Giusy De Micco, la 30enne candidata al consiglio comunale di Cercola conosciuta come “Lady Caf”, è tornata a casa ai domiciliari dopo 10 giorni di carcere. La donna, incensurata, era stata arrestata nell’ambito di un’inchiesta della DDA sui rapporti tra politica e clan nel comune durante le ultime elezioni comunali.
De Micco, iscritta nella lista Europa Verde, è accusata di aver stretto un accordo con esponenti dei clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino per ottenere voti in cambio di denaro.
Secondo la Procura, la donna avrebbe pagato 1.800 euro al padre Giovanni e al fratello Sabino per ottenere un pacchetto di voti nel quartiere popolare “Caravita”. Le accuse, per ora mosse a titolo di presunzione di innocenza, si basano su intercettazioni telefoniche e ambientali.
Il quadro accusatorio
L’inchiesta ipotizza che un gruppo di persone abbia organizzato uno “scambio elettorale politico-mafioso” a Cercola per favorire uno dei quattro candidati a sindaco e la stessa De Micco al consiglio comunale.
I tentativi non ebbero successo, ma portarono all’arresto di 7 persone, 6 in carcere e 1 ai domiciliari. Il prezzo pattuito per i voti sarebbe stato di 30 euro per il primo turno e 20 per il ballottaggio.
Nessun indagato nella giunta comunale
È importante precisare che nessuno degli indagati nel procedimento ricopre attualmente incarichi nell’amministrazione comunale di Cercola.
La concessione degli arresti domiciliari a De Micco è stata disposta dal gip in considerazione dell’assenza di precedenti penali e della possibilità di una revisione del profilo cautelare in attesa del prosieguo del procedimento penale. La difesa della donna è affidata agli avvocati Gabriele Esposito e Giacomo Pace.
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