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    Cuma campo da tennis al posto della discarica

    Un campo da tennis dove prima c’era una discarica. È quanto accade a Cuma, nel comune di Bacoli dove è stato inaugurato un campetto dove sarà possibile giocare gratis.PUBBLICITA

    “Veniteci a giocare! Abbiamo inaugurato il primo campo da tennis comunale. A Cuma. Era una discarica. Adesso c’è un’area sportiva gratuita, libera, pubblica. Un’area di tutti. Un nuovo pezzo del polo sportivo che stiamo realizzando a Cuma, alle porte d’ingresso di Bacoli.

    Campo di calcio, campo di calcetto, campo da tennis, spogliatoi, pista di pattinaggio, area giostrine per bambini. E poi dritti sulla pista ciclabile che verrà, con tanti sport acquatici e sostenibili nel lago Fusaro,“ scrive con soddisfazione in un post su Facebook il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione.PUBBLICITA

    “Il campo da tennis sorge lì dove altri avevano realizzato una discarica. C’era davvero di tutto. Lo abbiamo bonificato, investendo centinaia di migliaia di euro a favore della salute di tutti. E, adesso, ne abbiamo fatto un campo molto bello. Veniteci a giocare. Veniteci a viverlo.
    È vostro, di tutti. Perché oggi l’ex periferia abbandonata è diventata una dei centri più vissuti del nostro paese. Ringrazio l’assessore Vittorio Ambrosino e il vicesindaco Marianna Illiano. Insieme, per la città. Ed il meglio deve ancora venire. Un passo alla volta,” conclude il primo cittadino bacolese.
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    Azano, continuano le colate di cemento in città: la denuncia del giornalista anticamorra Mimmo Rubio

    Arzano. “Proseguono i lavori, autorizzati con concessione illegittima, in violazione dei requisiti previsti dal Piano Casa, per la costruzione di un palazzo di cinque piani in luogo di un vecchio capannone a ridosso di via Napoli, ad Arzano, secondo comune più cementificato in Italia con l’83,2% di suolo impermeabilizzato, secondo solo a Casavatore che detiene il primato con il 90,9 %”.PUBBLICITA

    “Ebbene quanto concesso nella fattispecie – precisa Rubio -, lo ribadiamo, è “illegittimo”. Di fatti la norma utilizzata per ottenere la licenza è quella del cosiddetto “piano casa”, solo che quella norma, oltre a consentire ampliamenti del 20 e 35 %, prevedeva la trasformazione edilizia, a parità di volume, non di un unico capannone dismesso, ma di un “compendio immobiliare”.

    Ovvero un gruppo di fabbricati, magari di un proprietario o di tanti proprietari riuniti in consorzio, purché fossero più immobili dismessi e soprattutto che si trovassero in zone degradate e periferiche, questo per consentire una rigenerazione urbana ed immobiliare di un intera zona degradata a parità di volume, prevedendo anche l’obbligo di lasciare il 30% delle nuove case in costruzione per alloggi popolari attraverso convenzione con il Comune che avrebbe poi individuato i soggetti a cui assegnare la parte degli alloggi popolari.PUBBLICITA

    Invece si è data licenza per un palazzo alto circa 16 metri dove esisteva un unico capannone alto 6 metri e peraltro senza prevedere parcheggi in una strada già densamente affollata di auto e senza stipulare alcuna convenzione per l’edilizia residenziale popolare”.
    La Legge presa a riferimento –ha proseguito il giornalista sotto scorta-, “sotto l’aspetto del “compendio Immobiliare” e della “a parità di Volume”, è stata tra l’altro oggetto di una chiara spiegazione del legislatore stesso attraverso la Consulta di garanzia statutaria della Regione Campania, ma sembra che neanche questo chiarimento sia stato tenuto in considerazione da chi ha architettato questo progetto.
    Ancora una volta in questo paese si favorisce la speculazione edilizia contro ogni norma e legge.Già in tal senso la cosa avrebbe dell’incredibile, che si lasci costruire un palazzo di cinque piani lì al centro di una zona altamente urbanizzata, al centro della città, a ridosso di tanti piccoli fabbricati mono e bifamiliari che si vedranno “oppressi” dai soliti pseudo imprenditori”:
    Francesco Nardelli
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli Scampia: i carabinieri arrestano pusher con cofanetti calamitati

    A Scampia, i Carabinieri della locale stazione continuano la loro incessante lotta contro lo spaccio di droga, confrontandosi con pusher sempre più ingegnosi, seppur operanti nell’illegalità.PUBBLICITA

    L’ultimo arresto è avvenuto nel lotto K e ha visto coinvolto Ivan Mazzarella, un 30enne già noto alle forze dell’ordine.

    Punti Chiave ArticoloI Carabinieri avevano tenuto sotto osservazione Mazzarella, notando i suoi frequenti avvicinamenti a un’auto parcheggiata, preceduti sempre da un rapido chinarsi. Dopo aver fermato alcuni clienti, i militari hanno deciso di intervenire e perquisire il 30enne.PUBBLICITA

    Durante la perquisizione, sono state trovate diverse dosi di hashish, marijuana e cocaina, già pronte per la vendita al dettaglio. Le sostanze stupefacenti erano nascoste all’interno di cofanetti calamitati, realizzati artigianalmente e posizionati sotto l’auto. I cofanetti calamitati con la droga era nascosti sotto un’auto Inoltre, è stata sequestrata la somma di 740 euro in contanti, ritenuta provento dell’attività illecita. L’arrestato è ora in attesa di giudizio. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Varcaturo: “Portatemi in carcere, non sopporto più mio nonno”. Carabinieri arrestano 28enne

    Varcaturo: 28enne arrestato dai Carabinieri dopo aver richiesto di essere portato in carcerePUBBLICITA

    I Carabinieri della Stazione di Varcaturo hanno arrestato un 28enne già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

    Punti Chiave ArticoloDurante un normale controllo notturno, i Carabinieri si sono recati presso l’abitazione del 28enne per verificare il rispetto della misura restrittiva. L’uomo, anziché mostrarsi collaborativo, ha sorpreso i militari con una richiesta inaspettata: “Portatemi in carcere!”.PUBBLICITA

    La richiesta insolita e le motivazioni Il 28enne ha spiegato ai Carabinieri di non sopportare più la convivenza con il nonno, definendolo “troppo pesante”. Tra comprensione per la situazione familiare e doveri dettati dalla legge, i Carabinieri hanno cercato di spiegare all’uomo che non poteva scegliere dove scontare la sua pena, specie di notte. Gli hanno consigliato di interfacciarsi con il proprio avvocato il giorno seguente o di tentare di risolvere le controversie con il nonno in modo pacifico. La fuga e l’arresto Sembrava che il 28enne si fosse convinto, ma i Carabinieri, tormentati da un dubbio, hanno deciso di tornare a casa sua dopo pochi minuti. E infatti, lo hanno trovato per strada, pronto a scappare. La valigia era già pronta per un’evasione premeditata. Non potendo fare altro, i militari hanno arrestato l’uomo. Il 28enne, finalmente “accontentato”, si trova ora in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, 42 anni di carcere per i clan Mazzarella e De Martino: scarcerato Aldo Sartori

    Si è conclusa con una condanna complessiva a 42 anni e 8 mesi di carcere il processo ai nove esponenti dei clan di camorra di Napoli est accusati di estorsione ai danni di un ristoratore di Volla.PUBBLICITA

    Ma la notizia clamorosa è l’assoluzione e la scarcerazione  del ras Gesualdo Sartori, ras del clan Mazzarella che era stato arrestato ad agosto scorso sulla spiaggia di castel Volturno dopo un periodo di latitanza.

    Punti Chiave ArticoloIl pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) aveva chiesto per Sartori una condanna a dieci anni di reclusione, ma le argomentazioni difensive del suo legale, l’avvocato Leopoldo Perone, hanno avuto la meglio, dimostrando l’estraneità del proprio assistito rispetto alla vicenda.PUBBLICITA

    Assolto e scarcerato il ras Aldo Sartori Nonostante l’assoluzione di Sartori, il verdetto pronunciato ieri dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli – come anticipato da Il Roma – ha comunque portato a diverse condanne Nove imputati in totale hanno ricevuto condanne per 40 anni e 8 mesi.Gli indagati dovevano rispondere di tentata estorsione e minacce, reati resi più gravi dalla finalità mafiosa. Le indagini risalgono alla primavera dello scorso anno, quando gli aguzzini avrebbero provato a imporre una tangente estorsiva di 500 euro in occasione di Pasqua, a cui è seguita una richiesta di 10mila euro. In un’occasione, il padre della vittima sarebbe stato persino prelevato e portato al cospetto dei fratelli De Martino, con la minaccia “Giovanni deve portare 10.000 euro sennò lo uccidiamo”. Tuttavia, le prove raccolte dagli inquirenti hanno permesso di assolvere Aldo Sartori, ritenuto inizialmente coinvolto nella vicenda solo per aver messo a disposizione la sua casa. LE CONDANNE Cristian Alberto 5 anni e 4 mesiGiovanni Prisco 5 anni e 4 mesiUmberto Dello Iacolo 5 anniGiuseppe De Martino 5 anniSalvatore De Martino 5 anniGermano Iavarone 5 anniMario Noto 5 anniBartolo Zuccoia 5 anniSalvatore De Micco 2 anniGianluca Di Paola assolto con formula piena per non aver commesso il fattoGesualdo Sartori assolto con formula piena per non aver commesso il fatto Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    False residenze a Villaricca: 30 milioni di bitcoin in sterline a casa della brasiliana

    Villaricca. Aveva un tesoro di quasi 50 milioni di euro tra pietre preziose e bitcoin nascosto in un cassetto segreto Silmara Fabotti la brasiliana a capo della gang delle false residenze per cittadini brasiliani sgominata nei giorni scorsi grazie a una inchiesta della polizia metropolitana e coordinata dalla Procura di napoli Nord culminata con sei arresti.PUBBLICITA

    Oggi gli agenti della polizia metropolitana guidati dalla comandante Lucia Rea in casa di Silmara Fabotti e che è stata posta ai domiciliari, hanno rinvenuto nel corso di una perquisizione delle valigie già pronte e passaporti. Segnale evidente che gli indagati erano pronti a scappare all’estero.

    Punti Chiave ArticoloLa gang falsificava le residenze, con la complicità di due funzionari, un dipendente e un vigile urbano in servizio al comune di Villaricca. Tra i beneficiari calciatori, presentatori televisivi, imprenditori e vip di nazionalità brasiliana.PUBBLICITA

    Sempre nel corso della perquisizione domiciliare in casa di Silmara Fabotti in un cassetto segreto è venuto fuori il tesoro della donna composto da una ottantina di pietre preziose tra smeraldi, ametiste e acquamarina, per un valore stimabile in diversi milioni di euro. Ma soprattutto della chiavette Usb su cui vi erano certificati di possesso di bitcoin per oltre 30milioni di di sterline.  Gli scenari investigativi inquietanti Il ritrovamento dell’ingente tesoro apre scenari investigativi inquietanti. con quali soldi erano stati comprati quei preziosi? Ne facevano un traffico? Venivano rivenduti? E se si a chi? E soprattutto quali traffici internazionali si celano dietro questa inchiesta? E tra l’altro alcuni contratti di lavoro utili alle false residenze sono intestati a ristoranti della zona Giuglianese che secondo la Dda di Napoli sarebbe gestiti da prestanome del clan Ferrara. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Pizze e camorra a Napoli: Massimiliano Di Caprio resta in carcere

    Napoli.Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la custodia cautelare in carcere per Massimiliano Di Caprio, ritenuto il gestore della pizzeria “Dal Presidente” a Napoli.PUBBLICITA

    Di Caprio era stato arrestato il 14 maggio dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dagli agenti della Squadra mobile di Napoli nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli sul riciclaggio di denaro del clan Contini, parte della federazione di camorra Alleanza di Secondigliano.

    Punti Chiave ArticoloPer la moglie di Di Caprio, Deborah Capasso invece, il Riesame ha disposto gli arresti domiciliari, confermando la stessa misura cautelare già applicata al poliziotto della sezione stradale di Avellino, Guido Albano coinvolto nella stessa inchiesta.PUBBLICITA

     La Pizzeria “Dal Presidente” sequestrata ma aperta per la gestione ordinaria Nell’inchiesta Sono state anche sequestrate le pizzerie “Dal Presidente” di via dei Tribunali, un panificio, una agenzia di viaggi, cinque appartamenti e 412mila euro in contanti. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare, a seguito delle quali Di Caprio e gli altri indagati erano stati arrestati il 14 maggio scorso. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, scarcerata Loredana Frenna: la narcos delle Fontanelle

    Napoloi. Gestiva insieme con il marito la piazza di spaccio delle Fontanelle al rione Sanità durante il lockdown: la narcotrafficante Loredana Frenna è stata rilasciata dal carcere in anticipo.PUBBLICITA

    La 33enne è stata posta agli arresti domiciliari poiché il giudice per le indagini preliminari, accogliendo le argomentazioni dei legali, gli avvocati Gandolfo Geraci e Domenico Dello Iacono, ha ritenuto questa misura sufficiente a soddisfare le esigenze cautelari.

    Frenna era stata trasferita circa una settimana fa dal carcere di Pozzuoli a quello di Secondigliano, dove è detenuto anche il marito, Antonio Giglio, considerato il capo dell’organizzazione.PUBBLICITA

    A gennaio scorso, la polizia aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione di droga a fini di spaccio.
    Le indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura di Napoli tra il 2020 e il 2022, hanno documentato l’esistenza e l’operatività, nel centrale quartiere della Sanità, di un emergente gruppo criminale dedito all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio di ingenti quantitativi di hashish e marijuana, con un giro d’affari di circa 2 milioni di euro. .
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli arrestata truffatrice di anziani: deve scontare 5 anni di carcere

    Napoli. Nel centro storico la Polizia di Stato ha arrestato una donna di 51 anni in esecuzione di un provvedimento per la carcerazione: si tratta di una donna esperta nelle truffe ai danni degli anziani.PUBBLICITA

    Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un provvedimento di detenzione nei confronti di una 51enne napoletana. L’ordine di carcerazione è stato emesso lo scorso 29 maggio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso – Ufficio Esecuzioni Penali.

    Punti Chiave ArticoloLa donna, accusata di truffa aggravata e ricettazione, dovrà scontare una pena di 5 anni, un mese e 20 giorni di reclusione.PUBBLICITA

    La truffatrice aveva compiuto i reati ad Arezzo e a Milano tra il 2017 e il 2018, mirati principalmente agli anziani, una fascia di popolazione spesso vulnerabile a tali inganni.  Aveva truffato anziani ad Arezzo e Milano Le indagini hanno permesso di identificare la responsabile, portando infine alla sua cattura nel centro storico di Napoli. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Oltre 200 identificati nei controlli a Caivano e Torre del Greco

    Napoli. Giornata di controlli da parte della polizia nei comuni della provincia su disposizione del Questore di Napoli.PUBBLICITA

    I controlli hanno riguardato i comuni di Torre del Greco e Caivano.

    Punti Chiave ArticoloGli agenti del Commissariato di Torre del Greco, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio a Torre del Greco. Nel corso dell’attività gli operatori hanno identificato 64 persone e controllato 39 veicoli.PUBBLICITA

    Controlli al Parco Verde di Caivano Mentre gli agenti del Commissariato di Afragola, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio all’interno del “Parco Verde” di Caivano. Nel corso del servizio sono state identificate 175 persone e controllati 96 veicoli. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Il prefetto di Napoli firma circolare su sicurezza sui luoghi di lavoro

    Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha firmato una circolare indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni dell’Area Metropolitana, fornendo indicazioni in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro. La circolare si concentra sugli obblighi delle stazioni appaltanti e dei committenti ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81.PUBBLICITA

    Il provvedimento è stato adottato in risposta alla necessità di intensificare le azioni di contrasto agli incidenti sul lavoro, in particolare nel settore edile. Questo tema è stato approfondito durante una riunione tenutasi presso la Prefettura il 29 maggio 2024. La circolare sottolinea che le disposizioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere integrate con gli articoli 114 e 119 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.

    Questi articoli regolano rispettivamente la figura del direttore dei lavori, del coordinatore della sicurezza, e i “piani di sicurezza e coordinamento (PSC)” per i subappaltatori operanti in un cantiere. Anche per i lavori che non richiedono la redazione del PSC, è obbligatoria l’adozione di un Piano Operativo per la Sicurezza conforme alle disposizioni normative.PUBBLICITA

    Inoltre, è stato istituito un tavolo tecnico presso la Prefettura per monitorare gli incidenti sui luoghi di lavoro nel settore edile e le relative azioni di contrasto. Questo tavolo tecnico ha l’obiettivo di migliorare e ottimizzare i controlli ispettivi nei cantieri, coordinando gli sforzi di tutti gli enti e le istituzioni coinvolte.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    “In Campania carceri alla deriva”, protesta sindacati a Napoli

    “La gestione penitenziaria del Prap e del Dap ha portato alla deriva il sistema carcerario in Campania”: questa l’accusa lanciata dai sindacati della polizia penitenziaria Sinappe, Uil Pa PP, Uspp, Fns-Cisl e Cnpp durante una manifestazione tenutasi stamattina davanti al carcere di Poggioreale, a Napoli. I rappresentanti sindacali hanno chiesto misure urgenti per evitare il collasso delle carceri regionali.PUBBLICITA

    La scelta del carcere di Poggioreale, intitolato a Giuseppe Salvia, non è stata casuale. Questa struttura, nota per essere il penitenziario più affollato d’Italia, rappresenta simbolicamente la grave crisi del sistema carcerario campano. Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere, fu ucciso a 38 anni su ordine di Raffaele Cutolo per vendetta, e il suo nome è diventato sinonimo delle difficoltà e dei pericoli che affliggono gli istituti penitenziari della regione.

    I segretari regionali delle sigle sindacali, parlando con i giornalisti, hanno evidenziato l’evacuazione del carcere femminile di Pozzuoli come esempio emblematico della situazione critica. La decisione di evacuare la struttura, resa necessaria da uno sciame sismico che ha provocato danni e apprensione, è stata definita dai sindacalisti come “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Questo episodio, secondo loro, dimostra il degrado delle carceri campane e l’incapacità di gestire emergenze coniugando sicurezza e tutela di detenute e personale.PUBBLICITA

    Durante la protesta, caratterizzata da bandiere, megafoni e slogan, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal provveditore delle carceri della Campania, Lucia Castellano. I sindacati sperano che questo incontro possa essere il primo passo verso soluzioni concrete per risolvere le problematiche che affliggono il sistema carcerario della regione.
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