“La situazione si spiega da sola, e desidero concluderla qui. Non sono solito richiedere la tessera di partito a chiunque entri nella mia abitazione. Le imprese hanno un impatto sociale, e la mia azienda opera a livello globale.”
Così commenta Cosimo Rummo rispondendo alla tempesta sui social scatenata dopo la visita del vice premier Matteo Salvini al suo pastificio a Benevento. “Non ho ulteriori commenti né preoccupazioni perché le persone comprendono bene e continueranno a acquistare la nostra pasta.”
“Mi è stata fatta una chiamata da Roma,” continua Cosimo Rummo, “che chiedeva la disponibilità a far visitare l’azienda al ministro Salvini, in occasione della sua presenza a Benevento per un incontro sulla sicurezza stradale. Cosa avrei dovuto fare? Negare una visita al vice premier? Non l’ho mai fatto.
Nella mia azienda hanno fatto visita nel 2017 il premier di allora, Paolo Gentiloni, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando e la ex segretaria della CGIL, Susanna Camusso, quest’ultima addirittura in due occasioni.”
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