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    Benevento avvelenamento al Cinema San Marco: confermata condanna per Gina Pompeo Faraonio

    La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Gina Pompeo Faraonio, amministratrice delegata della società che gestisce il Cinema San Marco di Benevento, confermando la condanna a 6 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni alle parti civili.
    La Faraonio era stata accusata di lesioni gravi colpose nei confronti di numerosi studenti del Liceo del Sannio. Le emissioni di monossido di carbonio, causate da un malfunzionamento del sistema caldaia-canna fumaria, avevano provocato l’intossicazione di molti studenti durante il Secondo Festival Filosofico del Sannio, tenutosi al Cinema San Marco nel febbraio 2016.

    In primo grado, il Tribunale di Benevento aveva assolto la Faraonio. Ma la Corte d’Appello di Napoli, su ricorso del Pubblico Ministero e delle parti civili, dopo l’ ultima e lunga discussione degli avvocati Vittorio Fucci e Vincenzo Regardi, difensori di numerosi parti civili, e dopo la discussione degli avvocati Angelo Leone e Dario Vannitiello, difensori della Faraonio, accogliendo la tesi dei difensori degli studenti, costituitesi parti civili, ha ribaltato la sentenza, condannando la Faraonio per la sua negligenza nel garantire la sicurezza dei presenti.
    La Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso della difesa, confermando la condanna a 6 mesi di reclusione e il risarcimento dei danni. La Faraonio dovrà inoltre risarcire le spese legali sostenute dalle parti civili.

    La vicenda ha avuto una grande eco mediatica e ha acceso i riflettori sulle carenze in materia di sicurezza negli edifici pubblici. Il caso ha spinto le autorità a intensificare i controlli e a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.
    Alle precedenti udienze avevano discusso gli altri difensori delle altre parti civili. Oltre agli Avvocati Vittorio Fucci e Vincenzo Regardi, hanno rappresentato le parti civili anche gli Avvocati: Alessandro Della Ratta, Nicola Covino, Isidoro Taddeo, Elena Cosina, Roberto Polcino, Covino, Pietro Farina, Antonio Biscardi, Francesco Saverio Iacuzzio, Maurizio Giannatasio, Daniela Martino,, Martino Lucio Giuseppe, Teresa Napolitano, Antonella Maffei, Paolo Abbate,, Fiorita Luciano, Mario Izzo, Giovanni Palma, Nunzia Meccariello, Angelo Montella, Katia Iannotti, Giuseppe Sauchella ed altri..
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Ceppaloni perseguita l’ex amante e suo marito: arrestato per stalking

    Un 47enne di Ceppaloni in provincia di Benevento è stato arrestato ai domiciliari con l’accusa di atti persecutori nei confronti della sua ex amante e del marito di questa.
    L’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione, perseguitava e minacciava entrambi i coniugi.

    Le indagini, condotte dai Carabinieri su denuncia della coppia, hanno rivelato un quadro inquietante. L’uomo si presentava quasi quotidianamente sotto l’abitazione della ex amante, con l’intento di convincerla a lasciare il marito e tornare con lui.
    Le inviava anche numerosi messaggi, insistendo nel tentativo di riallacciare il loro rapporto.

    Di fronte al persistente rifiuto della donna, l’indagato ha iniziato a minacciare entrambi i coniugi. Seguiva il marito nel tragitto casa-lavoro e lo attendeva nei pressi dell’abitazione, invitandolo a farsi da parte.
    Comportamenti che hanno generato un forte stato di ansia e paura nelle vittime, costringendole a modificare le proprie abitudini di vita.
    Il Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, applicando anche il braccialetto elettronico all’uomo.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Benevento, sequestro di prodotti illegali e non conformi a standard di sicurezza

    Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Benevento ha condotto un’importante operazione di controllo in due attività commerciali ad Apollosa e Sant’Agata dei Goti, finalizzata al contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri. L’operazione ha portato al sequestro di numerosi articoli non conformi agli standard di sicurezza.
    Nel corso di specifici accertamenti, i finanzieri della Tenenza di Montesarchio hanno ispezionato un’area commerciale di 1000 metri quadri ad Apollosa, dove sono stati rinvenuti 675 articoli, tra cui penne, matite colorate, accessori per l’estetica e capi di abbigliamento, esposti per la vendita al dettaglio. Questi prodotti erano privi delle prescrizioni essenziali previste dalla normativa sulla sicurezza dei prodotti, un requisito indispensabile per gli operatori economici europei per attestare la conformità ai requisiti di sicurezza e salute previsti dalla normativa comunitaria.
    In un’altra operazione, le Fiamme Gialle di Montesarchio hanno effettuato un controllo presso una profumeria di Sant’Agata dei Goti, dove hanno trovato 38 confezioni di profumi di marche di origine asiatica, pronte per essere commercializzate in violazione delle disposizioni del Decreto Legislativo n. 206 del 2005 (Codice del Consumo).
    I prodotti sequestrati in entrambe le attività erano sprovvisti delle avvertenze e modalità d’uso in lingua italiana, e delle indicazioni relative alla natura dei materiali impiegati e del Paese d’origine. Queste informazioni sono richieste dalla legge per garantire ai consumatori la consapevolezza della qualità del prodotto e il suo utilizzo in sicurezza.
    La merce è stata posta sotto sequestro e i titolari delle attività commerciali sono stati segnalati alla Camera di Commercio Irpinia-Sannio per la violazione del Codice del Consumo. A loro è stata irrogata una sanzione amministrativa che varia da un minimo di 516 euro a un massimo di 25.823 euro.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Benevento, ingaggiò killer per uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia: chiesto il processo

    Benevento. Una vendetta consumata dopo 11 anni: fece uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia. La ragazza per il dolore si era suicidata.PUBBLICITA

    Un uomo di 64 anni, Lucio Iorillo, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, è stato accusato di aver organizzato l’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore che nel 2007 aveva violentato la sua figlia 15enne. La ragazza, non sopportando il trauma subito, si era tolta la vita pochi mesi dopo l’abuso.

    Punti Chiave ArticoloSecondo l’accusa, Iorillo avrebbe covato il suo piano di vendetta per oltre dieci anni, pagando due killer 20.000 euro per eliminare Matarazzo.PUBBLICITA

    Il pastore, uscito di galera da circa un mese dopo aver scontato la pena per lo stupro, è stato assassinato a colpi di pistola il 19 luglio 2018 davanti casa sua. I due presunti killer, Giuseppe Massaro e Generoso Nasta, erano già stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021. Tuttavia, la Cassazione ha annullato la sentenza disponendo un nuovo processo d’appello.  La Cassazione ha annullato la condanna per i due killer Iorillo, che si dichiara innocente, comparirà davanti al Gup del Tribunale di Benevento il prossimo 27 novembre per l’udienza preliminare. La sorella di Giuseppe Matarazzo nel 2018 si fece promotrice di una iniziativa con tanto di manifesto funebre con la foto del fratello in  cui rivendicava l’innocenza del congiunto in merito allo stupro della ragazzina per la quale era stato in carcere per oltre 10 anni e poi ucciso poco dopo essere uscito. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Benevento, il PD denuncia: “In piazza Cardinal Pacca insabbiati reperti archeologici per costruire info point”

    In piazza Cardinal Pacca, i lavori per la costruzione di un info point hanno portato alla luce importanti reperti archeologici di epoca romana e medievale. Tuttavia, invece di essere valorizzati, questi tesori storici sono stati asfaltati nell’indifferenza dell’amministrazione comunale. A denunciare l’accaduto è il Partito Democratico, che ha portato la vicenda in Senato attraverso un’interrogazione presentata dal senatore Francesco Verducci al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
    La scoperta, che include uno scheletro e una tomba affrescata, è avvenuta sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica di Caserta e Benevento. Nonostante l’importanza dei ritrovamenti, la Soprintendenza ha espresso parere favorevole alla prosecuzione dei lavori, permettendo la costruzione dell’info point senza attendere il completamento degli scavi. Questa decisione ha suscitato una forte reazione da parte delle opposizioni politiche e della società civile di Benevento, che condannano unanimemente l’operato delle autorità.
    “È inconcepibile che si rinunci alla valorizzazione di una rara testimonianza della ricchezza del patrimonio storico di Benevento,” afferma Verducci. “La decisione, maturata dall’autorità di controllo in accordo con il sindaco, di proseguire con la costruzione di una struttura ricettiva in un’area archeologica tutelata, non solo rappresenta uno spreco di denaro pubblico, ma arreca anche disagi alla circolazione urbana.”
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    Benevento, cibo gourmet al Castello di Limatola con gin drink di Beppe Vessicchio

    Nel suggestivo scenario delle antiche stalle del Castello di Limatola, in provincia di Benevento, apre Doremì, un ristorante fine dining che promette un’esperienza culinaria unica. Questo nuovo gioiello gastronomico, ideato come un regno di delizie, è guidato dallo chef Giacomo Ignelzi, noto per la sua abilità nel fondere tradizione e tecniche moderne.
    Il percorso di Ignelzi è un viaggio tra le eccellenze culinarie italiane. Dopo aver affinato le sue competenze a Milano e Roma, lo chef ha deciso di tornare alle sue radici a Benevento. La sua carriera include oltre dieci anni accanto a Paolo Barrale nel ristorante Marennà, insignito di una stella Michelin, e cinque anni come chef executive presso “J Japanese Contemporary” a Napoli, dove ha supervisionato anche le sedi di Portici e Sorrento.
    Da aprile 2024, Giacomo Ignelzi ha abbracciato il progetto della famiglia Sgueglia, con cui ha un forte legame di amicizia e rispetto. Oggi, come chef executive del Castello di Limatola, guida Doremì con passione e maestria. Il nome del ristorante è un tributo al cavallo che abitava le stalle del castello nel 1700, quando il feudo era di proprietà dei duchi Gambacorta. Nella sala del ristorante, una ciotola personale ritrovata nelle mangiatoie ricorda la presenza dell’animale, mantenendo vivo un pezzo di storia.
    La cucina di Doremì celebra la tradizione campana, combinando i sapori locali con una continua ricerca gastronomica. Tra le proposte spicca la degustazione di Gin Orchestra Naturae, creato dal maestro musicale Peppe Vessicchio insieme a Tonio Sgueglia. Questo gin è un omaggio agli aromi del Cilento, infuso con carruba, ginepro rosso, limoni della costiera, mandarino acerbo, mirto e alga di finocchietto, ingredienti simbolo della dieta mediterranea.
    “Ogni cosa che ci circonda, visibile o invisibile che sia, agisce ed interagisce attraverso uno specifico scambio di onde,” spiega Vessicchio. “Mi piace pensare che siamo immersi nella più grande Orchestra che esista, quella della Natura. È a questa armonia superiore che Tonio Sgueglia ed io abbiamo voluto dedicare il nostro gin, ispirandoci agli umori del Cilento, in particolare al fascino del Castello di Rocca Cilento.”
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    Benevento, accordo per la nascita del Museo Egizio

    Benevento. Un passo importante è stato compiuto oggi verso la realizzazione del Museo Egizio di Benevento. Il Sindaco Clemente Mastella ha firmato l’Accordo con il Ministero della Cultura, la Regione Campania e la Provincia di Benevento per la valorizzazione del Museo del Sannio.
    L’Accordo prevede la creazione di una Fondazione che si occuperà della gestione del Museo Egizio, che farà di Benevento “la capitale del turismo nilotico nel Mezzogiorno continentale”.
    “Questo è un risultato straordinario per la nostra città”, ha commentato Mastella. “Grazie alla nascita del Museo Egizio, Benevento potrà attrarre turisti da tutto il mondo e diventare un punto di riferimento per la cultura egizia in Italia”.
    Il Sindaco ha inoltre ringraziato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi per la loro collaborazione.
    La firma dell’Accordo rappresenta un momento storico per Benevento. La città si appresta a diventare un centro di eccellenza per lo studio e la valorizzazione della cultura egizia.
    Ecco alcuni dei dettagli dell’Accordo:
    La Fondazione sarà composta da rappresentanti del Comune, del Ministero della Cultura, della Regione Campania e della Provincia di Benevento.La Fondazione avrà il compito di gestire il Museo Egizio, organizzare mostre ed eventi, e promuovere la cultura egizia in Italia e nel mondo.Il Museo Egizio sarà ospitato nel Palazzo del Governo, in Corso Garibaldi.Il Museo Egizio ospiterà una ricca collezione di reperti egizi, tra cui statue, sarcofagi, mummie e papiri.Il Museo Egizio sarà aperto al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì.L’apertura del Museo Egizio è prevista per il 2026.
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    Montesarchio, lei rifiuta di spacciare e lui le lancia una molotov addosso

    Montesarchio: 30enne arrestato dopo aver lanciato una molotov contro una ragazza che non voleva lavorare per lui.
    Raffaele L., un 30enne di Montesarchio, è stato arrestato dai carabinieri dopo aver lanciato una molotov contro una ragazza che non voleva lavorare per lui come pusher.
    L’episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Montesarchio. La vittima, una ragazza di Bucciano, stava tornando a casa con un’amica dopo una serata in compagnia quando ha incrociato Raffaele L., che conosceva già.
    L’uomo ha chiesto un passaggio alle due ragazze e, durante il tragitto verso Montesarchio, ha iniziato a discutere con la vittima. Secondo quanto da lei raccontato, Raffaele L. avrebbe cercato di convincerla a lavorare per lui come corriere della droga, ma la ragazza ha rifiutato.
    Di fronte al no della vittima, Raffaele L. è andato su tutte le furie. Ha estratto dal giubbotto una bottiglietta di plastica contenente liquido infiammabile, l’ha accesa e l’ha scagliata contro la ragazza.
    Fortunatamente, la ragazza e la sua amica sono riuscite a scendere dall’auto in tempo, evitando di essere colpite dalla molotov. L’auto, però, è stata pesantemente danneggiata dal fuoco.
    Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Montesarchio, che hanno rintracciato ed arrestato Raffaele L.. L’uomo è stato difeso dall’avvocato Luciano Fioriata.
    Dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per Raffaele L.. Le due ragazze sono invece difese dagli avvocati Pasquale Matera ed Ettore Marcarelli.
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    Benevento suicidio sventato: poliziotto penitenziario salva un detenuto

    Benevento. Un tentativo di suicidio è stato sventato ieri pomeriggio nel carcere di Benevento grazie al tempestivo intervento di un poliziotto penitenziario.
    Un detenuto napoletano di 50 anni ha tentato di impiccarsi con un cappio legato alla finestra della propria cella. Il poliziotto di turno, accortosi del gesto, è intervenuto tempestivamente e ha salvato la vita all’uomo.
    L’episodio ha acceso i riflettori sulle condizioni del sistema penitenziario campano.
    Il segretario regionale del Consipe Campania, Luigi Castaldo, e il suo vice, Tommaso De Lia, hanno denunciato la mancanza di personale qualificato nelle carceri, come educatori, psicologi, psichiatri e assistenti sociali.
    “Purtroppo l’accaduto di ieri è la conferma di un sistema penitenziario in difficoltà”, hanno dichiarato i due sindacalisti. “Mancano le figure professionali che potrebbero supportare psicologicamente i detenuti e aiutarli nel loro percorso di reinserimento.”
    Castaldo e De Lia hanno inoltre criticato la mancanza di risposte concrete da parte dell’amministrazione penitenziaria alle segnalazioni fatte dai sindacati.
    “Nonostante le ripetute denunce delle carenze organizzative”, hanno affermato, “non sono state messe in atto misure concrete per migliorare la situazione. Solo grazie al sacrificio e all’abnegazione del personale penitenziario si riescono a scongiurare tragedie come quella di ieri.”
    I due sindacalisti hanno infine rivolto un plauso al poliziotto che ha salvato la vita al detenuto.“Grazie al suo coraggio e alla sua professionalità”, hanno concluso, “una vita umana è stata salvata”.
    L’episodio di Benevento è un monito per le istituzioni competenti a intervenire con urgenza per migliorare le condizioni del sistema penitenziario campano e garantire il benessere psicologico dei detenuti.
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    Benevento: arrestato 46enne per atti persecutori verso l’ex moglie

    Un 46enne è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Benevento con l’accusa di atti persecutori.
    L’indagine, coordinata dalla Procura di Benevento, è stata avviata a seguito di una querela presentata lo scorso marzo da una donna che denunciava come l’ex marito, dopo essere stato scarcerato, avesse ripreso a molestarla e minacciarla.
    Il gip, accogliendo la richiesta del pm, ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza contro l’indagato e ha disposto il suo trasferimento in carcere.
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    Nel carcere di Airola partoni i percorsi di giustizia riparativa

    Benevento. Nel carcere di Airola, sono stati avviati percorsi di giustizia riparativa. Questi incontri, guidati da personale interno e dalla Fondazione Polis, mirano a facilitare la comunicazione tra ragazzi detenuti e vittime di reato. L’obiettivo è promuovere la trasformazione personale attraverso la consapevolezza del danno causato.
    Questo progetto, denominato “Progettare un agire responsabile per il futuro”, è stato inaugurato con un primo incontro intramurario. Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis e garante dei diritti dei detenuti di Napoli, ha partecipato all’evento insieme al garante regionale Samuele Ciambriello e a 32 giovani reclusi.
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    Violenta rivolta nel carcere di Benevento: due agenti feriti

    Momento di altissima tensione nel carcere di Benevento, dove è in atto una violenta rivolta da parte di alcuni detenuti.
    Come denunciato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la situazione è incandescente: una sezione detentiva è stata distrutta e due agenti di Polizia Penitenziaria sono stati feriti dai detenuti, che si erano armati per fronteggiare gli agenti.
    “La situazione è molto grave”, afferma Tiziana Guacci, segretario del Sappe. “I detenuti comuni del quarto piano, per futili motivi, hanno devastato la rotonda, computer, vetri e tutto quello che c’era. Sembra che abbiano anche preso in ostaggio alcuni colleghi, due dei quali sono stati poi accompagnati in ospedale. La situazione è critica e sul posto sono presenti anche operatori delle altre forze di polizia”.
    “È evidente che c’è bisogno di un intervento immediato da parte degli organi competenti dell’Amministrazione penitenziaria”, prosegue Guacci. “Bisogna assicurare l’ordine e la sicurezza nel carcere di Benevento e tutelare gli agenti di Polizia Penitenziaria che vi prestano servizio. È grave che non siano stati ascoltati i nostri ripetuti allarmi sui focolai di tensione nelle carceri campane”.
    Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima”. “Le carceri in Campania sono ad alta tensione”, denuncia Capece. “È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di violenza che coinvolge gli agenti di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, come dimostra quel che sta succedendo nel carcere di Benevento”.
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