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    Napoli denunciato dalla moglie per maltrattamenti, perde porto d’armi

    Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha emesso un provvedimento di divieto di detenzione di armi, munizioni e materiale esplosivo nei confronti di un uomo.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloL’uomo, già sottoposto alla procedura “codice rosso” per le violenze subite dalla moglie, ha perso il porto d’armi a causa del suo comportamento.

    Secondo quanto riportato in una nota della Prefettura, l’uomo “non risponde più ai rigorosi requisiti di affidabilità previsti dalla normativa vigente in materia di armi, a causa della gravissima condotta tenuta ai danni della moglie, che ha sporto denuncia nei suoi confronti per il reato di maltrattamenti in famiglia”. Il provvedimento del Prefetto rappresenta un ulteriore segnale di attenzione e impegno nella tutela delle donne vittime di violenza, a cui viene garantito un percorso di protezione e supporto concreto.
    Misure di sicurezza rafforzate La revoca del porto d’armi è una misura volta a prevenire ulteriori episodi di violenza e a tutelare la sicurezza della donna e di eventuali minori coinvolti. Si tratta di un provvedimento che segue un’attenta valutazione da parte delle autorità, che verificano la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge.
    L’attivazione del “codice rosso” ha inoltre permesso di avviare un percorso di presa in carico immediata della donna da parte dei servizi competenti, garantendole un supporto psicologico e legale adeguato. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, aggredisce gli agenti e un dipendente di un albergo: arrestato un 21enne

    Nella mattinata odierna, gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato, durante il servizio di controllo del territorio, a seguito di una nota pervenuta alla locale Sala Operativa, sono intervenuti in vico Duchesca per la segnalazione di un’aggressione ai danni di personale di una struttura alberghiera.PUBBLICITA

    Gli operatori, giunti immediatamente sul posto, hanno trovato un soggetto, in evidente stato di agitazione, che, alla loro vista, ha iniziato ad inveire contro di loro fino a quando, non senza difficolta e dopo una colluttazione, è stato bloccato.

    In quei frangenti, i ahanno accertato che l’indagato, poco prima, aveva aggredito con una mazza un dipendente della struttura ricettiva ferendolo alla testa e ad un braccio danneggiando, altresì, alcuni mobili ed il box doccia di una camera.
    Per tali motivi, il 21enne del Mali con precedenti di polizia è stato tratto in arresto per lesioni personali e resistenza a Pubblico Ufficiale nonché denunciato per danneggiamento.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli: locali comunali occupati abusivamente dal 1999, chiuso negozio

    Nell’ambito dei controlli disposti dalla Procura regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, la Polizia locale di Napoli ha notificato un’ordinanza di cessazione ad un’attività commerciale in piazza Mercato. L’esercizio, dedito alla vendita di giocattoli e articoli da giardino, operava in locali di proprietà del Comune di Napoli occupati abusivamente dal 1999.PUBBLICITA

    La famiglia che gestiva l’attività commerciale, utilizzando un complesso sistema di intestazione a varie società e avvicendamenti dei legali rappresentanti, è riuscita a condurre l’attività senza versare alcun tributo al Comune e allo Stato. Lo sgombero e la restituzione dei locali al Comune sono previsti entro la metà di luglio.

    Alle operazioni parteciperanno il personale della squadra Investigativa, dell’Unità operativa Tutela Patrimonio e del Servizio Regolarità amministrativa dell’Area Patrimonio del Comune. Analoghe operazioni di contrasto alle occupazioni abusive e all’abusivismo commerciale sono già programmate tra le priorità della Polizia locale di Napoli.
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    Campi Flegrei: esercitazioni flop a Pozzuoli, meno di 50 persone

    I cittadini di Bacoli e Pozzuoli disertano la prima prova di evacuazione per il fenomeno bradisismo. Secondo i primi dati, solo in trecento si sono iscritti all’esercitazione e poco meno di 50 si sono presentati nelle aree d’attesa istituite dalla Protezione civile.PUBBLICITA

    “I cittadini sono ancora alle prese con l’emergenza, forse per questo non hanno partecipato all’esercitazione odierna. Noi abbiamo il dovere di farle e proseguiremo. Prima d’ora non si era mai fatta un’attività di prevenzione e informazione come stiamo facendo noi adesso”, ha commentato il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, a margine dell’esercitazione.

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    Napoli, sequestrati al boss Pecorelli 42 preziosi Rolex

    Sono 42 gli orologi di lusso, in prevalenza Rolex, che Oscar Pecorelli, classe 1979, e la moglie Mariangela Carrozza, 43 anni, avrebbero utilizzato con l’intento di riciclare i proventi delle loro attività illecite. La circostanza emerge dalle indagini che oggi hanno portato Polizia e Carabinieri all’esecuzione di 19 misure cautelari e al sequestro d’urgenza di beni per 8 milioni di euro da parte dei finanzieri, a due gruppi criminali riconducibili al clan di camorra Lo Russo sgominati a Napoli.PUBBLICITA

    Tra questi orologi, che venivano poi messi in vendita anche on-line attarverso siti specializzati, figurano Rolex Yacht Master in oro rosa, da 22mila euro, Rolex Daytona in acciaio e oro e anche un Rolex Daytona in oro bianco e brillantini. Le attività riconducibili a Pecorelli, detto “o’ malomm”, sono molteplici: innanzitutto con le aziende intestate a prestanome evadeva l’Iva per decine di milioni di euro.

    Poi c’era l’usura con tassi d’interesse che sfioravano il 30 per cento. Servendosi di un esperto informatico e utilizzando un conto corrente intestato a Mariangela Carrozza, è poi emerso, attraverso 4 bonifici per complessivi 43.500 euro trasformati in moneta virtuale, è stato acquistato a Dubai da un loro delegato un Rolex Chronograph in ceramica successivamente messo in vendita su un sito spec a 57mila euro.
    Il 45enne Oscar Pecorelli era un punto di riferimento del clan Lo Russo malgrado fosse da anni in carcere. Grazie a un cellulare ‘segreto’ impartiva direttive e ordini dal carcere di Milano Opera, come testimoniano le conversazioni intercettate dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza, fino al aprile 2023, e dai carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri nell’anno in corso. Ai summit, organizzati a casa dalla moglie attraverso WhatsApp e Skype (successivamente anche con Teams, Google Duo, Webex e altre applicazioni) avrebbero preso parte le varie anime dei clan.

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    Campi Flegrei, accoglienza in albergo per gli sfollati fino al 15 luglio

    È stata accolta la richiesta inviata alla Regione Campania di estendere l’assistenza delle persone sfollate a causa degli eventi sismici che hanno interessato i Campi Flegrei nelle strutture ricettive al 15 luglio 2024. Ne dà notizia il sindaco di Pozzuoli (Napoli) Luigi Manzoni.PUBBLICITA

    “Questo, come già anticipato nelle precedenti comunicazioni, permetterà ai nostri cittadini di poter effettuare la richiesta del contributo di autonoma sistemazione con una maggiore serenità”, dice Manzoni, che ha voluto ringraziare anche Federalberghi: “Questi sono segnali importanti di massima collaborazione per il bene dei cittadini”.

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    Arzano, la statua di Padre Pio nella 167 era un tributo del clan

    Arzano. Clan della 167 tra camorra e religione: rimossa dai carabinieri la statua di padre Pio. Era un tributo alla camorra.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloUna grande statua posta a protezione del rione e degli affiliati, e un piccolo parco giochi sono stati abbattuti nella giornata di ieri durante un blitz posto in essere dai militari della locale tenenza.

    L’icona inneggiante San Pio era collocata all’interno del rione popolare in via Colombo, ove fino a qualche anno fa era in atto lo spaccio e la vendita di stupefacenti, di armi e l’occupazione abusiva di alloggi da parte di esponenti di primissimo piano del clan locale, costola del potentissimo cartello degli Amato-Pagano. Dai primi accertamenti sarebbe emerso che il manufatto e le giostre erano era state fatte realizzare da un personaggio di spicco della criminalità organizzata. Un tributo al Santo eretto quale fede a protezione. Protezione che a quanto pare non è servita visto che sono oltre 35 gli arresti in circa due anni di attività investigative da parte dell’Arma.
    La camorra continua, quindi, a manifestare un forte senso di devozione ed attaccamento alla religione. Una costante che lega molti clan alleati. Anni fa, nella vicina Casavatore, i carabinieri rinvennero e fecero abbattere un manufatto con all’interno la statua di Padre Pio fatto realizzare dal padre di un boss della camorra, morto nel 2003.

    Anche nella vicina Casavatore il clan Ferone fece erigere una statua simile Il figlio Ernesto Ferone, attualmente detenuto, è ritenuto dagli inquirenti il capo dell’omonimo clan attivo a Casavatore e personaggio di primo piano del clan che attualmente sarebbe alleato con la costola arzanese degli scissionisti. Era il 2022, invece, quando fu segnalata la processione della Madonna dell’Arco tra le palazzine della 167 e dove anni prima c’era stata addirittura l’esibizione dei cosiddetti battenti con i gonfaloni effigianti la madonna.
    P. B. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Casoria: carabinieri arrestano un pusher durante un controllo alla viabilità

    Un arresto per droga per i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Casoria che durante un controllo alla circolazione stradale nella locale città, in via E. A. Mario di Casoria, hanno fermato Vincenzo Gragnano, un 22enne di Napoli già noto alle forze dell’ordine.PUBBLICITA

    I carabinieri hanno approfondito gli accertamenti ed effettuato una perquisizione nella smart dove il 22enne viaggiava e lì sono state rinvenute e sequestrate 66 bustine di marijuana per un totale di 83 grammi, 8 bustine di hashish per 25 grammi complessivi, 60 grammi di hashish suddivisa in stecche e due buste di marijuana per un totale di 22 grammi.

    Sequestrata anche la somma di 60 euro ritenuta provento del reato. La perquisizione è stata estesa nell’abitazione del giovane dove sono stati rinvenuti e sequestrati un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento dello stupefacente. Il 22enne è stato trasferito in carcere in attesa di giudizio.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, a Monte Sant’Angelo i murales delle muse per ispirare gli studenti

    La Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha inaugurato oggi il murale “Musae Scientiae”, un’opera d’arte che riflette l’essenza dei dipartimenti ospitati nella sede di via Cintia. L’evento, che si inserisce nelle celebrazioni per gli ottocento anni dell’ateneo, ha visto la partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti del mondo accademico.PUBBLICITA

    “Il murale con le muse è un’opera che vive nella sede della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base e che rispecchia il cuore dei Dipartimenti,” ha dichiarato la professoressa Gioconda Moscariello, presidente della Scuola, durante la cerimonia di inaugurazione. L’opera, realizzata dall’artista Kiki Skipi nell’ambito del progetto “Apud Neapolim. Le scienze di Federico II”, è stata finanziata dal bando Siae e dal Ministero della Cultura “Per Chi Crea – Edizione 2023 – Opere Nuove”.

    Promossa da Arteteca – Inward in collaborazione con l’ateneo, l’iniziativa ha coinvolto direttamente gli studenti nella progettazione delle muse raffigurate nel murale. “La parte più interessante del progetto è stato il confronto con gli studenti dei diversi dipartimenti e corsi di laurea,” ha spiegato Silvia Scardapane, storica dell’arte e operatrice per la creatività urbana di Inward. “Da questo confronto è nata la caratterizzazione delle muse, con simboli che rappresentano le varie discipline.”

    Le sei muse senza volto, dipinte dall’artista, sono state caratterizzate con elementi significativi per ogni dipartimento: geologia, ingegneria, chimica, fisica, matematica, economia e biologia. “Una volta pronta la bozza, gli studenti hanno collaborato con l’artista, offrendo input su ciò che vivono nella scuola,” ha concluso Scardapane.

    Tra gli studenti presenti, Barbara Mandato del corso di Geologia ha commentato: “Abbiamo scelto la bussola perché è uno degli strumenti principali che usiamo in campo.” Lorenzo Amideo di Biologia ha spiegato: “La giraffa rappresenta lo studio delle scienze della vita e le teorie evolutive di Lamarck.”

    L’opera “Musae Scientiae” esprime lo stile inconfondibile di Kiki Skipi, pseudonimo di Chiara Pulselli, e si inserisce nell’Isaac – International Street Art Academy Campus – il primo distretto universitario dedicato alla creatività urbana. Le precedenti opere dell’Isaac includono “Naturalevoluzione” di Fabio Biodpì Della Ratta e Gianluca Raro, “Accumulo” di Gig, “Archidinamica” di Greg Jager, “Terra Madre” di Rosk, “Intrecci di Storie” di Luogo Comune e “Theory” di Joren Joshua.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, colpo ai reduci del clan Lo Russo: 16 arresti

    Questa mattina, su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 individui. Questi sono ritenuti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata condotta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Napoli.PUBBLICITA

    L’indagine, avviata nel febbraio 2021 e conclusasi nel 2022, ha visto impegnati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, sezione “Catturandi”, e del Commissariato P.S. di Scampia, con l’ausilio delle squadre mobili di Perugia e dei Commissariati di P.S. di Giugliano e Anzio. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove significative sull’esistenza, la struttura e l’operatività dei gruppi criminali Scognamiglio e Pecorelli, entrambi affiliati al clan Lo Russo. Questi gruppi si sono scontrati violentemente per il controllo dei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella.

    Tra i crimini commessi dai due gruppi, si segnalano:

    – L’omicidio di Salvatore Milano, esponente storico del clan Lo Russo, avvenuto il 22 aprile 2021.– L’omicidio di Antonio Avolio, il 24 giugno 2021.– Il ferimento di Salvatore Di Caprio, il 10 giugno 2021.– Un’aggressione ai danni di alcuni dipendenti dell’Ospedale Monaldi di Napoli, il 29 marzo 2021, legata alla compravendita di posti di lavoro.– Un’estorsione al titolare di un bar nel quartiere Miano, nell’agosto 2021.– Il sequestro di un arsenale di armi comuni e da guerra.– Numerose esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.

    L’attività investigativa ha beneficiato della comparazione balistica effettuata dal Gabinetto di Polizia Scientifica di Napoli, che ha confermato la corrispondenza tra le armi sequestrate e i bossoli rinvenuti nei vari episodi di violenza.

    Contestualmente, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli Vomero hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 3 persone, gravemente indiziate di associazione mafiosa e omicidio aggravato. Le indagini, condotte dal 2020, hanno rivelato i legami tra il gruppo Cifrone, già disarticolato da precedenti operazioni, e le nuove leve dei gruppi Scognamiglio e Catone-Pecorelli.
    Tra i soggetti colpiti dalle misure cautelari figura uno degli esecutori dell’omicidio di Salvatore Milano, ucciso con sette colpi di pistola.

    Parallelamente, il GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e il Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con lo SCICO e la Compagnia Capodichino della Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 20 soggetti indagati per estorsione, usura, riciclaggio e altri reati aggravati dal metodo mafioso.
    Le indagini hanno rivelato che un capo del clan, nonostante fosse detenuto dal 2010 per omicidio, continuava a impartire ordini dal carcere, gestendo occultamente diverse attività economiche e investendo i proventi illeciti in beni mobili, immobili e orologi di lusso, anche acquistati con criptovaluta.
    Il sequestro ha riguardato 8 immobili, 12 lotti di terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore e 90 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari emesse in fase di indagine preliminare, e gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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    Arzano, carabinieri rimuovono statua di Padre Pio e giostrine abusive nel rione della 167

    Operazione in mattinata oggi nel rione 167 ad Arzano, a Napoli, dove i carabinieri della tenenza locale hanno proceduto alla rimozione di una statua abusiva di Padre Pio e delle giostrine installate abusivamente.PUBBLICITA

    P.B.

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    Napoli, latitante del Pallonetto picchia agente e scappa: è caccia all’uomo

    Napoli. E’ caccia all’uomo nel centro di Napoli dopo la rocambolesca fuga del latitante Luigi Sena, rapinatore seriale di 39 anni componente della batteria del Pallonetto di Santa Lucia.PUBBLICITA

    Il pregiudicato si è reso protagonista di una rocambolesca fuga. Era stato intercettato dagli agenti di polizia nei vicoli a ridosso di piazza Municipio. Era ricercato per una condanna definitiva per una rapina commessa a Rimini nel 2016.

    Era stato già arrestato lo scorso anno per violazione della sorveglianza speciale e poi posto agli arresti domiciliari. Ora con la condanna diventata definitiva aveva pensato bene di rendersi uccel di bosco.

    Quando è stato intercettato era in sella a una moto. E’ sceso senza opporre resistenza, ma era una finta perché si è scagliato contro un agente colpendolo al volto ed è scappato e nonostante sia stato inseguito è riuscito a far perdere le sue tracce.

    Ora è attivamente ricercato, come riportato da cronache di Napoli,  e dovrà rispondere anche di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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