More stories

  • in

    Sessa Aurunca muore il padre in ospedale e picchia i medici: denunciato

    Aggressione choc al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca: due medici e un infermiere sono stati feriti da un uomo, familiare di un paziente deceduto poco prima.PUBBLICITA
    Un 45enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, ha fatto irruzione nel Pronto Soccorso, aggredendo e picchiando il personale sanitario.

    Punti Chiave ArticoloL’aggressione è avvenuta all’improvviso: l’uomo, dopo aver appreso la notizia della morte del padre ricoverato, ha forzato la porta del Pronto Soccorso e si è scagliato contro i medici e gli infermieri presenti picchiandoli selvaggiamente.
    Dopo l’aggressione, l’uomo si è allontanato minacciando di morte i presentiI Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, guidati dal Capitano Russo, sono intervenuti tempestivamente e hanno ricostruito i fatti.
    Grazie alle testimonianze e alle immagini delle telecamere di sicurezza, i militari hanno identificato e denunciato a piede libero il 45enne. L’ennesimo episodio di violenza Purtroppo, questa non è la prima volta che il personale sanitario dell’Ospedale San Rocco viene aggredito.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Cesa lutto cittadino per i funerali di Marco e Claudio Marrandino

    Cesa. Profondo dolore e cordoglio a Cesa per la tragica scomparsa di Marco e Claudio Marrandino, fratelli uccisi brutalmente sabato scorso.PUBBLICITA

    In segno di vicinanza alla famiglia e partecipazione al dolore dell’intera comunità, il Comune ha proclamato il lutto cittadino per domani, 20 giugno, in occasione dei funerali.

    La cerimonia funebre si terrà alle ore 18.30 nella parrocchia di San Cesario Martire. Per omaggiare la memoria di Marco, già presidente del Consiglio comunale, e Claudio, e per condividere il dolore con i loro cari, saranno chiusi gli uffici pubblici, le strutture comunali, i parchi, le scuole e i cantieri edili. Aperti solo l’Ufficio Anagrafe e la Polizia Municipale.

    Sospese anche tutte le manifestazioni pubbliche, mentre le attività commerciali e i pubblici esercizi dovranno chiudere alle 18.00, in concomitanza con i funerali. Un invito è stato rivolto ai titolari delle attività per evitare comportamenti che contrastino con il clima di lutto e dolore che pervade la città.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    L’assassino dei fratelli Marrandino: “Li ho uccisi in una lite per motivi di viabilità”

    Li ha uccisi durante un litigio per motivi di viabilità.  la confessione è arrivata ieri mattina, davanti al pubblico ministero della procura di Napoli Nord durante l’udienza di convalida del fermo.PUBBLICITA
    Antonio Mangiacapre ha spiegato di aver assassinato, nel pomeriggio di sabato scorso, i fratelli Marco Marrandino e Claudio Marrandino, di 40 e 29 anni, per questioni di traffico.

    Punti Chiave ArticoloMangiacapre avrebbe estratto una pistola, come emerso dalla ricostruzione della procura normanna, al culmine di una discussione, forse perché la BMW bianca dei Marrandino aveva tagliato la strada alla Golf dell’omicida. Tuttavia, questa confessione non convince completamente gli inquirenti, che continuano le indagini per verificare se esiste un legame tra l’omicida e le vittime. Si sospetta che potrebbe esserci una strategia processuale per evitare l’aggravante della premeditazione.
    Se questa versione dovesse essere confermata, sarebbe scioccante la facilità con cui Mangiacapre portava e usava la pistola, che secondo i carabinieri era infilata nella cintura. Mangiacapre ha tentato poi la fuga, seminando i carabinieri.
    Ha abbandonato la Golf alla periferia di Cancello Arnone e si è recato alla Clinica Pineta Grande di Castelvolturno simulando un malore, dove è stato arrestato. L’enigmatico post della moglie di Mangiacapre Sta facendo discutere un post sui social della moglie di Mangiacapre. Nonostante il marito abbia ucciso due persone, per lei “è tutto a posto”. Queste le parole utilizzate in uno stato Whatsapp dalla donna. “C’è stato un equivoco”, continua, ma poi invita a evitare contatti telefonici e a recarsi a casa per parlare di persona. Nel frattempo, il pubblico ministero aveva appena terminato di interrogare il marito ed emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto, facendolo rinchiudere nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Oggi l’autopsia dei fratelli Marrandino La famiglia Marrandino si è affidata a un pool di difensori composto dagli avvocati penalisti Dario Carmine, Luigi Poziello, Luigi Marrandino e Giuseppe Laudante. In giornata dovrebbe tenersi, presso il reparto di medicina legale dell’ospedale San Giuliano di Giugliano, l’esame necroscopico sulle salme delle due vittime. Non è escluso che domani, dopo la restituzione dei corpi ai familiari, possano tenersi i funerali a Cesa con la proclamazione del lutto cittadino. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, restano in carcere Schiavone junior e il complice

    Armi e minacce per il controllo dello spaccio: restano in carcere Schiavone jr e RecciaPUBBLICITA
    Emanuele Libero Schiavone, figlio del collaboratore di giustizia “Sandokan”, e Francesco Reccia, figlio di Oreste Reccia, elemento di spicco della criminalità casalese, restano in carcere con l’accusa di detenzione e porto illegale di armi in luogo pubblico con l’aggravante del metodo mafioso.

    Punti Chiave ArticoloIl Gip del Tribunale di Napoli ha convalidato il fermo emesso dalla DDA e eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta sabato scorso, applicando la custodia cautelare in carcere ai due indagati. L’indagine scaturisce da una sparatoria avvenuta a Casal di Principe il 7 giugno scorso. Secondo gli inquirenti, Schiavone Jr e Reccia avrebbero esploso dei colpi d’arma da fuoco in risposta ad azioni intimidatorie da parte di presunti rivali per il controllo delle piazze di spaccio sul territorio.

    Le armi, secondo l’accusa, erano destinate ad “affermare il proprio gruppo camorristico legato ai Casalesi”. Nel corso dell’arresto, i Carabinieri hanno sequestrato anche oltre 11 mila euro in contanti, ritenuti provento di attività illecite.
    Le accuse e il contesto Emanuele Libero Schiavone, 38 anni, e Francesco Reccia, 29 anni, sono accusati di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi da sparo con l’aggravante del metodo mafioso. L’aggravante deriva dal fatto che, secondo gli inquirenti, le armi erano destinate ad essere utilizzate per “l’affermazione del proprio gruppo camorristico legato ai Casalesi”. I fatti contestati risalgono al 7 giugno scorso, quando a Casal di Principe si è verificata una sparatoria. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Schiavone Jr e Reccia avrebbero esploso dei colpi d’arma da fuoco in risposta ad azioni intimidatorie da parte di presunti rivali per il controllo delle piazze di spaccio sul territorio. Il sequestro di denaro Nel corso dell’esecuzione del provvedimento di custodia cautelare in carcere, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno rinvenuto e sequestrato, nella disponibilità dei due indagati, oltre 11 mila euro in contanti.Il denaro, secondo gli inquirenti, è provento di attività illecite. Gli indagati sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si attendono i prossimi passi della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, che potrebbe disporre ulteriori approfondimenti investigativi. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, confiscati beni per 4milioni di euro a imprenditore legati al clan Zagaria

    I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno confiscato beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro a un imprenditore di Casapesenna risultato affiliato al clan dei Casalesi – fazione Zagaria.PUBBLICITA
    Il provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e confermato dalla Corte di Cassazione, riguarda un imprenditore già condannato in via definitiva per associazione mafiosa.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno accertato che l’imprenditore, in concorso con altri, si aggiudicava appalti pubblici grazie all’intervento del boss Michele Zagaria. In cambio, versava al clan una tangente del 5% sull’importo dei lavori e ulteriori somme a Zagaria e ai suoi familiari.

    Gli accertamenti patrimoniali Gli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato una sproporzione tra i redditi dichiarati dall’imprenditore e il valore dei beni nella sua disponibilità e del suo nucleo familiare, in un periodo che va dal 1997 al 2015.
    La confisca Questa sproporzione, sintomo di un’illecita accumulazione di ricchezze nel tempo, ha portato alla confisca irrevocabile di: 5 società12 autoveicoli2 natanti9 rapporti finanziari5 immobili7 terreni Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Jabil impone le ferie ai lavoratori: tensione alle stelle a Marcianise

    Lo stabilimento Jabil di Marcianise  è al centro di una nuova escalation di tensione. La multinazionale americana ha infatti deciso di imporre le ferie ai 420 dipendenti, dopo il loro rifiuto di rinnovare la cassa integrazione.PUBBLICITA

    Questa mossa ha provocato la dura reazione dei sindacati, che hanno annunciato il ricorso alle vie legali. La vertenza tra Jabil e i lavoratori si trascina ormai da anni, con la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Marcianise che ha ulteriormente aggravato la situazione.

    I lavoratori, che lamentano un carico di lavoro insufficiente e chiedono di poter lavorare di più, si vedono ora costretti a prendersi le ferie forzatamente, senza più il sostegno della cassa integrazione.
    La situazione appare drammatica, con oltre 500 lavoratori che hanno già lasciato l’azienda negli ultimi anni. Un quadro desolante che rischia di peggiorare ulteriormente, se non si troverà una soluzione rapida e condivisa.

    L’imminente incontro tra i sindacati e i vertici Jabil del 17 giugno sarà cruciale per capire il futuro dello stabilimento di Marcianise.
    Leggi Anche
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, il figlio di Schiavone e il complice erano scappati al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli

    Si era rifugiati al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli, i due figli dell’ex boss sanguinario Francesco Schiavone noto come Sandokan da circa due mesi collaboratore di giustizia, e il loro complice-PUBBLICITA
    Sono stati arrestati dai carabinieri in un basso che qualche vecchia conoscenza gli aveva messo a disposizione. Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia, figlio del boss Oreste Reccia detto recchia e lepre, sono stati raggiunti dal decreto di fermo, eseguito poi dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, con l’accusa di associazione mafiosa e armi.

    Punti Chiave ArticoloTra l’altro Emanuele Libero Schiavone, al momento del fermo, aveva ferite al volto che si sarebbe procurato, stando alla sua versione, con un incidente in moto. Ma è molto più probabile che sarebbe stato affrontato da qualcuno di quelli che nei giorni scorsi hanno esplosi colpi di pistola anche contro la sua abitazione.  Due raid anche a colpi di mitra contro le loro abitazioni a Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa Il primo raid si è svolto nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 giugno, in piazza Mercato e via Bologna, con colpi di mitraglietta contro la casa degli Schiavone, abitata da Emanuele e dal fratello Ivanhoe.

    Poi tra il 10 e l’11 giugno, in via Ovidio a San Cipriano d’Aversa, contro la casa del Reccia. I carabinieri della compagnia di Casal di Principe, guidati dal capitano Marco Busetto, hanno immediatamente avviato i controlli. Giovedì sera, durante un blitz in via Taormina, hanno arrestato Giorgio Monaco, noto come “Mowgli” dal personaggio del Libro della Giungla di Kipling. Monaco, che potrebbe aver avuto un ruolo nei tre raid, è stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale, poiché ha tentato di fuggire sui tetti dell’abitazione utilizzata per smerciare cocaina. Per domani sono attesi gli interrogatori di convalida di quest’ultimo sia di Schiavone e Reccia. (le foto di Emanuele Libero Schavone e Francesco Reccia sono tratte dal profilo facebook di Marilena Natale) Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Incidente stradale a Grazzanise 4 feriti, tra cui un bambino

    Grazzanise.Quattro persone, tra cui due genitori con il loro figlio, sono rimaste ferite in un incidente stradale che si è verificato questa mattina alle 10:30 sulla strada provinciale in direzione Capua, nel comune di Grazzanise.PUBBLICITA
    L’incidente ha coinvolto due autovetture, una Kia e una Fiat Punto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta, provenienti dal distaccamento di Mondragone, che hanno aiutato il personale del 118 a soccorrere i feriti.

    Punti Chiave Articolo I feriti, non  in gravi condizioni, ricoverati a Caserta e Castel Volturno I due genitori sono stati ricoverati presso l’ospedale di Caserta, mentre il loro figlio è stato portato all’ospedale di Castel Volturno. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza i veicoli coinvolti nell’incidente e il palo in cemento che era stato danneggiato nell’urto. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.

    La strada provinciale è stata riaperta al traffico dopo essere stata chiusa per alcune ore per consentire i soccorsi e la messa in sicurezza dell’area. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Capodrise abbattuta villetta abusiva della moglie del boss della droga

    Operazione congiunta di Procura e Carabinieri a Capodrise: demolita una villetta di pregio totalmente abusiva.PUBBLICITA
    Ieri sono iniziate le operazioni di abbattimento di un immobile abusivo a Capodrise, in provincia di Caserta. La villetta, di circa 160 mq su tre livelli, era stata edificata su un terreno di proprietà di una donna del posto.

    Punti Chiave ArticoloUn provvedimento del 2005 divenuto irrevocabile Il provvedimento di demolizione era stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sezione distaccata di Marcianise, nel 2005 e successivamente divenuto irrevocabile. Le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, avevano accertato che la villetta era stata costruita abusivamente.
    La proprietaria dell’immobile risulta coniugata con un noto pregiudicato del posto, detenuto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso. L’operazione di abbattimento L’avvio delle attività di demolizione è avvenuto alla presenza dei carabinieri della locale Stazione e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’abbattimento della villetta abusiva rappresenta un segnale di legalità e un monito contro l’abusivismo edilizio. La Procura di Santa Maria Capua Vetere e l’Arma dei Carabinieri continueranno a vigilare sul territorio per contrastare tali fenomeni. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Jabil Marcianise: Fim-Fiom-Uilm, “No a dismissioni, l’azienda resti!”

    Oggi si è tenuto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per discutere la vertenza Jabil, azienda che il 30 aprile scorso aveva annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Marcianise.PUBBLICITA

    Fim, Fiom e Uilm hanno espresso la loro ferma opposizione alla chiusura del sito, ribadendo la necessità che Jabil si assuma le proprie responsabilità e rimanga a Marcianise.

    I sindacati denunciano che l’azienda, dopo aver usufruito di ammortizzatori sociali e proposto piani di reindustrializzazione falliti, ora propone l’ennesimo piano di cessione che porterebbe solo a ulteriori dismissioni.
    “Non siamo disponibili a reindustrializzazioni che comportano la perdita di posti di lavoro in un territorio già pesantemente colpito dalla desertificazione industriale”, affermano i sindacati. “Chiediamo a Jabil di restare a Marcianise e di investire nel futuro del sito e dei suoi lavoratori.”

    Domani è previsto uno sciopero territoriale dei metalmeccanici di Caserta per protestare contro la chiusura di Jabil e per rivendicare il diritto al lavoro e allo sviluppo del territorio.
    Nelle prossime ore l’azienda si è impegnata a fornire risposte alle richieste dei sindacati.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Pietramelara atti persecutori alla ex: non accetta la fine dalla relazione. Arrestato 

    Pietramelara. Non rassegnato alla fine della sua relazione con la compagna, un 36enne del posto ha minacciato e aggredito la donna, una 30enne con cui era legato da 15 anni. L’episodio è avvenuto ieri sera presso l’abitazione della donna.PUBBLICITA

    L’uomo si è presentato a casa della ex compagna minacciando di darle fuoco la porta d’ingresso se non avesse aperto. Una volta all’interno, ha iniziato a inveire contro la donna, accusandola di stare con un altro uomo e minacciando di bruciare lei e il suo presunto nuovo compagno se li avesse visti insieme.

    La donna, esasperata, ha chiamato i carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno trovato la coppia ancora in lite. L’uomo, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, ha continuato a minacciare la sua ex compagna, venendo infine arrestato.
    In caserma, la donna ha denunciato anche altri episodi di aggressione subiti dall’uomo in passato, che non aveva mai denunciato.

    L’arrestato è stato rinchiuso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Spari nel Casertano in strada dove vivono familiari boss

    Spari a San Cipriano d’Aversa dove vivono familiari bossPUBBLICITA

    San Cipriano d’Aversa. I Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe sono intervenuti questa mattina a San Cipriano d’Aversa, in via Ovidio, dopo la segnalazione da parte di alcuni residenti di colpi d’arma da fuoco esplosi nella notte.

    Giunti sul posto, i militari hanno rinvenuto diversi bossoli calibro 7,65 e hanno accertato che i proiettili hanno anche colpito di striscio il portone di un’abitazione.
    Secondo le testimonianze, la sparatoria è avvenuta nel corso della notte. Indagini in corso e possibile collegamento con precedenti fatti

    L’episodio è avvenuto in una strada dove vivono i familiari di un esponente di spicco del clan dei Casalesi, attualmente detenuto.
    Per questo motivo, gli investigatori stanno verificando un possibile collegamento con i fatti avvenuti a Casal di Principe venerdì sera, quando colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in piazza Mercato, nei pressi del Comune, e in via Bologna contro l’abitazione di Emanuele Libero e Ivanhoe Schiavone, figli dell’ex boss dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, diventato collaboratore di giustizia da alcuni mesi.
    Ipotesi di un messaggio ai figli dell’ex boss
    L’ipotesi principale è che la sparatoria sia un messaggio intimidatorio ai figli dell’ex boss da parte di gruppi criminali pronti a prendere il posto delle vecchie famiglie nel controllo delle attività illecite.
    Questo scenario potrebbe essere avvalorato anche dal fatto che gli episodi di Casal di Principe e San Cipriano sono avvenuti proprio nel periodo delle elezioni comunali a Casal di Principe, dove la coalizione che sosteneva da dieci anni l’amministrazione del sindaco Renato Natale, simbolo della lotta alla camorra, è stata sconfitta.
    Preoccupazione per la recrudescenza della criminalità
    L’accaduto ha destato notevole preoccupazione tra le forze dell’ordine e la magistratura, che temono una recrudescenza della criminalità organizzata nei territori di Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa, già noti in passato per la presenza della camorra e che negli ultimi anni avevano avviato un percorso di riscatto.
    Le indagini proseguono
    I Carabinieri stanno conducendo serrate indagini per identificare i responsabili della sparatoria e per chiarire il movente. Si stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e si stanno interrogando i residenti.
    L’obiettivo è quello di scongiurare il rischio di un ritorno al passato e di garantire la sicurezza dei cittadini.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO