulla pagina fcebook della Gioventù Melito la società di calcio nella quale il giovane Antonio Milo giocava. Era considerato un calciatore di prospettiva. Era stato anche alla Juve Stabia a Castellammare. “Ti ricordo in primo superiore al Melissa Bassi, quando varcasti per la prima volta la soglia della nostra classe, con il tuo sorriso contagioso. Ogni giorno portavi una luce speciale fatta di allegria e curiosità. È con il cuore spezzato che leggo di questa terribile notizia. È difficile accettare che una vita così promettente e piena di sogni sia stata spezzata così presto. La tua presenza mancherà enormemente ma, il tuo ricordo vivrà nei nostri cuori. RIP Antonio Milo”, scrive una sua professore delle scuole elementari. L’ennesima vittima della strada La morte di Antonio Milo segue di poche ore un altro tragico incidente stradale avvenuto a San Giuseppe Vesuviano, dove ha perso la vita Arcangelo Riposo, un ragazzo di 17 anni giovane attore e sulla cui morte si sta indagando. Purtroppo le cronache di Napoli fanno registrare ogni giorni casi di incidenti con il coinvolgimento di giovani e negli ultimi due giorni ci sono state due vittime. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO