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    Solidarietà della provincia di Benevento al pastificio Rummo

    Il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, ha espresso la sua incondizionata solidarietà ai titolari e ai dipendenti del Pastificio Rummo, una delle storiche eccellenze produttive del territorio beneventano e sannita.
    Lombardi ha condannato la campagna di boicottaggio definita dalla Rocca dei Rettori come “insensata e grottesca” e si è detto convinto che l’azienda, con i suoi 178 anni di storia, continuerà a godere di una solida reputazione sui mercati internazionali.
    Il presidente ha sottolineato come il Pastificio Rummo produca tradizionalmente ottima pasta, grazie alle grandi capacità di innovazione e manageriali messe in campo dai Maestri Pastai Rummo e da tutti i loro collaboratori.
    La solidarietà della Provincia di Benevento sottolinea l’importanza di difendere e sostenere le eccellenze locali, valorizzando il lavoro e l’impegno di chi contribuisce al successo e alla reputazione del territorio. LEGGI TUTTO

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    IL CASO Truffa alla comunità europea: tre arresti e sequestri per oltre 300mila euro a Benevento

    I finanzieri del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione a un decreto di applicazione di misure cautelari personali e reali emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento su richiesta dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Napoli nei confronti di tre cittadini italiani, che sono stati posti agli arresti domiciliari.Nei loro confronti è stato eseguito il sequestro dei conti correnti e delle somme in essi depositate fino alla concorrenza di euro 315.000,00, quest’ultima misura è stata estesa anche alla società beneficiaria del contributo comunitario. L’indagine trae origine da un’attività delegata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la quale, in presenza di una ipotesi di reato di competenza della Procura Europea, inviava una segnalazione a quest’ultima.
    Il provvedimento cautelare, il primo richiesto dalla EPPO ed eseguito nella competenza territoriale della Procura sannita, giunge al termine di accurate indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Benevento, eseguite attraverso attività tecniche ed acquisizioni documentali finalizzate ad accertare ed acquisire elementi di riscontro in ordine alla indebita percezione di un contributo pubblico richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico da una impresa – con sede legale a Montesarchio (BN) ed unità operativa in Benevento – operante nel settore della rivendita autoveicoli, per la costruzione di un impianto per la produzione di pellet.
    In relazione alla documentazione acquisita, la società beneficiaria del contributo aveva dichiarato che il progetto era stato concluso il 28 febbraio 2022 e che a quella data i macchinari acquistati erano stati consegnati ed installati presso la sede operativa aziendale sita nel capoluogo sannita.
    Le indagini e i numerosi sopralluoghi eseguiti dal Nucleo P.E.F. presso la sede operativa di Benevento, hanno permesso di accertare che nei locali aziendali veniva svolta l’attività di vendita autovetture, officina assistenza, vendita ricambi per un noto marchio, nonché revisioni auto. Pertanto, non è stata, rilevata la presenza di alcun macchinario inerente l’investimento di che trattasi.
    Al fine di ottenere l’erogazione del contributo pubblico e documentare lo stato di avanzamento dei lavori per le spese sostenute nell’ambito dell’investimento in parola, la società beneventana utilizzava false fatturazioni per operazioni inesistenti emesse, con artifici e raggiri da una società con sede nella Repubblica Ceca.
    L’impegno della Guardia di Finanza nella lotta alle frodi nel settore della spesa pubblica mira a un utilizzo trasparente ed efficiente dei finanziamenti nazionali e comunitari, a sostegno della crescita produttiva e dello sviluppo del Paese e dell’Unione europea. Quanto sopra si comunica per il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza. LEGGI TUTTO

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    Rummo: “Boicottaggio? Le persone continueranno a comprarci”

    “La situazione si spiega da sola, e desidero concluderla qui. Non sono solito richiedere la tessera di partito a chiunque entri nella mia abitazione. Le imprese hanno un impatto sociale, e la mia azienda opera a livello globale.”
    Così commenta Cosimo Rummo rispondendo alla tempesta sui social scatenata dopo la visita del vice premier Matteo Salvini al suo pastificio a Benevento. “Non ho ulteriori commenti né preoccupazioni perché le persone comprendono bene e continueranno a acquistare la nostra pasta.”
    “Mi è stata fatta una chiamata da Roma,” continua Cosimo Rummo, “che chiedeva la disponibilità a far visitare l’azienda al ministro Salvini, in occasione della sua presenza a Benevento per un incontro sulla sicurezza stradale. Cosa avrei dovuto fare? Negare una visita al vice premier? Non l’ho mai fatto.
    Nella mia azienda hanno fatto visita nel 2017 il premier di allora, Paolo Gentiloni, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando e la ex segretaria della CGIL, Susanna Camusso, quest’ultima addirittura in due occasioni.” LEGGI TUTTO

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    Benevento, maltratta compagna in presenza della figlia: denunciato

    Maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna convivente, una donna di 44 anni originaria della Polonia, con l’aggravante di aver commesso i fatti in presenza della figlia minorenne, sono le accuse nei confronti di un uomo destinatario di una misura di allontanamento da casa, con obbligo di lasciare immediatamente l’abitazione ovvero di non farvi rientro senza autorizzazione.
    Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura, è stato eseguito dai carabinieri, al termine delle indagini che erano state avviate in seguito alla segnalazione fatta ai militari da parte del personale docente di un istituto scolastico della Valle Telesina, circa il racconto di un’alunna che aveva riferito di assistere ad episodi di maltrattamenti e violenza domestica posti in essere dal padre nei confronti di sua madre. LEGGI TUTTO

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    Truffa a coppia di anziani a Messina: arrestato 36enne di Benevento

    Aveva ancora addosso i gioielli consegnati dalla sua vittima. Li teneva nella biancheria intima e all’interno di un marsupio.
    Trentasei anni, originario di Benevento, ha trovato ad aspettarlo i poliziotti delle Volanti appena fuori l’ascensore dello stabile in cui avrebbe messo a segno una truffa ben articolata ai danni di una coppia di anziani.
    Marito e moglie erano stati contattati al telefono di casa da un sedicente “carabiniere” che li informava di un grave incidente automobilistico causato dal figlio ai danni di una donna. La gravità della notizia portava la coppia a fornire dettagli personali nonché le utenze private dei telefoni cellulare.
    Dettagli utilizzati poco dopo con una seconda telefonata, con la quale si riusciva a separare i due invitando l’uomo a raggiungere immediatamente la più vicina stazione dei Carabinieri e la donna a restare in casa, in costante contatto telefonico con il sedicente appartenente alle forze dell’ordine.
    Rimasto al telefono con la donna, il truffatore riusciva ad allarmare l’anziana con ulteriori dettagli sulla gravità della situazione e a confonderla ulteriormente con la falsa voce del figlio disperato che chiedeva di aiutarlo. Entrava quindi in scena un ulteriore complice che stavolta contattava la donna sul telefono cellulare e si presentava come l’avvocato del figlio.
    Avrebbe preso accordi con i parenti della persona investita e pattuito una somma di 7.500 euro per risolvere la questione e tirar fuori dai guai il figlio. Qualora non avesse avuto il denaro, tuttavia, avrebbe potuto consegnare i gioielli custoditi in casa ad una persona di fiducia mandata dall’avvocato.
    Caduta nella trappola, la donna preparava i preziosi e li consegnava alla persona indicata, presentatasi poco dopo. La stessa che, pronta a scappare con i gioielli, veniva intercettata, bloccata ed arrestata dai poliziotti delle Volanti.
    A dare l’allarme alle forze dell’ordine, quelle “vere”, sono stati i Carabinieri presso cui lo stesso truffatore aveva invitato il marito a recarsi. Compreso quanto stava accadendo hanno immediatamente allertato le forze presenti sul territorio. L’uomo è stato pertanto arrestato in flagranza dai poliziotti per truffa aggravata e per possesso e fabbricazione di documenti identificativi falsi, ed altresì deferito per resistenza a P.U. e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. LEGGI TUTTO

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    Valle di Maddaloni, chiama i carabinieri e salva la moglie che aveva deciso di suicidarsi

    La tempestiva telefonata fatta dal marito alla Stazione Carabinieri ha permesso di bloccare la moglie pochi attimi prima che commettesse l’insano gesto e di salvarle la vita.
    È accaduto poco prima delle 12.00 di oggi quando un uomo con voce tremante ha chiamato i Carabinieri di una piccola Stazione della provincia di Benevento riferendo di aver rinvenuto in casa una lettera scritta dalla propria moglie che solo pochi minuti prima si era allontanata frettolosamente a bordo della loro macchina in direzione di Valle di Maddaloni, nel casertano.
    L’uomo, molto preoccupato, ha riferito al militare di servizio che nella lettera era indicato che la moglie aveva intenzione di togliersi la vita.
    L’immediata comunicazione intercorsa tra i reparti dell’Arma delle due province ha permesso di attivare le ricerche da parte delle pattuglie in circuito.
    Ed è stato così che lungo la strada che conduce all’Acquedotto Carolino, proprio nel territorio di Valle di Maddaloni, grazie alle dettagliate informazioni fornite dal marito circa l’autovettura e l’abbigliamento della donna, i carabinieri della locale Stazione sono riusciti ad intercettarla.
    La donna quando ha visto i carabinieri si è chiusa nell’abitacolo dell’auto
    Alla vista dei militari la 36enne, in stato confusionale e fortemente agitata, ha subito arrestato la marcia chiudendosi in auto e ripetendo continuamente di volerla fare finita.
    Solo dopo una lunga trattativa la donna ha aperto la portiera ed avviato una pacata conversazione con i carabinieri che sono riusciti a calmarla e ad affidarla alle cure del personale sanitario del “118”, nel frattempo fatto intervenire sul posto. LEGGI TUTTO

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    Aggressione ad Airola: Giovanni Noviello condannato a 4 anni di carcere

    Si è tenuto dinanzi il Giudice Monocratico del Tribunale di Benvento Dott.ssa Rotili il processo a carico di Giovanni Noviello, 30 di Arpaia, difeso dall’ avvocato Mario Cecere, imputato di lesioni gravi e porto illegale di arma impropria (bastone), commessi a danno di Daniele Paolo, parte civile 36 anni di Airola, difeso dall’ avvocato Vittorio Fucci.
    Il Gup Dott.ssa Rotili, accogliendo le richieste dell’ avvocato Vittorio Fucci, ha condannato a 4 anni di reclusione Giovanni Noviello, di Arpaia. La condanna è stata esemplare avendo il Giudice disposto una pena superiore a quella richiesta dal Pm, che era di 3 anni e 8 mesi, e una provvisionale immediatamente esecutiva di 30 mila euro a favore di Daniele Paolo, oltre al risarcimento ulteriore che sarà liquidato in separata sede.
    Ha condannato, inoltre, il Noviello al pagamento delle spese processuali per la somma di 2 mila euro. Prescritto il reato di porto illegale d’ arma (un bastone). I fatti risalgono al 13 maggio 2018, allorquando il Noviello, nella piazza centrale di Airola, aggradì Daniele Paolo, colpendo al volto e procurandogli una grave lesione all’ occhio destro.
    Il fatto suscitò grande scalpore ad Airola, dove si tenne addirittura un consiglio comunale straordinario aperto sulla vicenda specifica e sulla sicurezza di Airola. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO Benevento, rubano auto del loro centro di accoglienza: arrestati

    Tre giovani cittadini egiziani, di età compresa tra i 20 e i 23 anni e residenti in una struttura di accoglienza a Montesarchio, in provincia di Benevento, sono stati detenuti dalle forze dell’ordine in seguito a un furto d’auto. L’azione criminale ha avuto luogo quando i tre individui hanno rubato un’automobile.
    Successivamente i tre sono entrati in collisione con una Fiat Punto guidata da un uomo di quarant’anni, proprio nel territorio di Montesarchio. Dopo essere intervenuti sul luogo dell’incidente, i carabinieri hanno prontamente identificato l’auto coinvolta come proveniente direttamente dal centro di accoglienza, dando il via a un’indagine immediata.
    Questo ha portato all’arresto dei tre individui di nazionalità egiziana, riconducibili al furto del veicolo avvenuto a Montesarchio. Le autorità stanno continuando a indagare per stabilire ulteriori dettagli sull’incidente e valutare le eventuali conseguenze legali per i responsabili. LEGGI TUTTO

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    Benevento: mancata sicurezza in cantiere, denunciati 3 imprenditori

    I carabinieri della stazione di Cerreto Sannita e del Nucleo Ispettorato del lavoro di Benevento hanno denunciato tre imprenditori edili per violazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
    I militari, al termine di un’ispezione al cantiere allestito per la ristrutturazione di un edificio privato nel centro cittadino, hanno riscontrato diverse irregolarità per: mancata predisposizione per i lavori in quota di adeguate impalcature o ponteggi, atte a evitare la caduta dei lavoratori; non aver dotato di idoneo parapetto le scale in cemento; non aver predisposto idonei passaggi di veicoli e lavoratori per l’accesso alle varie aree del cantiere e mancato uso dei dispositivi di protezione individuali, con conseguente sospensione dell’attività.
    Un imprenditore è stato anche denunciato e sanzionato per aver dato lavoro a un cittadino extracomunitario privo di idoneo permesso di soggiorno. Sono quindi state erogate ammende per complessivi 31.609,26 euro e sanzioni amministrative per 12.820 euro. LEGGI TUTTO

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    Benevento, insediato il nuovo consiglio provinciale

    Alla Rocca dei Rettori si è insediato il nuovo Consiglio provinciale di Benevento, eletto lo scorso 22 dicembre. Il segretario generale dell’ente ha proclamato gli eletti: Antonio Capuano e Umberto Panunzio (lista “Noi Campani”); Gaetano Mauriello, Vincenzo Fuschini e Anna Iachetta (lista “Centro Destra Unito”); Alfonso Ciervo (lista “Essere Democratici”); Carmine Agostinelli e Nascenzio Iannace (lista “Noi Di Centro”); Raffaele De Longis e Giuseppe Antonio Ruggiero (lista “Alternativa per il Sannio”).
    Dopo la proclamazione si è svolta la seduta di insediamento con la convalida degli eletti. Nel corso dei lavori sono intervenuti tutti i consiglieri provinciali e lo stesso presidente della Provincia Nino Lombardi. LEGGI TUTTO

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    Alla sagra di Cusano Mutri scoperti 7 lavoratori in nero: anche un 15enne

    Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Benevento, nell’ambito dei servizi di controllo in materia di sommerso da lavoro, ha effettuato un’attività ispettiva nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica con sede a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, all’esito della quale è stato rilevato l’impiego di sette dipendenti per i quali non era stato dichiarato il rapporto di lavoro.
    In particolare, in precedenza, i militari della Tenenza di Solopaca, nel corso di un controllo in materia fiscale, nell’ambito di una famosa sagra presso il comune di Cusano Mutri, rilevavano che presso un’area adibita a parcheggio di autovetture private erano impiegati sette lavoratori in “nero” da parte di un’associazione sportiva dilettantistica senza fini di lucro.
    Successivamente i militari avviavano un’attività ispettiva più approfondita attraverso acquisizioni di documentazione e informazioni reperite dai lavoratori irregolari che dichiaravano di percepire pochi euro di compenso all’ora per l’attività di parcheggiatore.
    Inoltre, uno dei predetti dipendenti, oltre ad essere sprovvisto di regolare contratto di lavoro, non aveva i requisiti minimi di età necessari per svolgere attività lavorativa in quanto, all’atto dell’accesso ispettivo, risultava avere quindici anni d’età.
    Pertanto, in relazione alla predetta irregolarità il responsabile dell’associazione sportiva dilettantistica è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Benevento per il reato di sfruttamento del lavoro.
    Inoltre, in merito all’utilizzo degli altri sei dipendenti in assenza di comunicazione preventiva dell’instaurazione del rapporto di lavoro, è stata contestata la violazione amministrativa per la quale è prevista la sanzione da 1.800 a 10.800 euro per ogni dipendente irregolare.
    L’operazione delle Fiamme Gialle testimonia la costante azione del Corpo a contrasto del sommerso il quale pregiudica l’intero sistema economico in quanto sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste. LEGGI TUTTO

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    Benevento, viola divieto avvicinamento e minaccia il fratello: in carcere

    I Carabinieri della Compagnia di Benevento hanno eseguito ieri sera un’ordinanza emessa dal Tribunale sannita che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di un 43enne, indagato per maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori ed estorsione aggravata nei confronti della madre.
    Solo pochi giorni fa il 43enne era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alle persone offese e ai luoghi dalle stesse frequentati con applicazione del braccialetto elettronico, tra i quali rientrava specificamente l’abitazione familiare.
    Poche ore dopo l’applicazione della misura, l’uomo ha violato le prescrizioni imposte recandosi a casa dei familiari e minacciando il fratello brandendo un coltello.
    Il pm della Procura di Benevento ha quindi chiesto l’aggravamento della misura cautelare e, in assenza di un’abitazione idonea a sottoporre l’indagato alla misura degli arresti domiciliari, il gip ha disposto la custodia in carcere. LEGGI TUTTO