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    Rintracciato a Casal di Principe un uomo ricercato in Belgio

    Nella giornata di martedì 30 gennaio 2024, un individuo condannato a tre anni di reclusione in Belgio per reati contro il patrimonio è stato individuato e arrestato a Casal di Principe, nel Casertano, dalla Polizia di Stato.
    Il 34enne era stato rintracciato grazie alle indagini della Squadra Mobile di Caserta, in base a un mandato di arresto europeo emesso lo scorso novembre. L’uomo si trovava in una casa di cura e custodia, stava scontando una misura di sicurezza.
    L’arresto è stato convalidato e il 34enne è stato messo a disposizione della Corte di Appello di Napoli per l’avvio delle procedure di estradizione. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO Controlli a Casal di Principe, tre persone denunciate

    Nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, Villa Literno e Cancello ed Arnone, i carabinieri delle competenti Stazioni dipendenti dalla Compagnia di Casal di Principe, nel corso di un servizio coordinato di controllo del territorio hanno proceduto al controllo di 12 esercizi commerciali.
    Non solo negozi: i carabinieri hanno controllato anche 50 veicoli e 186 persone, elevando 18 verbali al codice della strada e ritirando una patente di guida e 2 carte di circolazione. Due sono stati i veicoli sequestrati. Tre persone, invece, sono state deferite in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza.
    Nel corso del medesimo servizio un 35enne di origini tunisine e residente a San Marcellino è stato denunciato per violazione del divieto di ritorno nel comune di Villa Literno mentre, un 34enne del napoletano è stato denunciato per il reato di abusivismo edilizio. Infine una persona originaria del Burkina Faso è stato denunciato per ricettazione perché fermato alla guida di ape car con telaio alterato. LEGGI TUTTO

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    Casal di Principe, Augusto Di Meo, testimone dell’omicidio di don Peppe Diana: “Lasciato solo dallo Stato&#8 …

    Augusto Di Meo, testimone oculare dell’omicidio del sacerdote Don Peppe Diana, avvenuto il 19 marzo del 1994 a Casal di Principe, ha denunciato in Commissione Antimafia di essere stato lasciato solo dallo Stato dopo aver denunciato il killer.
    Di Meo, che non è mai stato riconosciuto come testimone di giustizia, ha raccontato di essere stato costretto ad abbandonare Casal di Principe a causa delle minacce ricevute dai clan. Ha dovuto chiudere il suo laboratorio di fotografia e trasferirsi a Spello, in Umbria.
    “Pensavo – ha detto Di Meo – che dopo aver denunciato il killer di don Peppe, lo Stato sarebbe venuto da me, ed invece sono stato abbandonato al mio destino”.
    Il testimone ha raccontato di aver dovuto affrontare le indagini e il processo al killer di don Peppe da solo, senza alcun sostegno economico o morale da parte delle istituzioni.
    “Quando mi recavo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere – ha detto – mi definivano ‘spione’, ‘infame’. Vivevo nel terrore, mi sentivo solo”.
    Di Meo ha anche raccontato di aver cercato di ottenere il riconoscimento come testimone di giustizia in ritardo rispetto ai termini di legge. Ha poi provato a percorrere la strada della legge che tutela i familiari delle vittime innocenti di camorra, ma anche in questo caso si è scontrato con l’indifferenza delle istituzioni.
    “Oggi Casal di Principe è diversa – ha detto Di Meo – ma ancora non si è liberata dalla camorra. Io non smetterò mai di incontrare i ragazzi e dir loro di denunciare, di non voltarsi dall’altra parte come ho fatto io e don Peppe”.
    Le parole di Di Meo hanno suscitato un forte dibattito in Commissione Antimafia. La presidente Chiara Colosimo ha espresso la sua solidarietà al testimone e ha annunciato che la Commissione approfondirà la vicenda.
    Il caso di Di Meo è un esempio emblematico delle difficoltà che incontrano i testimoni di giustizia in Italia. È necessario che lo Stato faccia di più per tutelarli e sostenerli, altrimenti si rischia di scoraggiare le persone che hanno il coraggio di denunciare la criminalità organizzata. LEGGI TUTTO

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    Casal di Principe, trova la sua auto in fiamme e denuncia l’ex per maltrattamenti

    Una richiesta d’aiuto pervenuta questa mattina al numero di emergenza “112”, presso la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe, ha permesso ai militari del locale Nucleo Operativo e Radiomobile, unitamente a personale dei Vigili del Fuoco di Caserta, di intervenire in una delle stradine di quel centro dove pochi istanti prima era stata incendiata un’autovettura, proprio a ridosso di una delle abitazioni presenti.
    La proprietaria del veicolo in fiamme, presente sul posto, ha subito riferito che l’incendio poteva essere stato appiccato dall’ex compagno.
    La donna, visibilmente sconvolta e preoccupata, ha denunciato di essere vittima da tempo di violenze e minacce da parte dell’uomo, vivendo in uno stato di ansia e paura.
    I militari dell’Arma, dopo un accurato sopralluogo, hanno immediatamente avviato le indagini del caso volte a ricostruire la dinamica dell’evento incendiario e a identificare il responsabile.
    Contestualmente, l’uomo denunciato dalla sua ex per maltrattamenti è stato identificato e deferito in stato di libertà. LEGGI TUTTO

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    Polizia: rinforzi a Caserta e nuovo dirigente a Casal di Principe

    Nuovo dirigente al commissariato di Casal di Principe (Caserta), presidio della Polizia di Stato istituito nell’aprile dello scorso anno. Mentre alla Questura di Caserta arrivano i rinforzi, distribuiti negli uffici centrali e periferici, con 27 agenti già in servizio operativo da alcuni anni e provenienti dai reparti della Polizia di Stato di varie città del territorio nazionale.
    A dirigere il commissariato di Casal di Principe sarà il vice questore aggiunto Michele Pota, che arriva dal commissariato di Gaeta e torna nel Casertano dopo aver svolto qualche anno fa funzioni investigative come funzionario della Squadra Mobile; alla Questura di Caserta Pota ha svolto anche il ruolo di dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
    A Casal di Principe il neo-dirigente sostituisce Gennaro Corrado, divenuto da dicembre responsabile della Digos della Questura di Caserta. Il questore Andrea Grassi ha accolto Pota ed i nuovi rinforzi, augurando ai nuovi arrivati il buon lavoro. LEGGI TUTTO