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    Napoli agguato in piazza Mercato: pregiudicato ferito a colpi di pistola

    Napoli. La missione di morte è fallita per la scarsa precisione nella mira del killer che stanotte è entrato in azione in piazza Mercato.PUBBLICITA

    Obiettivo un pregiudicato di 27 anni che si trova ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Pellegrini. E’ stato operato nella notte e i medici gli hanno estratto l’ogiva ritenuta nello stomaco. L’unico colpo andato a segno.
     Recuperati 12 bossoli tra piazza del Carmine e piazza Mercato
    Ma chi ha fatto fuoco ne ha esplosi altri 12: segno che ha scaricato l’intero caricatore mentre la vittima designata scappava. Tanti infatti i bossoli repertati dai carabinieri in vari punti di piazza del Carmine e piazza Mercato.
    I Carabinieri della compagnia Stella che indagano sul caso e che sono intervenuti all’ospedale Pellegrini a seguito della segnalazione di una persona ferita all’addome da un colpo d’arma da fuoco sono riusciti anche a scambiare qualche parola con il ferito.

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    San Giovanni a Teduccio ucciso Carmine Notturno legato al clan di Salvatore D’Amico ‘o pirata

    Napoli. Stava rientrando a casa, forse per guardare in tv la partita del Napoli che stava per essere trasmessa sui canali Mediaset.PUBBLICITA

    Ma Carmine Notturno, classe 1974, a casa non ci è mai arrivato. E’ stato affrontato dai sicari in moto che lo attendevano e lo hanno massacrato di proiettili,

    La vittima, con numerosi precedenti penali è ritenuta vicina al clan D’Amico del rioen Villa a San Giovanni legati al clan Mazzarella.
    L’uomo si è anche accorto dell’arrivo dei sicari e ha cercato la fuga ma nel frattempo i primi colpi già erano arrivati a bersaglio. Carmine Notturno è caduto a terra mentre i sicari hanno completato la missione di morte per allontanarsi a tutta velocità.

    L’agguato si è consumato in piazza Giambattista Pacichelli, poco lontano da Corso San Giovanni a Teduccio e davanti a decine di persone che a quell’erano erano in strada.
    Le indagini della polizia sono rivolta al gruppo di clan di san Giovanni a Teduccio federati come i Rinaldi-De Luca Bossa-Casella e Minichini da anni in guerra con il potente clan di Salvatore D’Amico o’ pirata.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Agguato di camorra a San Giovanni a Teduccio: ucciso 50enne

    Agguato di matrice camorristica in serata a Napoli in piazza Giambattista Pacichelli, poco lontano da Corso San Giovanni a Teduccio, periferia orientale della città.PUBBLICITA

    La vittima è un pregiudicato di 50 anni raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco sparati da distanza ravvicinata da due sicari in sella a uno scooter e con il volto coperto. Soccorso e trasferito all’Ospedale del Mare, l’uomo è deceduto poco dopo a causa delle ferite riportate.

    Erano in sella a uno scooter i due sicari dal volto coperto che in serata a Napoli hanno teso un agguato mortale ai danni di un pregiudicato di 50 anni nella zona di San Giovanni a Teduccio.
    L’uomo – che era a piedi – è morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale del Mare. Fatali alcuni colpi di pistola. Sull’agguato indaga la polizia.

    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato fallito al rione Traiano: auto crivellata di proiettili

    Napoli. Anche le armi dei clan del rione Traiano rispondono presente alla ripresa della faida.PUBBLICITA E’ il quarto quartiere della città che nel giro di una settimana vede riesplodere i venti di guerra tra le varie famiglie criminali.L’altra sera, intorno alle 23, la polizia è intervenuta in via Lattanzio a seguito di segnalazioni di colpi d’arma da fuoco.Sul posto, gli agenti hanno trovato una Fiat Panda crivellata di proiettili e recuperato sette bossoli. Il proprietario dell’auto, un uomo incensurato, ha dichiarato di non avere nemici.Gli investigatori sospettano che l’auto sia stata colpita per errore, forse durante un agguato a qualcuno che si trovava in zona.Questo episodio riaccende i riflettori sulla faida che da anni terrorizza i quartieri di Fuorigrotta, Soccavo e Bagnoli. A inizio luglio si erano già verificate altre sparatorie, attribuite allo scontro tra i clan Troncone e Iadonisi-Esposito, supportati dai Sorianiello.Le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili dell’ennesima stesa di camorra.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, fallito agguato agli Strazzullo nella zona della Torretta

    Napoli. Sembra che i clan di camorra si siano dati un segnale comune di ripresa delle armi e così copo Pianura e Ponticelli si torna a sparare anche nella centralissima zona della Torretta di Chiaia.PUBBLICITA Dopo una serie di arresti avvenuti l’anno scorso, che hanno colpito i gruppi Strazzullo e Frizziero-Piccirillo-Cirella, l’ombra della ripresa della faida ha fatto capolino i vicoli prima di Mergellina.Un agguato si è consumato in Cupa Caiafa. Il commando non è riuscito portare a termine la missione di morte perché la vittima designata è scappata, rifugiandosi in un appartamento al piano terra.Agguato fallito e avvenuto davanti a molte persone che erano ancora in strada a quell’ora. Secondo quanto riporta il quotidano Il Roma, l’aggressione fallita sarebbe collegata a un conflitto che da tre anni scuote i vicoli vicini alla riviera di Chiaia.La contrapposizione tra i clan Strazzullo da una parte e i Frizziero-Piccirillo-Cirella dall’altra per il controllo non solo delle piazze di spaccio della zona ma anche di tutto quello che ruota attorno al business del mare, della ristorazione e della movida.L’obiettivo dell’attacco sarebbero stati due giovani affiliati al gruppo Strazzullo, già colpito duramente dagli arresti dell’anno scorso ma ancora attivo nella zona.E ad entrare in azione sarebbe stato un gruppo di giovani criminali emergenti legati ai Cirella.Gli investigatori sono al lavoro spulciando le immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona per individuare passaggio e fuga della moto con i killer in sella.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Faida ai Quartieri Spagnoli fermato Pietro Savio e i tre che gli hanno sparato

    La Procura Antimafia di Napoli ha disposto il fermo di quattro persone in relazione all’agguato del 16 giugno scorso ai Quartieri Spagnoli, dove fu ferito a colpi di arma da fuoco Pietro Savio, figlio del boss Mario Savio.PUBBLICITA

    Le indagini della Squadra Mobile, guidata da Giovanni Leuci, hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di identificare i presunti responsabili della sparatoria.

    Punti Chiave ArticoloTra i fermati c’è anche lo stesso Pietro Savio, accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco con l’aggravante mafiosa. Insieme a lui sono stati fermati Salvatore Marramao, Vincenzo Egidio ed Emanuele Criscuolo. Secondo gli investigatori, il movente dell’agguato sarebbe da ricondurre a contrasti in merito ad attività illecite o a una richiesta di denaro non andata a buon fine.
    L’agguato avvenne il 16 giugno intorno alle 22:10 in vico Canale a Taverna Penta. Pietro Savio fu ferito da alcuni colpi di pistola alla natica destra. I malviventi, forse non intenzionati a ucciderlo, sono fuggiti a bordo di uno scooter. I fermati Pietro Savio: 36enne, figlio del boss Mario Savio. Accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco con l’aggravante mafiosa.Salvatore MarramaoVincenzo EgidioEmanuele Criscuolo Le indagini e il contesto Le indagini sono ancora in corso per accertare con esattezza i fatti e per individuare eventuali altri responsabili. La Procura Antimafia valuterà nelle prossime ore la richiesta di convalida del fermo.
    L’agguato a Pietro Savio si inserisce in un clima di tensione che da tempo regna ai Quartieri Spagnoli, dove sono frequenti i fatti di criminalità organizzata. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Faida di Fuorigrotta preso il nipote del boss Troncone e un complice

    Sono ritenuti appartenenti a clan Troncone di Fuorigrotta i due uomini Manuel Marino di 27 anni e Alessio Ferrara di soli 18 anni sottoposti e fermo dalla Squadra Mobile di Napoli nell’ambito delle indagini sui raid a colpi d’arma da fuoco esplosi nei giorni scorsi nel quartiere Fuorigrotta di Napoli.PUBBLICITA

    Il primo fermato apparteneva al gruppo criminale dei Volpe una volta rivale dei Troncone ed ora legato al boss di via Leopardi,  mentre il secondo è invece è il nipote del boss Vitale Troncone  (la madre sarebbe la compagna dell’attuale reggente).

    Punti Chiave Articolo I due sono gli autori di un fallito agguato in piazza San Vitale Al momento il tentato omicidio viene contestato per un episodio avvenuto lo scorso 24 giugno nella centralissima piazza San Vitale. Si tratta di un agguato fallito di cui si è saputo soltanto oggi al m omento del fermo dei due. Ma non si esclude che i due indagati possano essere gli stessi che, pochi giorni fa, si sono resi protagonisti dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco e anche di un inseguimento in scooter intercettato peraltro da una pattuglia del commissariato San Paolo.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato a Poggioreale: ferito Giuseppe Barretta ‘o puorc

    Napoli. Agguato a Poggioreale: ferito con un colpo di pistola Giuseppe Barretta, vicino al clan Contini. Giuseppe Barretta, 39enne già noto alle forze dell’ordine e con legami con il clan Contini, è stato ferito ieri mattina con un colpo di pistola alla gamba nel quartiere Poggioreale di Napoli.
    Punti Chiave ArticoloL’agguato è avvenuto in via della Stadera, all’esterno di un bar. Barretta, soprannominato “‘o puorc”, è stato soccorso e portato all’ospedale Villa Betania, dove è stato ricoverato ma non è in pericolo di vita. Ancora da chiarire la dinamica dei fatti. Barretta ha raccontato ai carabinieri di non conoscere il suo aggressore e di essere stato vittima di un’azione da parte di uno sconosciuto. Tuttavia, gli investigatori non sono convinti dalla sua versione e ipotizzano che il ferimento sia avvenuto al culmine di un acceso diverbio. Barretta non è affiliato a clan di camorra, ma negli ultimi anni ha avuto frequentazioni che lo hanno fatto accostare al clan Contini. Nel 2019 era stato arrestato per estorsione ai danni di cantieri edili e nel 2020 era finito finito in carcere per un presunto giro di usura ai danni di un imprenditore di Soccavo: era uscito lo scorso gennaio.  Giuseppe Barretta ferito nel 2012, il suo amico rimase ucciso Ma il suo nome è legato a un omicidio avvenuto nel 2021 nell discoteca Remake di Sant’Antimo al culmine di una lite tra un gruppo di ragazzi, vicino al clan Lo Russo e un altro composto da giovani appartenenti alla famiglia Licciardi che erano in compagnia delle vittime. In quella circostanza rimase ucciso Vincenzo Priore all’epoca 21enne mentre Giuseppe Barretta ‘o puorc che di anni ne aveva 27 rimase ferito. I carabinieri stanno indagando a tutto campo e non escludono alcuna pista. Vengono acquisite le immagini delle telecamere di zona per cercare di individuare l’aggressore e ricostruire i fatti con precisione. L’agguato a Barretta è l’ennesimo episodio di violenza che fa registrare la cronaca Napoli nelle ultime settimane con le armi della camorra che tornano a far sentire il fragore degli spari. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato alle Case Nuove: arrestato Francesco Matteo

    Ieri mattina, la Polizia di Stato ha arrestato un terzo uomo nell’ambito delle indagini sull’agguato a Massimiliano. L’arrestato, Francesco Matteo, 22enne di Napoli con precedenti penali, si è consegnato spontaneamente al carcere di Poggioreale.
    Il 30 gennaio 2023, Massimiliano Abete fu gambizzato in via Gianbattista Manso, alle Case Nuove, durante una lite per motivi ancora da chiarire, ma che gli investigatori riconducono a vicende di strada. L’agguato fu portato a termine da Salvatore Maggio Junior, 20enne già noto alle forze dell’ordine, in sella a uno scooter condotto da un complice, Francesco Matteo.
    Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli con la collaborazione del Commissariato Dante, hanno portato all’arresto di Salvatore Maggio Junior, figlio dell’omino ex killer e ras del rione Mercato diventato da alcuni anni collaboratore di giustizia, e Francesco Matteo.
    Dalle intercettazioni- come ha anticipato Il Roma in edicola – è emerso che Massimiliano Abete, pur ferito, si vantava di possedere un’arma da fuoco. Per questo motivo, il gip ha disposto gli arresti domiciliari per lui.
    Un’ulteriore intercettazione ha rivelato che Massimiliano Abete era in possesso di un’arma da fuoco. Per questo motivo, il gip, su richiesta della Procura Antimafia, ha emesso la misura cautelare ai domiciliari per lui per i reati di detenzione e porto di arma comune da sparo. LEGGI TUTTO

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    Giugliano, il ferito nella sparatoria è Genny Giappone

    Gennaro Giappone, 30enne napoletano è parente di alcuni noti cantanti neomelodici, Mimmo, Kekko e Gianni Dany, è stato ferito in una sparatoria a Giugliano in Campania. I carabinieri stanno ancora indagando per ricostruire la dinamica dell’accaduto, che potrebbe essere un agguato.
    Giappone è già noto alle forze dell’ordine per vari reati: nel 2019 era stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco e in passato era stato sottoposto all’obbligo di firma per coltivazione di sostanze stupefacenti.
    Secondo la prima ipotesi, la sparatoria sarebbe un vero e proprio agguato nei confronti di Giappone. L’uomo è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco in una zona densamente popolata, in un’ora di punta con diverse persone presenti.
    Un’altra ipotesi, invece, sostiene che la sparatoria sia avvenuta in seguito ad un litigio. Le indagini dei carabinieri sono in corso per accertare le cause e l’esatta dinamica dell’accaduto.
    I carabinieri stanno ascoltando testimoni e visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di identificare gli autori della sparatoria. Al momento non si esclude nessuna pista. LEGGI TUTTO

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    Napoli, la polizia passa al setaccio le Case Nuove

    La polizia passa al setaccio la zona delle Case Nuove teatro di un violento scontro di camorra nelle ultime settimane culminato con un agguato e il ferimento di un giovane poi arrestato e di una malcapitata donna.
    Oggi per questo gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato ed il Reparto Prevenzione Crimine hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri Vicaria e Mercato ed in particolare nella zone delle “Case Nuove”.
    Nel corso dell’attività gli operatori hanno identificato 103 persone, di cui 34 con precedenti di polizia e 2 denunciate all’Autorità Giudiziaria, hanno altresì controllato 56 veicoli, di cui uno sequestrato amministrativamente, e 2 esercizi commerciali. LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato al corso Arnaldo Lucci: feriti un 18enne e una passante

    Serata di terrore a pochi passi dalla stazione di piazza Garibaldi a Napoli.
    Al corso Arnaldo Lucci intorno alle 19 due persone in sella a uno scooter, con volto coperto, hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un giovane di 18 anni, colpendolo alla gamba sinistra.
    Il giovane è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini e, non è in pericolo di vita.
    Nella sparatoria è rimasta ferita una donna di 69 anni, estranea ai fatti. Trasportata all’Ospedale del Mare per una ferita al gluteo, non è in pericolo di vita. Sull’accaduto indaga la Squadra mobile, impegnata nella ricostruzione dei fatti.
    La sparatoria di stasera riporta alla luce altri episodi simili ma soprattutto l’uso indiscriminato di armi tra persone di giovane età come il ferito.
     Al vaglio le immagini delle telecamere
    Gli agenti si sono messi sulle tracce dei pistoleri anche attraverso la vision e delle immagini delle numerose telecamere pubbliche e private presenti nella zona.
    @rirpoduzione riservata LEGGI TUTTO