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Sangiuliano: Musei aperti a Natale e a Santo Stefano

“Una volta i giornali titolavano sui turisti beffati perché trovavano chiusi i musei. Lo scorso Ferragosto invece sono stati tutti aperti e lo saranno anche nel periodo natalizio. Il giorno di Natale saranno aperti fino alle 14 e il 26 dicembre, per Santo Stefano, saranno tutti aperti. Personalmente andrò a visitarne alcuni per ringraziare i lavoratori che in quel momento stanno lì e garantiscano l’apertura”.

Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto in collegamento al Castello Sforzesco di Milano in occasione dell’evento del “Sole 24 Ore 40 anni di cultura con la Domenica del Sole 24 Ore. Dal 4 dicembre 1983 splendiamo insieme con idee, visioni, valori. Domenica dopo domenica” per celebrare i quattro decenni di vita dell’inserto del Sole 24 Ore “Domenica”. Ma il ministro non ha parlato solo di musei.

STAZIONE TIBURTINA Dopo aver elencato diverse attività in corso che riguardano in particolare il raddoppio del Mann di Napoli, della Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria degli Uffizi in Toscana, Sangiuliano ha voluto ricordare alcune iniziative in memoria delle persecuzioni contro gli ebrei.

“Nel mio primo anno di attività come ministro – ha ricordato Sangiuliano – ritengo molto significative due iniziative: la segnaletica per il Binario 21 alla stazione di Milano, per la quale ho ricevuto i complimenti della senatrice Segre che mi ha ringraziato con una bellissima mail e che faremo anche alla stazione Tiburtina per far vedere dove iniziò la deportazione degli ebrei. E poi la legge che istituisce a Roma il Museo nazionale dello Shoah, approvata in un anno all’unanimità sia al Senato che alla Camera”.

SCAVI ARCHEOLOGICI “Una nazione come l’Italia – ha poi sottolineato il ministro – che ha tanto deve anche continuare sul terreno della ricerca e degli scavi archeologici. Concluso positivamente il Grande progetto Pompei, abbiamo rifinanziato gli scavi a Pompei e in tanti altri siti in Italia”.

Sangiuliano ha detto poi di pensare anche di creare nuovi presidi della cultura. “Ad esempio a Milano è stato consegnato il suolo alla ditta che ha vinto l’appalto per la BEIC che sarà la grande biblioteca multimediale della città e sarà una delle più importanti biblioteche e spazi di incontro per i giovani in Italia. Sono progetti concreti sui quali ci stiamo misurando”.

TUTELA E VALORIZZAZIONE POSSONO COESISTERE “Molti sono contrari alla definizione ‘industria della cultura’ mentre io sono favorevole. La tutela e la difesa del patrimonio e del paesaggio possono coesistere con la valorizzazione come dice l’art. 9 della Costituzione. Possiamo creare un sistema che metta insieme fruizione del patrimonio, turismo balneare e della montagna e il sistema enogastronomico che è fondamentale nell’articolare questa filiera economica”. L’economia del turismo, ha aggiunto Sangiuliano, “è molto cambiata rispetto a 40/50 anni fa. Oggi la qualità della richiesta turistica nel mondo è molto cresciuta. Si viene in Italia per il nostro patrimonio artistico e culturale, per i musei, per il paesaggio, ma anche per godere delle nostre eccellenze enogastronomiche”.

CAPITALE DELL’ARTE CONTEMPORANEA “Come una città all’anno diventa Capitale italiana della cultura, vogliamo arrivare a nominare anche una Capitale annuale dell’arte contemporanea, possibilmente una città medio-grande. Il MiC metterà delle risorse anche notevoli, gli artisti saranno ospitati in questa città e lasceranno le loro opere. Magari tra tanti artisti verrà fuori quello che tra 50-100 anni sarà un nome importante”. La città, spiega Sangiuliano, “verrà scelta tramite un bando di gara con una commissione estranea alla mia persona che deciderà al riguardo”.

CUCINA ITALIANA Infine, un riferimento al contributo dell’Italia al patrimonio Unesco. “Abbiamo tenuto a Napoli la conferenza Unesco con 194 paesi di tutto il mondo e ho ricevuto i complimenti del direttore generale Audrey Azoulay. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto il riconoscimento dell’arte del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell’umanità. Non ci fermiamo e adesso lavoriamo al riconoscimento della cucina italiana. Perché la cucina francese è patrimonio Unesco, quella coreana e quella giapponese anche e la cucina italiana non lo è. Credo che questa lacuna vada colmata”.


Fonte: https://www.cronachedellacampania.it/cronaca/cronaca-nera/feed/


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