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    Camorra ad Acerra: 11 arresti per traffico di droga

    Camorra: 11 arresti per traffico di droga ad Acerra, sgominati 4 clan. Terza ondata di arresti dall’estate scorsa, per un totale di 40 persone finite in manettePUBBLICITA

    I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, su delega della Procura Distrettuale di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 persone accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

    L’operazione, che rappresenta la terza ondata di arresti dall’estate scorsa, porta a 40 il numero complessivo dei fermati. Le indagini, svolte tra giugno 2022 e aprile 2023, hanno permesso di individuare due gruppi criminali distinti attivi ad Acerra.

    I clan si rifornivano di droga da altri gruppi della provincia di Napoli per poi rivenderla al dettaglio su “piazze di spaccio” o con consegne a domicilio.
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    Camorra, arrestato Luigi Carella, il “ras” del Rione Berlingieri del clan Licciardi

    Napoli. Questa mattina, i carabinieri hanno arrestato Luigi Carella, noto come “a gallina”, bloccandolo presso un distributore di benzina a Secondigliano. Durante l’operazione, è stata eseguita anche una perquisizione nella sua abitazione.PUBBLICITA

    Fino a qualche anno fa, l’area era considerata una delle roccaforti della ‘Vanella Grassi’. Recentemente, però, sarebbe passata sotto l’influenza di un altro gruppo criminale legato a Luigi Carella, da poco scarcerato e strettamente collegato alla potente cosca Licciardi della ‘Masseria Cardone’.

    Punti Chiave ArticoloQuesto passaggio di potere è stato favorito dal progressivo indebolimento dei ‘vanelliani’ che, da una delle consorterie criminali più temute, sono finiti ai margini a causa di numerosi arresti e del pentimento di importanti boss come Rosario Guarino.
    Al contrario, il clan Carella ha guadagnato terreno grazie alla scarcerazione di Luigi Carella e di altri affiliati di rilievo.
    Il gruppo è ritenuto molto vicino anche ai Grimaldi di San Pietro a Patierno, attualmente considerati tra i principali trafficanti di droga dell’intera area nord. Questi cambiamenti hanno attirato l’attenzione degli investigatori, che hanno intensificato i controlli nella zona per ricostruire i nuovi equilibri criminali nati dalla disarticolazione delle vecchie cosche. Il Rione Berlingieri, insieme al vicino ‘Perrone’, è considerato un’area di assoluta importanza strategica dai clan di Secondigliano, motivo per cui è stato al centro delle recenti faide di camorra.

    Particolare attenzione è stata posta al contrasto dello spaccio di droga, dopo che le indagini hanno rivelato l’apertura di nuove ‘piazze’.
     Il gruppo Carella specializzato nello spaccio al dettaglio di hashish Il gruppo Carella si sarebbe specializzato nella vendita al dettaglio di hashish e marijuana, droghe sequestrate durante un blitz due giorni fa. Questo sequestro ha impedito all’organizzazione criminale di incassare diverse migliaia di euro, il valore stimato della sostanza una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli 14enne accoltellato durante una partita di calcio al parco Conocal di Ponticelli

    Napoli. I Carabinieri della Compagnia Poggioreale sono intervenuti oggi pomeriggio presso l’ospedale Villa Betania per una segnalazione di un minorenne ferito da arma da taglio.PUBBLICITA

    La vittima, un 14enne, era stata trasportata in ospedale poco prima con ferite al gomito, all’avambraccio e al dorso.

    Punti Chiave ArticoloSecondo una prima ricostruzione, ancora da verificare, il ragazzo sarebbe stato coinvolto in una lite con alcuni coetanei durante una partita di calcio nel rione Conocal di Ponticelli.
    I carabinieri stanno verificando la versione fornita dal ragazzino ferito Uno o più degli aggressori lo avrebbero poi ferito con l’arma da taglio.Il 14enne è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di 10 giorni. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e identificare i responsabili.
    Un sopralluogo al parco Conocal di Ponticelli è stato fatto dai militari alla ricerca di tracce e testimoni Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Pescara ucciso 15enne: fermati due coetanei

    Due minorenni sono stati fermati con l’accusa di aver ucciso il 15enne straniero trovato cadavere ieri sera nel parco Baden Powell di Pescara.PUBBLICITA

    L’omicidio, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, sarebbe scaturito da una lite legata allo spaccio di droga, purtroppo molto diffuso in quella zona. Il corpo della vittima è stato rinvenuto solo in tarda serata.

    Le indagini sono condotte dalla Polizia, coordinate dal Procuratore Capo Giuseppe Bellelli, con il supporto del Sostituto Procuratore Gennaro Varone e del Procuratore Minorile David Mancini.

    Sul posto è intervenuto anche il medico legale Christian D’Ovidio per un primo esame del cadavere, che presentava diverse ferite da arma da taglio.

    La Procura non ha rilasciato al momento ulteriori dettagli sull’identità dei fermati o sulle modalità precise dell’omicidio.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Battipaglia blitz anti camorra: arresti per estorsione e violenza privata

    Un blitz anti camorra è in corso dalle prime luci del giorno di oggi da parte dei Carabinieri della Compagnia di Battipaglia.PUBBLICITA

    I militari stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a Battipaglia e in altri comuni della Piana del Sele.

    Le manette sono scattate ai polsi di numerose persone accusate per tentata estorsione, atti persecutori, rapina, violenza privata, lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

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    Camorra, sparatoria e bomba ai Decumani: lo scontro tra i Contini e i Mazzarella

    Napoli. Gli investigatori sono convinti che dietro la notte di fuoco ai Decumani ci sia lo scontro tra il clan Mazzarella e il clan Contini, che seppur decimato dagli ulti blitz e dai processi in corso è passato all’attacco.PUBBLICITA

    Due gravi episodi di violenza sono infatti avvenuti nella notte tra sabato e domenica nella zona dei Decumani a Napoli, creando non poca preoccupazione per i cittadini e gli operatori commerciali nella zona soprattutto in questo periodo di massimo afflusso turistico e quindi di incassi e benefici economici per tutti.

    Punti Chiave ArticoloIl primo episodio è avvenuto intorno alle 2:00 di domenica, quando diverse chiamate al 113 hanno segnalato una sparatoria in via Duomo, all’angolo con via Forcella ai Mannesi.
    La stesa tra via Duomo e via Forcella ai Mannesi Arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato 6 bossoli di pistola calibro 7,65 a terra, ma nessun segno di colpi di arma da fuoco su edifici o persone. L’ipotesi più probabile è quella di una “stesa”, un’intimidazione a colpi di arma da fuoco.
    Appena venti minuti dopo, un altro allarme ha portato gli agenti in via San Biagio dei Librai, dove un ordigno artigianale era esploso vicino a una pizzeria, danneggiando la saracinesca e una Renault parcheggiata nelle vicinanze. I proprietari della pizzeria hanno dichiarato di non aver ricevuto minacce o richieste di pizzo. La bomba in via San Biagio dei Librai Non è ancora chiaro se i due episodi siano collegati, ma gli investigatori stanno valutando diverse piste, tra cui un possibile tentativo di ridefinire gli equilibri di potere tra i clan della zona. I Decumani sono considerati sotto il controllo dei Mazzarella, mentre la zona di Forcella è controllata dai Giuliano.

    L’esplosione della bomba come riportano Il Roma e Cronache di Napoli ha causato notevole preoccupazione tra i residenti, che temono un ritorno della violenza nella zona. Le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli nella zona e stanno indagando per identificare i responsabili degli attentati.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Sala Consilina arrestato latitante Luigi Galizia autore della strage del cimitero

    I Carabinieri di Cosenza e Salerno hanno catturato Luigi Galizia, condannato in via definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio avvenuto il 30 ottobre 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza.PUBBLICITA

    Quel giorno, Galizia uccise Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e sorella di Francesco Attanasio, per vendicare l’uccisione del fratello Damiano Galizia da parte di Francesco Attanasio.

    Punti Chiave ArticoloL’ergastolano si era dato alla latitanza nel dicembre 2023, prima che la sua condanna diventasse definitiva.
    Galizia è stato arrestato la notte scorsa a Sala Consilina, in provincia di Salerno, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro il 28 dicembre 2023.
    L’uomo era ricercato da dicembre 2023, da quando era stato condannato in via definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, avvenuto il 30 ottobre 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, un piccolo centro del Cosentino. Galizia uccise con diversi colpi di pistola la madre e la sorella di Francesco Attanasio per vendicare l’uccisione del fratello Damiano Galizia da parte di Francesco.

    Dopo oltre sei mesi di latitanza, Galizia è stato arrestato dai Carabinieri dei comandi provinciali di Salerno e Cosenza all’interno di un’abitazione di Sala Consilina, grazie alle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e coordinate dalla Procura Generale di Catanzaro.
    E’ stato arrestato seguendo i movimenti della sua compagna All’arrivo dei militari, Galizia non ha opposto resistenza. I Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo seguendo gli spostamenti della sua compagna. Luigi Galizia è stato condotto nel carcere di Salerno per scontare la condanna definitiva all’ergastolo. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli pizzo con lo sconto ma il titolare del bar denuncia e fa arrestare il nuovo boss del Pallonetto

    Napoli. “Gli altri pagano 4mila euro tre volte l’anno, visto che voi avete aperto ora vi facciamo 2500”, un pizzo con lo sconto insomma. Una sorta di ticket d’ingresso ridotto.PUBBLICITA

    Poi però per far capire che non si trattava di camorristi di secondo livello avevano minacciato: “Il bar non te lo incendiamo, ma mettiamo due persone qua fuori e facciamo cacciare tutti i clienti, così non lavori e devi chiudere”.

    Punti Chiave ArticoloA fine nel mirino del nuovo boss del Pallonetto i titolari di un bar recentemente aperto in via Gennaro Serra vicino a piazza Plebiscito nella parte basse del Pallonetto, zona frequentatissima da turisti.
    Arrestati Gennaro Sesso, il fratello Ciro e due complici Ma i titolari invece di accogliere le richieste estorsive sono andate in questura a denunciare. Le indagini della squadra mobile sono state rapidissime. In pochi giorni sono scattate le manette ai polsi di Gennaro Sesso, 39 anni, soprannominato “Genni r’a nera”,il fratello Ciro, di 29 anni, Pasquale Ottaviano, 44 anni, e Giuseppe Abate, di 46 anni.
    I quattro sono stati incastrati dai filmati delle telecamere di videsorveglianza del locale che sono allegati agli atti dell’indagini coordinate dal pm Celeste Carrano della Dda di Napoli. All’udienza di convalida, come anticipato da Il Mattino e dall’edizione napoletana di Repubblica,  tre dei quattro indagati, assistiti dall’avvocato Mario Bruno, hanno ammesso i fatti scagionando Gennaro Sesso, che invece ha respinto le accuse. Il giudice Marco Giordano ha emesso ordinanza di custodia in carcere per tutti.

    Gennaro Sesso è personaggio molto noto alle cronache di Napoli per le sue gesta criminali. Nel 2012 picchiò una agente donna della polizia municiplae donna che lo aveva fermato.
    Lo scorso anno è stato condannato a 5 anni di carcere per una rapina di Rolex compiuta a i danni di un turista a Roma negli anni scorsi insieme con Giuseppe Saltalamacchia che invece è stato condannato a 4 anni.  Ha tatuato il nome dei Mazzarella sul corpo Legato al clan Mazzarella: ha anche tatuato il nome della famiglia sul corpo. E gli inquirenti ritengono che stia cercando di farsi spazio nella zona del centro di Napoli, dove i Mazzarella appunto non hanno il controllo delle attività illecite, approfittando dei numerosi arresti che negli ulgtimi mesi hanno colpito in maniera particolare il gruppo dei Contini. I Sesso sono anche i fratelli Pasquale, ucciso il 5 luglio 2023 tra i vicoli del Pallonetto. per quell’omicidio è finito in carcere Gennaro Belaeff, noto pregiudicato legato al clan Elia del Pallonetto. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra: ecco tutti i 30 clan della “galassia” dei Contini

    Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’organigramma del clan Contini, costituito da una serie di sotto-gruppi sempre tutti sotto il controllo dei “padri fondatori” Patrizio Bosti ed Eduardo Contini.PUBBLICITA

    E’ quanto emerge dalla lettura delle 370 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Carla Sarno nella quale risultano indagati 36 affiliati ed è venuta fuori la scissione del gruppo della Cittadella di Casoria con la famiglia Lucarelli al controllo.

    Punti Chiave ArticoloAi vertici della cosca oltre ai due fondatori ci sono Rita Aieta, Ettore Bosti cl. 1979, Ciro Di Carluccio, nonché da Giuseppe Ammendola, Salvatore Botta cl.1950, Antonio Aieta,  Salvatore Botta, Vincenzo Tolomelli cl. 57, Nicola Rullo,  Antonio Muscerino e Alfredo de Feo quali capi, promotori, organizzatori e referenti territoriali.
    Nonché da Francesco Francesco quale co-dirigente del clan Contini a partire dal 2014. Per gli investigatori il clan ha il controllo delle attività illecite nei quartieri napoletani di Secondigliano, Rione Amicizia, “San Giovanniello”, “Borgo S. Antonio Abate”, Ferrovia e Vasto-Arenaccia, “Stadera- Poggioreale”.
    A questi aderiscono, con precise ripartizioni di ruoli e responsabilità interne, numerosissimi altri affiliati suddivisi in plurime articolazioni, comunque facenti capo al medesimo vertice -costituito da Edoardo Contini e Patrizio Bosti e dai soggetti a essi strettamente legati, tra i quali Ciro Di Carluccio, Ettore Bosti cl. 79 e Rita Aieta- e tra loro in costante rapporto operativo e decisionale;. Articolazioni individuate nei gruppi di seguito indicati, ciascuno diretto da uno o più “luogotenenti”: gruppo del “Vasto-Arenaccia” diretto da RULLO Nicola e da MUSCERINO Antonio;gruppo del “Borgo S. Antonio Abate” diretto da AMMENDOLA Gaetano e TOLOMELLI Vincenzo cl. 57;gruppo del “Rione Amicizia”, diretto da BOTTA Salvatore cl 50;gruppo di “San Giovanniello”, diretto da AIETA Antonio e da DE FEO Alfredo;gruppo dela “Stadera-Poggioreale”, diretto da DI MAURO Paolo, fino alla sua morte, dalla cui scissione è nato il gruppo della “Cittadella”. Tutti attivi nell’ambito della sfera di influenza, indirizzo e controllo propria del dominante cartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano o come “il Sistema”, facente capo, oltre che alla famiglia mafiosa dei Contini, altresì alle famiglie mafiose dei Licciardi (promossa diretta ed organizzata nel tempo dapprima da Licciardi Gennaro, deceduto, in seguito ed ancora attualmente da Licciardi  Vincenzo,  pur detenuto, Licciardi Pietro, pur detenuto, Licciardi Maria e Teghemié Antonio, radicata nei territori cittadini e nei quartieri dove operano i rispettivi gruppi:
     I quattro gruppi controllati dai Licciardi della “Masseria Cardone” diretto da ESPOSITO Renato;del “Don Guanella”, diretto da BRUNO Antonio;del “Rione Berlingieri”, diretto da CARELLA Luigi;del “Vasto”, diretto da CIRELLI Gennaro e da VARRIALE Giovanni Ciò sulla base di accordi di reciproco rispetto e strategie comuni con gli esponenti direttamente riconducibili alla famiglia mafiosa dei Contini, storicamente egemone nel quartiere Vasto) e dei Mallardo (promossa dallo stesso Francesco Mallardo congiuntamente al fratello Giuseppe Mallardo e diretta ed organizzata, nel corso del tempo, altresì da Giuseppe Dell’Aquila, Feliciano Mallardo, Francesco Napolitano, Raffaele Mallardo, Giuliano Amicone, Biagio Micillo, Domenico Pirozzi e Patrizio Picardi.  I quattro gruppi di Giugliano controllati dai Mallardo Poi ci sono numerosissimi altri affiliati suddivisi in plurime articolazioni operanti nel territorio di Giugliano ni Campania e zone limitrofe, individuati nel gruppo della zona Selcione, capeggiato da Giuseppe Dell’Aquila e diretto altresì da Patrizio Picardi e Domenico Pirozzi,gruppo dela  zona San Nicola, capeggiato da Feliciano Mallardo e diretto altresì da Francesco Napolitano e da Giuliano Amicone,gruppo della  area Cumana, capeggiato da Raffaele Mallardo,gruppo della  zona di Varcaturo-Lago Patria, capeggiata da Vincenzo D’Alterno e Giuseppe Ciccarelli; Accordi anche nei quartieri napoletani sottoposti alla egemonia del clan Contini, anche in tal caso in accordo con gli esponenti direttamente riconducibili ai Licciardi e ai Contini), nel rapporto con le quali famiglie l’associazione opera, anche mediante accordi finalizzati alla ripartizione dei proventi delle attività delittuose comuni. E comunque attraverso la preventiva concertazione di strategie e scelte criminali di interesse comune finalizzate ad assicurare tra l’altro la conservazione e il consolidamento dei vincoli di alleanza e di cooperazione criminosa delle famiglie mafiose componenti il “cartello” (Mallardo, Licciardi, Contini) con i gruppi camorristici gravitanti nell’orbita di influenza, di indirizzo e di controllo del suddetto cartello camorristico Cesarano, attivo nel quartiere Rione Kennedy di Secondigliano;Sacco Bocchetti, prima, e dei Grimaldi, poi, attivi nel quartiere di San Pietro a Patierno;Caiazzo- Alfano, attivo nei quartieri del Vomero e dell’Arenella;Panzuto-Frzziero, attivo nella zona di Chiaia-Mergellina;Calone, attivo nel quartiere di Posillipo;Vastarella, attivo nel quartiere della Sanità) E ancora ci sono le autonome organizzazioni camorristiche legate al cartello dell’Alleanza di Secondigliano da consolidati vincoli di alleanza (quali i gruppi camorristici dei Lo Russo dei quartieri di Miano, Piscinola e Chiaiano e dei Di Lauro, di Secondigliano, dei Sautto-Ciccarelli di Caivano, dei Moccia di Afragola e dei Casalesi del territorio casertano). E infine la cooperazione o di collegamento a fini criminosi (quali, ad esempio, la consorteria mafiosa degli Amato-Pagano di Secondigliano, Melito ed Arzano e dei Nuvoletta- Polverino di Marano di Napoli), contribuendo ciascun associato, in relazione al ruolo e ai compiti attribuiti, alla conservazione e all’accrescimento della forza intimidatrice propria del comune vincolo associativo e della diffusa condizione di assoggettamento ed omertà, interna ed esterna, che ne deriva, in funzione del perseguimento delle proprie finalità.  Il controllo delle attività economiche attraverso prestanome In primo luogo l’affermazione del controllo egemonico sul territorio e poiil controllo delle attività economiche (immobiliari, finanziarie, commerciali) anche attraverso la gestione, talvolta violenta e spesso monopolistica, di interi settori imprenditoriali e commerciali, effettuata sia direttamente da taluni affiliati che per il tramite di prestanome. (nella foto da sinistra Eduardo Contini, Patrizio Bosti, Francesco Mallardo, Maria Licciardi, Rita Aieta, Ettore Bosti e Nicola Rullo; sotto sempre da sinistra Alfredo De Feo, Giuseppe Ammendola, Antonio Aieta, Antonio Muscerino, Salvatore Botta e Vincenzo Tolomelli) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli sgominata la banda di rapinatori Point break: 7 arresti

    I Carabinieri di Napoli sgominano banda di rapinatori “Point Break”: 150mila euro di bottinoPUBBLICITA
    I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, coadiuvati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno smantellato una pericolosa banda di rapinatori che seminava il terrore tra imprenditori, commercianti e agenti di commercio.

    Punti Chiave ArticoloI malviventi, soprannominati “i Point Break” per le loro azioni rapide e spettacolari, agivano con la tecnica del “filo inverso”: pedinavano le vittime per giorni, studiandone le abitudini e aggredendole all’improvviso con armi da fuoco per derubarle dei contanti. Le indagini, avviate ad ottobre 2022 e condotte con attività tecniche, pedinamenti e osservazioni, hanno permesso di identificare e arrestare sette persone, già sei in custodia cautelare da maggio 2023.
    I “Point Break” erano responsabili di una serie di rapine per un totale di 131.620 euro, ma il quadro accusatorio è stato ampliato con il coinvolgimento di altri due complici per ulteriori due rapine e un profitto di 20.000 euro.
     Il modus operandi della banda L’indagine ha svelato il modus operandi della banda: individuavano la vittima, la pedinavano per giorni, pianificavano l’aggressione e la derubavano con violenza, utilizzando anche armi da fuoco. Tra i mezzi a loro disposizione, telefoni cellulari dedicati, schede intestate a prestanome, due pistole giocattolo, un giubbotto antiproiettile e una flotta di moto e auto. Oltre alle rapine già commesse, i Carabinieri hanno scoperto che la banda stava pianificando altri colpi a banche in Campania, Parma e Belgio. A tal fine, avevano già acquisito informazioni su potenziali obiettivi, acquistato quattro speciali maschere in silicone per il travisamento e reperito un basista in Romania. L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei dei sette indagati, mentre l’ultimo è ancora ricercato. Le indagini proseguono per accertare eventuali complici e ricostruire la rete di supporto logistico della banda. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    La Dia: “Su Napoli pax mafiosa tra Alleanza di Secondigliano e Mazzarella”

    La relazione semestrale della Dia evidenzia come fenomeno camorristico in Campania si manifesti sotto varie forme in ragione dei contesti geografici in cui ha avuto origine e si è evoluto.PUBBLICITA
    Le province di Napoli e Caserta restano i territori a più alta e qualificata densità criminale, ove si registra la presenza di grandi cartelli camorristici (Alleanza di Secondigliano, Mazzarella e Casalesi) ovvero di organizzazioni mafiose più strutturate, i cui interessi illeciti riguardano anche settori dell’economia legale e che in molti casi si sono evoluti in vere e proprie “imprese mafiose”.

    Punti Chiave ArticoloQueste organizzazioni hanno inoltre evidenziato un’elevata capacità di permeare le amministrazioni locali alterandone i processi decisionali al fine di incrementare profitti illeciti e consenso sociale, prassi che anche nel semestre considerato hanno condotto allo scioglimento di alcuni Consigli comunali campani per infiltrazione mafiosa ex art. 143 TUEL. Accanto ad esse e nella loro sfera di influenza, in posizione strumentale e funzionale, coesistono gruppi criminali minori i cui interessi illeciti riguardano settori più tradizionali quali gli stupefacenti, le estorsioni e l’usura.
    I gruppi criminali operanti nel territorio del comune di Napoli invece, sono tantissimi e si fa spesso riferimento a zone, rioni o aree, più o meno estese e diversamente denominate, che possono corrispondere ad un agglomerato urbano o, talvolta, a singoli edifici abitativi che ricadono contemporaneamente in più quartieri.
    Riguardo ai fenomeni criminali, l’analisi della copiosa letteratura giudiziaria e delle numerose attività di contrasto operate dalle Istituzioni a presidio della legalità restituisce un quadro ove coesistono realtà delinquenziali eterogenee, con differenti stadi evolutivi. Ad un livello più elevato si collocano 2 principali cartelli camorristici storicamente antagonisti che dominano il territorio, spesso definiti dagli stessi appartenenti con il termine “Sistema”: da un lato l’Alleanza di Secondigliano, composta dalle famiglie Mallardo, Contini-Bosti e Licciardi, le prime due legate anche da vincoli di parentela, dall’altro il clan Mazzarella. Queste organizzazioni, per quanto immanenti nella città, negli ultimi anni stanno adottando strategie più subdole e meno evidenti risultando meno visibili e palpabili e quindi ancor più pericolose e insidiose. In particolare, i loro interessi illeciti appaiono prioritariamente orientati all’inquinamento dei settori dell’economia legale e all’infiltrazione nelle procedure per l’ottenimento di finanziamenti pubblici, raggiungendo una sorta di oligopolio economico e, al contempo, anche una legittimazione sociale. È proprio questo a rendere la loro presenza ancor più allarmante in quanto capaci non solo di controllare ampie aree territoriali e settori economici secondo un consolidato “sistema” camorristico, ma, soprattutto, di imporre una subcultura criminale, laddove il degrado sociale è più diffuso e consente loro di elevarsi a referenti alternativi per la sicurezza collettiva. Nella sfera di influenza dei due cartelli camorristici gravita una galassia di sodalizi criminali, strutturalmente più piccoli e meno evoluti, i quali, dotati di una propria autonomia operativa sebbene circoscritta all’area di competenza, si evidenziano per un più evidente e maggiore impatto sulla percezione della sicurezza cittadina. Al livello più basso, infine, si aggiunge un sottobosco criminale, per lo più dedito allo spaccio di stupefacenti, alle rapine e alle piccole estorsioni, che si contende piccole porzioni di territorio con modalità violente in un perenne stato di conflittualità. Proprio a tale ambito sarebbero riconducibili i fatti di sangue registrati durante il 1° semestre 2023.  Il sistema camorra dei Quartieri Spagnoli Riguardo ai rapporti tra i due cartelli dei Mazzarella e dell’alleanza di Secondigliano, degno di nota e suscettibile di ulteriori approfondimenti analitici è quanto sarebbe emerso da una recente attività investigativa conclusa il 29 maggio 2023 dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri a carico di una consorteria camorristica di neo formazione denominata Paranza dei Quartieri Spagnoli (o Sistema dei Quartieri Spagnoli, composta dalle tre storiche famiglie camorristiche Esposito, Masiello e Saltalamacchia), operativa nell’area dei Quartieri Spagnoli (tra il quartiere San Ferdinando e Montecalvario) e gravitante nella sfera di influenza dei menzionati macro-cartelli. Questi ultimi, in particolare, vengono definiti dal GIP di Napoli “cartelli mafiosi …egemoni nell’area metropolitana, …in passato contrapposti ed aventi da anni relazioni di coesistenza, cooperazione ed integrazione nelle rispettive attività illecite…”, rilevando, pertanto, delle cointeressenze tra le due compagini camorristiche che negli ultimi anni avrebbero prevalso sugli storici antagonismi seppur nei rispettivi ambiti di autonomia, facendo ritenere attuale uno stato di pax mafiosa tra le due compagini criminali. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Sgominata banda dedita ai furti nel Sannio, otto persone arrestate

    Otto persone sono state arrestate, di cui due poste agli arresti domiciliari, al termine di un’indagine condotta dalla Procura di Benevento. Gli individui sono gravemente indiziati di associazione a delinquere, furto pluriaggravato, furto in abitazione, ricettazione, simulazione di reato e falsità materiale.PUBBLICITA

    Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata da Aldo Policastro, al termine di indagini approfondite svolte dai carabinieri. Le investigazioni hanno rivelato l’esistenza di un sodalizio criminale composto da soggetti stranieri provenienti dai campi rom di Giugliano in Campania e Napoli Secondigliano.

    Questo gruppo era responsabile di numerosi furti in bar/tabacchi, esercizi commerciali e abitazioni, utilizzando veicoli intestati fittiziamente a terzi e muniti di targhe alterate o rubate. “Gravi indizi di colpevolezza sono stati acquisiti anche nei confronti di soggetti italiani che facevano parte del sodalizio,” si legge in una nota del procuratore Policastro.
    Questi individui, gestori di rivendite di auto, avrebbero fornito al gruppo criminale le autovetture necessarie per la commissione dei reati, facilitando anche la ricerca di intestatari fittizi. Le indagini, condotte con meticolosità, hanno permesso di smantellare un’organizzazione ben strutturata e dedita alla commissione di numerosi reati, mettendo in luce un preoccupante intreccio tra criminalità locale e soggetti provenienti da contesti diversi.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO