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    Azano, continuano le colate di cemento in città: la denuncia del giornalista anticamorra Mimmo Rubio

    Arzano. “Proseguono i lavori, autorizzati con concessione illegittima, in violazione dei requisiti previsti dal Piano Casa, per la costruzione di un palazzo di cinque piani in luogo di un vecchio capannone a ridosso di via Napoli, ad Arzano, secondo comune più cementificato in Italia con l’83,2% di suolo impermeabilizzato, secondo solo a Casavatore che detiene il primato con il 90,9 %”.PUBBLICITA

    “Ebbene quanto concesso nella fattispecie – precisa Rubio -, lo ribadiamo, è “illegittimo”. Di fatti la norma utilizzata per ottenere la licenza è quella del cosiddetto “piano casa”, solo che quella norma, oltre a consentire ampliamenti del 20 e 35 %, prevedeva la trasformazione edilizia, a parità di volume, non di un unico capannone dismesso, ma di un “compendio immobiliare”.

    Ovvero un gruppo di fabbricati, magari di un proprietario o di tanti proprietari riuniti in consorzio, purché fossero più immobili dismessi e soprattutto che si trovassero in zone degradate e periferiche, questo per consentire una rigenerazione urbana ed immobiliare di un intera zona degradata a parità di volume, prevedendo anche l’obbligo di lasciare il 30% delle nuove case in costruzione per alloggi popolari attraverso convenzione con il Comune che avrebbe poi individuato i soggetti a cui assegnare la parte degli alloggi popolari.PUBBLICITA

    Invece si è data licenza per un palazzo alto circa 16 metri dove esisteva un unico capannone alto 6 metri e peraltro senza prevedere parcheggi in una strada già densamente affollata di auto e senza stipulare alcuna convenzione per l’edilizia residenziale popolare”.
    La Legge presa a riferimento –ha proseguito il giornalista sotto scorta-, “sotto l’aspetto del “compendio Immobiliare” e della “a parità di Volume”, è stata tra l’altro oggetto di una chiara spiegazione del legislatore stesso attraverso la Consulta di garanzia statutaria della Regione Campania, ma sembra che neanche questo chiarimento sia stato tenuto in considerazione da chi ha architettato questo progetto.
    Ancora una volta in questo paese si favorisce la speculazione edilizia contro ogni norma e legge.Già in tal senso la cosa avrebbe dell’incredibile, che si lasci costruire un palazzo di cinque piani lì al centro di una zona altamente urbanizzata, al centro della città, a ridosso di tanti piccoli fabbricati mono e bifamiliari che si vedranno “oppressi” dai soliti pseudo imprenditori”:
    Francesco Nardelli
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Arzano, indagine sull’assegnazione degli alloggi popolari

    Arzano. Assegnazione alloggi popolari: indagini della Guardia di Finanza e Polizia di Stato dopo il deposito di tre circostanziate denunce.
    Una vera e propria bufera giudiziaria potrebbe abbattersi sull’amministrazione comunale dopo le querele depositate da alcuni cittadini – in lista d’attesa per l’assegnazione – nei confronti del comune e che, a quanto trapela, anche contro alcuni politici locali.
    E anche se è top secret il contenuto delle stesse – visto il segreto istruttorio imposto in fase d’indagine -, sono diverse le voci che si rincorrono circa il presunto coinvolgimento di qualche amministratore in una vicenda che ha già visto l’occupazione degli alloggi popolari da parte di soggetti legati alla criminalità organizzata da qualche mese sfrattati dopo le indagini della Polizia locale di Arzano.
    A pubblicare le denunce il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio sul social Arzano News. “Ecco come rispondiamo subito e per le rime alle gravi insinuazioni della sindaca Aruta. In allegato il frontespizio di tre querele -denunce depositate (il 16 e 17 maggio 2024) alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato che riguardano proprio le vicende alloggi popolari, graduatoria, etc”.
    “Alcuni cittadini arzanesi si sono rivolti direttamente alla magistratura su questa vicenda – conferma Rubio – , per fare eventualmente valere i propri diritti. E sarà anche l’autorità giudiziaria a fare chiarezza su chi, a livello locale, si è prestato eventualmente per “perorare” cause ed ora se ne è lavato le mani e va dicendo che decide esclusivamente la Regione. Saranno ora gli organi preposti a fare luce su tutto”.
    “Noi di sicuro continueremo a fare informazione libera e non ci intimoriscono minacce varie e l’intervento della sindaca Aruta dove durante il consiglio comunale del 20 maggio ha lanciato velate minacce alla stampa libera (quindi Arzano news!) parlando di disinformazione e populismo.
    Gridando addirittura “a lupo a lupo” lasciando intendere un pericolo sociale fomentato dalla stampa libera. Una cosa è certa – conclude – : questa amministrazione fallimentare e poco trasparente ha preso ormai coscienza che è crollata nei consensi in città”.
    Francesco Nardelli
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    Arzano, il Comune le assegna un alloggio popolare in via Tavernola, ma lo trova già occupato

    Arzano. Il Comune le assegna un alloggio popolare in via Tavernola, ma lo trova già occupato da una donna con al seguito i figli minori provenienti dal rione Salicelle di Afragola.
    Una vicenda che vede protagonista e vittima una donna residente ad Arzano, che attualmente risulta legittimamente assegnataria di un alloggio. La signora, che vive del suo lavoro in una, aveva inviato regolare domanda dove la stessa sarebbe figurata ai primi posti in merito alla locazione di un appartamento popolare.
    Espletate le varie formalità di rito, alla donna sarebbero state consegnate le chiavi dell’abitazione. Quando la stessa si è recata sul posto per prendere possesso dell’alloggio ha trovato due sorprese.
    Innanzitutto non avrebbe trovato alcun muro di contenimento (che per legge si innalza onde evitare spiacevoli occupazioni) constatando, poi, che l’alloggio del pianerottolo risultava occupato. Immediatamente la donna si sarebbe messa in contatto con i responsabili del Comune di Arzano, senza ovviamente al momento sortire alcun effetto.
    Uno stato di cose che ha confermato l’occupazione abusiva dell’alloggio da parte della donna con al seguito alcuni minori. Dopo un susseguirsi di telefonate, la povera donna è in attesa che il Comune formalizzi regolare denuncia contro l’occupante abusivo. La donna si sarebbe anche recata dai carabinieri per denunciare l’occupazione abusiva dell’appartamento di cui è assegnataria come da atti comunali.
    Proprio gli alloggi popolari comunali di via Tavernola sono finiti al centro di una serie di indagini della Polizia locale che ha scoperto numerosi occupanti abusivi insediatisi nel corso degli anni a seguito anche dei mancati controlli del comune con alcuni denunziati anche per furti di energie elettrica e acqua.
    Il sistema Il sistema utilizzato è quasi sempre lo stesso. Le donne, madri di piccoli bambini, vengono inviate dai clan a occupare le abitazioni, (fatti avvenuti anche per il rione 167). Poi arrivano gli altri componenti della famiglia. Addirittura pochi mesi fa, i residenti avevano autonomamente deciso di chiudere anche con apposito motore e corrente elettrica a “scrocco” del comune il cancello automatico.
    G. B. LEGGI TUTTO