Prima l’arresto in flagranza di un 19enne, ex detenuto, che ieri pomeriggio ha tentato di lanciare un pacco con droga e cellulari all’interno del carcere di Marassi a Genova; poi l’evacuazione di un piano dopo che i detenuti si sono barricati in cella dando fuoco ad alcune suppellettili. E’ quanto avvenuto nella giornata di ieri al carcere di Marassi, secondo quanto riportato da Uilpa Polizia penitenziaria.
Intorno alle 15 un 19enne ex detenuto, riferisce il sindacato, “ha tentato di lanciare un pacco all’interno del carcere. Nel pacco droga e cellulari, destinato ai detenuti che in quel frangente passeggiano all’aria. Nel frattempo – aggiunge il sindacato – ci giungono notizie in maniera frammentaria, che subito dopo l’intercettazione del pacco, alcuni detenuti ristretti in terza sezione piano terra si sono barricati in cella, altri si sono cosparsi d’olio ed hanno dato fuoco ai suppellettili. L’intervento della Polizia penitenziaria ha evitato il peggio”.
Due agenti della polizia penitenziaria, riferisce il sindacato, sono rimasti feriti. L’intero piano terra della terza sezione “è stato evaccuato” e “i detenuti sono salvati, messi in sicurezza trasportati all’interno del cortile passeggi”. Secondo il sindacato è “probabile che esista un collegamento tra il lanciatore e alcuni detenuti della terza sezione. Ciò conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che tali accadimenti sono palesemente la sintomatologia di un sistema patologico che va celermente curato e sanato”.
Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia penitenziaria della Liguria, dichiara: “Marassi sta subendo un involuzione in pejus. Solo grazie al tempestivo intervento della Polizia penitenziaria oggi si è evitata una strage. Il bilancio della giornata di ieri è di due arresti (il lanciatore ex detenuto e un detenuto della terza sezione per resistenza), con due poliziotti feriti. Di fronte a questo quadro, il Governo Meloni prenda compiutamente atto della strisciante emergenza, fatta anche di sovrappopolamento detentivo, con circa il 130% di presenze in più rispetto ai posti effettivamente disponibili, ma con punte di oltre il 200%, e di penuria di operatori, alla sola Polizia penitenziaria servirebbero rinforzi per almeno 18mila unità, e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti”.
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