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    Par condicio: legge da rivedere, servono regole anche per i nuovi media

    La legge 28 del 2000, cosiddetta legge sulla par condicio, va riformata, dato che è necessario affrontare il tema dei nuovi media. Inoltre, risulta troppo vincolante per le pubbliche amministrazioni.
    Questo, in sintesi, quanto emerso dall’incontro di Bologna, organizzato dal Corecom in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, sul tema della par condicio.
    È lo stesso presidente del Corecom dell’Emilia-Romagna, Giancarlo Mazzuca, a parlare, anche rispetto ai prossimi appuntamenti elettorali di giugno, elezioni europee ed elezioni amministrative, di “legge con evidenti limiti, per certi aspetti di difficile applicazione”. “Serve un confronto – rimarca – con tutti gli attori interessati che porti alla revisione di questa norma, affrontando anche il tema delle nuove tecnologie, a garanzia del pluralismo”. Anche per Antonietta Polcaro dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) “la legge è anacronistica e servono interventi concreti, dato che non viene applicata sempre in modo omogeneo, a partire dalle pubbliche amministrazioni”. “Per questo – aggiunge – abbiamo predisposto un piccolo manuale di FAQ (domande poste frequentemente) nell’intento di fare chiarezza e dare adito a interpretazioni sbagliate”.
    A entrare nel merito dell’applicazione della legge per la pubblica amministrazione è il professore dell’Università di Ferrara Gianluca Gardini: “La comunicazione della pubblica amministrazione, afferma la legge sulla par condicio, deve essere caratterizzata da indispensabilità e impersonalità, ma per definizione questo tipo di comunicazione è impersonale e anche doverosa, quindi indispensabile”. Parliamo, aggiunge, “di una funzione pubblica, quella della comunicazione istituzionale, che le amministrazioni devono inderogabilmente svolgere. È impensabile arrivare alla sospensione di un servizio pubblico”. Questa norma, conclude il docente, “va riscritta”. Anche per il professore dell’Università di Macerata Simone Calzolaio la legge presenta criticità: “Si tratta di una norma rigida, inadeguata a garantire il pluralismo, con i nuovi media diventa difficile gestire la quantità e la velocità delle informazioni: questa quantità immersiva di informazione produce in realtà disinformazione”.
    Per Anci e Regione Emilia-Romagna sono intervenuti Mauro Sarti, direttore del Servizio informazione e comunicazione istituzionale dell’Assemblea, e Giovanni Vignali, portavoce del sindaco di Reggio Emilia. Sempre sulla legge 28 del 2000, Sarti suggerisce: “È importante fare una sorta di moral suasion sulla politica affinché intervenga per modificare una legge che tutti definiamo anacronistica”. Sull’applicazione nella pubblica amministrazione, Sarti aggiunge: “Come afferma lo stesso professor Gardini, se si azzoppa un servizio pubblico non si fa il bene della democrazia. Il giornalista è soggetto a un codice deontologico, di per sé già una forma di garanzia”. Vignali parla di “situazione distopica e di necessità di rivedere la legge, in quanto la comunicazione dell’ente si blocca anche per elezioni che riguardano territori distanti centinaia di chilometri”.
    Michelangelo Bucci dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna richiama l’attenzione sulla crisi dei media tradizionali: “Oggi c’è poca fiducia da parte del cittadino nei confronti dei giornalisti, È importante riflettere su come si danno le notizie, con particolare attenzione alle fonti”.
    Hanno aperto il seminario i consiglieri regionali Andrea Costa, dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea, e il presidente della commissione assembleare per la Parità e per i diritti delle persone Federico Amico. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di un’informazione chiara ed equilibrata.
    A moderare l’incontro Giorgio Tonelli, vicepresidente del Corecom dell’Emilia-Romagna.
    Il Corecom ricopre funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni regionale, a partire dalla parità d’accesso durante le campagne elettorali. Interviene, inoltre, nelle controversie tra i gestori dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti.
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    (Cristian Casali)

    Governo locale e legalità

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd: il governo proroghi esenzione Imu per fabbricati inagibili post sisma

    Farsi portavoce presso il governo, affinché proroghi, anche per il 2024 e con le opportune coperture finanziarie, l’esenzione Imu sui fabbricati inagibili ubicati nei quindici comuni del cosiddetto “cratere ristretto”.
    È l’impegno che i consiglieri del Partito democratico Palma Costi (primo firmatario), Marcella Zappaterra, Luca Sabattini e Francesca Maletti chiedono alla giunta attraverso una risoluzione.
    Nell’atto si ricorda che, con legge di bilancio per il 2024, è stato prorogato di un ulteriore anno lo stato di emergenza nel quale si trova da ormai dodici anni l’Emilia-Romagna, a seguito del terremoto del maggio 2012.
    “Fra le misure previste nelle proroghe – ricordano i consiglieri – oltre a misure per il finanziamento del personale aggiuntivo, agevolazioni sui mutui pubblici e privati e proroghe per il completamento dei lavori di ricostruzione, è sempre stata introdotta anche l’esenzione dall’Imu per gli immobili inagibili o distrutti fino al loro definitivo ripristino”. Esenzione, quest’ultima, che non è stata prorogata.
    Una misura “da adottare con urgenza, poiché è indispensabile per garantire l’operatività dei quindici comuni ancora impegnati nelle ultime fasi della ricostruzione, nei quali più gravi sono stati i danni e dove il patrimonio immobiliare, pur in uno stato molto avanzato di ricostruzione, non è stato ancora tutto ricostruito e reso agibile”, concludono i democratici.
    (Brigida Miranda)

    Ambiente e territorio

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd-ER Coraggiosa: “Condannare l’uso della forza contro chi manifesta pacificamente”

    Condannare l’uso della forza contro chi manifesta pacificamente e sollecitare il governo e il ministro competente ad avviare un’indagine completa su quanto accaduto alcune settimane fa a Pisa. La richiesta arriva da Partito democratico e ER Coraggiosa con una risoluzione a prima firma Antonio Mumolo e sottoscritta anche da Andrea Costa, Roberta Mori, Mirella Dalfiume, Stefano Caliandro, Marcella Zappaterra, Marco Fabbri, Palma Costi, Marilena Pillati (Pd) e Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa).
    “Quanto è accaduto a Pisa durante una manifestazione studentesca -ha sottolineato Mumolo- solleva questioni cruciali riguardanti la gestione delle proteste e l’uso della forza da parte delle autorità. Le proteste pacifiche devono essere considerate un uso legittimo dello spazio pubblico, con le autorità che dovrebbero adottare un approccio guidato dalla comunicazione. L’uso della forza nei confronti dei manifestanti deve essere legittimo e conforme ai principi di legalità, necessità e proporzionalità, con gli standard internazionali. La comprensione tra le autorità e i manifestanti è essenziale per prevenire incidenti violenti, costruire una società più coesa e democratica e richiede un impegno attivo sia da parte delle autorità che dei cittadini per creare canali di comunicazione efficaci che permettano di esprimere e affrontare le preoccupazioni in modo costruttivo”.
    (Lucia Paci)

    Parità, diritti e partecipazione

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Intelligenza Artificiale, lavoro, clima, cultura: l’Emilia-Romagna vuole un’Ue più solidale

    Gestione dell’Intelligenza Artificiale, sostegno all’energia eolica, transizione ecologica, resilienza idrica, potenziamento delle biotecnologie e impegno per la tutela dei minori. Questi gli obiettivi posti dalla Regione Emilia-Romagna all’Unione europea per i prossimi anni contenuti nella Relazione alla Sessione europea 2024 approvati nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
    La richiesta di viale Aldo Moro si basa anche sui risultati raggiunti in questi anni dalla Regione, che, sui principali indicatori relativi a lavoro, sviluppo e diritti si pone sopra la media italiana e si avvicina agli standard previsti dall’Unione europea. A confermarlo i numeri: l’Ue chiede agli Stati membri di avere un tasso di occupati del 78% nella fascia di età 20-64 anni: la media italiana è del 64,8%, quella emiliano-romagnola del 74,8%; per l’Ue i Neet (cioè i giovani che non lavorano e non studiano) non devono superare il 10%: in Italia sono il 19%, in Emilia-Romagna l’11,9%; l’Ue stabilisce che il 3% del Pil debba essere destinato alla ricerca: la media italiana è pari all’1,56%, quella regionale al 2,28%; l’Europa chiede di raggiungere il 42% di energia prodotta da fonti rinnovabili: media italiana 13%, in Emilia-Romagna 21,8%; l’Ue chiede di avere meno del 9% di abbandoni scolatici: lungo la Penisola sono l’11,5%, lungo la via Emilia il 9,5%.
    “L’Unione europea è sempre più importante per la vita della nostra regione: sottolineo l’impegno della nostra Regione sul tema dell’Intelligenza artificiale, sulla necessità di governarla e di impiegarla in modo proficuo come, ad esempio, stiamo facendo con i supercomputer, e nel controllo della qualità dell’aria”, spiega Lia Montalti (Pd) per la quale “di grande importanza è anche la normativa per l’energia eolica off shore”.
    “Trovo strano che se da un lato diciamo che l’Ue è molto importante per il nostro futuro ora ci si dice di accelerare la Sessione europea 2024 dell’Emilia-Romagna”, spiega il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) per il quale “non so se abbia senso parlare di etica davanti all’Intelligenza Artificiale, visto che si tratta di un algoritmo che si basa sulle informazioni che sono gli esseri umani: se facciamo decidere l’IA su alcuni temi lo fa solo in base alla statistica, si tratta di algoritmi e non soggetti autonomi, quindi eviterei di parlare di etica”.
    La commissione ha nominato Marco Fabbri (Pd) relatore di maggioranza.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Reggio, Gibertoni (Misto): chiarire la situazione dei lavori di elettrificazione sulle linee ferroviarie

    Fare il punto sull’attuale situazione dei lavori di elettrificazione delle linee ferroviarie gestite da Fer Srl. Nello specifico, chiarire se, nel 2023, per alcuni mesi, sulle linee reggiane – Reggio Emilia-Guastalla, Reggio Emilia-Sassuolo e Reggio Emilia-Ciano – i treni elettrici delle ferrovie locali abbiano viaggiato senza l’autorizzazione da parte dell’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, e se tale situazione abbia prodotto conseguenze.
    Sono i punti al centro di un’interrogazione della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto). 
    Ripercorrendo l’elenco degli investimenti sostenuti dalla Regione, la capogruppo ricorda l’ulteriore stanziamento del 2022, di 81 milioni, per completare l’elettrificazione delle linee regionali e la priorità data negli anni alle linee reggiane.
    Per quanto riguarda la gestione di rete, infrastrutture e impianti – si legge nell’atto ispettivo – è la società Fer srl ad occuparsene dal febbraio 2012, direttamente o attraverso società controllate o partecipate. “Inoltre -rileva la consigliera-, alla società può anche essere trasferita dalla Regione, in tutto o in parte, la proprietà delle reti ferroviarie, degli impianti e delle dotazioni patrimoniali”.
    “Ansfisa promuove la sicurezza e la vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali e sugli impianti fissi -prosegue Gibertoni-. Ancora oggi sulle linee reggiane sarebbero in esercizio treni diversi da quelli a trazione elettrica e sulla stessa linea che porta l’alimentazione elettrica sarebbero ancora necessari lavori e adeguamenti. La giustificazione avanzata da Fer, ovvero che si tratterebbe di un servizio solo sperimentale, sarebbe stata smentita da Ansfisa”. Situazione su cui la consigliera vuole chiarezza, chiedendo anche se siano stati rilevati ritardi rispetto alla pianificazione dei lavori.
    Infine, Giulia Gibertoni chiede il dettaglio della percentuale di treni diesel e treni ad alimentazione elettrica attualmente circolanti sulle linee reggiane, i tempi di attivazione della sottostazione elettrica di alimentazione di San Polo d’Enza e se gli uffici regionali competenti siano informati delle comunicazioni tra Fer e Ansfisa.
    (Brigida Miranda)

    Infrastrutture e trasporti

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Settimana della legalità. Con il Premio Morrione va in scena il giornalismo investigativo

    Il Premio Morrione per il giornalismo investigativo e l’associazione Libera protagonisti della “Settimana delle legalità“, l’iniziativa promossa dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Nel corso della settimana sono previsti 80 eventi, 33 dei quali realizzati in collaborazione con Libera e 23 all’interno del progetto “Concittadini”, che vedono coinvolti 63 enti pubblici, 47 scuole e numerosi soggetti privati.
    L’appuntamento è per venerdì 22 marzo alle 10 nei locali dell’Assemblea legislativa, in viale Aldo Moro 50 A Bologna, con Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea, Mara Filippi Morrione e Francesco Cavalli, rispettivamente portavoce e segretario generale del Premio Morrione, nonché la giornalista Sofia Nardacchione di Libera Emilia-Romagna. Il giornalista Tommaso Panza, inoltre, presenterà il cortometraggio “Brucia la terra” – realizzato insieme a Youssef Hassan Holgado – che ha vinto la dodicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. “Brucia la terra” ha vinto la 12esima edizione del Premio Morrione e ricostruisce la storia recente di Foggia commissariata per mafia, un dramma raccontato attraverso documenti investigativi, audio inediti, testimonianze di vittime di mafia e degli imprenditori che hanno denunciato i loro aguzzini.
    Il Premio Morrione è un riconoscimento al giornalismo investigativo dedicato alla memoria di Roberto Morrione, a lungo giornalista Rai e già stretto collaboratore di Enzo Biagi. Dopo l’esperienza al Tg3, fra gli altri incarichi, ha diretto Rai International e a lungo Rai News 24.
    La giornata sarà anche l’occasione per ricordare Ilaria Alpi a 30 anni dalla sua morte. La giornalista e fotoreporter è stata assassinata a Mogadiscio insieme al cameraman Miran Hrovatin, dove lavorava come inviata per il TG3 diretto da Sandro Curzi in uno dei momenti più delicati per la storia del Corno d’Africa: a Ilaria Alpi è dedicato uno dei totem allestiti nei locali dell’Assemblea legislativa all’interno della mostra “Una vita contro la mafia” realizzata in occasione della “Settimana della legalità”.
    L’ingresso è libero.
    Il programma della Settimana della Legalità

    Assemblea

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): confermare lo stop all’ampliamento della discarica di Baricella

    Confermare lo stop all’ampliamento della discarica di Baricella come già pubblicamente comunicato nel 2019. A sollecitare la giunta in tal senso è Giulia Gibertoni (gruppo Misto), la quale ricorda come, “su un’area dove, dal 1996 al 2006, sono state smaltite circa 1 milione e 200 mila tonnellate di rifiuti urbani, incombe tuttora la minaccia di un progetto di ampliamento per 600mila tonnellate di rifiuti speciali di origine industriale”.
    La consigliera ricorda poi come l’ampliamento sia stato avversato dalla comunità locale, tanto che nel 2017 si è costituito il “Comitato pro ambiente Baricella” per contrastare in tutte le opportune sedi il progetto di ingrandimento della discarica. A fronte di un’autorizzazione integrata ambientale già scaduta, nel 2018 la Regione aveva concesso una proroga di ventuno mesi, impugnata al Tar di Bologna sia dall’amministrazione comunale sia dal comitato. In seguito alla proroga, il progetto fu inizialmente approvato in Conferenza dei servizi, nel 2019, salvo poi registrare la revoca d’ufficio da parte della Regione in quanto il Consiglio comunale di Baricella non aveva proceduto nei termini perentori della legge regionale per la ratifica dell’assenso alla variante urbanistica.
    La capogruppo informa anche che in seguito alla decisione della Regione è seguito un confronto legale sfociato presso il Consiglio di Stato che, nel 2023, ha decretato la possibilità per la società Herambiente Spa di procedere con l’ampliamento della discarica già esistente. Giudicando il progetto come “assurdo e pericoloso, in quanto la zona dell’ampliamento è definita come area a elevata probabilità di inondazione con tempi di ritorno tra i 20 e 50 anni, tanto da finire sott’acqua sia nel corso dell’alluvione del 1996 sia più recentemente nel maggio 2023”, Gibertoni ricorda anche la vicinanza del sito al centro abitato di Baricella “con evidente danno al benessere e alla salubrità del luogo”.
    Da quanto esposto, quindi, Giulia Gibertoni chiede all’esecutivo regionale di “garantire ai cittadini di Baricella che nessuna proroga funzionale all’ampliamento della discarica verrà accordata ad Herambiente, mantenendo gli impegni presi nel corso del confronto con i cittadini”.
    L’auspicio finale della consigliera è che la giunta “eviti di realizzare una nuova discarica per rifiuti speciali, di cui l’Emilia-Romagna è ancora importatrice da fuori regione, e per di più in un’area già andata sott’acqua, causa alluvioni, due volte negli ultimi anni”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Facci (Misto): fare chiarezza sulla strategia “Plastic free”

    Sapere quali risultati siano stati ottenuti a seguito dell’adozione della strategia Plastic free, in particolare sul fronte della riduzione dell’utilizzo dei materiali – come bottiglie e stoviglie – in plastica monouso.
    A chiederlo, con un’interrogazione, è il consigliere Michele Facci (Gruppo Misto). 
    Oltre quattro anni fa – ricorda Facci – “la Regione approvava il documento per la riduzione dell’incidenza delle plastiche sull’ambiente che prevedeva anche iniziative da adottare nelle sedi regionali”. Tra gli obiettivi prefissati, a titolo di esempio: progressiva riduzione di bottiglie e stoviglie in plastica nelle sedi regionali e iniziative da adottarsi anche nella ristorazione collettiva; invito ai dipendenti ad adottare buone pratiche; predisposizione di materiale informativo e azioni di sensibilizzazione; impegno per Intercent-ER ad inserire nelle procedure di gara clausole volte a valorizzare l’uso di stoviglie riutilizzabili o biodegradabili; contributi a progetti per le tecnologie plastic free; iniziative per il potenziamento della vendita di prodotti sfusi nel settore del commercio a dettaglio.
    “Da una prima sommaria verifica -rileva il consigliere- nelle sedi istituzionali di pertinenza della Regione la vendita di bottiglie in plastica continua ad essere praticata. Inoltre, a seguito di altro mio atto ispettivo, è stato comunicato che non risultavano attivi bandi di finanziamento specifici per attività di riciclo dei rifiuti”.
    Facci pertanto chiede alla giunta di dettagliare quanti siano i distributori automatici di bottiglie in plastica presenti presso le sedi istituzionali; quali siano gli esiti del monitoraggio svolto nelle mense in merito all’utilizzo di materiali monouso; quali i provvedimenti adottati per ridurre tali materiali sulle spiagge, nelle aree protette e nel corso degli eventi a partire dal 2020. Infine, il consigliere chiede lumi anche sull’ordinanza balneare volta a ridurre la plastica monouso negli stabilimenti, nonché delucidazioni sugli standard definiti da Atersir sul tema e sui contributi che la Regione intende erogare per progetti specifici.
    (Brigida Miranda)

    Ambiente e territorio

    20 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    On ER, il giornale dell’Emilia-Romagna: gli investimenti per la sanità, il fine vita e la Settimana della legalità nella nuova puntata

    Investimenti per la sanità dell’Emilia-Romagna, il progetto di legge sul fine vita e la Settimana della legalità in Assemblea legislativa, con Sofia Nardacchione, giornalista e co-referente di Libera Emilia-Romagna, come ospite in studio per parlare di mafie e criminalità organizzata: sono i temi della nuova puntata di On ER, il giornale dell’Emilia-Romagna.
    In trasmissione si parla degli investimenti nella sanità: l’Assemblea ha infatti votato a favore del piano degli investimenti da oltre mezzo miliardo di euro per la sanità regionale, sostenuto da risorse statali e regionali, i cui principali interventi riguardano l’ospedale di Piacenza e quello di Carpi, l’adeguamento antisismico all’ospedale di Modena, la riqualificazione del Polo Materno-Infantile del Sant’Orsola di Bologna, l’ampliamento della Casa della Salute di Rimini. Poi si torna a parlare del progetto di legge sul fine vita, che ha iniziato l’iter in commissione Sanità, con la relazione dell’assessore Raffaele Donini e con la nomina della relatrice della legge Marilena Pillati. La puntata va in onda tutte le settimane su 19 emittenti televisive. Ogni puntata avrà una durata di circa 15 minuti.
    Tre invece le “pillole” di tre minuti per la versione radiofonica di On ER. Prima puntata dedicata agli investimenti di oltre mezzo miliardo in edilizia sanitaria. Nuovi ospedali e strutture in arrivo in tutta l’Emilia-Romagna: il dibattito in Assemblea tra i consiglieri. Due puntate incentrate, invece, sulla Settimana della legalità; la prima sulla mostra inaugurata da Pietro Grasso, l’ex procuratore antimafia, “Una vita contro la mafia” con 25 totem realizzati dagli studenti dell’istituto Einaudi-Molari di Rimini. 25 storie di vittime della mafia. E poi, la seconda puntata dedicata all’intera settimana con un focus sugli appuntamenti di teatro e giornalismo. Lo spettacolo teatrale di Giuliano Scarpinato, figlio di magistrati antimafia, e la giornata dedicata al giornalismo investigativo con il Premio Roberto Morrione.
    In redazione: Margherita Giacchi, Andrea Perini, Francesca Mezzadri. Direttore: Mauro Sarti

    Assemblea

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Zamboni (Europa Verde): acquisto e vendita di prodotti sfusi per ridurre i rifiuti da imballaggi

    Promuovere il consumo e la vendita di prodotti alimentari e non alimentari sfusi per ridurre i rifiuti da imballaggio. Con questo obiettivo Silvia Zamboni (Europa Verde) ha presentato un progetto di legge illustrato in commissione Politiche economiche presieduta dalla vice presidente Palma Costi.
    “Questo progetto di legge composto di 11 articoli -ha spiegato Zamboni- ha due obiettivi: aggiungere risorse regionali aggiuntive a quelle statali per promuovere la vendita di prodotti alla spina e sostenere un’adeguata informazione per esercenti e consumatori finali. Secondo una ricerca condotta lo scorso anno, nel 2022 in Emilia-Romagna la produzione totale di rifiuti è stata di oltre 2 milioni di tonnellate che diviso per gli oltre 4 milioni di abitanti significa che sono stati prodotti 628 chili di rifiuti pro-capite, con una leggera diminuzione, pari all’1,4%, rispetto all’anno precedente”.
    “Con la legge regionale 16 del 2015 -ha concluso Zamboni- anche l’Emilia-Romagna ha fatto propri i principi dell’economia circolare: il modello di gestione delineato è in linea con la ‘gerarchia dei rifiuti’ europea, che pone al vertice delle priorità la prevenzione della produzione di rifiuti solidi urbani, riuso, recupero e riciclo. Scopo di questo progetto di legge è introdurre nuovi strumenti per ridurre la produzione dei rifiuti da imballaggio, abbattendo gli impatti negativi, anche al fine di contenerne gli effetti climalteranti”.
    Nella proposta viene incentivata la vendita di prodotti sfusi e alla spina, in particolare i prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e da filiera corta, negli esercizi commerciali in spazi dedicati (i cosiddetti “green corner”) dotati di appositi contenitori e distributori. Viene inoltre sostenuta l’apertura di nuovi esercizi che prevedano esclusivamente la vendita di prodotti sfusi del territorio. Per il raggiungimento degli obiettivi, il progetto di legge prevede appositi contributi economici regionali, tramite un bando annuale rivolto agli esercenti.
    (Lucia Paci)

    Imprese lavoro e turismo

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Cuoghi (Fdi): garantire la gratuità della retta del nido ai residenti in montagna

    Rinnovare, anche per l’anno scolastico 2024/2025, il provvedimento che garantisce la gratuità delle rette dei servizi educativi per la prima infanzia (nido) per i residenti dei Comuni montani.
    A chiederlo, con una interrogazione rivolta alla giunta, è il consigliere Luca Cuoghi (Fdi). 
    “A settembre 2023 – ricorda Cuoghi – la giunta ha illustrato la novità in ambito welfare e istruzione, in particolare per quel che riguarda la gratuità del nido per le famiglie che vivono in montagna e nelle aree interne”. L’investimento complessivo era stato di oltre 70 milioni di euro da parte della Regione, con l’obiettivo – tra gli altri – di raggiungere il 45% di copertura di frequentazione dei nidi, secondo lo standard europeo.
    Cuoghi sottolinea come il Miur abbia assegnato anche per quest’anno risorse pari a 27,5 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, da destinare alla gestione e qualificazione dei servizi e ad azioni innovative per la fascia 0-6 anni, cui si aggiunge il Fondo regionale per i servizi educativi per l’infanzia di quasi 7 milioni di euro.
    “In un secondo momento, ad ottobre, – evidenzia il consigliere – la giunta aveva poi inserito in delibera un requisito, in precedenza non annunciato: per l’esenzione è necessario avere un Isee familiare che non superi i 40mila euro annui”.
    “Ad una mia richiesta per conoscere il numero di bambini che hanno usufruito di tale bonus, è stato risposto che questo tipo di raccolta dati viene di norma effettuata a partire dal mese di marzo. Poiché il provvedimento relativo alla gratuità della retta per i residenti nei comuni montani termina il 30 giugno – sottolinea il consigliere – c’è, tra genitori e uffici scuola, un’incertezza sul suo proseguimento”.
    “Le famiglie vorrebbero giustamente sapere già oggi quel che sarà a settembre per i loro futuri bilanci familiari, sapere cioè se potranno contare su questa esenzione”, conclude Cuoghi.
    (Brigida Miranda)

    Scuola giovani e cultura

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Giornate Fai di Primavera: anche l’Assemblea legislativa apre le porte ai visitatori il 23 e 24 marzo

    Sono 52 i luoghi che sarà possibile visitare in Emilia-Romagna sabato 23 e domenica 24 marzo all’interno dell’edizione 2024 delle Giornate Fai di Primavera. Un’iniziativa nata per contribuire alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, facendo conoscere e apprezzare luoghi noti o ancora sconosciuti, monumenti spesso inaccessibili, ambienti curiosi o inediti che narrano la storia del territorio.
    Quest’anno sarà possibile visitare anche la torre di viale Aldo Moro 50, a Bologna, che ospita la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. I visitatori saranno condotti alla scoperta degli spazi più significativi della vita politica della Regione, compresa l’Aula consiliare, progettata da Marco Zanuso, e la collezione di arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna. Esternamente alla torre, la guida approfondirà anche la storia e lo sviluppo del Fiera District.
    “Da anni l’Assemblea legislativa ospita mostre ed è diventata un punto di riferimento per gli artisti, con l’obiettivo di non essere solo un luogo istituzionale, ma uno spazio culturale comune, di appartenenza pubblica, di arricchimento per sé e per tutti i visitatori che vorranno condividere con noi tempo e piacere di conoscere” sottolinea la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti.
    “Siamo lieti – aggiunge la presidente – che quest’anno vengano aperte le porte dell’Assemblea legislativa in occasione delle Giornate Fai: è per noi motivo di grande soddisfazione e ci spinge a continuare a lavorare all’insegna dell’arte e della bellezza. Ringrazio i 30 studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno che hanno accettato di fare da ‘ciceroni’ per le visite guidate che si terranno sabato e domenica in Assemblea legislativa, così come dobbiamo essere grati ai volontari del Fai che faranno da guida per far conoscere l’esterno del Palazzo della Regione”.
    Le Giornate Fai di Primavera si confermano uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, dalle grandi città ai borghi che raccontano una cultura millenaria, ricchissima e multiforme del Paese. Grazie all’attività dell’associazione, ogni anno si possono conoscere nuovi aspetti del prezioso patrimonio culturale e paesaggistico che ci circonda, imparando a rispettarlo e a diffonderne il valore. Il lavoro del Fai e dei suoi tanti volontari, fra cui molti giovanissimi, stimola le istituzioni e le sostiene nella conservazione e nel salvataggio di luoghi straordinari. Un’opera di educazione civica collettiva che fa bene alla comunità e al futuro delle giovani generazioni.
    L’evento si svolge con il Patrocinio del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna.
    In tutta Italia sono 750 i luoghi in 400 città che saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni. Maggiori informazioni sul sito: www.giornatefai.it
    A questo link l’elenco completo con le descrizioni dei siti e le modalità di visita in Emilia-Romagna.

    Assemblea

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO