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    Scavi di Pompei turista incide lettere su intonaco casa dei Ceii, denunciato uomo del Kazakistan 

    Pompei. Questa mattina, il personale di vigilanza e accoglienza del Parco archeologico di Pompei ha fermato un turista kazako che stava incidendo le lettere “ALI” su un intonaco chiaro nella Casa dei Ceii.PUBBLICITA

    Il turista è stato denunciato presso il posto fisso dei carabinieri vicino agli scavi di Pompei e dovrà rispondere per il danno arrecato al patrimonio. Sul luogo sono intervenuti i restauratori e il personale di coordinamento per effettuare valutazioni tecniche.

    Punti Chiave ArticoloIl direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha spiegato: “Atto incivile, grazie alla nuova legge voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano l’autore del reato dovrà pagare per il restauro della parete.
    Bravi i collaboratori del Ministero e della società Ales che sono prontamente intervenuti. Ottima collaborazione con i Carabinieri che ringraziamo per la tempestività.”
    “Purtroppo anche oggi ci troviamo a commentare uno sfregio incivile e idiota arrecato al nostro patrimonio artistico e culturale. Dopo la domus romana del Parco archeologico di Ercolano imbrattata con un pennarello indelebile, questa volta si registra un’incisione sull’intonaco chiaro nella casa dei Ceii a Pompei.  Il ministro Sangiuliano: “Un atto gravissimo che andrà perseguito” Si tratta di atto gravissimo che andra’ perseguito severamente e, anche grazie alla nuova legge da me fortemente voluta, l’autore sara’ costretto a ripagare i costi del ripristino integrale del danno arrecato.

    Ringrazio i lavoratori del MiC e di Ales per essere prontamente intervenuti e i Carabinieri che subito hanno fermato il turista responsabile di questo vile gesto”. Lo ha detto, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
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    Napoli donna drogata e rapinata da un tassista abusivo al Beverello, abbandonata in campagna

    Napoli. Venerdì mattina, una donna residente a Ischia ha preso l’aliscafo delle 8:40 per raggiungere la stazione centrale e dirigersi a Milano, dove l’attendeva il figlio.PUBBLICITA

    Al molo Beverello, è stata avvicinata da un tassista abusivo che le ha offerto un passaggio: “Ho il taxi abusivo, dobbiamo campare anche noi”. Dopo aver ceduto alle insistenze dell’uomo, una volta salita in auto, le è stato offerto un caffè.

    Punti Chiave ArticoloNonostante il rifiuto iniziale, l’uomo è sceso a prendere un caffè per sé e ne ha portato uno anche a lei in macchina.
     Le ha offerto un caffè “dal sapore strano” “Il caffè era lungo e dal sapore strano,” ha riferito la vittima ai Carabinieri. Da quel momento, la donna non ha più memoria di cosa sia accaduto. È stata ritrovata in stato confusionale in una campagna nei pressi di via Nuova Poggioreale, derubata di tutti i suoi effetti personali, compresi trolley e soldi.
    I familiari l’hanno trovata alla stazione dei Carabinieri, ancora sotto l’effetto delle droghe: “Farfugliava e non riusciva a stare sveglia”. Dopo la denuncia, si sono rivolti al deputato Francesco Emilio Borrelli per segnalare il caso. “Un episodio inquietante,” ha commentato Borrelli, “che fa orrore per la crudeltà con cui questo criminale ha drogato e abbandonato la vittima in una campagna, senza preoccuparsi della sua sorte.

    Seguiremo il caso con attenzione fino a quando i responsabili non saranno assicurati alla giustizia. Non possiamo permettere che le persone che arrivano nei nostri hub turistici siano preda di criminali senza scrupoli. Servono maggiori controlli delle forze dell’ordine e tolleranza zero contro gli abusivi.”
    La denuncia della figlia della vittima: “E’ assurdo ciò che è accaduto” “Mia madre è ancora un po’ stordita,” dichiara Melania Di Meglio, “ma è una donna forte e reattiva. Sono sicura che si riprenderà presto. Vogliamo portare alla luce questo caso per evitare che accada ad altri.  È assurdo che al molo Beverello, presidiato dalle forze dell’ordine, ci sia la presenza di tali soggetti che, favoriti dal caos dei tassisti abusivi, riescono a compiere indisturbati le loro rapine. Puntano la vittima, la circuiscono, la drogano e poi, come accaduto a mia madre, la abbandonano come un rifiuto nelle campagne. Una cosa terribile!” Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Casavatore lite in famiglia finisce in tentato omicidio: donna arrestata

    Casavatore. I Carabinieri della Stazione locale e della Sezione Operativa della Compagnia di Casoria sono intervenuti questa mattina in via Circonvallazione Esterna 41, dove era stata segnalata una lite in famiglia.PUBBLICITA

    Dalle prime ricostruzioni, pare che poco prima si fosse verificata una violenta discussione tra una donna di 66 anni e una sua parente di 44.

    Punti Chiave ArticoloNel corso della lite, la 44enne avrebbe colpito la 66enne in testa con una chiave inglese, per poi allontanarsi.
    Soccorsa dai sanitari del 118, la vittima è stata trasportata in codice rosso all’Ospedale di Frattamaggiore, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico.
     Motivi economici dietro la violenta lite tra le due donne Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato la 44enne con l’accusa di tentato omicidio. Secondo le prime ipotesi, le cause della lite sarebbero da ricondurre a motivi economici.

    L’arrestata, incensurata e residente in zona, si trova ora ai domiciliari in attesa di giudizio. La vittima è tuttora ricoverata in prognosi riservata.
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    Castellammare salvati gli operai Fincantieri sospesi sulla gru a 60 metri

    Castellammare. Sono stati recuperati dopo circa tre ore i due operai di Fincantieri Castellammare  rimasti sospesi a circa 60 metri di altezza.PUBBLICITA

    Sono stati in bilico tra il cestello che li ospitava ed una gru. Le operazioni di recupero sono state effettuate dai vigili del fuoco che hanno utilizzato un’altra gru.

    Punti Chiave Articolo
    Dopo il recupero, accolto con gli applausi dei tanti colleghi e dei familiari che erano di sotto con il fiato sospeso, i due operai, che non hanno riportato ferite, sono stati accompagnati al vicino ospedale san Leonardo per una visita di controllo. Per loro tanto spavento.
     Aperte due inchieste sull’incidente Sull’episodio sono state aperte due inchieste: una interna della stessa Fincantieri e una della Procura di Torre Annunziata che ha delegato i carabinieri ad effettuare tutti gli accertamenti. Si vuole capire se si sia trattato di una manovra azzardata, il troppo vento o un malfunzionamento del meccanismo che controlla le gru che si trovano nel piazzale di Fincantieri di Castellammare.

    Ciro Serrapica
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli pizzo con lo sconto ma il titolare del bar denuncia e fa arrestare il nuovo boss del Pallonetto

    Napoli. “Gli altri pagano 4mila euro tre volte l’anno, visto che voi avete aperto ora vi facciamo 2500”, un pizzo con lo sconto insomma. Una sorta di ticket d’ingresso ridotto.PUBBLICITA

    Poi però per far capire che non si trattava di camorristi di secondo livello avevano minacciato: “Il bar non te lo incendiamo, ma mettiamo due persone qua fuori e facciamo cacciare tutti i clienti, così non lavori e devi chiudere”.

    Punti Chiave ArticoloA fine nel mirino del nuovo boss del Pallonetto i titolari di un bar recentemente aperto in via Gennaro Serra vicino a piazza Plebiscito nella parte basse del Pallonetto, zona frequentatissima da turisti.
    Arrestati Gennaro Sesso, il fratello Ciro e due complici Ma i titolari invece di accogliere le richieste estorsive sono andate in questura a denunciare. Le indagini della squadra mobile sono state rapidissime. In pochi giorni sono scattate le manette ai polsi di Gennaro Sesso, 39 anni, soprannominato “Genni r’a nera”,il fratello Ciro, di 29 anni, Pasquale Ottaviano, 44 anni, e Giuseppe Abate, di 46 anni.
    I quattro sono stati incastrati dai filmati delle telecamere di videsorveglianza del locale che sono allegati agli atti dell’indagini coordinate dal pm Celeste Carrano della Dda di Napoli. All’udienza di convalida, come anticipato da Il Mattino e dall’edizione napoletana di Repubblica,  tre dei quattro indagati, assistiti dall’avvocato Mario Bruno, hanno ammesso i fatti scagionando Gennaro Sesso, che invece ha respinto le accuse. Il giudice Marco Giordano ha emesso ordinanza di custodia in carcere per tutti.

    Gennaro Sesso è personaggio molto noto alle cronache di Napoli per le sue gesta criminali. Nel 2012 picchiò una agente donna della polizia municiplae donna che lo aveva fermato.
    Lo scorso anno è stato condannato a 5 anni di carcere per una rapina di Rolex compiuta a i danni di un turista a Roma negli anni scorsi insieme con Giuseppe Saltalamacchia che invece è stato condannato a 4 anni.  Ha tatuato il nome dei Mazzarella sul corpo Legato al clan Mazzarella: ha anche tatuato il nome della famiglia sul corpo. E gli inquirenti ritengono che stia cercando di farsi spazio nella zona del centro di Napoli, dove i Mazzarella appunto non hanno il controllo delle attività illecite, approfittando dei numerosi arresti che negli ulgtimi mesi hanno colpito in maniera particolare il gruppo dei Contini. I Sesso sono anche i fratelli Pasquale, ucciso il 5 luglio 2023 tra i vicoli del Pallonetto. per quell’omicidio è finito in carcere Gennaro Belaeff, noto pregiudicato legato al clan Elia del Pallonetto. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Portici, picchia la moglie davanti ai figli: arrestato

    Nella serata di ieri, gli agenti del Commissariato di Portici-Ercolano, durante un servizio di controllo del territorio, sono intervenuti in un’abitazione per una segnalazione di lite familiare, su disposizione della Sala Operativa. All’arrivo sul posto, i poliziotti sono stati avvicinati da una donna in evidente stato di agitazione, con segni di rossore al collo.PUBBLICITA

    La donna ha riferito di essere stata aggredita verbalmente e fisicamente dal marito, anche in presenza dei figli minori, un comportamento violento che si era già verificato in passato. Gli agenti hanno identificato l’aggressore, un 47enne di Portici con precedenti di polizia, incluso specifici reati di violenza domestica.

    L’uomo è stato immediatamente arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e percosse. L’intervento tempestivo della polizia ha posto fine all’ennesimo episodio di violenza domestica, garantendo la sicurezza della vittima e dei suoi figli. Il 47enne è ora in custodia, in attesa di ulteriori provvedimenti giudiziari.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, controlli nei locali della movida al Vomero

    Nella giornata di ieri, nell’ambito dei servizi di controllo predisposti dalla Questura di Napoli per garantire la sicurezza nelle aree della movida, gli agenti dei Commissariati Vomero e Arenella, in collaborazione con la Polizia Locale, hanno effettuato una serie di verifiche nel quartiere Vomero. L’operazione ha interessato in particolare le zone di San Martino, piazza Vanvitelli, piazza Medaglie D’Oro e le vie Giordano, Scarlatti e Falcone.PUBBLICITA

    Durante il servizio, sono state identificate 77 persone, di cui 11 risultate con precedenti di polizia e 3 sottoposte a misure restrittive quali arresti domiciliari o detenzione domiciliare. Sono stati controllati 8 esercizi commerciali, con uno di questi sanzionato amministrativamente per occupazione abusiva di suolo pubblico. Inoltre, sono stati verificati 23 veicoli, 4 dei quali sottoposti a sequestro amministrativo.

    Le operazioni hanno portato anche alla contestazione di 17 violazioni del Codice della Strada, principalmente per mancata copertura assicurativa, guida senza casco protettivo e divieto di sosta. Questi controlli dimostrano l’impegno continuo delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e il rispetto delle norme nella vivace zona del Vomero, particolarmente affollata nelle serate della movida.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli qualità dell’aria peggiorata a causa dell’incendio ai Camaldoli e alle polveri sahariane

    Napoli. Negli ultimi giorni, la Campania è stata interessata da un’eccezionale ondata di polveri sahariane che ha causato un peggioramento della qualità dell’aria.PUBBLICITA

    Le concentrazioni di PM10 hanno superato in quasi tutte le stazioni di monitoraggio dell’Arpa Campania la soglia di 50 μg/m3, che la normativa stabilisce come limite da non superare più di 35 volte all’anno.

    Punti Chiave ArticoloIn diverse stazioni, le medie giornaliere di PM10 hanno addirittura superato i 100 μg/m3.
     Superati i limiti di PM10 in diverse stazioni dell’Arpa Campania Questo fenomeno naturale, che ha interessato uniformemente l’intera regione, è proseguito anche il 21 giugno, determinando in modo preponderante la qualità dell’aria e rendendo meno significativo l’impatto di eventi locali come l’incendio boschivo dei Camaldoli a Napoli.
    L’incendio, avvenuto tra il 19 e il 21 giugno, ha sollevato una nube di fumo che ha limitato il suo contributo alle concentrazioni misurate al suolo, ma ha comunque diffuso cenere su diverse zone della città, soprattutto nella fase iniziale. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, ergastolo per Ciro Di Lauro per il duplice omicidio Riccio-Gagliardi

    Ciro Di Lauro, F3 ovvero il terzo dei 10 figli maschi del boss Paolo Di Lauro alias Ciruzzo o’ milionario, è stato condannato per la seconda volta all’ergastolo.PUBBLICITA

    Era accusato di essere il mandante degli omicidi di Domenico Riccio, sospettato cassiere del clan rivale Abbinante, e dell’innocente Salvatore Gagliardi, cognato del primo ma estraneo ai contesti camorristici.

    Punti Chiave ArticoloLa sentenza, come anticipa Il Roma, è stata emessa dalla quinta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli che ha confermato quella di primo grado anche per Giovanni Cortese, alias “’o cavallaro”, affiliato di lunga data dei Di Lauro.
    Salvatore Petriccione, soprannominato “’o marenaro”, fondatore del clan scissionista della Vanella Grassi, ha invece ottenuto una riduzione della pena da ergastolo a 30 anni di carcere, grazie alle attenuanti generiche concesse dopo la confessione resa nel processo d’appello.
    La svolta sul duplice omicidio, avvenuto il 21 novembre 2004 agli esordi della prima faida di Scampia, è giunta a febbraio 2022 grazie al pentimento di Massimo Molino, uno degli uomini coinvolti nel delitto Riccio-Gagliardi. Molino, affiliato e sicario al servizio del clan Di Lauro, recentemente passato dalla parte dello Stato, con le sue rivelazioni ha fatto luce su una drammatica pagina di camorra: la prima faida di Scampia e Secondigliano. Conosciuto agli investigatori antimafia per i suoi precedenti penali e per essere il cognato del ras Maurizio Maione, Molino ha contribuito a chiudere il cerchio intorno ai presunti mandanti e sicari dell’omicidio di Riccio e Gagliardi, uccisi con sei colpi di pistola in una tabaccheria di Melito la mattina del 21 novembre 2004, poche ore prima del brutale assassinio di Gelsomina Verde.

    Le accuse del pentito Salvatore Tamburrino Le accuse si sono sommate a quelle precedentemente sottoscritte dall’ex ras Salvatore Tamburrino: “Ciro Di Lauro – ha spiegato il neo pentito – ci disse che ci dovevamo affiancare al gruppo di “Totore ’o marenaro” per fare la guerra, nel quale c’erano Pasquale Malavita e Ciro Barretta “Cicciotto””.
    La vicenda viene quindi ricostruita così: “’O marenaro” ci mandò l’imbasciata che si doveva uccidere Mimmo Riccio, che aveva una tabaccheria a Melito. Mio cognato Maurizio Maione decise di andare personalmente da Ciro Di Lauro per avere conferma”. Il duplice omicidio avvenuto a Melito  il 21 novembre 2004, nel pieno della cosidetta prima ‘faida di Scampia’ (2004-2005) che ha visto come vittime Domenico Riccio, ritenuto vicino al clan Abbinante e obiettivo dell’agguato, avvenuto all’interno della sua tabaccheria, e Salvatore Gagliardi, casualmente presente sul posto. Il duplice omicidio è maturato nel corso della guerra tra clan che ha contrapposto dall’ottobre del 2004 il clan Di Lauro al cartello scissionista (formato da Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano). Il clan di Lauro avrebbe individuato quale obiettivo Riccio, ma sotto i colpi dei camorristi finì anche Gagliardi. Fu l’inizio di una notte di sangue perché nel giro di mezz’ora ci fu la risposta. A Secondigliano fu ucciso Francesco Tortora, 63 anni, fu sfigurato con cinque colpi alla testa. Fu trovato carbonizzato in un’auto date alle fiamme a Casavatore. Ma non finì lì perché a Secondigliano fu trovato un cadavere carbonizzato in un’auto data alle fiamme. Era quello di Gelsomina Verde, uccisa perché era fidanzata di Gennaro Notturno uno degli scissionisti, poi pentito. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Casamicciola, fa esplodere un petardo insieme con gli amici: ferito e ricoverato al Cardarelli

    Ischia. I Carabinieri della compagnia di Ischia sono intervenuti questa notte presso il pronto soccorso dell’ospedale Rizzoli dopo che un 25enne di Barano d’Ischia si è presentato autonomamente con ferite causate dall’esplosione di un petardo.PUBBLICITA

    Dalle prime indagini è emerso che l’uomo, in compagnia di altri due amici di 24 e 27 anni di Ischia, stava facendo esplodere dei petardi in un’area boschiva della località Fondo d’olio nel comune di Casamicciola Terme.

    Punti Chiave ArticoloAd un certo punto, un grosso petardo è esploso troppo vicino al 25enne, causandoli delle ferite.
    Il ferito e i due amici denunciati Soccorso dai sanitari del 118, il giovane è stato trasportato in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli di Napoli. Le sue condizioni non sono gravi.
    I tre amici, tutti incensurati, saranno denunciati per accensione e lancio di esplosioni pericolose in concorso. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Blitz dei carabinieri a Giugliano, Varcaturo, Marano e Calvizzano: 32 denunciati

    Carabinieri in azione a Giugliano, Varcaturo, Marano e Calvizzano: 32 denunciati, 50 veicoli sequestrati e 65mila euro di sanzioni.PUBBLICITA

    Un’operazione di controllo straordinaria condotta dai Carabinieri del Comando Gruppo di Castello di Cisterna ha battuto il territorio di Giugliano, Varcaturo, Marano e Calvizzano nella serata di ieri.

    Punti Chiave Articolo270 persone identificate e 50 veicoli controllati, un bilancio imponente che ha portato a 65mila euro di sanzioni e al sequestro di ben 32 mezzi.
    A Giugliano denunciato un 32enne: in giro con una pistola a salve senza tappo rosso A Giugliano, i Carabinieri della Compagnia hanno denunciato un 32enne trovato in possesso di una pistola a salve priva del tappo rosso mentre era alla guida della sua auto. Un secondo automobilista è stato invece denunciato per guida senza patente.
    A Marano e Calvizzano, invece, i Carabinieri della locale Compagnia hanno denunciato un 21enne per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale e un 14enne trovato in possesso di un coltello a serramanico. Patente ritirata e denuncia per un 32enne sorpreso alla guida in stato di ebrezza. A Calvizzano denunciato un 14enne con un coltello a serramanico Oltre alle denunce penali, i controlli stradali hanno portato al ritiro di numerose patenti e alla segnalazione di diverse infrazioni al Codice della Strada. Particolare attenzione è stata rivolta alla guida senza casco e ai veicoli con revisione scaduta.

    L’operazione dei Carabinieri, che si inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto all’illegalità, si è conclusa con successo. I militari proseguiranno i controlli nei prossimi giorni per garantire la sicurezza dei cittadini.
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    Arzano, scacco alla gomorra arzanese

    Arzano.Scacco alla Gomorra arzanese: blitz della Polizia di Stato nelle roccaforti della camorra. Scoperto autolavaggio con lavoratori in nero.PUBBLICITA

    Dopo la prova di forza che il clan Amato-Pagano ha impresso sul territorio con il carosello notturno di auto di grossa cilindrato che ha svegliato la città nel cuore della notte: la risposta degli uomini del commissariato di Frattamaggiore coordinati dal dirigente Nicola Donadio non si è fatta attendere.

    Punti Chiave ArticoloDalle prime ore del primo pomeriggio di ieri l’altro i controlli straordinari con la maxi-operazione di polizia hanno consentito di identificare centinaia persone, di cui numerose con precedenti, diversi i veicoli sequestrati e le auto rubate ritrovate.
    Nel maxi blitz sono stati impegnati gli uomini del Commissariato di Frattamaggiore coadiuvati dal personale del Reparto Prevenzione Crimine Campania con l’obiettivo di garantire sicurezza e legalità nelle strade della città da tempo finita nelle grinfie dei clan.
    L’intensa operazione di controllo del territorio che si è svolta ad Arzano, ad opera degli agenti di Frattamaggiore, ha consentito di controllare e identificare ben 137 persone: tra queste, 35 con precedenti di polizia, di cui 8 sottoposte a misure restrittive come arresti domiciliari o detenzione domiciliare. Sessantuno i veicoli controllati: di cui 7 sottoposti a sequestro o fermo amministrativo. Nove, invece, le violazioni del Codice della Strada: contestate per guida senza casco, guida senza patente, mancata copertura assicurativa e mancata revisione periodica.

    Non è mancata una denuncia per falsa identità: un soggetto è stato denunciato per aver fornito false generalità agli agenti. Anche sul fronte dell’ormai atavico problema delle sottrazioni d’auto, auto rubate gli agenti hanno assestato un duro colpo. Gli agenti hanno rinvenuto due veicoli che erano stati segnalati come rubati.
     Recuperati anche due auto risultate rubate Sul fronte degli accertamenti anticrimine presso un noto autolavaggio della zona, sono 6 i lavoratori irregolari scoperti durante il controllo. I lavoratori sono stati segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli e il titolare dell’esercizio commerciale è stato sanzionato. Un’operazione di grande rilievo che dimostra l’impegno della Polizia di Stato per garantire la sicurezza dei cittadini di Arzano alle prese con una cruenta e inarrestabile ascesa del clan Amato-Pagano e i suoi accoliti arzanesi. Giuseppe Bianco Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO