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    Napoli, sequestrata a Scampia auto trasformata in officina ambulante per rapine con armi e abbigliamento

    Napoli. Armi micidiali e oggetti rubati rinvenuti a bordo di un’auto rubata a Scampia. I Carabinieri della locale stazione, durante un controllo di routine in via Colorini, hanno scoperto un vero e proprio arsenale all’interno di una Smart rubata.PUBBLICITA

    L’auto, parcheggiata nella zona nota come “la casa dei puffi”, ha subito insospettito i militari, che spesso si imbattono in veicoli utilizzati per nascondere droga. Ma quello che si sono trovati davanti era ben diverso dal solito: una vera e propria officina per rapine.

    Punti Chiave Articolo
    All’interno della Smart, i Carabinieri hanno rinvenuto una pistola, due scacciacanie numerosi proiettili.
    Le armi erano dotate di un macabro accessorio: una punta di trapano incastonata nel calcio. Un’arma micidiale che, secondo gli investigatori, poteva essere utilizzata per infrangere i finestrini delle auto delle vittime e compiere violente rapine. Oltre alle armi, nell’auto sono stati trovati anche un’autoradio, presumibilmente rubata, uno smartphone, un coltello, un jeans e un bomber. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro per gli accertamenti del caso.

    L’auto utilizzata come base operativa da una banda di rapinatori I Carabinieri sono ora al lavoro per ricostruire la dinamica dei fatti e identificare i responsabili.
    L’ipotesi principale è che l’auto sia stata utilizzata da una banda di rapinatori che imperversava nella zona. Non si esclude, però, che la Smart potesse essere utilizzata come base per altre attività illecite. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, agguato a Gioele Lucarelli: “Lo vidi tutto nero, venne e pà, pà, pà…”

    ” Però quell’infame o’frat… ho la scena davanti agli occhi o’ frat, è cattivo!” Gioele Lucarelli parla con il socio in affari Mario Rosario De Martino detto o’ chiatt e spiega l’agguato in cui è rimasto ferito.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloE’ la sera del 24 settembre 2021 solo 4 giorni dopo essere stato centro alle gambe da due proiettili. Agli investigatori che lo aveva sentito a sommarie informazioni non aveva detto niente.
    Un venditore ambulante di bibite  che si trovava insieme  a lui al momento dell’agguato aveva descritto la scena senza dare sigbnificative indicazioni per identificare gli autori.
    sarà lo stesse Gioele a fornire, inconsapevolemnete e senza sapere di essere intercettato, gli investogori i nomi, le circostnze e confermando che al momento dell’agguato pure lui era armato.
    Infatti nel corso della conversazione dice: “ho messo la mano n’gopp…”. Per quell’agguato ieri hanno ricevuto l’ordinanza cautelare Leonardo Cimminiello e Giuseppe Romano e tale frase, inserita nel racconto dell’agguato subito. Il pomeriggio del 25 settembre 2021 Gioele racconta al fratello Pietro che, su consiglio di Gianluca De Martino stava guardando una serie tv trasmessa da Netflix.Il fratello Pietro, gli chiede: “Pensi a Basetta quando vedi questo film?”, alludendo, secondo gli inquirenti ala partecipazione di Basetta (Giuseppe Romano) all’agguato.

    “Lo vidi tutto vestito nero, venne e pà, pà, pà…” Gioele infatti quando racconta dell’agguato così si esprime: “…quando lo vidi o’ frat tutto nero, venne e pà, pà, pà (mima esplosione di colpi d’arma da fuoco) e m i ha riempito di botte o’ frat. Eh purtroppo, solo che io, figlio di puttana, però purtroppo per una parte ho fatto l’errore e per una parte io non sapevo lui dove mi voleva sparare, giustamente no? Ti trovi?
    Giustamente io cosa ho fatto? e faccia ..faccia e faccia, appena che non ho messo la mano ( gesticola) perché altrimenti se lui vedeva che io mettevo la mano, alzava la mano e bum, bum… (mima esplosione di colpi d’arma da fuoco) Invece io furbo ho tenuto subito l’attimo di fare due passi nei lati, mi sono girato e l’attimo che mi sono girato, all’attimo che mi sono girato ho preso la prima botta nella coscia sinistra,. Girandomi e facendo il passo , hai capito?” Gioele Lucarelli prosegue il racconto dicendo che era andato abbasc ‘o priatorio, in Via Pascoli, dove era riuscito a rintracciare la persona che lo aveva precedentemente cercato; quest’ultimo gli aveva detto di farsi vedere lunedì. Gioele avrebbe risposto:“è inutile che io vengo a parlare con… mi avete fatto noleggiare le auto da un’altra parte in quanto mi avete detto che non avevate le auto”, . “venerdì o sabato” per poi aggiungere “lunedì mi hanno fatto la rapina” riferendosi, secondo gli inquirenti all’agguato subito. Gioele precisa saldato un vecchio debito di1 500.00 euro e di aver promesso che avrebbe versato altri 1000 euro non appena fosse arrivata la nuova merce. E poi spiega all’interlocutore di riferire allo zio (ovvero Luigi Folichetti il capo della zona della Stadera per conto dei Contini) di non offendersi e che sarebbe andato presto a trovarlo. Il soggetto di cui stava parlando Gioele, a suo dire, lo invitava più volte a non preoccuparsi e Gioele, commentava ironicamente “meno male che non mi dovevo preoccupare”. “…anche io avevo la cosa addosso quando mi hanno sparato…”. Poi qualche mese dopo parlando con Nunzio Gelsomino confessa: “…anche io avevo la cosa addosso quando mi hanno sparato…”. I due continuano a parlare facendo riferimento a Mario o’ Chiatt (Mario De Martino) che, a dire di Gioele, nell’effettuare verosimilmente delle consegne di stupefacente in zona “abbasc o’ priatorio”, girava armato di una “NOVE” (ndr, pistola calibro 9), sconfinando di zona nella conduzione degli affari illeciti in quanto convinto di potersi difendersi con l’uso della pistola. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Incendio Camaldoli quasi domato: presidio interforze per la notte e controlli con Carabinieri Forestali

    Napoli. Le fiamme che da due giorni imperversavano sulla collina dei Camaldoli a Napoli sono “quasi del tutto sopite”.PUBBLICITA

    Lo ha reso noto il Centro coordinamento soccorsi, riunito h24 dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, al termine di un incontro conclusosi in serata.

    Punti Chiave ArticoloPer tutelare la zona abitata e garantire la completa estinzione dei focolai, il prefetto ha disposto un presidio di cinturazione congiunto interforze.
    Vigili del Fuoco, volontari della protezione civile regionale e forze dell’ordine (pattuglie, polizia locale e metropolitana) saranno affiancati da domani dai Carabinieri del gruppo forestale di Napoli.
    Il Centro coordinamento soccorsi continuerà a monitorare la situazione per tutta la notte, assicurando la massima vigilanza e pronto intervento in caso di necessità. Un sospiro di sollievo per i cittadini delle zone collinari di Napoli Un sospiro di sollievo per la città di Napoli, che ha vissuto due giorni di apprensione per il vasto incendio. L’impegno sinergico di tutte le forze in campo ha permesso di domare le fiamme e scongiurare danni alle persone e alle abitazioni.

    I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni per garantire la completa messa in sicurezza della collina dei Camaldoli.
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    Arzano Alto impatto della Polizia Locale: identificati diversi pregiudicati

    Arzano. Operazione “alto impatto” della Polizia Locale: durante i controlli sono stati identificati diversi pregiudicati ed elevati sanzioni per circa 9 mila euro.PUBBLICITA

    Nella giornata di ieri, la Polizia Locale di Arzano ha effettuato un’operazione finalizzata al contrasto degli illeciti amministrativi e delle infrazioni al codice della strada.

    Punti Chiave ArticoloLe attività hanno avuto inizio nelle prime ore del mattino e si sono protratte per alcune ore. In particolare, è stato effettuato un posto di controllo, nella centralissima via Volpicelli, finalizzato al contrasto delle infrazioni al codice della strada.
    L’incolumità e la sicurezza degli utenti è al centro delle priorità della polizia municipale di Arzano che nell’ultima settimana, con un lavoro incessante, ha dichiarato guerra ai centauri senza casco.
    L’attività ha interessato varie aree della città ed ha interessato non solo i “due” ruote, ma anche le auto in sosta vietata , in doppia fila e sui marciapiedi. Sotto chiave oltre 30 veicoli sottoposti a sequestri e fermi amministrativi e 43 sanzioni amministrative in violazione del Codice della Strada per guida senza patente, casco protettivo, revisione.

    Sequestrati 30 veicoli ed elevate sanzioni per 40mila euro Ad un solo cittadino in sella alla moto elevate sanzioni per oltre 8600 euro , il tutto per un totale di oltre 40 mila euro. Le operazioni hanno portato, inoltre, alla identificazione di oltre 60 soggetti tra cui diversi pregiudicati.
    Continuerà nei prossimi giorni l’attività degli uomini diretti dal comandante Biagio Chiariello che hanno attuato una campagna comunicativa con “finalità educativa” e non solo repressiva. P. B. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Riapertura parziale della Statale Amalfitana

    Con grande soddisfazione il Sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, ha accolto la notizia della riapertura parziale al traffico della Statale 163 Amalfitana nel territorio di Piano di Sorrento.PUBBLICITA

    “Un risultato frutto del lavoro sinergico di autorità e istituzioni”, ha commentato Ferrante, sottolineando l’impegno profuso da Anas e dagli enti locali per il ripristino della circolazione, seppur con senso unico alternato.

    “Un primo passo importante – ha proseguito – ma non l’ultimo. Il nostro obiettivo è la messa in sicurezza totale dell’arteria, per scongiurare il ripetersi di situazioni emergenziali analoghe”.

    Il Sottosegretario ha espresso il suo apprezzamento per la costante collaborazione con Anas e gli enti territoriali, evidenziando come tale sinergia abbia permesso di raggiungere un traguardo fondamentale per il territorio.

    “L’ordinanza di riapertura di Anas rappresenta una boccata d’ossigeno per operatori e comunità locali, dando loro la possibilità di affrontare con maggiore serenità l’imminente stagione estiva”, ha affermato Ferrante.
    Consapevole dell’importanza della Costiera Sorrentina, “fiore all’occhiello della Campania e di tutto il Paese”, Ferrante ha assicurato che l’attenzione e l’impegno del Mit resteranno alti per garantire la completa messa in sicurezza della Statale Amalfitana.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Addio a Celeste Arantes, la madre di Pelé. Aveva 101 anni

    Celeste Arantes, madre dell’icona del calcio mondiale Pelé, è scomparsa all’età di 101 anni. La notizia è stata confermata dal figlio Edinho, ex portiere e attuale allenatore, attraverso un commovente post su Instagram. Celeste Arantes, originaria di Tres Coracoes, nel Minas Gerais, aveva tre figli: Pelé, il fratello Jair (conosciuto come Zoca) e la sorella minore Maria Lucia, che si era dedicata alle cure della madre negli ultimi anni.PUBBLICITA

    Secondo quanto riportato da g1 della Globo, Celeste era ricoverata in ospedale da otto giorni. La sua morte segna la fine di un’epoca per la famiglia di Pelé, che pochi mesi prima, il 20 novembre 2022, aveva celebrato con grande affetto il centesimo compleanno della madre, proprio nel giorno di apertura della Coppa del Mondo in Qatar.

    Pelé, che all’epoca aveva 82 anni, aveva reso un sentito omaggio alla donna che lo ha cresciuto e sostenuto nel corso della sua straordinaria carriera. La scomparsa di Celeste Arantes rappresenta un momento di grande dolore per la famiglia, gli amici e tutti coloro che hanno conosciuto la sua storia e il suo legame indissolubile con uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Caserta, vaga coi figli piccoli al centro dell’autostrada: salvati dalla polizia

    Momenti di grande apprensione sulla A30 Caserta-Salerno, dove una donna in stato confusionale è stata trovata a vagare al centro della carreggiata insieme ai suoi due figli piccoli. L’intervento tempestivo della Polizia di Stato ha evitato una possibile tragedia. La vicenda è avvenuta in mattinata, quando la Polizia Stradale di Caserta Nord ha ricevuto numerose segnalazioni riguardo la presenza di persone in autostrada.PUBBLICITA

    Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato una donna in evidente difficoltà, accompagnata dai suoi bambini, che camminava pericolosamente al centro della carreggiata, mettendo a rischio la propria vita e quella degli automobilisti. Gli agenti hanno immediatamente rallentato il traffico per intervenire in sicurezza e mettere in salvo la donna e i bambini. Tuttavia, la donna si è mostrata poco collaborativa e visibilmente confusa. Una volta messi al sicuro, la polizia ha atteso l’arrivo dei soccorsi medici.

    Il personale del 118 ha trasportato la donna in ospedale, dove è stata sottoposta a controlli medici che hanno confermato uno stato confusionale causato da un malore. Nel frattempo, i due bambini sono stati accolti presso gli uffici della Polizia Stradale di Caserta Nord, dove sono stati accuditi fino all’arrivo del padre, prontamente avvisato della situazione.

    La donna, sotto osservazione in ospedale, si sta riprendendo e presto potrà tornare a casa dalla sua famiglia. Grazie al pronto intervento della Polizia di Stato, è stata evitata una potenziale tragedia, dimostrando ancora una volta l’importanza della prontezza e della professionalità delle forze dell’ordine in situazioni di emergenza.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Due femminicidi nella notte ad Arezzo e a Cagliari

    In poche ore, due tragici episodi di femminicidio hanno scosso profondamente le comunità di Arezzo e Cagliari, portando alla ribalta storie di disperazione e conflitti familiari che si sono conclusi in modo drammatico. Ad Arezzo, Alessandro Sacchi, 80 anni, ha ucciso la moglie Serenella Mugnai, 72 anni, affetta da Alzheimer, con un colpo di pistola.PUBBLICITA

    Sacchi, logorato dalla malattia della moglie e dal peso delle cure che gravavano esclusivamente su di lui, ha compiuto il gesto disperato nella notte. Alle 00:30, impugnando una pistola calibro 7.65, regolarmente detenuta, ha sparato alla moglie. Subito dopo, ha chiamato i vicini per informare dell’accaduto e ha atteso l’arrivo della polizia in silenzio.

    Quasi contemporaneamente, a Cagliari, Luciano Hellies, 77 anni, ha assassinato a coltellate la moglie Ignazia Tumatis, 59 anni, al culmine di una lite. Tumatis era appena rientrata a casa dopo aver assistito alla partita di calcio Italia-Spagna, quando è iniziata la discussione con il marito. Vivendo da separati in casa da circa due anni, con stanze da letto separate ma condividendo i pasti, le tensioni tra i due erano frequenti.

    La lite è degenerata in violenza quando Hellies ha impugnato un grosso coltello da cucina, colpendo la moglie con almeno nove fendenti. Dopo il delitto, Hellies ha chiamato una delle quattro figlie per confessare l’accaduto: “Ho ucciso la mamma”, ha detto al telefono. In entrambi i casi, le autorità sono intervenute prontamente.

    Ad Arezzo, la polizia ha trovato Sacchi in stato di shock, mentre a Cagliari gli agenti hanno bloccato Hellies, ancora vestito con gli abiti insanguinati. I tentativi dei medici di rianimare Ignazia Tumatis sono stati vani, e sulla scena sono giunti gli investigatori della squadra mobile, il medico legale e la pm Diana Lecca. Mentre veniva condotto in questura, Hellies ha pronunciato poche parole: “Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più”.
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    Reggia di Caserta, visite guidate speciali agli appartamenti reali

    Alla Reggia di Caserta, i visitatori possono immergersi nel sogno di re Carlo di Borbone, realizzato grazie al genio architettonico di Luigi Vanvitelli. Ogni giorno, alle 9:30 e alle 12:00, sono previste visite educative di gruppo agli Appartamenti Reali, offrendo un’esperienza unica per rivivere l’atmosfera regale di uno dei palazzi più prestigiosi d’Europa.PUBBLICITA

    Le visite, della durata di circa un’ora e mezza, sono condotte dagli operatori dei servizi educativi di Opera Laboratori e sono disponibili al costo di 10 euro a persona, oltre al biglietto d’ingresso. Ogni gruppo può includere un massimo di 20 partecipanti, garantendo un’esperienza personalizzata e approfondita. Per i visitatori internazionali, visite in lingua inglese sono disponibili ogni sabato alle 11:30. Le visite speciali si attivano con un minimo di 4 partecipanti.

    Per prenotazioni, è possibile contattare Caserta@operalaboratori.com o verificare la disponibilità direttamente in loco. Gli orari di visita della Reggia vanno dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:15. La visita agli Appartamenti Reali non include l’accesso al Parco Reale e al Giardino Inglese, che possono essere esplorati autonomamente o con l’aiuto di un’audioguida. Questo consente ai visitatori di apprezzare l’intero complesso in completa libertà.

    Fino al 13 ottobre, con lo stesso biglietto del Palazzo Reale, è possibile accedere alla mostra “Visioni” nei nuovi spazi della Gran Galleria. Le opere “Attraversamenti” di Luciano D’Inverno e “Genius et Loci – La drammaturgia dello sguardo” di Luciano Romano offrono un approfondimento sul genio creativo di Luigi Vanvitelli. La mostra è visitabile dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:30, e rimane chiusa nei giorni di gratuità. L’accesso è riservato ai possessori dei biglietti Parco+Appartamenti, Appartamenti, e agli abbonati ReggiaCard 2024.

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    Melito riapre la Villa Comunale “Rosario Mauriello” dopo anni di chiusura

    Melito. Grandi novità per i cittadini di Melito: dopo anni di chiusura e di degrado, la Villa Comunale “Rosario Mauriello” riapre i suoi cancelli lunedì 24 giugno.PUBBLICITA

    Il polmone verde di via Lavinaio è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione che ha interessato il verde e ha visto la realizzazione di uno spazio dedicato alla guardiania.

    La Villa riaprirà inizialmente con gli orari stabiliti dagli uffici comunali. Nelle prossime settimane, come annunciato dall’Amministrazione comunale, gli orari verranno ampliati per consentire ai cittadini di godere di questo spazio verde per un tempo maggiore.

    Un luogo di incontro e di svago per la comunità

    La riapertura della Villa Comunale rappresenta un evento di grande importanza per la comunità di Melito. Si tratta di un luogo storico e simbolico, un punto di riferimento per il tempo libero e la socializzazione dei cittadini.
    La sua riqualificazione e riapertura consentiranno di restituire alla città un importante spazio verde e di aggregazione.

    Soddisfazione della Commissione prefettizia

    La Commissione prefettizia straordinaria del Comune di Melito, composta dalla dott.ssa Daniela Rossi e dal dott. Fiorentino Boniello e presieduta dal Dott. Francesco Antonio Cappetta, ha espresso grande soddisfazione per la riapertura della Villa Comunale. Un’operazione fortemente voluta dalla Commissione che rappresenta un segno di rinascita e di valorizzazione del territorio.
    Un bene comune da custodire e valorizzare
    La riapertura della Villa Comunale “Rosario Mauriello” è un traguardo importante, ma rappresenta solo il primo passo. Ora è necessario che la comunità si impegni a custodire e valorizzare questo bene comune, affinché rimanga un luogo di incontro, di svago e di socializzazione per le generazioni future.
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    Il ministro stanzia 166 milioni per sistemare 21 carceri italiane: ci sono anche Poggioreale e Santa Maria

    “Il comitato paritetico composto da Mit e Ministero della Giustizia ha approvato l’impegno economico di 166 milioni di euro per 21 interventi di edilizia penitenziaria”, ha annunciato il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.PUBBLICITA

    “Il Governo Meloni sblocca interventi fermi da anni, come la costruzione del nuovo carcere di Forlì, San Vito al Tagliamento e l’ampliamento di Brescia Verziano,” ha precisato. “Si tratta di interventi essenziali per aumentare la capacità ricettiva del sistema penitenziario italiano.

    Il sovraffollamento carcerario si affronta con l’edilizia penitenziaria e non con i soliti provvedimenti svuota carceri che erodono la certezza della pena, aumentano l’insicurezza sociale e non affrontano strutturalmente il tema del sovraffollamento. Investire in sicurezza era un impegno assunto con gli italiani che oggi onoriamo.”

    L’elenco delle opere finanziate è lungo:

    Milano San Vittore – padiglioni II e IV: 6 milioniMilano Bollate: 8.056.750 euroBrescia-Verziano: 38.800.000 euroForlì: 27.804.617 euroIPM Triveneto ex casa circondariale di Rovigo: 35.000 euroSan Vito al Tagliamento: 41.020.084 euroIPM Quartucciu: 1.573.363 euroCarcere di Bari – ristrutturazione: 4.000.000 euroIPM Lecce: 1.500.000 euroPotenza – 2° stralcio (padiglioni: penale e osservazione): 260.000 euroPoggioreale: 13.949.052 euroCarcere di Enna: 1.500.000 euroReggio Calabria Arghillà: 11.249.169 euroPisa – Adeguamento: 450.000 euroPrato – Adeguamento: 951.152 euroPrato – Adeguamento: 500.000 euroFirenze Sollicciano – Realizzazione nuovo edificio: 497.757 euroPorto Azzurro – Adeguamento: 955.060 euroGorgona – Realizzazione impianti: 1.200.000 euroVolterra – Realizzazione sala polivalente: 1.328.518 euroSpoleto (PG) – Casa di Reclusione: 959.477 euro
    A questi stanziamenti si aggiungono ulteriori 84 milioni di euro per la costruzione di 8 padiglioni detentivi (Civitavecchia, Rovigo, Perugia, Vigevano, Reggio Calabria, Ferrara, Santa Maria Capua Vetere, Viterbo) provenienti dal PNRR.

    A seguito di questi interventi, si stima una disponibilità di 7.000 nuovi posti detentivi.

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    Protesta tassisti Napoli: “Spese alte e tariffe ferme da 20 anni, così non possiamo campare”

    Napoli. “Sono in tanti e lavorano poco”, lamentano i tassisti napoletani, che denunciano condizioni di lavoro difficili e redditi bassi, nonostante il boom di turisti in città.PUBBLICITA

    In media, percorrono solo cinque-sei corse al giorno in un turno di otto ore, dovendo fare ampi giri per trovare clienti. A questo si aggiunge la concorrenza delle piattaforme per il trasporto privato e i costi di gestione alle stelle.

    Numeri alla mano: secondo i dati sulle dichiarazioni dei redditi, i tassisti napoletani guadagnano in media poco meno di 10.200 euro all’anno. “Il sazio non crede al digiuno”, sbotta Marco, tassista da 25 anni.

    “Spese ingenti per carburante, assicurazione (che per noi costa il 40% in più che ai privati), collaudi, test psicologici… e le tariffe ferme a 20 anni fa!”.

    Tra le richieste principali: l’aumento delle tariffe e un freno all’abusivismo. “Con i turisti si guadagna di più, ma il guadagno è comunque basso e l’usura dell’auto è alta”, spiega Gennaro, tassista 45enne.
    “E poi c’è il problema delle piattaforme di trasporto privato: incassano di più di noi, anche se le loro tariffe sembrano più basse. E i turisti non lo sanno!”.

    Un esempio: una corsa da Capodichino a Caserta con una piattaforma costa 112 euro, mentre un taxi ne chiede meno di 100. “Ma loro possono prelevare i clienti all’uscita dell’aeroporto, cosa che a noi non è permessa”, denuncia Gennaro.

    “Serve un intervento da parte delle istituzioni per tutelare i tassisti e garantire un servizio equo ai cittadini e ai turisti”.
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