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    Giugliano, tenta di uccidere la ex con il figlioletto di 7 mesi in braccio

    Il tempestivo intervento dei carabinieri probabilmente ha evitato il primo femminicidio del 2024.
    E’ accaduto a Varcaturo nel comune di Giugliano. Sono circa le 13 del primo dell’anno e un uomo si presenta nella caserma. É agitato, urla e chiede aiuto. Al carabiniere il compito di calmarlo e di ascoltare cosa fosse accaduto.
    La compagna lo ha appena chiamato, il suo ex l’ha aggredita e le ha promesso di ritornare per ucciderla.I carabinieri corrono verso la non lontana abitazione della donna e dalla strada si sentono le urla.
    É questione di secondi che possono essere vitali. Sì raggiunge la porta di ingresso ma è chiusa, intanto pianti di bambini e urla “spingono” i Carabinieri. Non c’è da pensarci e i militari sfondano la porta, la scena è agghiacciante.
    A terra e in lacrime due bambini terrorizzati di 5 e 9 anni. Sul pavimento tracce di sangue e i due adulti in piedi sono l’uno di fronte all’altra a distanza ravvicinata.
    L’uomo brandisce un coltello da cucina e sta aggredendo la donna che sanguina dalla mano, ha fra le braccia il bimbo di 7 mesi. I Carabinieri si catapultano sull’uomo che in pochi attimi di terrore viene disarmato e bloccato.
    L’uomo, padre dei tre figli della donna, l’ha ferita con un coltello
    L’uomo, un 38enne di Pozzuoli, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.La vittima è ricoverata nell’ospedale “Pineta Grande” di Castel Volturno ma non è in pericolo di vita.
    I tre bambini – tutti figli dell’arrestato e della donna – stanno bene e sono stati affidati temporaneamente a parenti in attesa del ritorno della madre. LEGGI TUTTO

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    Napoli, tenta di strangolare la compagna con un nunchaku: arrestato 36enne

    Una furia umana, un violento, un nullafacente che continuava a chiedere soldi alla compagna per andare al bar e ubriacarsi.E all’ennesimo rifiuto da parte della donna: è scattata la violenza, l’ennesima, che non si è trasformata in tragedia solo per il tempestivo intervento dei carabinieri. Risultato: lui in carcere e lei libera da quell’angoscia quotidiana ma provata dentro nell’intimo da quelle violenze che ora proverà a dimenticare.

    E’ di qualche giorno fa la sentenza della Corte di Cassazione in danno di un uomo nel Bresciano che ha fatto tanto riflettere – non discutere – l’intera opinione pubblica sul reato cosiddetto femminicidio. Ma questa volta quello che è successo in un appartamento del quartiere Chiaia supera di gran lunga l’immaginazione.
    E’ mattina e la gazzella del nucleo radiomobile di Napoli viene allertata dalla centrale operativa del comando provinciale. Al 112 sono arrivate diverse segnalazioni che raccontano di urla e rumori provenire da un appartamento al piano terra. La pattuglia è da quelle parti e bastano pochi minuti per raggiungere l’appartamento in questione.
    Si sente gridare ma una voce che dice “Carabinieri” e il bussare alla porta interrompono quel caos, almeno per qualche minuto. Apre una donna, ha 42 anni ed è nel panico. Sul collo evidenti segni di violenza. Nell’appartamento c’è anche il compagno della donna. Ha 36 anni e del fatto che ci siano i Carabinieri non dà assolutamente importanza.
     Il 36enne voleva dalla compagna i soldi per ubriacarsi
    Anzi, il 36enne di Napoli è prepotente, ha tra le mani un nunchaku e tenta di colpire la vittima minacciandola di morte. I carabinieri si frappongono tra i due per proteggere la donna e dopo una breve colluttazione l’uomo viene bloccato.
    Portata la calma, ai militari spetta di “raccogliere” le storie. Lui non fa nulla nella vita e sta sempre in giro mentre la donna sbarca il lunario con lavori saltuari. Il vizio del bere però ha un costo e lui vuole del denaro dalla propria compagna.
    Ha tentato di strangorla con un nunchaku
    La minaccia ma lei si rifiuta e a quel punto esplode la violenza. Il 36enne aggredisce la donna e poi, non contento, prende l’arma cinese dal cassetto di un mobile in cucina. Tenta di strangolarla lasciando quei segni che avevano attirato l’attenzione dei militari.
    L’uomo viene arrestato e trasferito in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere dei reati di tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. LEGGI TUTTO