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    Cuoghi (Fdi): garantire la gratuità della retta del nido ai residenti in montagna

    Rinnovare, anche per l’anno scolastico 2024/2025, il provvedimento che garantisce la gratuità delle rette dei servizi educativi per la prima infanzia (nido) per i residenti dei Comuni montani.
    A chiederlo, con una interrogazione rivolta alla giunta, è il consigliere Luca Cuoghi (Fdi). 
    “A settembre 2023 – ricorda Cuoghi – la giunta ha illustrato la novità in ambito welfare e istruzione, in particolare per quel che riguarda la gratuità del nido per le famiglie che vivono in montagna e nelle aree interne”. L’investimento complessivo era stato di oltre 70 milioni di euro da parte della Regione, con l’obiettivo – tra gli altri – di raggiungere il 45% di copertura di frequentazione dei nidi, secondo lo standard europeo.
    Cuoghi sottolinea come il Miur abbia assegnato anche per quest’anno risorse pari a 27,5 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, da destinare alla gestione e qualificazione dei servizi e ad azioni innovative per la fascia 0-6 anni, cui si aggiunge il Fondo regionale per i servizi educativi per l’infanzia di quasi 7 milioni di euro.
    “In un secondo momento, ad ottobre, – evidenzia il consigliere – la giunta aveva poi inserito in delibera un requisito, in precedenza non annunciato: per l’esenzione è necessario avere un Isee familiare che non superi i 40mila euro annui”.
    “Ad una mia richiesta per conoscere il numero di bambini che hanno usufruito di tale bonus, è stato risposto che questo tipo di raccolta dati viene di norma effettuata a partire dal mese di marzo. Poiché il provvedimento relativo alla gratuità della retta per i residenti nei comuni montani termina il 30 giugno – sottolinea il consigliere – c’è, tra genitori e uffici scuola, un’incertezza sul suo proseguimento”.
    “Le famiglie vorrebbero giustamente sapere già oggi quel che sarà a settembre per i loro futuri bilanci familiari, sapere cioè se potranno contare su questa esenzione”, conclude Cuoghi.
    (Brigida Miranda)

    Scuola giovani e cultura

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Giornate Fai di Primavera: anche l’Assemblea legislativa apre le porte ai visitatori il 23 e 24 marzo

    Sono 52 i luoghi che sarà possibile visitare in Emilia-Romagna sabato 23 e domenica 24 marzo all’interno dell’edizione 2024 delle Giornate Fai di Primavera. Un’iniziativa nata per contribuire alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, facendo conoscere e apprezzare luoghi noti o ancora sconosciuti, monumenti spesso inaccessibili, ambienti curiosi o inediti che narrano la storia del territorio.
    Quest’anno sarà possibile visitare anche la torre di viale Aldo Moro 50, a Bologna, che ospita la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. I visitatori saranno condotti alla scoperta degli spazi più significativi della vita politica della Regione, compresa l’Aula consiliare, progettata da Marco Zanuso, e la collezione di arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna. Esternamente alla torre, la guida approfondirà anche la storia e lo sviluppo del Fiera District.
    “Da anni l’Assemblea legislativa ospita mostre ed è diventata un punto di riferimento per gli artisti, con l’obiettivo di non essere solo un luogo istituzionale, ma uno spazio culturale comune, di appartenenza pubblica, di arricchimento per sé e per tutti i visitatori che vorranno condividere con noi tempo e piacere di conoscere” sottolinea la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti.
    “Siamo lieti – aggiunge la presidente – che quest’anno vengano aperte le porte dell’Assemblea legislativa in occasione delle Giornate Fai: è per noi motivo di grande soddisfazione e ci spinge a continuare a lavorare all’insegna dell’arte e della bellezza. Ringrazio i 30 studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno che hanno accettato di fare da ‘ciceroni’ per le visite guidate che si terranno sabato e domenica in Assemblea legislativa, così come dobbiamo essere grati ai volontari del Fai che faranno da guida per far conoscere l’esterno del Palazzo della Regione”.
    Le Giornate Fai di Primavera si confermano uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, dalle grandi città ai borghi che raccontano una cultura millenaria, ricchissima e multiforme del Paese. Grazie all’attività dell’associazione, ogni anno si possono conoscere nuovi aspetti del prezioso patrimonio culturale e paesaggistico che ci circonda, imparando a rispettarlo e a diffonderne il valore. Il lavoro del Fai e dei suoi tanti volontari, fra cui molti giovanissimi, stimola le istituzioni e le sostiene nella conservazione e nel salvataggio di luoghi straordinari. Un’opera di educazione civica collettiva che fa bene alla comunità e al futuro delle giovani generazioni.
    L’evento si svolge con il Patrocinio del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna.
    In tutta Italia sono 750 i luoghi in 400 città che saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni. Maggiori informazioni sul sito: www.giornatefai.it
    A questo link l’elenco completo con le descrizioni dei siti e le modalità di visita in Emilia-Romagna.

    Assemblea

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Mori (Pd): “Potenziare il congedo di paternità obbligatorio”

    Potenziare il congedo di paternità in linea con i più avanzati Paesi europei.
    È l’impegno che Roberta Mori (Pd) chiede alla giunta con una risoluzione.
    Mori spiega come il governo abbia attestato “l’incremento all’80% dell’indennità del congedo parentale facoltativo per il 2024 coperto in bilancio” e abbia “espresso l’intenzione di proseguire il potenziamento del sostegno pubblico su questo stesso solco”.
    Sottolineando come il congedo di paternità sia uno strumento ancora poco utilizzato rispetto ad altri paesi europei (nel 2021 i padri lavoratori italiani erano il 21% del totale dei fruitori di congedi parentali), la consigliera dem ravvisa “nello squilibrio di genere del lavoro di cura non retribuito e nell’assenza di misure compensative, una serie di conseguenze che perpetuano disparità, a cominciare da un’occupazione femminile ferma al 51% e comunque concentrata sul part-time”.
    Rifacendosi a ricerche ed esperienze internazionali, Roberta Mori evidenzia quindi “come il congedo di paternità obbligatorio, paritario a quello di maternità e dunque universale, rappresenti una delle misure più efficaci per cambiare mentalità e comportamenti e per ridurre le diseguaglianze di genere, nel mercato del lavoro, all’interno delle famiglie e, in generale, nella società”.
    (Luca Boccaletti)

    Parità, diritti e partecipazione

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Settimana della legalità. Successo a Bologna per il teatro antimafia di Scarpinato. Domani a Correggio

    Tutto esaurito all’Arena del Sole di Bologna per “Il tempo attorno”, lo spettacolo teatrale di Giuliano Scarpinato. Circa 800 persone, tra studenti e studentesse, hanno assistito alla rappresentazione che ha esordito domenica sera al Teatro della Regina di Cattolica (Rimini) nell’ambito della Settimana della legalità, promossa dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Lo spettacolo racconta la vita “sotto scorta” dei genitori del regista, magistrati antimafia impegnati nelle più importanti indagini degli anni ’90: una vita blindata, con genitori sempre in toga e i faldoni dei processi ben protetti dentro le mura domestiche.
    A portare il saluto dell’Assemblea legislativa la presidente Emma Petitti che ha sottolineato come “affrontare temi così importanti attraverso la rappresentazione teatrale sia un valore aggiunto”. “Stiamo vivendo sette giorni ricchi di appuntamenti su tutto il territorio regionale -ha ricordato Emma Petitti-. C’è un motivo se tendiamo spesso a rivolgerci alle scuole nel nostro lavoro: abbiamo l’obiettivo di stimolare le giovani generazioni allo studio e alla conoscenza critica del fenomeno mafioso nei suoi vari aspetti e di acquisire autonomia di pensiero e di atteggiamento verso le mafie. Non girare la testa dall’altra parte di fronte ad un sopruso, difendere la capacità di interpretare la realtà per dire la propria opinione, sapere che il proprio contributo lascia un segno all’interno di una collettività, sono gli investimenti che la nostra Assemblea legislativa rivolge ai suoi giovani cittadini, del cui punto di vista ha bisogno”.
    Per Giulia Sarti, delegata alla legalità democratica e alla lotta alle mafie del Comune e della Città Metropolitana di Bologna, “le storie delle vittime di mafia devono diventare parte della nostra quotidianità”.
    L’idea di istituire questa Settimana nasce dal Testo Unico regionale che punta a promuovere la legalità. Assemblea legislativa e giunta regionale, per la Settimana della legalità, collaborano ogni anno con Anci e Upi Emilia-Romagna. Lo spettacolo “Il tempo attorno” è andato in scena grazie alla sinergia dell’Assemblea legislativa con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata della provincia di Rimini, con Riccione Teatro e ATER Fondazione – Circuito teatri Emilia-Romagna.
    Nel corso della “Settimana” sono previsti 80 eventi, 33 dei quali realizzati in collaborazione con Libera e 23 all’interno del progetto “Concittadini”, che vedono coinvolti 63 enti pubblici, 47 scuole e numerosi soggetti privati.
    Domani lo spettacolo di Giuliano Scarpinato farà tappa al Teatro Asioli di Correggio (Reggio Emilia): alle 10 una prima performance riservata alle scuole, alle 20.30 una seconda rappresentazione aperta al pubblico.
    Fotogallery
    (Lucia Paci)

    Governo locale e legalità

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete Civica): risolvere i problemi causati dalla frana a Villa Sassonero

    Tutelare chi ha avuto danni a seguito della frana di Villa Sassonero. È la richiesta avanzata da Marco Mastacchi (Rete Civica) il quale ricorda la situazione nel comune bolognese di Monterenzio a seguito della frana verificatasi nel febbraio 2023.
    “A fronte di una frana -sottolinea il capogruppo- che ha prodotto danni serissimi alle abitazioni, che al momento risultano completamente inutilizzabili, ai locali di un’azienda ricettiva e che ha inoltre lesionato le strutture di un allevamento della zona, che ha visto crollare il proprio capannone, sono tutt’ora molto incerte le cause che hanno prodotto tale movimento”.
    Oltre al fenomeno di acqua sorgiva stagnante nel sottosuolo fino a profondità di oltre 10 metri, si pensa che tra le cause vi sia anche la risalita di fluidi e idrocarburi profondi tali da creare un sistema di concause molto complesso e “quindi la responsabilità dell’accaduto non può essere imputata alle acque piovane ma, al contrario, deve essere correlata alla presenza di sorgenti abbandonate”.
    Il consigliere sofferma poi la propria attenzione sulla mancanza di manutenzione di antiche opere di captazione, tanto che proprio le sorgenti della zona “alimentavano un acquedotto dismesso alcuni decenni fa senza una valutazione corretta dei rischi che questo poteva comportare sul territorio”. Un rischio sottovalutato ma non sconosciuto, secondo Mastacchi, il quale sottolinea come il “versante di Villa Sassonero era stato ricompreso nel 2002 nella perimetrazione delle zone a rischio elevato e molto elevato di frana nell’ambito del Piano Stralcio dell’assetto idrogeologico (PSAI) da parte dell’Autorità di Bacino del Reno”.
    A fronte dell’evacuazione subita dai soggetti coinvolti e del monitoraggio avviato per capire i motivi scatenanti lo smottamento, il capogruppo ricorda “come la comunità locale sia tutt’ora in attesa della classificazione precisa di calamità che ha colpito la zona per capire se, come e quando potranno demolire ed eventualmente ricostruire gli immobili danneggiati e per chiedere il rifacimento dei danni subiti”.
    Dalla situazione descritta Mastacchi trae quindi il proprio atto ispettivo e chiede all’esecutivo anche il dettaglio delle azioni compiute “negli ultimi 22 anni per captare le sorgenti abbandonate ai fini di prevenire eventuali movimenti franosi, così come disposto a seguito della schedatura del rischio frana da parte dell’Autorità di bacino del Reno nel 2002”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Piccinini (M5s): il governo rifinanzi il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”

    Sollecitare il governo perché rifinanzi il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.
    L’impegno alla giunta lo ha chiesto Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle, in una risoluzione.
    La consigliera ricorda che nel decreto legge del marzo 2024, sull’attuazione del Pnrr “sono stati definanziati gli investimenti destinati alla realizzazione del programma denominato «Verso un ospedale sicuro e sostenibile», già finanziati a carico del Fondo complementare del maggio 2021 che finanziava il programma. La commissione salute della Conferenza delle Regioni, allarmata, ha chiesto “un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci contro il taglio di 1,2 miliardi di fondi del Pnrr, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica o in generale per la sicurezza delle strutture ospedaliere, ritenendo, come è, il taglio inaccettabile”.
    Silvia Piccinini sottolinea come “alcuni interventi finanziati sono già cantieri in corso o hanno già gare assegnate, quindi hanno prodotto obbligazioni giuridicamente vincolanti, non sono sostituibili con i fondi dell’articolo 20 della legge 67 del 1988 (ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico) e la rimodulazione del finanziamento già accordato in cantieri di strutture ospedaliere per l’antisismica già avviati potrebbe provocarne il fermo, con rilevanti ricadute tecnico-giuridiche economiche a carico di Regioni e sistema sanitario regionale che hanno sottoscritto gli affidamenti”.
    La capogruppo M5s conclude affermando che “viene leso in questo modo il diritto alla salute dei cittadini, che invece dovrebbe essere la priorità, e che il taglio delle risorse fondamentali ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche continua ad impoverire la sanità di prossimità”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    19 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete civica): sistemare le strade di montagna prima che crollino completamente

    Mettere in sicurezza le strade di montagna e, in particolare, la Provinciale Pian di Balestra nel bolognese.
    Lo chiede alla Regione, in un’interpellanza, il consigliere Marco Mastacchi (Rete civica). Il capogruppo si rivolge alla giunta chiedendo di “attivarsi, con la Città metropolitana di Bologna, per garantire interventi organici su un territorio già fragile, “che un pezzo alla volta si sta sgretolando”. Inoltre, Mastacchi vuole conoscere le iniziative “da mettere a terra” finalizzati alla stabilizzazione del “versante della nostra montagna, affinché queste preziose arterie stradali non crollino definitivamente a discapito di chi in quei luoghi vive e lavora”.
    Il consigliere ricorda che la scorsa settimana la strada provinciale Pian di Balestra (già colpita dalle forti piogge di maggio) è stata bloccata da una frana e “non si comprende l’ostinata asserzione di una presunta situazione di mancanza di pericolo da parte della Città metropolitana, associata alla assenza di interventi nonostante le enormi risorse messe a disposizione dal commissario straordinario Figliuolo”. Nel Bolognese il maltempo ha provocato danni e disagi e i cittadini segnalano “un netto peggioramento dei manti stradali di tante arterie che collegano la montagna alla pianura”. E senza opere, conclude Mastacchi, “queste strade rischiano di crollare completamente”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Infrastrutture e trasporti

    18 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Settimana della legalità. Pietro Grasso agli studenti: “Facciamo scattare insieme la scintilla antimafia”

    “La globalizzazione sta aiutando la mafia: attraverso la criptovaluta e il dark web ne facilità l’attività di riciclaggio dei capitali. Dalla mafia si esce in due modi: morti oppure accettando di collaborare con la giustizia. Non serve togliere i figli ai genitori mafiosi, bisogna far scattare in loro la consapevolezza che a essere mafiosi si fa il male della propria prole, così come i giovani devono trovare la forza di uscire della famiglie mafiose come fece uno studente di mia moglie che, a 18 anni, una volta diplomatosi, scappò di casa laureandosi e poi facendo carriera in una multinazionale”. Sono le parole di Pietro Grasso, già Presidente del Senato e già Procuratore nazionale antimafia, che ha inaugurato, insieme alla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti, “Una vita contro la mafia“, la mostra realizzata dagli studenti dell’Istituto comprensivo di Rimini Einaudi-Molari allestita a Bologna in viale Aldo Moro in occasione della Settimana della legalità.
    “Spero che la fiamma di questo accendino faccia scattare nei giovani la scintilla per tenere alta la fiaccola della lotta contro la mafia e a favore della legalità”, sottolinea Pietro Grasso mostrando l’accendino che gli diede Giovanni Falcone. “Io ho deciso di insegnare ai giovani, di testimoniare loro il valore della legalità perché troppe volte mi sono chiesto perché, contrariamente a tanti colleghi e amici, sono sopravvissuto ai tentativi della mafia di uccidermi”, spiega l’ex presidente del Senato, che racconta di come “Cosa Nostra” avesse tentato di ucciderlo con un attentato a casa dei suoi suoceri, attentato poi non portato a termine per puro caso e perché, con la morte della suocera, Grasso smise di frequentare la casa di Monreale dove la mafia voleva ucciderlo. Rispondendo alle domande di tanti ragazzi, l’ex presidente del Senato ha raccontato ai giovani cosa è la mafia e lo fa ricordando la vicenda di Placido Rizzotto, il sindacalista assassinato nell’immediato dopoguerra per le sue battaglie contro i latifondisti: individuati i colpevoli, furono tutti assolti perché i testimoni, su minaccia della mafia, ritrattarono le loro deposizioni. “La mafia prende al laccio le persone. Quando si è dentro a una cosca è impossibile uscirne. Falcone e Borsellino, come tante persone per bene, lottarono per riaccendere le coscienze dei cittadini”, evidenzia Pietro Grasso, per il quale “Falcone e Borsellino sono ancora vivi grazie alla nostra memoria: per questo dobbiamo portare avanti le loro battaglie”.
    Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giorgio Ambrosoli, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Giuseppe Impastato, Ninni Cassarà: sono solo alcuni dei “martiri di mafia” la cui vita è raccontata in “Una vita contro la mafia”, la mostra allestita in viale Aldo Moro, 50 a Bologna.
    “Dobbiamo decidere da che parte stare: l’Emilia-Romagna ha scelto la via della legalità, del sostegno alle vittime di usura e racket, del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Dal 2016, l’Emilia Romagna ha un testo unico legislativa che opera per tutto questo. È un grande onore inaugurare questa mostra realizzata dagli studenti di Rimini insieme al presidente Grasso: vogliamo lavorare per sentirci tutti parte di una comunità democratica. L’Emilia Romagna è in prima linea nel combattere le mafie, questo è uno dei pilastri dell’attività dell’Assemblea legislativa”, spiega Emma Petitti che sottolinea inoltre “l’importanza di coinvolgere i giovani, il mondo della scuola, gli insegnanti”.
    “Questa mostra, la giornata di oggi, la testimonianza del presidente Grasso sono un insegnamento per i ragazzi e le ragazze qui presenti: se ne ricorderanno quando, crescendo, dovranno decidere da che parte stare”, spiega Andrea Massari, presidente di Upi – Unione Province Italiane dell’Emilia Romagna –  mentre Francesco Bragagnini, assessore alla Legalità del Comune di Rimini  ricorda come “legalità non è una parola astratta, ma un modo di comportarsi nel quotidiano rispetto delle regole di correttezza. L’Osservatorio sulla legalità di Rimini, per riaffermare questo principio, in questi anni ha lavorato molto con i giovani”.
    Orgogliosa del lavoro dei “suoi” studenti Daniela Massimiliani, dirigente scolastico dell’Istituto Einaudi-Molari: “Le studentesse e gli studenti hanno dato una grande prova di educazione civica nel realizzare questa mostra. Ho la fortuna di avere insegnanti e studenti che si impegnano con passione e tenacia e questa mostra è frutto del loro lavoro”.
    “Abbiamo voluto realizzare questa mostra per parlare delle vittime di cui non si parla mai come le donne e gli uomini delle scorte: vogliamo lasciare un’impronta, piantare un seme nella coscienza nostri ragazzi perché crescano come cittadini”, commenta Daniela Gravina, docente dell’Einaudi-Molari  che ha seguito in prima persona la realizzazione della mostra.
    La “Settimana della legalità” prosegue con oltre 80 appuntamenti, 33 dei quali realizzati in collaborazione con Libera e 23 a all’interno del progetto “Concittadini”, che vedono coinvolti 63 enti pubblici, 47 scuole e numerosi soggetti privati. Fra gli appuntamenti clou, domani martedì 19 marzo, alle ore 10, all’Arena del Sole di Bologna andrà in scena per le scuole “Il tempo attorno”, spettacolo di Giuliano Scarpinato che racconta la vita “sotto scorta” dei genitori del regista, magistrati antimafia impegnati nelle più importanti indagini degli anni ’90. Una vita blindata, con genitori sempre in toga e i faldoni dei processi ben protetti dentro le mura domestiche.
    “Il mio spettacolo racconta di come la storia grande di un Paese travolge quella delle persone come è avvenuto per la mia famiglia. I miei genitori erano giudici antimafia che hanno vissuto sotto scorta”, spiega il regista Giuliano Scarpinato – “questa Settimana della legalità è un evento davvero straordinario”.
    Fotogallery
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    18 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Lega: definire le date del piano per ridurre le liste d’attesa in Sanità

    “Definire le date per la presentazione all’Assemblea legislativa del Piano per la riduzione delle liste di attesa in sanità”.
    A porre il quesito è la Lega con un atto ispettivo a prima firma Daniele Marchetti e sottoscritto anche dai colleghi Fabio Bergamini e Valentina Stragliati.
    Nel ricordare “la legge nazionale del 2023 che prevedeva il rifinanziamento dei piani operativi per l’abbattimento delle liste di attesa, per cui le Regioni potevano utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto per un ammontare massimo nell’anno 2024 di 520 milioni di euro”, Marchetti sottolinea anche le dichiarazioni dello scorso febbraio del Presidente Bonaccini e dell’Assessore Donini sull’imminente presentazione del piano per abbattere le attese.
    Rimarcando quanto le liste sanitarie “continuino a rappresentare un grave problema per la popolazione, a causa dei tempi biblici di attesa e delle agende spesso chiuse per molte prestazioni sanitarie”, i leghisti auspicano un coinvolgimento dell’Assemblea legislativa, e in particolare della Commissione Sanità, e chiedono quando “si intende presentare all’Assemblea le linee di indirizzo da presentare alle Aziende sanitarie e il Piano vero e proprio per la riduzione delle liste di attesa”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    18 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete civica): granchio blu, subito stato di calamità e nomina di commissario

    Salvare le imprese di molluscicoltura (e riconoscere un contributo) e il turismo, dichiarare lo stato di calamità e nominare un commissario che definisca una strategia per combattere il granchio blu.
    Lo ha chiesto Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica, in una dettagliata interrogazione rivolta alla giunta per sapere “se non ritenga utile valutare, con il coinvolgimento dei Comuni di Goro e Comacchio, una collaborazione con le rispettive marinerie e le associazioni di pesca, sulla base dei riscontri scientifici forniti dall’Università, per la raccolta del granchio blu riconoscendo un contributo al pescato comprensivo, però, anche della parte che andrebbe smaltita, utilizzando il milione di euro che per il 2024 è stato messo a disposizione dall’assessore Mammi per indennizzare le imprese”. Il consigliere, poi, chiede di “attivarsi per la richiesta di proroga dell’autorizzazione alla cattura, al prelievo, al trasporto e alla commercializzazione del granchio blu attualmente valida fino al 31 luglio 2024 per le imprese ittiche titolari di concessione demaniale marittima nella Sacca di Goro e nel territorio di Comacchio”. Infine, la Regione dovrebbe “attivarsi per definire una strategia anche a livello nazionale, chiedendo la nomina di un commissario per gestire l’emergenza, per gestire in modo efficace e coordinato la diffusione del crostaceo che impatta negativamente sulla produttività delle aziende di molluschicoltura locali e su tutto l’indotto, in quanto solo gli indennizzi non bastano e con l’arrivo imminente della stagione turistica estiva i danni all’economia locale potrebbero arrivare ad avere ricadute sociali davvero molto gravi”.
    Secondo Mastacchi, “siamo davanti a un fenomeno che sta mettendo in ginocchio un intero settore compromettendo la gran parte del nostro patrimonio ittico locale visto che è inutile seminare prodotto con il granchio che divora la semina; fondamentale è invece sia la dichiarazione dello stato di calamità sia la nomina di un commissario per gestire l’emergenza con le tempistiche adeguate considerato che, probabilmente, l’evento non si estinguerà nel breve periodo”. Infine, sottolinea il consigliere, occorre accelerare i tempi per salvare dal rischio di scomparse le aziende di venericoltura, con ricadute pesanti sul territorio, e anche il turismo anche perché già dalla scorsa estate erano stati segnalati granchi blu sulla battigia.
    (Gianfranco Salvatori)

    Imprese lavoro e turismo

    18 Marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Zamboni (Europa Verde): rendere pubblico lo studio Ausl sull’inquinamento acustico generato dal traffico aereo del Marconi

    Presentare al più presto lo studio dell’Ausl di Bologna sull’impatto sulla salute dei residenti più colpiti dall’inquinamento acustico generato dal traffico aereo dell’aeroporto Marconi. A chiederlo è Silvia Zamboni (Europa Verde) con un’interrogazione.
    “Lo studio -ha ricordato la consigliera- è stato annunciato nel giugno 2022 ma ad oggi non è stato ancora presentato. In risposta a una mia sollecitazione la scorsa estate, il ritardo è stato giustificato con la mancata trasmissione da parte dell’aeroporto delle mappe isofoniche aggiornate necessarie per completare lo studio. In realtà il 5 settembre 2023, il presidente dell’aeroporto Marconi mi ha informata che il Marconi aveva trasmesso le mappe isofoniche aggiornate all’Ausl di Bologna già in data 26 giugno 2023. Dopo due ulteriori atti ispettivi per chiedere conto dello studio ad oggi non risultano ancora informazioni certe”.
    (Lucia Paci)

    Ambiente e territorio

    18 Marzo 2024 LEGGI TUTTO