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    Mario Eutizia trasferito in una cella sicura con un detenuto straniero

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    Mario Eutizia, il 47enne badante che ha confessato di aver ucciso quattro anziani, è stato trasferito in una cella di massima sicurezza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
    La decisione è stata presa per proteggere l’uomo, considerato a rischio a causa della gravità delle accuse mossegli.
    Eutizia, che avrebbe somministrato dosi letali di farmaci agli anziani per alleviarne le sofferenze, condivideva precedentemente la cella con altri detenuti. Tuttavia, il timore che potesse subire violenze da parte degli altri reclusi ha spinto le autorità carcerarie a trasferirlo in una sezione isolata.
    Perché il trasferimento?
    All’interno del carcere, i reati commessi ai danni di anziani, donne o bambini sono spesso condannati con particolare severità. Le accuse mosse a Eutizia lo rendono un bersaglio facile per altri detenuti.
    Le indagini proseguono
    Intanto, gli avvocati di Eutizia attendono di conoscere il pubblico ministero che si occuperà del caso a Latina. Le indagini sono ancora in corso per accertare i dettagli dei fatti e identificare le vittime.
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    Napoli, il badante killer resta in carcere. Per il gip può uccidere ancora

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    Il 48enne napoletano Mario Eutizia rimarrà in carcere dopo aver confessato di aver ucciso quattro anziani gravemente malati che assisteva come badante negli ultimi dieci anni.

    Questa decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica.
    Nonostante il giudice non abbia convalidato il fermo emesso dalla Procura il 22 agosto, ritenendo non sussistente il pericolo di fuga – poiché Eutizia si è consegnato spontaneamente ai carabinieri confessando i delitti – è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

    Questo a causa del rischio che, se lasciato libero, Eutizia potrebbe reiterare i reati.
    Ma per il gip è competente il tribunale di Latina
    Il gip ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, affermando che la competenza spetta al tribunale di Latina, dove due dei delitti sono avvenuti nel 2014, con gli altri a Casoria e Vibonati. Gli atti saranno quindi inviati a Latina per il prosieguo delle indagini.

    I legali di Eutizia, Antonio Daniele e Gennaro Romano, pur valutando un ricorso al Tribunale del Riesame per la scarcerazione, non contestano negativamente la decisione del Gip di mantenere Eutizia in carcere, ritenendo soddisfacente il primo risultato in quanto venute meno le esigenze di giustificazione del fermo.

    Hanno fiducia nel lavoro degli inquirenti e attendono ulteriori sviluppi investigativi.

    Gli avvocati chiedono il trasferimento in una struttura in grado di offrirgli cure adeguate

    Eutizia, in precarie condizioni di salute, malato oncologico e diabetico, potrebbe essere trasferito in una struttura adeguata per ricevere cure necessarie, con diverse associazioni e strutture sanitarie pronte ad accoglierlo.

    Le indagini continuano per verificare le dichiarazioni di Eutizia sui quattro omicidi e per esaminare la sua attività passata come badante. Eutizia ha chiesto di essere aiutato a non uccidere più, temendo di poter reiterare il crimine se si trovasse nuovamente in situazioni simili.

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    Portici, badante russa picchia anziano invalido: “Sono il braccio destro di Putin e tu non sei nessuno”

    Una badante russa di 48 anni è stata arrestata dai carabinieri a Portici per maltrattamenti in famiglia ai danni di un anziano invalido di 81 anni su una sedia a rotelle.
    Lo aveva minacciato, oltre che picchiato varie volte perché chiedeva soldi per comprare alcol e ubriacarsi, dicendogli: “io sono il braccio destro di Putin e tu non sei nessuno”
    I carabinieri sono intervenuti nella tarda serata su segnalazione della figlia della vittima, un uomo di 81 anni invalido al 100% e su una sedia a rotelle. A prendersi cura di lui c’è una badante russa di 48 anni. L’uomo, dopo l’ennesimo episodio di maltrattamenti, ha chiesto aiuto alla figlia. I carabinieri arrivano sul posto e sentono urlare una donna in lingua straniera, probabilmente russo.
    All’interno dell’appartamento, i militari trovano la donna russa che sta raccogliendo cocci in ceramica, mentre piatti rotti e urla accolgono i carabinieri. L’uomo invalido, nella sua stanza, sorride di sollievo alla vista dei carabinieri.
    La donna continua a urlare e a rinfacciare all’uomo che sia vivo solo grazie a lei, e prima di essere allontanata lancia una banconota da 20 euro in segno di spregio. Intanto arrivano anche i carabinieri della sezione radiomobile che notano che la donna è palesemente ubriaca.
    L’anziano racconta ai carabinieri che la donna voleva del denaro, ma lui si era rifiutato, scatenando l’ira della badante. La donna ha scagliato dei piatti in faccia all’uomo, ferendolo al polso. Questo non era il primo episodio di violenza da parte della donna.
    Dal 2022, la badante si prendeva cura dell’uomo ed era spesso violenta a causa dell’alcol. Oltre agli atteggiamenti vessatori, aveva rubato denaro dall’uomo e lo aveva minacciato, fingendo di essere il braccio destro di Putin.
    Il 118 è intervenuto per curare l’uomo, mentre la donna è stata arrestata e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. La donna è stata sottoposta a perquisizione e nella sua borsa è stata trovata una bottiglia di vodka. LEGGI TUTTO