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    OSPITE SPECIALE Gianluca Di Marzio in visita al museo del calcio Andrea Fortunato a Castellabate

    Il rinomato giornalista sportivo Gianluca Di Marzio ha recentemente fatto visita al Museo del Calcio Andrea Fortunato, situato nel cuore della città di Santa Maria di Castellabate. Di Marzio ha esplorato le profondità della storia calcistica che il museo ha da offrire. Il Museo del Calcio Andrea Fortunato, dedicato alla memoria del leggendario calciatore, è un punto di riferimento per gli amanti del calcio di tutte le età.
    Con una vasta collezione di memorabilia, cimeli storici e installazioni interattive, il museo offre un’esperienza immersiva che celebra il ricco patrimonio culturale e sportivo del calcio. “È stato un vero onore essere invitato qui al Museo del Calcio a Santa Maria di Castellabate, e desidero estendere un invito a tutti voi a visitare questo luogo straordinario”, ha dichiarato Di Marzio.
    “Il museo raccoglie i momenti salienti e la storia del calcio in un modo affascinante, attraverso una collezione di fotografie che catturano l’essenza e la passione di questo sport. Questo è il risultato del lavoro instancabile di Davide Polito e di tutti coloro che hanno contribuito a creare questo bellissimo progetto.”
    “Non mi aspettavo di trovare tanta bellezza qui”, ha continuato Di Marzio. “Questo è davvero il regalo più bello che si possa fare a noi tifosi. Il Museo del Calcio a Santa Maria di Castellabate è un’esperienza che va oltre il semplice calcio, è un viaggio attraverso la cultura e la passione di un intero sport.”
    Durante la visita, Gianluca Di Marzio ha espresso la sua ammirazione per il contributo del Museo Andrea Fortunato nel preservare e condividere la storia del calcio. Ha sottolineato l’importanza di tali istituzioni nel mantenere viva la passione e l’entusiasmo per lo sport più amato al mondo.
    “È stato un privilegio avere Gianluca Di Marzio come nostro ospite oggi al Museo del Calcio a Santa Maria di Castellabate”, ha dichiarato Davide Polito, Presidente della Fondazione Polito. “La sua visita è stata una testimonianza della bellezza e del valore del nostro museo. Invito caldamente tutti a venire a scoprire ciò che lo ha colpito così profondamente.”
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    IL CASO Clamoroso Inter: a rischio accordo con Pimco per ripagare il debito da 400 mln a Oaktree

    La trattativa tra Steven Zhang e il colosso finanziario Pimco per un finanziamento destinato all’Inter è in una fase di stallo. Secondo Bloomberg, il futuro economico del club nerazzurro è appeso a un filo. Le cifre in gioco sono significative e le conseguenze potrebbero essere gravi per la società e i suoi tifosi.
    Secondo le fonti, il presidente dell’Inter, Steven Zhang, sta cercando di ottenere un prestito di 435 milioni di euro attraverso obbligazioni private con scadenza nel 2026 e un tasso di interesse del 15%. Questo finanziamento è fondamentale per permettere a Zhang di ripagare il debito di 275 milioni di euro verso Oaktree, che, con gli interessi, ha raggiunto circa 375 milioni di euro.
    La scadenza per il rimborso del prestito concesso da Oaktree a Suning è fissata per lunedì 20 maggio. Il nuovo finanziamento prevede il meccanismo del payment-in-kind, dove gli interessi del 15% verranno pagati interamente alla scadenza nel 2026. Questa modalità potrebbe temporaneamente alleviare la pressione finanziaria su Suning, la società madre dell’Inter, ma l’elevato tasso di interesse rappresenta un impegno oneroso nel lungo termine.
    Una parte minore del finanziamento dovrebbe essere destinata al rafforzamento delle finanze del club. Se le negoziazioni dovessero fallire, le ripercussioni potrebbero essere pesanti. L’incertezza finanziaria potrebbe mettere a rischio la stabilità del club, influenzando negativamente l’ambiente interno e il morale dei tifosi.
    Il mancato raggiungimento di un accordo tra Zhang e Pimco potrebbe esporre l’Inter a gravi problemi finanziari. Il debito con Oaktree deve essere saldato tempestivamente per evitare conseguenze devastanti per il club e per Suning. Un fallimento nelle trattative non solo minerebbe la stabilità economica dell’Inter, ma potrebbe anche alimentare dubbi e preoccupazioni tra i tifosi, compromettendo ulteriormente l’atmosfera attorno alla squadra.
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    IL PUNTO Minacce al direttore di Tuttosport, Procura Figc apre inchiesta su Allegri

    La Procura Federale della Figc ha annunciato l’avvio di un procedimento riguardante le presunte minacce ricevute dal direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, da parte dell’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. Questa decisione è stata presa alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal giornalista stesso.
    “Direttore di merda! Sì, tu direttore di merda. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società”, le parole che Vaciago attribuisce ad Allegri e che ha riportato in un suo articolo pubblicato oggi sul quotidiano sportivo torinese. E ancora: “Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale”.
    Secondo quanto riportato dall’Ansa, sono previste audizioni sia di Vaciago che di Allegri, insieme a testimoni dell’episodio. Inoltre, la Procura acquisirà eventuali filmati disponibili per ricostruire accuratamente quanto accaduto. La vicenda è stata ampiamente discussa e ha destato preoccupazione nell’ambiente sportivo e giornalistico.
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    COPPA ITALIA Caso Allegri, due turni di squalifica. E la Juve valuta l’esonero subito

    L’entusiasmo per la vittoria in Coppa Italia potrebbe rapidamente trasformarsi in un incubo per Massimiliano Allegri, alla sua seconda avventura sulla panchina della Juventus. Dalla gioia per il trofeo nazionale, il tecnico bianconero è finito sotto i riflettori per una serie di comportamenti controversi, culminati con una squalifica di due giornate.Nel caos del finale dell’Olimpico, Allegri ha esibito tutta la sua rabbia da bordocampo, finendo per essere espulso dall’arbitro Maresca. Mentre si dirigeva verso gli spogliatoi, ha urlato ripetutamente il nome del designatore arbitrale Gianluca Rocchi, mostrando la sua frustrazione. Dopo il fischio finale, ha espresso le sue scuse a Rocchi negli spogliatoi, cercando di placare gli animi.
    Tuttavia, durante i festeggiamenti, Allegri ha nuovamente sfogato la sua frustrazione, questa volta contro il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, invitandolo ad allontanarsi, un momento catturato dalle telecamere. Le tensioni sono poi sfociate in un violento alterco con il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, nel quale Allegri avrebbe rivolto insulti pesanti e minacce.
    Il comportamento del tecnico è stato immediatamente preso in esame dalla Procura Federale e trasferito al Giudice Sportivo, che ha inflitto ad Allegri una squalifica di due giornate e una multa di 5000 euro. La Juventus ha espresso il proprio disappunto per il comportamento del suo allenatore e ha chiesto scuse sia a Vaciago che al fotografo dell’Agenzia LaPresse per i danni causati durante l’alterco.
    Il presidente John Elkann e il presidente Stefano Ferrero erano presenti all’Olimpico e hanno mostrato il loro disagio per l’accaduto. In casa Juventus, ci sono momenti di riflessione e la posizione di Allegri è alquanto precaria. Non si esclude un esonero immediato, che potrebbe avere conseguenze legali date le implicazioni contrattuali.
    Al momento, sembra che Paolo Montero, attuale tecnico della Primavera, potrebbe essere il sostituto di Allegri per le ultime due giornate di campionato. Nonostante sia sotto contratto con la Juventus fino al 2025, sembra che il divorzio tra Allegri e il club sia ormai inevitabile, come suggerito implicitamente dallo stesso tecnico durante le dichiarazioni post-partita.
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    Scontri Salernitana Fiorentina: Daspo per 50 anni a 5 tifosi granata

    Il questore di Salerno ha emesso cinque Daspo a carico di altrettanti tifosi della Salernitana in seguito agli incidenti avvenuti nei pressi dello stadio Arechi durante la partita Salernitana-Fiorentina del 21 aprile scorso.
    I Daspo, della durata di 10 anni, rappresentano la massima sanzione prevista dalla legge.
    Il giorno dell’incontro, circa due ore prima dell’inizio della partita, un gruppo di circa 200 tifosi salernitani, con il volto coperto e armati di bottiglie, bombe carta, aste e oggetti contundenti, si è radunato nel piazzale antistante la tribuna dello stadio con l’intento di scontrarsi con i tifosi della Fiorentina. Ne sono scaturiti scontri con gli agenti presenti sul posto, durati circa 20 minuti.
    Le indagini hanno portato all’identificazione di diversi tifosi granata coinvolti negli scontri. Tra i destinatari dei Daspo, che non potranno accedere allo stadio per 10 anni, ci sono: P.V., 41 anni, residente a Salerno, con cinque precedenti provvedimenti Daspo a suo carico dal 2002; P.G., 47 anni, residente a Salerno, anch’egli già destinatario di Daspo; V.I., 42 anni, residente a Salerno; C.V., 26 anni, residente a Mercato San Severino; e V.J., 26 anni, residente a Baronissi.
    Le indagini della Questura di Salerno proseguono per identificare gli altri tifosi coinvolti negli scontri.
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    LA SCENA Allegri, furia e show al termine della finale di Coppa Italia: “Dov’è Rocchi?”

    Momenti di tensione nel corso dei minuti conclusivi della finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta. L’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, si è reso protagonista di un’espulsione al 94° minuto per via di una serie di proteste dopo punizione concessa agli avversari dall’arbitro Maresca.
    La scena si è svolta con Allegri furioso, che si è visto mostrare il cartellino rosso mentre si strappava giacca e cravatta. Le sue proteste sono continuate anche mentre lasciava il campo, con Allegri che ha urlato più volte verso la tribuna autorità: “Dov’è Rocchi?”, riferendosi al designatore degli arbitri.
    La Juventus alla fine ha superato per 1-0 l’Atalanta conquistando la 15ma Coppa Italia della propria storia. Decisiva la rete di Vlahovic al 4′. Al serbo annullato anche un gol per fuorigioco al 73′. Si tratta del quinto trofeo vinto infine da Massimiliano Allegri, un record assoluto.
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    IL TRIONFO La Juve vince la Coppa Italia: Atalanta ko di misura grazie a Vlahovic

    La Juventus conquista la quindicesima Coppa Italia della sua storia, superando l’Atalanta con il risultato di 1-0 all’Olimpico di Roma. La squadra bianconera ha offerto una delle sue migliori performance della stagione, culminata nella rete decisiva di Vlahovic. Per Massimiliano Allegri, è il quinto trionfo in Coppa Italia, un record nel torneo.
    Tuttavia, la sua gioia è stata leggermente offuscata dall’espulsione nel finale. D’altra parte, per Gian Piero Gasperini, è stata la terza finale persa in Coppa Italia, mentre ora la sua attenzione si sposta verso l’ultimo atto dell’Europa League contro il Bayer Leverkusen, in programma il 22 maggio a Dublino.
    La partita di oggi ha rappresentato un segnale d’allarme per il tecnico dell’Atalanta, che aveva visto la sua squadra concedere pochi spazi alla Roma nella partita precedente. Nonostante l’assenza del regista titolare Manuel Locatelli per squalifica, la Juventus è riuscita a costruire gioco con maggiore fluidità rispetto alla Dea.
    I giovani Nicolussi Caviglia e Cambiaso hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione, mentre è stato quest’ultimo a ispirare la rete del vantaggio bianconero con una precisa verticalizzazione. L’Atalanta ha provato a reagire nella ripresa, con tentativi da parte di Lookman e Koopmeiners, ma senza riuscire a trovare il gol del pareggio.
    Anche la traversa ha negato alla Dea la possibilità di riaprire la partita, mentre la Juventus ha gestito il vantaggio fino al triplice fischio finale. Per Allegri, questa vittoria rappresenta un altro trofeo nella sua già ricca carriera, ma potrebbe essere anche l’ultimo in bianconero, considerando le voci che circolano sul suo futuro.
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    COPPA ITALIA Attimi di tensione tra tifosi di Juve e Atalanta sull’autostrada A1

    Momenti di tensione sul tratto toscano dell’autostrada A1, dove gruppi di tifosi della Juventus e dell’Atalanta si dirigevano verso Roma per assistere alla finale di Coppa Italia. Il primo confronto è avvenuto nell’area di servizio Arno Ovest, dove gli ultrà bergamaschi e quelli bianconeri hanno scambiato insulti.
    Fortunatamente, la presenza massiccia delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse in scontri fisici. Poco dopo, si sono verificati piccoli tafferugli nell’area di sosta a San Giovanni Valdarno, nel tratto aretino dell’A1. Tuttavia, l’intervento tempestivo della polizia ha permesso di risolvere la situazione prima che potesse peggiorare ulteriormente.
    Le forze dell’ordine erano sul piede di guerra per prevenire qualsiasi tipo di violenza tra i tifosi delle due squadre, mantenendo una presenza costante lungo l’autostrada e nelle aree di servizio. Nonostante i momenti di tensione, i tifosi hanno poi ripreso il loro viaggio verso la capitale a bordo dei rispettivi pullman.
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    LA STORIA Maradona, Papa Francesco e quella ‘palla di stracci’ realizzata dai ragazzi di Nisida per Victor Hugo Morales, il ‘poeta del calcio’

    “Questa palla di stracci, questa ‘pelota de trapo’ è lo sport nella sua vera origine”: Papa Francesco tiene tra le mani una palla di pezza mentre i suoi ricordi viaggiano lontano, alla sua infanzia. “Io e i miei amici non potevamo permetterci di comprare un pallone, era troppo costoso. Così cucivamo insieme piccoli pezzi di stoffa e di stracci e andavamo a giocare in strada”: la ‘pelota de trapo’ è legata alla Buenos Aires del giovane Bergoglio.Oggi quella pelota ha raggiunto il ‘poeta del calcio’, il radiocronista e scrittore uruguayano Victor Hugo Morales, colui che nel 1986 diede vita alla radiocronaca più celebre di ogni tempo, quella del “Gol del Secolo” firmato proprio da Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra nei Mondiali di Calcio del Messico.
    Nei giorni scorsi, infatti, è stata consegnata a Morales, sul palco dell’Agorà Baiano di Quarto – nella provincia di Napoli – una pelota con i colori della bandiera dell’Uruguay, in omaggio al leggendario cronista sudamericano, realizzata dai ragazzi dell’istituto penale minorile di Nisida.
    Nelle scorse settimane, la “Pelota de Trapo” è stata anche al centro di un ampio progetto della Roma Design Experience 2024 che ha visto coinvolto l’ISIA ROMA DESIGN, l’Istituto universitario italiano di design. A raccontare questa storia che unisce Napoli, Buenos Aires, Papa Francesco e Maradona è Mario Del Verme.
    Coordinatore per lo Sport per la Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, nata nella capitale argentina e oggi presente in tutto il mondo, Del Verme ha consegnato la palla di stracci a Morales: “Ogni scampolo colorato di queste palle da calcio è la rappresentazione di ogni persona. I colori, tutti insieme, formano l’umanità, proprio come in una squadra di calcio. Il Papa l’ha definita ‘La pedagogia dell’armonia’, un’immagine che sintetizza il valore di quel giocattolo povero, ma ricchissimo”.
    Oggi la “Pelota de Trapo” è un progetto educativo promosso in tutto il mondo da Scholas Occurrentes, che ha avuto in Diego Armando Maradona il suo testimonial più celebre. La “Pelota de Trapo” è il simbolo stesso dei valori dello sport, così come Papa Francesco ha ricordato: “Lo sport è un canale davvero speciale per promuovere la Pace e l’Unità”. 
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    L’INTERVISTA Spalletti su Euro 2024: “Convocazioni fatte all’80%. Essere campioni in carica uno stimolo”

    L’allenatore della Nazionale, Luciano Spalletti, ha dichiarato durante la presentazione di VivoAzzurro Tv alla Lanterna di Fuksas a Roma che le convocazioni per Euro 2024 sono già al 80%, ma ha anche sottolineato che c’è una finestra del 20% in cui sono sempre pronti ad accogliere chi desidera farne parte o a lasciare fuori chi pensa che la Nazionale sia un gioco personale.
    “Abbiamo bisogno di appartenenza, di italianità”, ha proseguito il tecnico azzurro. “A coloro che rimangono fuori dobbiamo dimostrare questo e essere all’altezza della situazione. I tifosi non devono avere la sensazione di avere a che fare con bambini viziati, ma con ragazzi serissimi.”
    Spalletti ha poi parlato dell’importanza di essere campioni in carica come stimolo per la squadra: “Anche gli azzurri di Mancini nel 2021 non erano i più forti sulla carta. Poi sono diventati una squadra speciale”. Riguardo alle decisioni sulle convocazioni, Spalletti ha evidenziato che talvolta possono non essere condivise all’esterno ma all’interno della squadra portano ai risultati desiderati: “Io vinco se riesco a creare una squadra. Non voglio essere tuo amico se ti do la maglia della Nazionale”.
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    L’INTERVISTA Capello sicuro “Conceicao al Milan e Pioli al Napoli farebbero bene”

    Le voci di mercato scuotono le fondamenta della Serie A con prospettive intriganti per il futuro delle panchine di Milan e Napoli. Stefano Pioli, attuale tecnico rossonero, è al centro di speculazioni che lo vedrebbero prossimo al trasferimento a Napoli, mentre Sergio Conceicao emerge come candidato principale per sostituirlo al Milan.
    Fabio Capello, figura storica del calcio italiano e ospite del programma “Radio anch’io Sport”, ha espresso il suo parere riguardo il possibile passaggio di Pioli al Napoli: “Pioli al Napoli rappresenta un rischio nell’opportunità. È un allenatore di esperienza e ha tutte le qualità per guidare una squadra complessa come il Napoli, che vanta un ottimo potenziale.”
    Secondo Capello, questo sarebbe anche un’occasione preziosa per Pioli di dimostrare nuovamente il suo valore nel panorama calcistico. Per quanto riguarda il Milan, la scelta sembra ricadere su Conceicao, l’attuale allenatore del Porto. “Tra i nomi finora circolati, Conceicao è quello che mi piace di più”, ha dichiarato Capello.
    “È abituato alla pressione di dover vincere e possiede un dna che potrebbe trasmettere qualcosa di positivo al Milan. È un tecnico pragmatico con idee molto interessanti e conosce già il calcio italiano.” La discussione si è poi spostata sul prossimo attacco del Milan, dove i nomi di Joshua Zirkzee e Benjamin Sesko sono emersi come possibili rinforzi.
    Capello ha mostrato una preferenza per l’olandese Zirkzee, attualmente in forza al Bologna: “Mi piace tantissimo, è la chiave del gioco del Bologna. Ha grande tecnica e una visione di gioco notevole, oltre a non necessitare di un periodo di adattamento al campionato italiano.”

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    LA FRASE Il Torino vince a Verona, ma Juric ammette: “Successo rubato. Qui c’è una spaccatura…”

    Nella sua consueta franchezza, Ivan Juric, allenatore del Torino, non ha nascosto la sua insoddisfazione nonostante la vittoria per 2-1 contro il Verona. “Diciamo che è la prima volta che rubiamo una partita da quando sono al Torino,” ha dichiarato Juric ai microfoni di Dazn. “La squadra non mi è piaciuta e non ha fatto bene. Ci sono bastati solo quei dieci minuti di grande slancio. Voglio fare i complimenti ai ragazzi che sono entrati dalla panchina.”
    Nonostante il risultato positivo, Juric ha espresso chiaramente le sue critiche sulla prestazione della squadra. “Questa prestazione è stata negativa, nonostante la grinta e il cuore nel finale,” ha commentato. “Ho avuto per tutta la partita la sensazione di poca aggressività.”
    Il tecnico del Torino ha anche affrontato le controversie che hanno circondato la squadra negli ultimi giorni, in particolare riferendosi agli eventi di Superga. “Quello che è successo nell’ultima settimana, da Bologna ai fatti di Superga, è stato pesante da vivere e da gestire,” ha detto Juric. “Secondo me, se una società non è unita, non si va molto lontano. A Torino, in questo momento, c’è tanta spaccatura che non permette di godersi i momenti belli. Vorrei che tutti si amassero e andassero d’accordo.”
    Infine, Juric ha fatto il punto sul suo futuro professionale con il Torino. “Qui al Torino sono stati tre anni ottimi e passati sempre nella parte sinistra della classifica,” ha ricordato. “Ricordiamo che prima del mio arrivo il Torino lottava sempre per la salvezza. Vorrei che si finisse bene e con il giusto spirito.”

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