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    Marano condannato l’ex sindaco Bertini: 12 anni e 8 mesi per collusione con la camorra

    Napoli. Si è concluso con una pesante condanna il processo a carico dell’ex sindaco di Marano, Mauro Bertini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione.PUBBLICITA

    I giudici del tribunale di Napoli Nord, dopo un processo durato oltre tre anni e mezzo, hanno inflitto a Bertini una pena di 12 anni e 6 mesi di reclusione.

    Punti Chiave ArticoloCondannati a pene più lievi anche l’imprenditore edile Angelo Simeoli (3 anni) e i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro (3 anni ciascuno). Assolto invece Eduardo Pellecchia. Per i giudici Bertini aveva favorito i clan nell’aggiudicazione degli appalti pubblici La corte, presieduta dal giudice Eleonora Pacchiarini, ha riconosciuto il ruolo di Bertini nell’infiltrazione della camorra nella pubblica amministrazione locale, in particolare per quanto riguarda l’assegnazione di appalti edilizi.
    La sentenza rappresenta un duro colpo per l’ex primo cittadino di Marano, già in passato coinvolto in vicende giudiziarie legate alla criminalità organizzata
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    Ischia: Imprenditore sotto indagine per traffico illecito di rifiuti via mare

    Ischia.Un’operazione congiunta tra l’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia e la Procura di Napoli ha portato all’emissione di un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti del titolare di una ditta isolana coinvolta nel presunto traffico illecito di rifiuti via mare.PUBBLICITA

    L’imprenditore, indagato per traffico illecito di rifiuti, si è visto recapitare il provvedimento, emesso dal Gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea, che gli vieta la permanenza in tutti i comuni dell’isola d’Ischia.

    Le indagini, avviate dalla Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Ischia, hanno fatto luce su un’illegale attività di gestione di rifiuti edili inerti da parte della ditta in questione.
    I rifiuti, stoccati presso il sito di messa in riserva dell’azienda, venivano smaltiti illegalmente con singoli viaggi giornalieri via mare su navi di linea diretti in terraferma.

    Oltre al divieto di dimora, il Gip ha disposto il sequestro del mezzo navale utilizzato per il trasporto illecito e dell’intero sito aziendale, dove venivano svolte le principali attività della ditta.

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    Bacoli, frana a Marina Torrefumo: il sindaco chiede la messa in sicurezza dei costoni

    Frana di pietrisco a Marina Torrefumo, nel comune di Bacoli. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha sollecitato un intervento urgente per la messa in sicurezza dei costoni, fragilizzati dalle continue scosse sismiche del bradisismo.PUBBLICITA

    “La frana è avvenuta questa mattina – ha spiegato Della Ragione – e l’abbiamo osservata dal mare durante dei controlli a bordo di una motovedetta della capitaneria.

    L’area è già chiusa da anni al passaggio pedonale e alla balneazione proprio per il rischio di frane. I costoni sono già naturalmente predisposti a franare e il bradisismo, con le sue scosse continue, non fa che aggravare la situazione.
    È quindi necessario un intervento immediato per metterli in sicurezza, anche per evitare che eventuali crolli possano danneggiare la Città Sommersa di Baia.”

    Il sindaco ha annunciato che chiederà al governo un intervento per il picconamento dei costoni più critici, seguito da lavori di messa in sicurezza permanente.

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    Ricostruzione Ischia, il prefetto: “Tenere alta la guardia”

    Oggi sull’isola d’Ischia si è tenuto un doppio appuntamento con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, per fare il punto sulla legalità e la sicurezza nei lavori di ricostruzione post calamità e discutere del traffico dei mezzi pesanti, ormai insostenibile.PUBBLICITA

    Nel primo incontro, presso la sede del Commissariato alla Ricostruzione a Ischia Porto, di Bari ha verificato l’applicazione del protocollo sottoscritto mesi fa per i cantieri della ricostruzione.

    I controlli precedenti avevano rivelato la presenza di ditte legate ad organizzazioni criminali. Il prefetto ha annunciato l’emissione di 14 interdittive antimafia per imprenditori coinvolti nei lavori di ricostruzione finanziati sull’isola e l’introduzione del badge e del “settimanale di cantiere” per i lavoratori, strumenti importanti per il controllo delle presenze e la prevenzione di infiltrazioni malavitose.
    A margine dell’incontro, cui hanno partecipato i sindaci dell’isola, il commissario alla ricostruzione Legnini, il questore di Napoli Agricola, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Paolo Borrelli, e le organizzazioni sindacali e professionali, il prefetto ha dichiarato:

    “Ho voluto chiarire ai sindaci e alla struttura commissariale che anche la ricostruzione privata deve rispettare strettamente il protocollo di Casamicciola, che prevede clausole incisive: anche le imprese che lavorano per cantieri privati devono essere iscritte alla white list, senza subappalti a cascata”.

    Di Bari ha ricordato di aver ordinato due accessi ispettivi ai cantieri, da cui sono scaturite le interdittive, e ha anticipato che l’attività di controllo sarà estesa anche ad ulteriori aspetti tecnici.
    “Questa prima riunione del tavolo di monitoraggio, convocata su mia richiesta, si svolge in un momento cruciale per la ricostruzione post-frana e post-sisma”, ha dichiarato il commissario Legnini.

    “Nei prossimi mesi ci sarà una forte crescita del numero dei cantieri ed è necessario intensificare le attività di vigilanza e controllo. Dopo le due tragedie che hanno colpito duramente questo territorio, l’isola non può permettersi l’onta dell’inquinamento dei cantieri da parte di imprese malavitose”.
    Nel pomeriggio, il prefetto ha tenuto un’altra riunione presso la sala consiliare del comune di Casamicciola, dove il sindaco ha chiesto una redistribuzione del traffico dei mezzi pesanti che transita quotidianamente dal porto del comune termale.
    All’incontro hanno partecipato anche le compagnie di navigazione, l’autorità marittima e la regione Campania. È emersa la necessità di un coordinamento tra i sei comuni dell’isola, competenti per le ordinanze sul traffico stradale.
    “Serve un protocollo tra i sindaci per trovare soluzioni provvisorie al problema, e un sacrificio da ciascun comune per arrivare a una soluzione che compendi tutte le esigenze, anche quelle di Pozzuoli da cui partono la maggior parte dei veicoli per Ischia”, ha dichiarato il prefetto.
    Giosi Ferrandino, sindaco di Casamicciola, ha aggiunto: “Sull’isola esiste il problema reale del traffico che riguarda tutti i comuni. I mezzi pesanti rappresentano una criticità per la sicurezza e la vivibilità.
    A Capri il problema è stato affrontato limitando la circolazione nelle ore notturne; da noi basterebbe rispettare le ordinanze esistenti. Negli ultimi anni, però, le dimensioni dei camion sono aumentate, compromettendo l’appeal turistico di Ischia. Dovremo trovare una soluzione con l’aiuto del prefetto, che salvaguardi sia gli isolani che i turisti”.
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    Arzano, sosta selvaggia e veicoli privi di copertura assicurativa: controlli serrati della polizia municipale.

    Continuano sul territorio i controlli per il rispetto delle norme del codice della strada.PUBBLICITA

    Diverse le zone pattugliate dagli agenti della polizia municipale diretta dal comandante Biagio Chiariello, e diversi i veicoli trovati senza assicurazione, revisione etc., alle moto con conducenti senza casco.

    Sequestrate otto auto senza assicurazione e sei moto senza casco.Le principali condotte sanzionate sono le soste selvagge e i passaggi agli incroci semaforici con il rosso.Decurtati punti dalla patente, di cui alcune ritirate.
    Le attività messe in campo non sono le uniche ma rappresentano il frutto di attività su di un territorio dove si sta operando per garantire la sicurezza della città .P.B.

    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Castellammare lido abusivo con bar accanto a Marina di Stabia: tutto sequestrato

    Castellammare. Aveva messo in piedi un vero e prprio stabilimento balneare abusivo accabto al porto di marina di Stabia.PUBBLICITA

    I Carabinieri di Castellammare di Stabia sono però intervenuti e hanno sequestrato tutto. Un 63enne del posto è stato infatti denunciato per aver avviato un’attività abusiva di noleggio lettini e ombrelloni sulla spiaggia alla fine di via De Gasperi.

    I Carabinieri, in collaborazione con la Capitaneria di Porto e la Polizia Municipale, hanno sequestrato 16 lettini, 4 sdraio, 15 ombrelloni, sedie di plastica e un gabbiotto utilizzato come punto cassa e bar.
    L’uomo dovrà rispondere di occupazione abusiva di spazio demaniale. Il materiale sequestrato è stato affidato alla Polizia Municipale.

    L’operazione di controllo e di lotta all’abusivismo lungo la spiaggia di via De Gasperi, dove dopo oltre 30 anni, è tornata la balneabilità, continuerà per tutta l’estate da parte delle forze dell’ordine.

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    Patto per la legalità tra Confartigianato, Prefettura e Procura di Napoli

    Napoli. Ieri mattina presso il Salone delle Muse della Prefettura di Napoli, la firma del “Protocollo per la Legalità e la Sicurezza delle Imprese”PUBBLICITA

    “Un lavoro iniziato qualche mese fa, Confartigianato è la maggior organizzazione della piccola impresa in Italia e questa mattina si fa un passo particolarmente importante.

    Il punto di partenza di una collaborazione assidua e sistematica per noi che non rappresentiamo capitali ma valori”.
    Così il Presidente di Confartigianato Imprese Napoli, il dottor Enrico Inferrera, che ieri mattina ha firmato il “Protocollo per la Legalità e la Sicurezza delle Imprese” insieme al Prefetto di Napoli, Michele Di Bari ed al dottor Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Napoli, accompagnato dal Presidente Nazionale di Confartigianato, il dottor Marco Granelli.

    Un patto per la legalità con cui i firmatari si sono impegnati ad aumentare la collaborazione tra loro per contrastare la criminalità e respingere, insieme, ogni forma di estorsione, usura o altro reato posto in essere dalle organizzazioni mafiose.

    “Questo protocollo indica una direzione ben precisa rispetto a determinate problematiche, un atto importante che una volta applicato darà la possibilità alla comunità di respirare – ha affermato il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari –
    Sono convinto che l’attuazione di atti del genere l’asticella della legalità si alza sempre di più, alla rassegnazione e alla paura dobbiamo rispondere con forza”.

    Con il Protocollo d’intesa la Procura della Repubblica di Napoli manifesta ancora una volta tutto il suo impegno a porre in essere tutte le azioni necessarie per impedire forme di indebita pressione o intimidazione ai danni degli imprenditori che denunciano.
    “Non ci sono alibi, se volete denunciare siamo pronti ad ascoltarvi. Fidatevi di noi – dice il Procuratore Nicola Gratteri – Sono sempre disponibile ad ascoltare le esigenze, i problemi e le paure dei cittadini e degli imprenditori.
    Ogni settimana ricevo commercianti, imprenditori e cittadini che si misurano ogni giorno con la criminalità organizzata. Siamo qui, pronti ad accogliervi ancora più di prima”.
    “Rappresentiamo il valore dell’artigianato che è la spina dorsale del nostro paese dal punto di vista sociale ed economico – dichiara il Presidente Enrico Inferrera – Questa iniziativa la abbiamo condivisa con Confartigianato Nazionale.
    Abbiamo fortemente voluto questo protocollo d’intesa perché le nostre imprese hanno bisogno di legalità, talvolta il piccolo imprenditore si sente solo un po’ solo invece noi vogliamo capovolgere questa sensazione e farlo sentire all’interno di un sistema dove può raccontare ciò che gli accade e denunciare qualora si verifichino reati – e conclude – Napoli sta vivendo un momento importante e proprio in questo momento ha bisogno di legalità”.
    “Oggi per Confartigianato è un momento molto importante, il protocollo che andiamo a siglare rappresenta una buona prassi che vorremmo estendere a tutto il territorio nazionale.
    Come organizzazione economica vogliamo lanciare un messaggio e testimoniare l’impegno che oggi le associazioni datoriali debbono mettere in campo assieme alle istituzioni. Occorre maggiore integrazione per far fronte all’illegalità diffusa e non dobbiamo sottrarci a questa responsabilità”, afferma il Presidente Granelli.
    “Confartigianato è un’associazione molto capillare, presente su tutto il territorio. Siamo attori economici ma anche attori sociali e ci sentiamo sentinelle e presidio del territorio per questo vogliamo mettere in campo tutte quelle azioni di sensibilizzazioni che possiamo.
    Molto spesso nell’ambito del lavoro si aprono strade che portano all’illegalità, imprenditori che per far fronte alle difficoltà ed al lavoro che non c’è talvolta prendono strade dell’abusivismo, della contraffazione e dell’illegalità.
    Questo lo contrastiamo aspramente, siamo vicino agli imprenditori per cercare di sconfiggere queste pratiche scorrette e dare un supporto ed un sostegno – continua il Presidente Nazionale di Confartigianato che conclude – Oggi più che mai questa lotta si può vincere tutti insieme, ridiamo autorevolezza alla legge ed alla cosa pubblica.
    Ringrazio il Prefetto Michele di Bari ed il dottor Gratteri che ci è sempre vicino e noi siamo a testimoniare il suo ruolo importantissimo da servitore dello stato”.
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    Troppo caldo a Pomigliano, scatta la protesta dei lavoratori Stellantis

    Si è svolta oggi una protesta nel reparto plastica dello stabilimento Stellantis a Pomigliano d’Arco, dove parte dei lavoratori ha incrociato le braccia per circa due ore. La causa della protesta è stata il microclima ritenuto proibitivo dai dipendenti. Mario Di Costanzo, responsabile automotive per la Fiom di Napoli, ha reso noto l’evento.PUBBLICITA

    Di Costanzo ha ricordato che durante l’ultimo incontro con i vertici aziendali a Torino, l’amministratore delegato Carlos Tavares aveva assicurato che non ci sarebbero stati limiti di spesa per garantire la sicurezza dei lavoratori. “All’interno delle officine del reparto plastica,” ha aggiunto Di Costanzo, “il clima è diventato insostenibile e il caldo asfissiante impediva ogni attività”.

    “Ci chiediamo se ci siano responsabilità da parte di chi permette che gli operai lavorino in queste condizioni, nonostante le promesse di Tavares sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. I nostri delegati continueranno a supportare i lavoratori.” La protesta nel reparto plastica non ha avuto impatti sulla produzione negli altri reparti dello stabilimento.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, la donna del ras di Marianella aveva trasformato l’immobile comunale in bunker

    Napoli. Un’operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia Locale ha portato al sequestro di un alloggio comunale a Napoli che era stato trasformato in un vero e proprio bunker.PUBBLICITA

    L’immobile, situato in vico Torre nel quartiere Marianella, era stato completamente stravolto con lavori edili illegali per renderlo autonomo e dotato di un cortile di circa 200 metri quadri ricavato su un’area sottratta al suolo pubblico.

    Punti Chiave ArticoloL’accesso al nuovo bunker avveniva attraverso un cancello costruito su un muro di cinta, che conduceva a un cortile che consentiva l’ingresso all’alloggio completamente modificato. L’indagine ha appurato che l’abitazione era nella disponibilità di una donna legata a un esponente di un noto clan camorristico della zona, recentemente incarcerato. Si ipotizza che la coppia stesse allestendo il bunker per utilizzarlo come rifugio in caso di necessità.
    L’operazione è stata avviata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Vomero durante l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
     L’uomo è stato arrestato in un recente blitz anticamorra Notate le modifiche illegali all’immobile, hanno richiesto l’intervento della Polizia Locale, che ha sequestrato l’intero stabile per violazioni delle norme edilizie e del codice penale, tra cui l’invasione senza titolo e lo stravolgimento dello stato dei luoghi. Le forze dell’ordine hanno ripristinato la legalità, sequestrando l’alloggio abusivo e tutelando il patrimonio pubblico. L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata che tenta di appropriarsi indebitamente dei beni del Comune e di radicarsi sul territorio.
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    Napoli pusher nascondeva le dosi di crack in bocca: arrestato al Borgo Sant’Antonio Abate

    Napoli. Nel corso di un servizio di controllo del territorio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Polizia di Stato hanno arrestato un uomo di 32 anni, originario della Romania, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.PUBBLICITA

    L’episodio è avvenuto questa mattina in piazza San Francesco di Paola al Borgo Sant’Antonio Abate.

    I poliziotti hanno notato un individuo con fare sospetto che, dopo aver ricevuto una banconota da una donna, ha estratto qualcosa dalla bocca e glielo ha consegnato.
    Alla vista degli agenti, l’acquirente si è dileguata mentre il pusher ha tentato la fuga.

    Prontamente intervenuti, gli agenti hanno bloccato l’uomo rinvenendo in suo possesso 15 dosi di crack, occultate all’interno della bocca.

    L’arrestato è stato rinchiuso presso le camere di sicurezza della Questura di Napoli in attesa del giudizio di convalida.
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    Napoli, la Federalberghi attacca: “Ridicolo usare tassa soggiorno per aumento Tari”

    Napoli. “Destinare oltre 4 milioni di euro dell’imposta di soggiorno per scongiurare l’aumento della Tari è una scelta ridicola.PUBBLICITA

    Sarebbe stato più utile incrementare la lotta all’evasione fiscale che, purtroppo, nonostante gli annunci della nostra Amministrazione, sta portando risultati insufficienti”.

    Lo dichiara Salvatore Naldi, presidente di Federalberghi Napoli, commentando il contenuto di una delibera di proposta al Consiglio comunale approvata dalla Giunta comunale di Napoli.
    “L’imposta di soggiorno – aggiunge Naldi – deve essere utilizzata per migliorare i servizi ai turisti, partendo ad esempio dal decoro urbano e dall’accoglienza alle porte della città, e non per coprire buchi di bilancio per debiti attuali e pregressi.

    Gli albergatori napoletani pagano già la Tari, con aliquote tra le più alte d’Italia, proprio per i rifiuti che i turisti potrebbero produrre. È, quindi, impensabile che l’ospite possa pagare un’altra tassa per lo stesso motivo.

    Va precisato che il turista porta ricchezza e che per turista si deve intendere colui che pernotta in città, visita musei, acquista nei negozi, non visitatori che vengono ad assistere ad un concerto o ad una manifestazione e poi tornano a casa o su una nave da crociera, senza produrre un vero beneficio economico per il territorio e senza pagare nessuna imposta.
    La tassa, infatti, grava solo sui turisti che pernottano in albergo o nell’extralberghiero regolare. Molti alberghi, inoltre, hanno scelto di rivolgersi ad aziende private per avere un servizio molto più efficiente, rispettoso dell’ambiente e in grado di realizzare il 100% della raccolta differenziata.

    Un comportamento virtuoso che produce anche una riduzione dei costi. Mentre i costi della gestione pubblica dei rifiuti aumentano in continuazione anche a causa dell’incapacità di offrire un servizio puntuale porta a porta e una raccolta differenziata seria”, conclude Naldi.
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    Bacoli, giovane donna teme di essere uccisa dall’ex: il padre chiede aiuto al sindaco

    “C’è una giovane donna, classe 1989, che a Bacoli, comune flegreo dell’area metropolitana di Napoli, da oltre un anno e mezzo vive nel terrore “di essere giustiziata dal suo ex compagno”.PUBBLICITA

    A denunciarlo scrivendo un’accorata lettera al sindaco Josi Gerardo della Ragione è Pietro D’Orazio, il padre di Federica, che dettaglia per punti la vicenda con l’obiettivo di “evitare una tragedia tristemente annunciata”.

    Si parte dalla fine di novembre 2022 quando “dopo anni di maltrattamenti” Federica, con l’ausilio di una psicologa e la vicinanza dei genitori, decide di denunciare l’ex per la prima volta per aver ricevuto “un pugno in pieno volto al termine di una futile discussione, specificando nella denunzia che non era la prima volta che l’ex alzava le mani su di lei”.
    A gennaio 2023 Pietro viene affrontato dall’ex che, “innanzi ai suoi genitori intervenuti per tacitare la cosa bonariamente”, lo minaccia di morte assieme alla figlia. “Lo stesso giorno mi reco dai carabinieri di Bacoli per sporgere denuncia”.

    Nei mesi che trascorrono le minacce si manifestano ad ogni incontro accidentale. “Tua figlia è una puttana, vi devo vedere morti, vi farò vivere nel terrore”, il tono delle invettive.

    A maggio dello scorso anno, saputo che Federica ha intrapreso una nuova relazione l’ex aggredisce i dipendenti dell’agriturismo di famiglia che lei gestisce picchiandoli, insultandoli ed obbligandoli a non lavorare piu presso la struttura “altrimenti li avrebbe squartati”.
    Il 21 giugno 2023 l’uomo “cerca in maniera premeditata di uccidere mia figlia, infatti alle 6 di mattina si reca nella casetta in cui lei viveva presso l’agriturismo, stacca la luce, taglia i fili della connessione internet isolandola, non essendoci alcun gestore telefonico che li prende, bussa alla porta di casa e quando lei apre si scaraventa con la machina in casa cercando di investirla, la maggiore larghezza del telaio dell’auto rispetto alla porta evita il peggio, in soccorso subito arriva il suo attuale compagno il quale viene aggredito a bastonate e finisce in ospedale”.

    L’ex, afferma il padre di Federica, “non viene nè fermato nè arrestato per tale atto, nonostante le nostre denuncie”. Dopo questo episodio la famiglia suggerisce alla donna di allontanarsi per circa un mese “nella speranza che qualcosa avvenga… ma nulla accade sul piano giudiziario”.
    “Il nostro avvocato – ancora Pietro – in questa fase più volte chiedeva al magistrato l’emissione di misure cautelari a difesa di mia figlia… ma sempre il nulla”.
    – Seguono mesi di denunce per le aggressioni e le minacce di morte subite da Federica, da suo padre e tre volte in pochi giorni, il 14, il 16 ed il 20 gennaio di quest’anno, da un dipendente dell’agriturismo la cui auto è presa a calci “perché continuava a lavorare per quella puttana” e a cui l’uomo avrebbe detto “se non ti licenzi ti vatterò sempre”.
    Nel corso di questa primavera Pietro D’Orazio registra poi la scomparsa Flick, il suo cane meticcio “cippato e con due satellitari”. Ne segue una denuncia alla Asl di Pozzuoli, ma dell’animale nessuna traccia.
    In più di un’occasione, l’ex della figlia ha rivendicato l’uccisione del cane dicendo a Pietro: “stai piangendo per il cane che ti ho scannato, ha sofferto tanto come dovrai soffrire tu e non scordarti che farete la stessa fine tu e tua figlia”.
    “Mi reco il giorno dopo sia dai carabinieri alla stazione di Pozzuoli che alla Polizia di Stato di Pozzuoli i quali mi dicono – scrive il papà di Federica nella ricostruzione indirizzata al sindaco – che senza prove non posso sporre denunzia per la morte del cane”.
    Sempre la fine di Flick torna ad essere argomento per minacciare Federica e suo padre: il 5 giugno scorso, dopo aver bloccato Pietro che era in compagnia di un suo amico, l’ex compagno racconta urlando di come ha ucciso il cane “e mi ripete che quella sarà anche la mia fine e quella di mia figlia.
    Completamente frastornato corro a sporgere denunzia alla caserma di Bacoli ma essendo chiusa alle ore 21 sporgo denunzia alla questura di Napoli aperta 24 h. Il sig. Bianchi assiste a tutta la scena e farà denunzia anche presso la Polizia di Stato di Pozzuoli”.
    Arriva poi l’aggressione da parte dell’ex di Federica a cinque dipendenti di Pietro D’Orazio ai quali intima di licenziarsi “altrimenti li avrebbe presi uno ad uno”.
    L’uomo poi rompe il parabrezza del furgoncino aziendale e solo l’intervento dei carabinieri “salva i miei dipendenti dalla follia” non prima che l’uomo riesca a urlare: “dite a Pietro che gli ho squartato il cane ed ora gli mando pure il filmato”. “Tutti i miei dipendenti sporgono denunzia e l’ex – ancora Pietro – viene portato in caserma dalla volante, per essere poi subito rilasciato”.
    Ultimo episodio, “almeno per ora”, quello dello scorso 5 luglio quando l’ex ha rincorso con il suo motorino l’auto di Federica minacciandola di morte o di sfigurarla. Vedendo un cane all’interno nell’abitacolo le dice “che squarterà pure questo”.
    “Il tutto viene filmato dal compagno di mia figlia ne segue denunzia e viene depositato anche filmato…. Ad oggi – conclude Pietro D’orazio – alcun tipo di provvedimento è stato intrapreso nei confronti dell’ex. Noi viviamo un incubo costante, vi chiedo aiuto”.
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