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    Camorra, clamorosa assoluzione in appello del figlio del boss Reale. Tutte le condanne

    Nel pomeriggio di oggi la Seconda Sezione della Corte d’Appello di Napoli, dopo cinque lunghe ore di camera di consiglio, ha finalmente dato lettura del dispositivo di sentenza del processo contro il clan Reale – Rinaldi – Formicola, formatosi a partire dal 2014 in seguito all’indebolimento del sodalizio Mazzarella – D’Amico.PUBBLICITA

    Assolti Antonio Reale ninnillo (avvocati Giuseppe Milazzo e Carlo Ercolino), a cui veniva contestato il ruolo di capo dell’omonimo gruppo, prevalentemente impegnato nella gestione delle piazze di spaccio del Rione Pazzigno, per il quale la DDA partenopea chiese all’epoca 15 anni.

    Punti Chiave ArticoloI difensori del figlio di Mario Reale hanno infatti evidenziato al collegio l’inattendibilità delle dichiarazioni dei pentiti Mazzarella Alfonso e D’Amico Umberto lione perché mosse da astio, in quanto suoi acerrimi rivali ai tempi della guerra tra fazioni contrapposte. Assoluzioni anche per Reale Gennaro cl. 87, Reale Pasquale nano cl. 96, Reale Vincenzo cl. 97 e Reale Antonio cinese cl. 91 e Giovanni Tabasco.
     Condanne per quasi 150 anni di carcere Ci sono invece state delle riduzioni di pena per Ferdinando Di Pede (15 anni e 4 mesi), Gaetano Formicola (8 anni, difeso dall’avvocato Leopoldo Perone), Giuseppe Fusaro (10 anni e 4 mesi), Ciro Grandioso (8 anni), Ciro Grassia (11 anni e 5 mesi), Sergio Grassia (da 14 anni e mesi 8 a 8 anni, difeso dall’avvocato Sergio Lino Morra), Luigi Luongo (anni 8), Salvatore Luongo (anni 8), Raffaele Maddaluno (14 anni 4 mesi), Raffaele Oliviero (8 anni), Giovanni Pagano (10 anni e 4 mesi), Lorenzo Pianese (11 anni e 5 mesi), Carmine Reale (6 anni e mesi 8), Gaetano Tabasco (11 anni e 5 mesi).
    Confermate poi le condanne di Maria Domizio bionda (14 anni ), moglie di Formicola Ciro, Sannino Tommaso (14 anni), Rinaldi Ciro mauè (18 anni), Rinaldi Francesco (8 anni), Salvatore Nurcaro (8 anni).Nel collegio difensivo anche gli avvocati Raffaele Chiummariello e Giuseppe De Gregorio. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Tassisti Napoli: “Categoria danneggiata”, appello al prefetto per un tavolo di confronto

    Napoli. L’associazione Tassisti di base di Napoli ha lanciato un appello al prefetto Michele Di Bari per l’istituzione di un tavolo di confronto tra i tassisti e le istituzioni comunali.PUBBLICITA
    Secondo l’associazione, i tassisti sono stati “l’ennesima categoria danneggiata” dall’amministrazione comunale a causa delle normative per la sicurezza negli eventi organizzati in città.
    Punti Chiave ArticoloQueste normative, spiegano i tassisti, limitano le loro ore lavorative senza che siano state fornite soluzioni alternative per soddisfare la domanda di servizio da parte dell’utenza. “Abbiamo chiesto tavoli d’incontro con gli enti comunali per formulare percorsi alternativi e modificare momentaneamente l’entrata e l’uscita dei taxi nello stallo adibito ai taxi San Carlo”, ha dichiarato l’associazione. “Tuttavia, non abbiamo mai avuto comunicazioni per un confronto finalizzato alla risoluzione della criticità”. I tassisti chiedono al prefetto di intervenire per facilitare il dialogo tra le parti e trovare una soluzione che tuteli i loro interessi e quelli dell’utenza. Le richieste dei tassisti: Istituzione di un tavolo di confronto con le istituzioni comunaliPercorsi alternativi per i taxi durante gli eventiModifica temporanea dell’entrata e dell’uscita dei taxi nello stallo di San Carlo L’associazione Tassisti di base auspica che un confronto costruttivo con le istituzioni comunali possa portare a una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO