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    Secondigliano, recuperati fuochi illegali in via della Bussola

    Secondigliano, rinvenuti e sequestrati da parte della polizia circa 44 kg di fuochi pirotecnici illegali in uno stabile.
    Nella serata di ieri, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della questura di Napoli hanno effettuato un controllo presso uno stabile di via della Bussola dove, in un’area che dà accesso al tetto, hanno rinvenuto e sequestrato 36 batterie di fuochi pirotecnici per un peso lordo complessivo di circa 40 kg ed altre 56 scatole contenenti 73 pezzi del peso lordo complessivo di circa 4 kg di fuochi di artificio. LEGGI TUTTO

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    Torre del Greco, minorenni fuggono sullo scooter senza assicurazione

    I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre del Greco stanno percorrendo viale Europa all’altezza della stazione ferroviaria Santa Maria la Bruna quando notano uno scooter 300 con due ragazzi in sella.
    I 2 non si fermano e parte un inseguimento che dura circa 5 minuti. Dopo 3 chilometri i carabinieri li fermano. I 2 hanno 17 e 16 anni e vengono denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.
    Il 17enne viene denunciato anche perché trovato in possesso di un tirapugni. Lo scooter, un Benelli P1000, non era coperto da assicurazione ed è stato sequestrato.
    I minorenni sono stati affidati ai rispettivi genitori nelle loro abitazioni di Torre del Greco. E oggi i due ragazzi non potranno fare sfoggio dello scooter nella movida pomeridiana di fine anno. LEGGI TUTTO

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    Napoli, tentano il cavallo di ritorno: arrestati due pregiudicati

    Nel pomeriggio di venerdì, una cittadina si è recata presso gli uffici del Commissariato Posillipo per segnalare una serie di chiamate sospette da parte di un numero sconosciuto. Il chiamante, un individuo non identificato, le aveva richiesto la somma di 1000 euro come condizione per la restituzione della sua auto, precedentemente rubata in corso Vittorio Emanuele alcuni giorni prima.
    Durante la registrazione della denuncia, la donna ha ricevuto un’altra chiamata dal medesimo numero. Una poliziotta è intervenuta direttamente, gestendo la conversazione e riuscendo a concordare un luogo d’incontro per la consegna del denaro.
    Di conseguenza, gli agenti si sono diretti in viale Comandante Umberto Maddalena, il luogo stabilito per l’appuntamento. Hanno predisposto un servizio di sorveglianza e posizionato la somma richiesta tra i cespugli, in attesa dell’arrivo del presunto ricattatore.
    Poco dopo, due giovani a bordo di un’auto sono giunti sul luogo dell’appuntamento. Una volta scesi dal veicolo, hanno tentato di recuperare il pacchetto contenente il denaro, ma sono stati immediatamente fermati grazie all’intervento di agenti in appostamento, supportati anche da una pattuglia del Commissariato Secondigliano. Inoltre, uno dei sospettati è stato trovato in possesso di una centralina diagnostica per auto.
    A seguito di queste circostanze, i due individui, di età rispettivamente di 21 e 24 anni, quest’ultimo con precedenti penali, sono stati arrestati per tentata estorsione. L’auto della denunciante è stata successivamente ritrovata in piazza Vittorio Emanuele e restituita alla legittima proprietaria. LEGGI TUTTO

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    Castellammare, ambulanza sbanda e si schianta contro albero: feriti autista e infermiere

    Castellammare. Tragedia sfiorata poco dopo l’alba di oggi in viale delle Puglie. Un infermiere e l’autista di una ambulanza sono rimasti feriti dopo che il mezzo di soccorso è sbandato e si è schiantato contro un albero.
    L’ambulanza  della Misericordia di Gragnano, era senza alcun passeggero, stava andando a prelevare un ferito. E forse per una macchia d’olio sull’asfalto è sbandata. Il manto stradale era anche scivoloso a quell’ora a causa di una leggera pioggia che stava cadendo.
    L’autista non è riuscito a controllare il mezzo che ha invaso l’altra corsia finendo la sua corsa contro un albero. Per fortuna in quel momento non sono transitate altre auto in senso opposto altrimenti le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi.
    Sul posto anche anche i carabinieri per i rilievi. I due feriti sono stati accompagnati al vicino ospedale San Leonardo. L’autista ha riportato contusioni in varie parti del corpo mentre l’infermiere è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli dove gli dovranno essere rimosse delle schegge di vetro dagli occhi.
    Ciro Serrapica LEGGI TUTTO

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    Catturato ad Alicante il Spagna il boss latitante Nicola Rullo

    Niente botti di Capodanno per Nicola Rullo, noto come “‘o nfamone”, il capo indiscusso del clan Contini, latitante da otto mesi.
    E’ stato catturato ieri sera ad Alicante, nel Sud-Est della Spagna, dove è stato arrestato dalle forze dell’ordine italiane con il supporto della polizia spagnola.
    Rullo, il capo del clan Contini, è ora detenuto in un carcere spagnolo in attesa di un’udienza riguardante la richiesta di estradizione presentata dalle autorità italiane. L’udienza è programmata per oggi, e secondo indiscrezioni riportate dal “Roma”, Rullo, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, sembra non opporsi alla richiesta di essere riconsegnato alle autorità giudiziarie italiane.
    Questo arresto segna la fine di una breve parentesi di libertà per Rullo, che era tornato in libertà a luglio dell’anno scorso dopo anni di detenzione. La sua liberazione era stata ottenuta grazie a un considerevole sconto di pena concesso dalla Corte d’appello di Napoli, in seguito alle argomentazioni difensive dell’avvocato Dello Iacono. Inizialmente condannato a dieci anni di reclusione, Rullo aveva visto la sua pena ridotta a soli due anni e otto mesi.
    Dopo il rilascio, Rullo aveva trascorso tre anni e mezzo in custodia cautelare, ma alla fine di ottobre dello scorso anno, quando gli è stata inflitta una pena aggiuntiva di quattro anni di reclusione, è fuggito. Si era trasferito nel basso Casertano prima di prendere la via della Spagna.
    La sua latitanza è giunta al termine quando i carabinieri, seguendo i movimenti di alcuni suoi parenti, sono riusciti a rintracciarlo e ad arrestarlo ieri sera. La storia di Rullo presenta analogie con un precedente arresto nel 2017, quando era stato catturato mentre attendeva la sentenza d’appello per estorsione aggravata, evadendo successivamente prima della conferma della condanna a dieci anni di reclusione. LEGGI TUTTO

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    La lettera straziante di una delle bambine violentate a Caivano: “Mi manca da morire mia mamma”

    Una bambina di 11 anni, una delle cuginette violentate dal branco a Caivano, ha scritto una lettera straziante alla mamma in cui le dice che le manca da morire.
    La bambina si trova oggi in una casa famiglia insieme alla sorellina più piccola, mentre il fratello 16enne è in un’altra struttura. La mamma, invece, è in un centro diverso dopo l’emersione degli agghiaccianti fatti nel Parco Verde di Caivano.
    Nella lettera, la bambina scrive: “Mamma, mi manchi da morire. Quando ti rivedrò? Mi sento sola e spaventata. Vorrei solo stare con te”.
    I legali della famiglia hanno presentato diverse istanze per chiedere l’immediata revoca del blocco totale dei contatti tra i familiari, sia fisici che telefonici.
    L’avvocato Angelo Pisani, che difende la famiglia, ha dichiarato: “Un trattamento del genere non viene riservato neanche ai detenuti che pure hanno diritto alle visite dei familiari in carcere”.
    “Ci si aspetterebbe dopo un reato tanto grave, la messa in sicurezza di tutti i membri della famiglia”, ha aggiunto Pisani. “E dopo il dolore per quanto accaduto alla figlia, ora anche l’ingiustizia di vedersi di fatto cancellare ogni rapporto con i suoi ragazzi chiusi tutti in case famiglia senza alcun segno di umanità”.
    Secondo gli psicologi, l’allontanamento dalla mamma è un ulteriore danno per la piccola e soprattutto per la madre che rischia la vita.
    La vicenda della bambina di Caivano è un esempio di come la burocrazia, a volte, può essere più crudele della giustizia. I familiari della piccola sono vittime di un reato orribile e, invece di essere aiutati, sono stati puniti. LEGGI TUTTO

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    Minorenne evaso ad agosto da casa famiglia di Quarto arrestato in provincia di Avellino

    Movimentato inseguimento di un minorenne evaso da una casa di comunità, conclusosi con la sua cattura, quello che ha visto protagonisti gli agenti della Digos della Questura di Avellino.
    Il ragazzo, 17 anni di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, è stato intercettato a Quadrelle, in provincia di Avellino, mentre percorreva a piedi la strada che dal cimitero conduce fuori paese.
    A scopo intimidatorio, sono stati esplosi dai poliziotti alcuni colpi di pistola. Nel corso dell’inseguimento un agente è caduto riportando una frattura al ginocchio, mentre un altro si è slogato un piede nel corso della colluttazione per bloccare il fuggitivo.
    Il minorenne era evaso nell’agosto scorso dalla casa famiglia di Quarto, in provincia di Napoli, cui era stato affidato dal tribunale dei minorenni di Napoli. LEGGI TUTTO

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     Poggioreale, sequestrata cocaina nel pacco per un detenuto

    “Nella giornata di ieri, durante gli ordinari controlli sono stati rinvenuti circa 40 grammi di cocaina ben occultati in un pacco contente biancheria destinato ai detenuti”.
    A darne notizia è Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Il carcere di Poggioreale ospita mediamente 2.100-2.200 detenuti il che vuol dire che è estremamente difficile un controllo minuzioso”, spiega la sindacalista.
    Per fortuna, l’alta professionalità della polizia penitenziaria che vi lavora quotidianamente permette ed ha permesso anche in questa occasione di gestire al meglio i numerosi eventi critici che si verificano”.
    “Ogni giorno – prosegue – la polizia penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri campane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex, una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento, sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri.
    Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie unità cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale.
    Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”. LEGGI TUTTO

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    Capodanno, appello del prefetto di Napoli ai giovani: “Siate responsabili”

    E’ un appello alla responsabilità, quello che il neo prefetto di Napoli, Michele di Bari, rivolge ai cittadini, soprattutto ai giovani, in vista dei festeggiamenti per il Capodanno.
    “A fronte di un dispositivo così poderoso che abbiamo messo in atto quello che mi auguro è che la festa sia una festa di comunità – ha detto nel corso della conferenza stampa di fine anno – Rivolgo soprattutto un appello ai giovani affinché ci siano comportamenti responsabili per evitare che possano accadere fatti negativi per la pubblica e privata incolumità.
    Rivolgo un appello anche alla popolazione ad usare i mezzi pubblici. Da parte nostra c’è un impiego massimo di persone ma è necessaria la collaborazione ed il senso di responsabilità di tutti”.
    In campo, a tutela della sicurezza, ci saranno 360 forze di polizia, 160-180 della polizia municipale, 180 vigili del fuoco: complessivamente circa 600-650 persone. Intanto, continuano ed aumentano, rispetto allo scorso anno, i sequestri dei botti che sono sempre più pericolosi. A sottolinearlo, nel corso della conferenza stampa, sono stati il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, generale di Brigata Enrico Scandone, e i colonnello Paolo Consiglio, comandate del nucleo Pef di Napoli.
    “Sono diverse centinaia di chili in più rispetto allo scorso anno – ha spiegato il vertice dei carabinieri – è stata fatta un’attività capillare non solo su Napoli ma anche sulla provincia. Quest’anno c’è stato un forte incremento di quello che abbiamo tolto dal mercato. Una cosa importante è che a parte la quantità di botti, è stata sequestrata una forte quantità di grossi botti che sono i più pericolosi”.
    Grande attenzione, poi, ai canali di approvvigionamento non solo sulla rete tradizionale, come spiegato dal colonnello Consiglio, ma anche sul web essendo ormai uno dei canali di approvvigionamento e vendita per la merce pericolosa, nonché l’aggressione patrimoniale dei proventi delle vendite illegali. LEGGI TUTTO

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     Da Napoli a Caserta per rubare in un cantiere edile: denunciati

    Le immediate indagini avviate dai carabinieri della Stazione di Pietramelara, nel casertano, a seguito della denuncia presentata dal responsabile di un’azienda immobiliare del luogo, hanno consentito, nella mattinata odierna, di identificare gli autori dei furti messi a segno presso un cantiere edile di quel centro nei giorni del 5 e 6 dicembre scorso.Grazie ai filmati estratti dalle telecamere di sorveglianza e alle informazioni rese dalle persone informate sui fatti, i militari dell’Arma sono risaliti all’identità dei due uomini, un 49enne e un 34enne che, in trasferta dalla provincia di Napoli, si introdussero furtivamente nel cantiere in orario pomeridiano e notturno e, approfittando dell’assenza degli addetti ai lavori, asportarono ponteggi in metallo, attrezzi da lavoro e materiale di vario genere per un valore di oltre 15.000,00 euro.
    Proseguono al momento le ricerche della refurtiva che, nella circostanza, venne caricata nel cassone di un furgone con il quale i malviventi si allontanarono frettolosamente.I due sono stati denunciati in stato di libertà. Dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.
    Le immediate indagini avviate dai carabinieri della Stazione di Pietramelara, nel casertano, a seguito della denuncia presentata dal responsabile di un’azienda immobiliare del luogo, hanno consentito, nella mattinata odierna, di identificare gli autori dei furti messi a segno presso un cantiere edile di quel centro nei giorni del 5 e 6 dicembre scorso.
    Grazie ai filmati estratti dalle telecamere di sorveglianza e alle informazioni rese dalle persone informate sui fatti, i militari dell’Arma sono risaliti all’identità dei due uomini, un 49enne e un 34enne che, in trasferta dalla provincia di Napoli, si introdussero furtivamente nel cantiere in orario pomeridiano e notturno e, approfittando dell’assenza degli addetti ai lavori, asportarono ponteggi in metallo, attrezzi da lavoro e materiale di vario genere per un valore di oltre 15.000,00 euro.
    Proseguono al momento le ricerche della refurtiva che, nella circostanza, venne caricata nel cassone di un furgone con il quale i malviventi si allontanarono frettolosamente.I due sono stati denunciati in stato di libertà. Dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. LEGGI TUTTO

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    Arzano, continua la lotta alle occupazioni abusive di suolo pubblico

    Contrasto occupazioni abusive suolo pubblico nel territorio di Arzano: sanzioni per oltre tremila euro. In una settimana elevati 200 verbali al codice della strada. Denunciati in due.
    Raffica di controlli da parte degli agenti della polizia municipale nei confronti delle attività commerciali che violano le disposizioni in materia di occupazione di suolo pubblico temporanea.
    In pratica si tratta degli esercizi che in maniera del tutto abusiva, posizionano strutture, anche pubblicitarie, su suolo comunale. I controlli ad ampio raggio svolti dalla polizia locale sul territorio di Arzano sono volti a contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive di suolo pubblico nel periodo delle festività e non solo.
    Un’attività che rappresenta il prosieguo di quelle poste in essere già da diverso tempo dai caschi bianchi diretti dal comandante Biagio Chiariello che cercano di porre fine a quanto posto in essere da alcuni chi incurante non rispetta le regole del codice della strada.
    I blitz sono scattati in alcune traverse di via Napoli con accertamenti e sanzioni a carico di diversi commercianti che avevano posto su strada espositori con contestazioni per oltre tremila euro in violazione delle norme del codice della strada e intimazione alla rimozione avvenuta.
    In un caso di questi, i documenti sono risultati irregolari e un uomo è stato denunciato per i reati previsti con deferimento alla Procura della Repubblica. Sempre nei giorni scorsi, si è registrato un altro episodio di intolleranza nei confronti del personale della Polizia locale addetto al controllo della sede del municipio di piazza Cimmino.
    Dove un uomo, un 50enne infastidito per l’appunto dell’agente alle sue inaccoglibili rimostranze, ha inveito contro uno dei poliziotti. Allertata la pattuglia di servizio, all’arrivo dei colleghi l’uomo esagitato è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale.
    Intanto vanno avanti i controlli con l’emissione di sanzioni per violazione alle norme del codice della strada che in una settimana hanno portato a circa duecento multe.
    G. B. LEGGI TUTTO

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    Camorra, restiuiti alla famiglia Montescuro tutti i beni confiscati

    La Corte d’Appello di Napoli ha accolto l’appello proposto dai difensori di Luca Montescuro alias Enzuccio, figlio di Carmine detto o Menuzz, difeso dagli avvocati Immacolata Romano e Giuseppe Milazzo, nei cui confronti lo scorso mese di marzo gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Via Medina davano esecuzione ad un decreto di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Napoli, per un valore di 500.000,00 euro.
    Già in primo grado i due difensori erano riusciti a far dissequestrare tre negozi, un deposito, diversi rapporti bancari e finanziari e due veicoli (una Mini Cooper ed una Fiat 500X), ottenendo anche l’inammissibilità per l’applicazione della sorveglianza speciale nei confronti di Luca Montescuro, in carcere dal 2008 ed attualmente in detenzione domiciliare, per essere stato ai vertici di un sodalizio che distribuiva droga proveniente dalla Spagna sul territorio campano e per aver partecipato a svariati assalti ai tir in autostrada.
    Oggi i giudici di secondo grado hanno accolto le argomentazioni delle difese, restituendo al pregiudicato anche i due appartamenti di sua proprietà, siti nel quartiere Sant’Erasmo, inizialmente confiscati su proposta della Questura e della Procura della Repubblica di Napoli. Il verdetto finale infatti ha dato ragione al figlio di o Menuzz ed ai suoi avvocati, restituendogli tutti i beni confiscati. LEGGI TUTTO